Una settimana tra le città anseatiche e il mare del Nord
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É una meta insolita, sulla quale le informazioni che girano sono scarse, ma nella decisione siamo stati attratti dalla possibilita’ di coniugare aspetti storico-artistici, con la natura nordica. Ci siamo velocemente resi conto che:
– non e’ una zona frequentata dagli italiani: ne abbiamo incontrati pochissimi.
– il tempo é mutevole. Abbiamo alternato belle giornate, con altre di pioggia, ma essendo estate non piove mai tutto il giorno e non é freddo, per cui l’importante é attrezzarsi e andare in giro!
– in questa regione i tedeschi parlano inglese, ma non tutti. Più facilmente nelle citta’. In generale sono pero’ gentilissimi e cercano di aiutare il turista straniero.
– Il cibo é buono, dimentichiamoci la pesante cucina bavarese! Molto pesce, anche come street food: fantastici i panini con l’aringa (matjes)!
L’organizzazione
Abbiamo diviso la nostra settimana in due tranches: la prima ci siamo concentrati sulle citta’ (Amburgo, Brema e Lubecca), la seconda abbiamo girato per la costa occidentale dello Schleswig Holstein.
Siamo partiti da Verona, con un volo Germanwings su Amburgo (circa 180 Euro a persona, A/R). É una compagnia low cost, ma abbiamo apprezzato l’assenza di alcune rigidita’, ad esempio sul bagaglio, che rendono fastidioso viaggiare con altre compagnie dello stesso genere.
A Brema e Lubecca siamo andati da Amburgo in giornata con il treno. Sono ambedue a circa un’ora di distanza e sono raggiunte comodamente dalle puntuali ferrovie tedesche. I biglietti li avevamo fatti in anticipo dall’Italia via Internet – il sito é molto chiaro e ha anche la versione in Italiano – riuscendo a trovare tariffe convenienti (es. Amburgo/Brema, 30 euro A/R per tre persone).
Nella seconda parte del nostro viaggio abbiamo preso in affitto un’auto (circa 210 euro per 4 giorni, compagnia Thrifty) e ci siamo diretti verso Nord sulla costa occidentale dello Schleswig Holstein.
Abbiamo prenotato dall’Italia tutti i pernottamenti, temendo di trovare difficolta’ dato il periodo estivo.
Le città: Amburgo, Brema e Lubecca
Arrivati ad Amburgo la metropolitana (Linea S1, biglietto 3 euro) ci ha portati in centro a prendere possesso del piccolo appartamento affittato nella zona della Chiesa di St. Michaelis. Per l’affitto ci siamo avvalsi della Homeaway (www.homeaway.it). La scelta si é rivelata ottima per la posizione veramente centrale dell’appartamento, che ci ha permesso di girare principalmente a piedi, e per la zona residenziale e tranquilla, pur con moltissimi locali nelle vicinanze. L’appartamento non era perfettamente equipaggiato e aveva un bagno veramente angusto, ma in generale é stato soddisfacente e David, il proprietario, molto gentile.
Amburgo é una citta’ che ha subito pesanti bombardamenti nel corso della 2. guerra mondiale e quindi ha perso in parte la sua struttura storica. Noi abbiamo avuto il vantaggio di girarla in una domenica soleggiata e ne abbiamo apprezzato la vivacita’. Le cose che ci sono piaciute di più: il giro sul battello (Linea 62) lungo l’Elba fino a Oevelgoennen, la zona degli antichi magazzini commerciali (Speicherstadt), oggi in parte trasformati in strutture culturali, la Torre della Chiesa di St. Nicolai, rimasta in piedi dopo un bombardamento che ha distrutto pressoche’ completamente la Chiesa. Per quanto la Torre sia oggi ingabbiata in ponteggi per il restauro, i resti della chiesa e alcune opere moderne che ricordano la distruzione conferiscono alla zona un sicuro interesse storico ed emotivo. Gradevole nella stessa zona un giro per la Deichstrasse, lungo la quale si trovano numerose case antiche, molte delle quali sono oggi occupate da ristoranti e locali.
Venendo agli aspetti meno positivi, che pero’ sono quelli che si riscontrano più spesso proprio nei grandi centri: la citta’ é abbastanza sporca (e non te lo aspetti in Germania), c’é una marginalita’ diffusa, molti homeless letteralmente “buttati” per strada.
In citta’ abbiamo provato tre ristoranti diversi, che ci sentiamo di consigliare:
– Kartoffel Keller sulla Deichstrasse: cucina a base di … patate (é una catena, si trova anche in altre citta’). Circa 18 euro a persona, piatto principale e birra.
– Schiffer Borse, accanto alla stazione: si tratta di un locale singolare arredato con oggetti e strutture provenienti da imbarcazioni, piuttosto affascinante, con una buona cucina di pesce. Piatto principale di pesce e birra, circa 20 euro a persona.
– Laufauf: é un po’ fuori dalla zona turistica, ma facilmente raggiungibile, sempre a piedi, dal centro. Piatto principale di pesce e birra 17 Euro. Nota a favore: il ristorante non ha un menu in inglese, ma un cameriere gentilissimo ci ha spiegato i singoli piatti, consentendoci di scegliere agevolmente.
Brema ha una bellissima piazza centrale (Markt) sulla quale si affacciano la Rathaus (visite solo guidate da prenotare in anticipo), la Cattedrale e molte costruzioni storiche. Dalla piazza parte una piccola strada pedonale (Boettchenstrasse), dove le costruzioni più antiche sono state oggetto di ristrutturazione negli Anni ’20, con l’inserimento di motivi Jugendstil, che abbiamo apprezzato particolarmente, anche se si tratta di una zona a specifica vocazione turistica. Meno interessante ci e’ parsa invece la zona dello Schnoor, un isolato di poche strade dove sono rimaste molte case antiche a graticcio, restaurate e oggi occupate da piccoli negozi di souvenir turistici che conferiscono alla zona un’aria artefatta.
Lubecca ha un centro storico piuttosto grande e unitario, in parte ancora circondato da mura lungo le quali si aprono le Porte storiche. Ha belle chiese gotiche ben mantenute, palazzi, stradine acciottolate fiancheggiate da case antiche molte delle quali ancora abitate. Tutto questo rende la citta’ molto viva e gradevole, in cui passeggiare con piacere. A pranzo ci siamo fermati sulla Breitestrasse da Hans im Glueck, un posto molto gradevole dove fanno ottimi burger (di carne o vegetariani) con abbondanti verdure oltre a patatine, o insalata. Hanno anche bevande dissetanti a base di frutta (ottima quella mele e rabarbaro), il tutto a circa 12 euro a persona, compreso il caffe’.
La costa del Mare del Nord
Abbiamo fatto tappa a Toenning, dove avevamo prenotato l’albergo (il Fernsichit Strandhotel) e da lì abbiamo esplorato la zona. É una parte della Germania originariamente danese e questo si nota nei toponimi, nell’architettura, nel sentimento della gente (si definiscono danesi). É una zona a forte vocazione turistica, oltre che agricola, ma é un turismo prettamente nazionale. Per questo motivo, per esempio, la documentazione disponibile negli uffici del turismo e nei punti informativi é quasi esclusivamente in tedesco. Questa difficolta’ é stata peraltro fortemente attenuata dalla disponibilita’ e dalla cortesia degli addetti che si sono prodigati in notizie, consigli, suggerimenti.
Nella scelta della meta eravamo stati attirati dalla lettura di un breve servizio sul Parco del Wattenmeer (dichiarato Patrimonio dell’Umanita’ Unesco) dove l’azione delle maree é talmente forte da consentire di raggiungere a piedi durante la bassa marea isole prospicienti la terraferma, camminando nel … fango. In realta’ le informazioni che eravamo riusciti a reperire dall’Italia erano piuttosto scarse e i pochi giorni a disposizione non ci hanno permesso di prendere parte a una delle escursioni organizzate sul Watt, tenuto conto che avventurarsi da soli é pericoloso e fortemente sconsigliato. Forniamo l’indirizzo di un sito segnalatoci dall’addetto dell’Ufficio del turismo per l’organizzazione di queste escursioni (www.wattenlaeufer.de). Noi non l’abbiamo verificato, ma puo’ essere un buon riferimento da contattare eventualmente prima di partire.
Rispetto a questa zona ci piace segnalare alcune cose che ci hanno colpito.
I paesi, le cittadine (Husum, Toenning, Friedrichstadt) che abbiamo incontrato sono graziosi, curati e hanno una tradizione storica importante, cioe’ non sono localita’ meramente turistiche.
A Husum siamo capitati nel giorno di mercato, con la piazza centrale ingombra di bancarelle, principalmente di frutta e verdura e di fiori. La confusione era la stessa che si ritrova in un mercato italiano!
La natura é strepitosa. Dimentichiamo il mare cui siamo abituati nel Mediterraneo. Qui la dimensione é completamente diversa: spiagge profondissime, prima di arrivare al mare … si cammina! Il vento é importante e consente sport tipo il windsurf o il kitesurfing. I fari si stagliano in un vivace rosso e punteggiano la costa.
L’isola di Amrum, dove siamo andati su suggerimento di una gentilissima signora del punto informazioni di Husum. Sarebbe opportuno dedicare alla visita dell’isola almeno un paio di giorni con un pernottamento. Noi l’abbiamo visitata solo parzialmente in giornata, partendo da Dagebuell al mattino. Il traghetto impiega poco meno di due ore e costa circa 20 euro A/R. Purtroppo non siamo riusciti ad affittare una bicicletta che ci avrebbe consentito un giro più ampio. E comunque abbiamo trovato l’isola veramente splendida con dune di fine sabbia bianca che in alcuni punti avevano la vastita’ del deserto e con la tipica flora erbosa, bassa e … cespugli di rose selvatiche subito dietro.
La zona costiera é un paradiso per i bird watchers: in alcuni stagni retrodunali abbiamo addirittura avvistato i cigni selvatici!
Il paesino di Bergenhusen. É da segnalare per due motivi: le case con il tetto di paglia (e in questo caso non hanno l’aria finta che abbiamo trovato in altre occasioni), le cicogne. Nel paese nidificano diverse coppie di cicogne che tornano ogni anno ai loro nidi sui tetti delle case o su appositi trespoli. Sotto ogni nido una tabella che registra anno dopo anno la data di arrivo, quella di partenza, il numero di piccoli. A noi é capitato anche di assistere a un corteggiamento tra due cicogne, con il classico “battere” del becco. Un’emozione!
Una cena a Husum al Nordfriesisches Lammkontor a mangiare l’agnello locale che si ciba di erba salata che rende la carne particolarmente tenera e delicata, in un cortile pavimentato a ciotoli, in una tiepida sera estiva. Tra l’altro Soenke, il padrone/gestore del locale, parla un italiano pressoche’ perfetto (ha studiato in Italia) e ci ha quindi raccontato il suo progetto di intraprendere questa attivita’ di ristorazione e commercializzazione della carne di agnello locale, dello sviluppo turistico della zona, del suo “essere” danese! La cena ottima, senza riserve, a circa 21 euro a persona, birra e piatto principale.
Bene, se non fosse abbastanza chiaro dal tono usato nella redazione di questo diario, la zona ci é piaciuta moltissimo e se qualcuno avesse bisogno di altre informazioni, puo’ contattarci!