Finlandia e Capo Nord… per chi ama natura e solitudine

Dal sud della Finlandia, toccando la regione dei laghi, fino in Lapponia e poi ancora un po' più su, verso Capo Nord
Scritto da: bartolomeo
finlandia e capo nord... per chi ama natura e solitudine
Partenza il: 29/05/2012
Ritorno il: 15/06/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Partecipanti: Cinzia e Luca, con la collaborazione di Tania. Periodo di viaggio: dal 29 maggio al 15 giugno

Da poco tornati da Barcellona dove abbiamo riabbracciato il figlio, già ripartiamo per Helsinki a fare lo stesso con la figlia… Non si possono fare disuguaglianze no?

Il camper è carico oltre ogni limite di vettovaglie e ammennicoli vari richiesti da Tania che dopo 5 mesi di Finlandia, sente la nostalgia del cibo italiano… Ebbene si, il nostro cibo è come una droga sia per gli italiani che per gli stranieri, quando inizi a mangiarlo non ne puoi più fare a meno!

Si parte martedì e il percorso è già stabilito, Svizzera, un pizzico di Austria dove per 20 km paghiamo 2 euro di vignette, Germania evviva autostrada gratis! Uscita a Dresda per farci Polonia e Repubbliche Baltiche, via itinerario europeo E 67, gasolio low cost e zero pedaggi autostradali.

Ci fermiamo a dormire in Germania per ripartire freschi e riposati.

Fino al confine con la Polonia non ci sono problemi e con grande stupore varchiamo il confine senza dogane. Anche la strada per i primi 50 km è perfetta… Stiamo già complimentandoci con l’efficienza polacca quando incominciano i primi lavori in corso che ci accompagneranno fino al confine con la Lituania. Anche l’attraversamento di Varsavia è problematico, il satellitare che usiamo per orientarci solo nelle grandi città non riesce a connettersi, ci perdiamo la circonvallazione, per cui a mezzanotte, come nel viaggio precedente a Barcellona, ci troviamo a vagare per il centro della città, elemosinando informazioni in un pessimo inglese. La cosa bella è che non c’è traffico e che possiamo ammirare il nuovo stadio tutto illuminato recentemente costruito per ospitare gli Europei di calcio.

Le indicazioni di un camionista ci portano sulla retta via, per cui superata la capitale ci fermiamo a dormire, pronti ad affrontare altri chilometri di strade in diversi stadi di ricostruzione.

Voci di corridoio ci avevano messi in allarme sulle Repubbliche Baltiche, furti per le strade e “pizzo” alle frontiere e, considerando ciò che trasportavamo, un po’ di preoccupazione c’era… Ed invece anche qui niente frontiere (abbiamo scoperto poi che sono state abolite all’inizio di quest’anno), strade belle e scorrevoli, punteggiate di piccoli paesini, persone pacifiche e socievoli e qualche poliziotto con il radar per il controllo della velocità.

La cosa più strana? Non riuscire a guidare alle 10 di sera causa sole abbagliante negli occhi!

Arriviamo al porto di Tallinn senza difficoltà e ci fermiamo a dormire nel loro parcheggio… Domani sveglia all’alba!

Non avendo prenotazione, ci piazziamo davanti agli uffici appena aprono, non ci sono problemi, di posti ce ne sono ancora, per cui ci imbarchiamo felici di aver rispettato i tempi concordati con la figlia, partiti il 29 e arrivati a Helsinki il 31 maggio.

Sulla nave fa un freddo atroce grazie all’aria condizionata, freddo che fa concorrenza a quello esterno… Cominciamo bene, Tania ci ha garantito sole tutti i giorni e temperature intorno ai 20 gradi, che ci abbia mentito spudoratamente?

Arriviamo ad Helsinki nel primo pomeriggio e ci accoglie un tiepido sole che ci fa ben sperare. Dopo aver scaricato e portato fino al 4° piano un’infinità di cose, troviamo solo la forza di parcheggiare il camper in un posto tranquillo nei pressi del Lunapark, farci una cena tranquilla all’italiana e andare a dormire.

Il giorno dopo, vento e pioggia allietano la nostra visita alla capitale, nonostante i numerosi indumenti indossati uno sull’altro il gelo penetra fino alle ossa. Malgrado questo non ci arrendiamo e sfidiamo coraggiosamente il maltempo decidendo persino di farci uno spuntino bordo mare. Una cuoca vietnamita ci prepara una zuppa di salmone bollente, il tempo che ci serve per arrivare sotto la tenda svolazzante che ci farà da tetto a due metri dai fornelli e il piatto è già gelido. Mentre Luca solleva il cucchiaio per sorbirsi il delicato intruglio ecco che folate di vento glielo fanno volare via, proprio in faccia al nostro vicino di tavolo. La scena è così surreale che incominciamo a ridere tutti e tre come pazzi fra le occhiate stupite e indignate dei nostri vicini!

La giornata non tende a migliorare, per cui rinunciando alla gita in traghetto per l’isola di Suomenlinna e ci limitiamo a fare un giro per la città.

Nulla è cambiato dal giorno precedente. Per sicurezza approfittando di un’occasione, compriamo due giacche a vento, si sa mai che il tempo non migliori… Poi decidiamo di visitare Porvoo, una cittadina caratteristica nei pressi della capitale. Il tempo ci concede un’occhiata di pallido sole durante il giro, il che ci permette di apprezzare le caratteristiche case in legno dai tenui colori di questo piccolo paese. Al ritorno di nuovo pioggia. Domani Tania ritornerà al lavoro, e noi partiremo per l’esplorazione del resto della Finlandia.

Per quanto riguarda Helsinki, è una città tranquilla, non particolarmente spettacolare, salvo il numero impressionante di gente ubriaca che barcolla da mane a sera per le sue strade.

Prendiamo la E 75 direzione Oulu e per i primi 200 chilometri il sole splende caldo e invitante, facendo scintillare i laghi e le foglie dei boschi che costeggiano la strada… Poi ricomincia a piovere! Questo tempo ci seguirà per tutta la vacanza, brevi sprazzi di sole seguiti da un continuo variare di grigi.

Ci fermiamo a dormire a Oulu, dove la guida promette la visita di una cittadina affacciata sul mare, vivace e piena di iniziative interessanti. Ma sarà la pioggia oppure il freddo, ma le poche persone che incontriamo, vanno tutte imbacuccate a ripararsi in posti più caldi.

Proseguiamo il nostro viaggio in cerca di lidi un po’ più interessanti, per cui Rovaniemi capitale della Lapponia è la nostra prossima meta, che attraverseremo senza grandi emozioni per dirigerci a Napapiri.

Si, lo so che il paese di Babbo Natale è una grande trovata pubblicitaria… Ma almeno qui 2 o 3 cose da vedere ci sono! Innanzi tutto cumuli di neve e che dire della classica foto da turisti durante l’attraversamento della linea che segna il circolo polare artico? E l’insolita esperienza di spedire una cartolina dall’ ufficio postale preposto alla corrispondenza di Santa Claus, e come non essere commossi dalla visita dei negozi pieni di oggetti natalizi? Insomma per due la cui idea di vacanza è esplorare luoghi sconosciuti, mangiare cavallette e ragni, scalando reperti archeologici, questo immergerci nella “normalità”, è quasi sconvolgente!

Ancora più su, lo sappiamo che più si sale più fa freddo, ma troveremo forse un cielo azzurro? Del resto qui c’è poco da fare, nei boschi non si va, perché si affonda nel muschio ancora impregnato di acqua, sui laghi manco a parlarne, le città non offrono un gran che a parte l’innumerevole presenza di bar… Per cui si risale. La Lonely Planet ci assicura che Inari, la vera capitale storica della Lapponia è estremamente interessante, il più grande museo tradizionale e artigianato locale a vendere, per cui di nuovo in strada a macinare chilometri. I boschi continuano a circondarci in un susseguirsi di abeti rossi, pini e betulle, ma a rompere la monotonia ecco che vediamo le prime renne! All’inizio è molto emozionante, si sprecano le foto e le fermate per ammirarle. Occhi sempre aperti, perché hanno la spiacevole abitudine, quando sono a bordo strada, di attraversarla proprio quando stai arrivando. Presto ci accorgiamo che sono tutte allevate, anche se vagano libere per i pascoli, alcune hanno dei segni con la vernice, altre dei campanacci, questo toglie un pizzico di emozione all’incontro… e noi che si credeva nella natura selvaggia di tali animali! In pratica noi abbiamo le mucche e loro le renne, mi chiedo se venendo in Italia i finlandesi rimangano a bocca aperta davanti a una mandria di mucche al pascolo, come noi abbiamo fatto con le loro renne!

Per la notte ci fermiamo a Sodankyla, dove visitiamo una graziosa chiesetta in legno con annesso cimitero. Avendo superato il circolo polare artico, il sole non tramonta mai, ma noi non siamo ancora riusciti ad oggi ad apprezzare questo fenomeno. Per cui quale stupore quando a mezzanotte, Luca non riuscendo a dormire esce dal camper e mi chiama tutto eccitato: fuori splende il sole! Un sole ancora alto nel cielo che fa un effetto stranissimo in questo paese ormai privo di vita per l’ora tarda. D’ora in poi il proseguimento del viaggio sarà così: pioggia o nuvole di giorno e sole di notte…Forse abbiamo sbagliato qualcosa? Il fatto è che noi grandi dormiglioni, non riusciamo neanche a prendere sonno, forse è solo condizionamento, ma sapere che mentre noi dormiamo fuori splende il sole, ci disturba.

Peccato che non sia stagione di aurore boreali, altrimenti il nostro stupore sarebbe al completo.

In mattinata raggiungiamo Inari: un po’ di case disseminate lungo la strada, a destra un grande lago, proseguendo il museo… Ma la città dov’è? Torniamo indietro e giriamo dalla parte opposta al lago, ancora qualche casa, un distributore e poi il niente… Tutta qui la capitale storica della Lapponia? E l’artigianato? Due o tre negozietti con oggetti kitsch che avremmo potuto comprare a Napapiri, va bé vediamo il museo anche se il prezzo di ingresso non è affatto modico, ben 8 euro.

Il museo consta di una parte interna e di una esterna. Nell’edificio c’è una grande sala, dove per mezzo di foto e piccole ricostruzioni si racconta della vita e storia della popolazione lappone. L’esterno è una bella passeggiata nel bosco fra capanne, saune, stalle appartenenti alla tradizione lappone e qui un’ora di sole ci fa apprezzare in pieno questa visita. Poi di nuovo nuvole, per cui si riparte.

Nel frattempo intanto che la strada scorre sotto le nostre ruote, io mi diletto a guardare la cartina… Dove potremmo andare ancora in cerca di sole? Ahimè mi accorgo che siamo paurosamente vicini a Capo Nord, solo 350 chilometri e cos’è questa manciata di chilometri davanti all’infinito e oltre? Luca mi guarda male: ma come! Non eravamo noi a sostenere la futilità di una visita a Capo Nord, solo per dire “io ci sono stato”? E poi mica vorrai comprare pure un adesivo con le alci da attaccare al camper vero?

Ma ormai siamo qui, vorremo mica farci scappare l’occasione… E poi ci sono i fiordi, si sa mai che spunta pure il sole! Per cui via per la Norvegia.

Al confine guardie finlandesi ci ispezionano il camper in ogni angolo in cerca presumibilmente di alcool di contrabbando, poi appena raggiunto il primo paese norvegese ci fermiamo per la notte dopo aver fatto il minimo di gasolio indispensabile per andare e tornare, qui è tutto estremamente costoso, noi che ci lamentavamo della Finlandia.

La strada che costeggia il fiordo è veramente notevole, approfittando di una mezz’ora di sole ci fermiamo in riva al mare, lo assaggio, non riesco a crederci, non è salato, ma che mare è? Eppure sulla riva ci sono chele enormi di granchio, cozze e scheletri di ricci. La temperatura non supera i quattro gradi, eppure in riva al mare si sta benino, peccato che il sole ci riscaldi solo per breve tempo.

Procediamo e ricomincia a piovere a dirotto, poi diventa neve, cosa facciamo? Non siamo attrezzati per questa evenienza, come sarà a Capo Nord? Decidiamo di proseguire e per fortuna la neve cessa di scendere, ma ci aspettano altre costose novità. Quello che sappiamo di questa località è che il parcheggio è costoso e che a parte un grande centro commerciale, c’è solo roccia, cielo e mare. Quello che scopriamo è che sull’unica strada che porta lì c’è una galleria che passa sotto il mare il cui pedaggio è di 68 euro andata e altri 68 ritorno. Nonché il parcheggio di 2 giorni e una notte obbligatori, 63 euro… Che dire questa piccola escursione ci è costata un casino e per fortuna non c’è nebbia, perché altri camperisti che sono arrivati fin qui ben due o tre volte, hanno dichiarato di aver trovato sempre nebbia, per cui hanno goduto solo delle solide rocce sconnesse del parcheggio.

Visita d’obbligo al centro commerciale i cui prezzi sono fuori dal mondo proprio come questo posto, visione di un documentario ben fatto sulla zona nelle diverse stagioni dell’anno (essenzialmente due: buio e luce) e infine grande mangiata di polenta e funghi, visto il freddo e la neve che ancora copre parte delle vallate, ci sta decisamente bene!

Si ritorna in Finlandia con una discesa abbastanza rapida e con poche soste verso la regione dei laghi percorrendo giusto per cambiare la E63, betulle, pini, abeti rossi, renne e laghi e poi sorpresa: un alce ci attraversa la strada! La cosa ci eccita a tal punto che faremo i successivi 200 chilometri perdendoci gli occhi nel folto dei boschi, senza peraltro avvistare alcunché! Altro diversivo quando un poliziotto in mezzo alla strada ci ferma per fare a Luca alla guida del camper, l’alcool test. Lui è negativo, ma gli autisti delle cinque o sei macchine ferme a bordo strada, non devono essere stati così fortunati!

Stiamo cercando la miniera di ametiste di Lampivaara, vicino a Luosto che sembra essere l’ultima e unica in funzione in tutta Europa. Trovarla non è facilissimo, perché non è ben indicata, e per raggiungerla si segue un percorso di circa 3 chilometri nel bosco su passerelle rialzate per non affondare nel terreno. Anche qui una miracolosa oretta di sole ci allieta la visita. Dopo aver pagato il consistente biglietto di ingresso, saliamo sulla collina. Siamo gli unici visitatori e la guida, una bella ragazza finlandese, dopo averci offerto un bicchiere di sciroppo di lamponi (incluso nel biglietto) ci spiega in inglese tutto ciò che c’è da sapere sulle miniere e sulle ametiste. Un breve giro per la miniera, qualcosa come 50 metri di tunnel, con qualche attrezzo messo in bella posa e poi ci lascia liberi su una scarpata piena di ciottoli alla ricerca delle pietre…Ovviamente è tutta una cosa creata ad arte per noi turisti, scarti di miniera deliberatamente sistemati per farci trovare il tesoro. Eppure ad ogni frammento che troviamo, l’eccitazione cresce, e dopo un quarto d’ora abbiamo le mani gelate, ma piene di pietruzze violette… Quale la nostra delusione quando la guida ci dice che ne possiamo tenere solo una, da quel momento la guida non ci toglie gli occhi di dosso, per cui non possiamo fare i furbi… a saperlo prima, ci saremmo riempiti le tasche di nascosto!

Proseguiamo, a Kuopio c’è una torre d’osservazione che mostra tutto il paesaggio circostante, ma visto il prezzo ci rinunciamo, decidiamo invece di visitare Savonlinna, dove dovrebbe esserci il castello più bello del nord Europa (sempre secondo la Lonely Planet) e Kerimaki, dove c’è la chiesa di legno più grande del mondo.

In effetti la chiesa è veramente grandiosa, nello stile pulito ed essenziale tipico del luogo, anche il campanile con il suo bel panorama è interessante. Il castello invece, a parte l’ambientazione non è nulla di speciale a parte il prezzo di ingresso. Rifatto più volte, completamente spoglio di arredi, malgrado la nostra guida in inglese tenti di esaltarcene ogni aspetto, non riesce a coinvolgerci come invece fa quell’occhiata di sole che trapela dalle nuvole e fa scintillare il lago. Le strade qui sono un po’ più aperte e invece dei soliti alberi, ci sono distese di fiori meravigliosi nei colori viola, rosa e bianco. Li ho già visti in molti altri luoghi del nord, ma non ne ho mai scoperto il nome.

La prossima meta è Vantaa, non per una visita a questo sobborgo della capitale, ma per prelevare nostra figlia che lavora nell’ospedale del luogo. Fatto ciò si ritorna a Helsinki per l’ultimo giorno in Finlandia. Sembra una beffa, ma è ritornato anche il sole, per cui ne approfittiamo per visitare l’isola di Suomenlinna. E’ una bella passeggiata, il mare ci circonda, le oche selvatiche accudiscono i loro piccoli e nei cannoni che circondano l’sola, mettiamo in segno di protesta fiori di ravizzone e lillà!

In serata salutiamo Tania e ci fermiamo nei pressi del porto, domani si ritorna!

Anche il viaggio di ritorno è piacevole e tranquillo, a parte la solita Polonia che ci rallenta con le sue strade dissestate e piene di paesini. Venerdì in serata siamo a casa e il caldo sole ci riscalda le ossa così particolarmente provate…

Cosa dire di questo viaggio?

Purtroppo ha risentito di quattro fattori essenziali: uno, non era una meta particolarmente ambita, ci siamo stati solo per il piacere di rivedere nostra figlia. Due, probabilmente essendo inizio stagione, il clima ne ha risentito impedendoci di fare quello che avrebbe reso la vacanza un po’ più attiva, tipo giri in canoa o escursioni nei boschi in cerca di mirtilli e funghi di cui sono ricchi questi luoghi. Tre, dal punto di vista storico c’è ben poco da vedere, le tradizioni lapponi sono state praticamente cancellate e fin qui i mitici romani non sono arrivati. Quattro, i finlandesi in genere non sono persone molto comunicative, gentili, estremamente educati, ma molto riservati a parte quando bevono. La piaga dell’alcool e delle macchinette mangiasoldi è diffusa ovunque da nord a sud, anche nei paesini più isolati.

Per il resto, le strade sono bellissime e poco frequentate così come i paesaggi e probabilmente per gli amanti degli sport sulla neve, durante l’inverno questo è il paradiso terrestre!

Chilometri percorsi: 8860

Gasolio prezzo medio 1.5: 1000 euro

Autostrada: 42 euro

Costo traghetto: 125 euro a tratta

Galleria per Capo Nord: 68 euro a tratta

Parcheggio Capo Nord: 63 euro

Museo, castello e miniera: circa 100 euro

Guarda la gallery
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Passerella sul lago

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Renna

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Cannone ingentilito

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Capo Nord

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Isola di Suomenlinna

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Chiesa in legno Kerimaki

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Miniera di ametiste

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Castello di Savonlinna

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Finlandia e Capo Nord: per chi ama natura e solitudine

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Fiori

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Panorama sui laghi



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