Calabria coast to coast

Un viaggio alla scoperta di paesini, spiagge e tesori archeologici
Scritto da: francogigante1953
calabria coast to coast

Considerando che nell’estate 2021 il Covid ci ha dato un pò di tregua, ma non ancora abbastanza per poterci fidare a fare uno dei nostri soliti avventurosi viaggi all’estero, io e mia moglie decidiamo di restare in Italia, scegliendo come meta la Calabria, regione da noi pochissimo conosciuta ad esclusione di Reggio Calabria, città in cui nell’estate di parecchi anni fa avevo lavorato qualche mese.

Pertanto sul finire dell’estate (per evitare il caldo e l’affollamento) partiamo con l’intenzione di fare un viaggio di 15 giorni con meta principale la Calabria (entrambe le coste) ma con una tappa a Napoli, una a Paestum (passando per la costiera amalfitana) ed una, sul finire del viaggio, a Matera, mai vista prima.

Di seguito descrivo il nostro viaggio, giorno per giorno, con tanto di Km. di partenza e di arrivo per ogni tappa.

Primo giorno, martedì 21 settembre

Genova (Km 12810) – Napoli (Km 13510), 700 km in circa 8 ore

Si parte da Genova di buon mattino, la prima tappa è Napoli dove alla sera abbiamo appuntamento con un caro amico ed ex collega di Napoli con cui passiamo una bella serata in compagnia.

Secondo giorno, mercoledì 22 settembre

Napoli (Km 13510) – Costiera Amalfitana – Paestum (Km 13686), 176 km di cui 30 circa per deviazioni

Lasciandoci alle spalle il traffico caotico di Napoli, ci dirigiamo verso la Costiera Amalfitana; la prima sosta la facciamo poco prima di Salerno dove ci fermiamo in un belvedere lato strada, in alto sulla costiera, da dove scattiamo belle foto di Sorrento, poi proseguiamo per Positano dove l’unica possibilità di parcheggio è costituita da svariati parcheggi privati con prezzi orari a ben 7 euro!

Lasciata l’auto ci facciamo un giro sino alla bella chiesa con la cupola piastrellata in maiolica e arriviamo al mare, al ritorno facciamo shopping, per me compro una bella e colorata camicia di lino, fatta a mano, presso la Boutique Rino.

Proseguiamo per Amalfi, l’idea è quella di visitarla ma purtroppo neanche questa volta riusciamo a trovare un parcheggio (qui ce ne sono pochissimi e si esauriscono nella prima mattinata) pertanto continuiamo il viaggio facendo una sosta a Vietri, famosa per le sue ceramiche; dopodiché facciamo una tirata sino a Paestum dove arriviamo al tramonto.

Terzo giorno, giovedì 23 settembre

Paestum (Km 13686) – Velia – Marina di Camerota (Km 13791) 105 Km di cui circa 20 per deviazioni

Di buonora prendiamo l’auto e posteggiamo in un ampio piazzale a pagamento (ma il prezzo è modico, 3 euro per l’intera mattinata), poi ci dirigiamo alla biglietteria (si trova di fronte al Tempio di Nettuno) attendendo la sua apertura, alle 9.

Il biglietto include l’accesso al Museo di Paestum e al sito di Velia e costa 12 Euro.

A Paestum dedichiamo l’intera mattinata, il sito è ragguardevole, l’attrazione principale è costituita dai tre templi dorici, uno dei quali è ancora abbastanza ben conservato, a parte il tetto che, essendo costituito da travature in legno, costituiva la parte più deteriorabile.

Usciti dal sito abbiamo anche il tempo di visitare il vicino museo archeologico, il cui pezzo forte è costituito dalla sala dedicata alla tomba cosiddetta “del tuffatore” per la presenza di un affresco che raffigura un giovane nell’atto di tuffarsi.

Terminata la visita ci dirigiamo a Velia (ultimo ingresso ore 17), i resti si trovano vicino ad Ascea Marina, tra Agropoli e Palinuro; sull’antica acropoli di Elea (Velia) oggi sorge una fortificazione medioevale, un  elemento di richiamo di questi scavi è la famosa Porta Rosa, unico esempio di arco greco del IV secolo.

Anche questo sito, sebbene di minor interesse rispetto a Paestum, è abbastanza esteso, con una parte ragguardevole ancora da scavare.

Il percorso si svolge lungo un sentiero ben tracciato, la prima parte della visita è libera, la seconda parte prevede un ritrovo con altre persone ed è guidata, si sale sulla collina dove è presente il sito medievale e poi la guida ci accompagna a vedere la Porta Rosa, fornendoci interessanti spiegazioni.

Terminata la visita, alle 17, ripartiamo alla volta di Marina di Camerota, dove pernottiamo.

Quarto giorno, venerdì 24 settembre

Marina di Camerota (Km 13791) – Diamante – Cetraro (Km   13960) 169 km, di cui 48 per deviazioni.

La prima meta è Maratea con un centro storico carino, ma la vera attrattiva è la statua del Redentore, posta su una sommità che domina il Golfo di Policastro, bella vista, si deve obbligatoriamente parcheggiare l’auto un pò più in basso, pagando 5 Euro.

Poco prima di Praia a mare prendiamo la deviazione per Tortora dove si trova la chiesetta del Purgatorio, il cui portale in pietra è decorato con animali fantastici però non ne vale la pena, considerando la deviazione di 15 Km A/R.

Dopo Praia a mare si gode di una bella vista sull’Isola di Dino, in un golfo che tocca tre regioni: Calabria, Basilicata e Campania.

Poco prima di San Nicola Arcella, c’è da vedere l’Arcomagno (o Grotta del Saraceno), un arco naturale che si raggiunge con un impervio sentiero (durata percorso circa 20 min); si tratta di una caletta naturale sormontata da un arco. nota anche come spiaggia di Enea, in passato era usata, come riparo, dai saraceni che attaccavano le coste calabresi; è imperdibile al tramonto, col sole che cala in mezzo all’arco, accendendo di rosso la grotta e il mare.

Continuiamo con la visita del centro storico di Scalea che però si rivela una delusione, paese vecchio quasi in abbandono, le segnalazioni per gli affreschi bizantini della chiesa ad un certo punto si perdono nel nulla, in definitiva non ne vale la pena.

Proseguiamo verso sud facendo una piccola deviazione verso l’interno per visitare i resti di Cirella vecchia, distrutta da un bombardamento navale britannico nel 1808.

Sulle alture ci sono i ruderi del vecchio insediamento, interessanti ma non imperdibili; poco più sotto si trovano invece il monastero dei minimi e un teatro romano, purtroppo chiusi.

Poco oltre sostiamo a Diamante per vedere i suoi caratteristici murales.

Infine andiamo a Belvedere, arroccato su un colle con tanti palazzi, un castello aragonese (purtroppo non visitabile e in stato di abbandono) e una bella vista sul mare.

Ultima tappa della giornata è Cetraro, dove pernottiamo.

Quinto giorno sabato 25 settembre

Cetraro (Km 13960) – Paola – Cosenza – Giganti della Sila (Croce di Magara, Km 14058) – Rende – Paola – Amantea (Km 14162) 197 km (di cui 5 per deviazioni), 3 h. e 30 min.

Partenza alle 7.45 per Paola, all’inizio del paese c’è il santuario intitolato a San Francesco da Paola, patrono della Calabria e della gente di mare, risalente al XV secolo, di quell’epoca rimane l’oratorio, situato nei sotterranei, non accessibile causa covid.

La visita è abbastanza interessante, ci soffermiamo a vedere i luoghi che hanno scandito la vita del santo, in particolare la grotta dove dormiva e i posti dove aveva fatto alcuni miracoli, poi partiamo per la Sila.

Prima però facciamo una sosta a Cosenza per vedere il duomo e visitare il Museo diocesano (orari 9-12.30 e 15-18) dove è conservata la famosa stauroteca, una croce-reliquiario capolavoro dell’oreficeria siciliana del XII sec.

Terminata la visita proseguiamo per il Parco della Sila; tramite la Statale 107 Silana-Crotonese, la nostra meta è la Riserva dei Giganti della Sila, gestita dal FAI, con un magnifico bosco ultracentenario (biglietto 5 Euro).

Alcuni sentieri e passerelle in legno si snodano fra 58 colossali pini larici, piantati nel Seicento dai baroni Mollo, allora proprietari della tenuta, che sfiorano i 45 metri di altezza e i due di diametro, il percorso dura meno di un’ora ma è molto interessante.

Al ritorno ci attira la vista di Rende, un bel paesino arroccato su un colle che fiancheggia la strada però non si trova parcheggio, pertanto dobbiamo desistere e puntiamo su Amantea, dove troviamo alloggio e poi, essendo ancora presto, andiamo in spiaggia per un bagnetto e un pò di relax..

Sesto giorno, domenica 26 settembre

Da Amantea (Km 14162) a Tropea (Km. 14308) 146 km (di cui circa 40 per deviazioni), 1 h. 45 min.

Effettuata una breve visita alla chiesa di San Bernardino, ad Amantea, con alcune opere interessanti da vedere, partiamo alla volta di Pizzo, poco prima si trova la chiesetta di Piedigrotta, scavata nel tufo nel XVII sec. per adempiere ad un voto dopo un naufragio, e poi decorata con statue ricavate dalla roccia a fine ‘800, da tre generazioni di artisti locali: Angelo, Alfonso e Giorgio Barone.

Il parcheggio costa cinque euro, per tutto il giorno o anche solo per mezz’ora come nel nostro caso, ma si può parcheggiare poco oltre evitando questa tariffa iniqua, l’ingresso alla chiesa costa 3 euro ma li vale, bella anche la spiaggetta prospiciente.

Arrivati a Pizzo, borgo arroccato su un promontorio, posteggiamo l’auto ai piedi del promontorio e saliamo sino alla piazza principale dove si affacciano le gelaterie rinomate per il tartufo, ne assaggio uno veramente buono presso la gelateria Ercole, facciamo una breve passeggiata e poi ritorniamo alla nostra auto dove troviamo una bella multa, si perché in questo paese, i parcheggi sono a pagamento anche di domenica e un solerte vigile, in servizio domenicale, ha pensato bene di farci la multa, nel breve intervallo di tempo (circa 40 minuti) in cui ci siamo concessi un momento di sosta, un’ospitalità davvero generosa!

La prossima meta è Vibo Valentia, però la oltrepassiamo facendo una deviazione di qualche chilometro per vedere la chiesa di S. Ruba, risalente al XII secolo, purtroppo è chiusa e ci accontentiamo di vederla dal di fuori.

Ritornati a Vibo Valentia visitiamo l’interessante Duomo con un bel trittico scultoreo opera di Antonello Gagini e il Castello Normanno, edificato sulle vestigia dell’antica Acropoli di Hipponion, in cima al colle che domina l’abitato; al suo interno è ospitato il Museo Archeologico Nazionale (ingresso 5 Euro), il principale reperto è una preziosa lamina aurea del V sec. a. C. riportante un’iscrizione in dialetto dorico; avremmo voluto vedere anche le mura greche e gli scavi sull’acropoli e le ville romane in via Aloe ma questi siti erano tutti chiusi indefinitamente.

Proseguiamo a sud lungo la costa verso Briatico, un paesino dal litorale molto bello, ma non riusciamo a capire dov’è la spiaggia con i ruderi del castello.

Al successivo paese di Zambrone ci fermiamo e scendiamo, per uno scosceso sentiero, alla sottostante scenografica Spiaggia dello Scoglio del Leone con la roccia a forma del felino; questa spiaggia non è facile da trovare, si trova fuori dal paese, occorre fare una stradina che porta ad alcuni stabilimenti balneari, dove si posteggia l’auto e poi si prosegue a piedi cercando un sentiero che si diparte da un cartello affisso su un muro con la foto dello scoglio del leone e la scritta “Spiaggia della Marinella”.

Ci si arriva in meno di 10 minuti e la spiaggetta è molto bella, con un mare caraibico, azzurro e trasparente; il tempo di fare qualche foto, poi torniamo indietro e ci rimettiamo in viaggio con destinazione Zungri, un sito archeologico qualche Km. all’interno, dove si trova il Villaggio Rupestre degli “Sbariati”, risalente all’età bizantina; prima visitiamo il modesto Museo della Civiltà Contadina e poi scendiamo lungo il sentiero che porta all’insediamento: su una superficie di circa tremila metri quadrati, articolato su più livelli nell’ampio costone roccioso, ci sono oltre 50 grotte a destinazione abitativa (ingresso 4 Euro).

Terminata la visita, da Zungri scendiamo a Tropea dove pernottiamo.

Settimo giorno, lunedì 27 settembre

Tropea (Km, 14308) – Capo Vaticano – Marina di Nicotera (Km.14358) 50 Km (di cui circa 18 per deviazioni) 50 min.

il paese di Tropea è molto carino, abbarbicato in alto, su uno sperone roccioso.

Anzitutto visitiamo la Cattedrale di Maria Santissima di Romania, di architettura normanna risalente al XIII secolo, poi andiamo in spiaggia e infine andiamo a vedere il santuario Santa Maria dell’Isola, ma a settembre chiude alle 13 e quindi non lo visitiamo: la visita della chiesa è gratuita, il giardino a pagamento (4€ adulti).

Proseguiamo quindi il nostro giro di Tropea passando dalla centralissima Piazza Ercole, con interessanti palazzi, e dalla chiesa di San Francesco che però è chiusa.

Terminata la visita di Tropea prendiamo l’auto e visitiamo la Baia di Riaci con lo scenografico Scoglio Grande e poi proseguiamo per Capo Vaticano (è il punto più occidentale della Costa degli Dei, con alcune delle migliori spiagge di tutta la Calabria) dove c’è un belvedere, al ritorno ne troviamo un altro, sulla sinistra, da cui si vedono altre belle spiaggette, quelle di Praia i focu.

Puntiamo su Santa Maria di Ricadi dove ci sono altre belle spiaggette, infine arriviamo a Marina di Nicotera (bella vista sul Golfo di Gioia Tauro) dove pernottiamo.

Ottavo giorno, martedì 28 settembre

Marina di Nicotera (Km. 14358) – Scilla – Taurianova – Gerace – Bovalino – Locri (Km. 14537) in totale 179 Km (di cui 29 per deviazioni).

Partiamo prima delle 8 e, costeggiando la trafficata costa, raggiungiamo Scilla intorno alle 9.30; parcheggiamo un pò più in basso del castello (strisce bianche, gratuito) e visitiamo anzitutto il castello Ruffo (Ingresso 3 Euro), proseguiamo col quartiere Chianalea, un borgo di pescatori con le case affacciate sul mare, infine facciamo un giro sul lungomare di Marina Grande (o delle Sirene).

Poi torniamo a nord, con l’autostrada, usciamo a Palmi e seguiamo le indicazioni per Taurianova, passiamo l’Aspromonte (valico a 950 mt.) giungendo infine a Gerace, un antico borgo bizantino-normanno, che ci è piaciuto molto.

Visitiamo la Cattedrale, di stile normanno, con la cripta e il museo diocesano, la chiesa di San Francesco (danneggiata dal terremoto del 1783, degni di nota l’altare con marmi policromi intarsiati e, dietro di esso, il sarcofago del principe Nicola Ruffo, morto nel 1372.

Vicino alla Cattedrale prendiamo 2 ottime granite al bergamotto al bar pasticceria “Cattedrale”, infine ci mettiamo in auto e nella parte più bassa del paese sostiamo per vedere la chiesa di Santa Maria di Monserrato, di origine bizantina, ma purtroppo è chiusa, allora proseguiamo per Locri dove pernottiamo.

Nono giorno, mercoledì 29 settembre

Da Locri (Km. 14537) a Locri Epizefiri 5 Km. 6 min. e poi da Locri Epizefiri a Stilo (Km 14616) 60 Km. 1h., in totale 79 Km. (di cui 14 per deviazioni).

Di prima mattina visitiamo Locri Epizefiri, un’area archeologica interessante ma non imperdibile (presenti solo basamenti) con cartelli sbiaditi e percorsi poco chiari, aree private all’interno dell’area archeologica, museo (nuovo) chiuso!

Ripresa l’auto attraversiamo Marina di Gioiosa Ionica, vicino alla stazione ci sono i resti di un teatro romano, ma resta ben poca cosa, pranziamo a Roccella Ionica col castello Carafa e un ben tenuto lungomare.

Nel primo pomeriggio, a Riace, facciamo il bagno su una spiaggia isolata, dove siamo solo io e mia moglie, poi verso le 16 proseguiamo per Monasterace Marina dove, vicino alla spiaggia, ci sono i resti di un tempio dorico e altri resti romani con un bel mosaico, ma è tutto chiuso senza indicazioni di orari di apertura o contatti a cui riferirsi.

Molto delusi, ripartiamo con destinazione Stilo dove andiamo subito a visitare la Cattolica, una caratteristica chiesetta greco-bizantina risalente ai secoli X-XI, (ingresso 5 €) però alle 16 la troviamo già chiusa perché chiude alle 14, tranne al venerdì, sabato e domenica, giorni in cui chiude alle ore 18.

Riusciamo comunque a vederla abbastanza bene perché troviamo un sentiero che ci consente di avvicinarci ad essa e vederla bene, quantomeno dall’esterno: edificata alle pendici del Monte Consolino, questa chiesetta, eretta da monaci eremiti come principale luogo di culto, è sormontata da 5 cupole di forma cilindrica, rivestite di mattonelle, e il suo interno, a pianta quadrata e croce greca, è suddiviso in 9 parti uguali da 4 antiche colonne, sui muri persistono resti di affreschi.

A questo punto proseguiamo la visita di Stilo, col Duomo che possiede un bel portale del XIV sec. ma è chiuso, l’eremo della divina pastorella, la chiesa di S. Domenico e la fontana dei delfini.

Appena usciti dal centro storico vero e proprio, sulla piazza al centro del paese, visitiamo la chiesa di S. Francesco e, poco oltre, la vicina chiesa di S. Giovanni Therestis, un eremita i cui resti, assieme a quelli di altri due eremiti, sono conservati in una cappella laterale della chiesa.

Facendosi ormai sera, decidiamo di pernottare qui a Stilo, trovando un alloggio proprio a fianco della piazza principale.

Decimo giorno, giovedì 30 settembre

Da Stilo (Km.14616) a Crotone (Km. 14823) in totale 207 km (di cui 82 per deviazioni).

Di buon’ora raggiungiamo Badolato, che conserva in parte ancora un impianto medioevale, molto suggestivo, in particolare la Chiesa dell’Immacolata, su uno sperone roccioso.

Poi è la volta di Soverato, con un bel litorale, però con indicazioni pressoché inesistenti per arrivare a Soverato superiore dove, per giunta, troviamo chiusa la chiesa della SS. Addolorata; proseguiamo per Copanello con belle spiagge.

Con fatica arriviamo alla chiesetta di S. Martino (le indicazioni ci sono solo se si arriva da Catanzaro, se si arriva da Reggio non ce ne sono) che in realtà non vale la pena andare a vedere perché si tratta di qualche resto delle fondamenta e nulla di più.

Lasciando lì l’auto proseguiamo a piedi verso la vicina scogliera per le cosiddette “vasche di Cassiodoro” dove i monaci sembra che allevassero i pesci però anche qui indicazioni non ce ne sono (l’area è interessata da lavori privati) e immaginiamo il luogo solo in base ad alcune foto cercate con Google.

Ripartiamo per raggiungere Scolacium (prima di Catanzaro) un bel sito archeologico (durata visita circa 2 h. e mezza), con un ragazzo gentilissimo che ci accoglie alla biglietteria: l’ingresso costa 5 € compresi i due musei (archeologico e del frantoio).

Il sito merita la visita, molto più del sito di Locri, sia per la qualità delle vestigia che per la cartellonistica con spiegazioni dettagliate.

Ripresa l’auto raggiungiamo Le Castella (10 km. prima di Isola Capo Rizzuto) dove visitiamo (ingresso gratuito) il Castello Aragonese, su un isolotto prospiciente l’abitato, circondato da acque turchesi e collegato alla terraferma mediante un sottile istmo di scogli; il castello risale al XV sec., su fondamenta greche tuttora visibili, fu usato dai romani e da Annibale mentre si ritirava.

Il castello rivestì funzione difensiva, spesso attaccato dai turchi, rimase popolato fino agli inizi dell’800, poi gli abitanti si trasferirono sulla terraferma.

Da qui ci spostiamo a Capo Rizzuto (c’è un faro) e poi alla spiaggia di Le Cannella, dalla sabbia rossastra (come la cannella, appunto), che da rossa diventa più scura nelle ore più calde.

Infine ci portiamo a Capo Colonna, il punto più orientale della Calabria, qui si trovano le rovine dell’antico Tempio di Hera Lacinia, uno dei santuari più importanti della Magna Grecia, dall’età arcaica fino al IV secolo a.C; però non riusciamo a fare una foto da vicino alla famosa colonna perché è inglobata nel parco archeologico che purtroppo troviamo chiuso, essendo arrivati dopo le 18.

Nelle vicinanze si trovano anche uno storico faro, di origini ottocentesche, e un Museo Archeologico, al capo vero e proprio si trova la caratteristica chiesetta

medioevale di Santa Maria e una torre di avvistamento risalente al XVI secolo.

E’ ormai quasi buio quando arriviamo a Crotone dove pernottiamo.

Undicesimo giorno, venerdì 1 ottobre

Da Crotone (Km.14823) a Sibari (Km.14976) 153 km (di cui 38 per deviazioni).

Iniziamo la visita di Crotone col Museo Archeologico il cui pezzo forte è il tesoro di Hera, continuiamo col castello di Carlo V che domina il porto di Crotone e con la Cattedrale, girovagando tra i vicoli del centro storico, per fotografare pittoreschi scorci.

Intorno alle 11 ci mettiamo in viaggio con prima destinazione Cirò, famosa per il vino, dove a punta Alice ci sono i resti di un tempio dorico che però non troviamo perché non ci sono indicazioni per raggiungerlo, complimenti alle amministrazioni!

Proseguiamo per Rossano Calabro, il centro storico si trova in alto, distante 6 km dalla parte nuova del paese e le segnalazioni per arrivarci sono scarse.

Finalmente giunti a destinazione parcheggiamo l’auto in un posteggio prima del paese e visitiamo anzitutto la Cattedrale, ampliata durante la dominazione normanna, dove c’è un affresco del X° secolo d.C. raffigurante la Madonna, apparso miracolosamente durante la costruzione della chiesa, per questo è denominato Acheropita, cioè non dipinto da mano umana: a lato della chiesa c’è il Museo Diocesano, col Codex Purpureus del VI° sec.

È stato redatto in uno scriptorium di Cesarea, in Palestina, è il più antico evangelario e deriva il suo nome dallo sfondo rossastro su cui spiccano caratteri argentei e rossastri.

Fu portato in Calabria dai monaci Melchiti, in fuga dagli arabi, un secolo dopo, di 400 pagg. ne restano 180, contiene il Vangelo secondo Matteo e gran parte del Vangelo secondo Marco, è stato dichiarato patrimonio dell’Umanità.

Nel museo si possono chiedere le chiavi al gentilissimo addetto, per visitare anche l’oratorio della Panaghia, pregevole esempio di arte bizantina.

Terminate le visite, ci spostiamo a S. Maria del Patirè a 15 Km. da Rossano, sulla Sila Greca; la chiesa risale al 1100 circa ed è quanto resta di un complesso monastico basiliano famoso per il suo scriptorium da cui provenivano centinaia di codici miniati custoditi in biblioteche e musei.

La chiesa è ben conservata, con un bel portale quattrocentesco e con tre absidi sul retro in stile arabo-normanno, all’interno c’è un bel pavimento che però non abbiamo potuto vedere perché la chiesa era chiusa; l’orario dovrebbe essere tutti i giorni dalle 8 alle 14 però conviene accertarsene telefonando il giorno prima al n.ro 335 791 0742.

Terminata la giornata di visite ci dirigiamo a Sibari dove pernottiamo ai laghi di Sibari.

Dodicesimo giorno, sabato 2 ottobre

Da Sibari (Km.14976) a Civita e da Civita a Matera e poi ad Altamura (Km.15212) in totale 240 km comprese un bel pò di deviazioni.

Purtroppo la nostra tabella di marcia non ci consente di dedicare tempo a Sibari che pure avrebbe meritato non fosse altro per il parco e il museo archeologico che raccoglie reperti risalenti agli insediamenti greci pre-cristiani e romani.

Pertanto ci dirigiamo a Civita dove, parcheggiata l’auto, attraversiamo il paese e scendiamo in circa 20 min. sino al Ponte del Diavolo, di fronte al quale iniziano le Gole del Raganello, che si possono anche percorrere a piedi per un certo tratto, purché accompagnati da esperte guide del posto; per chi non se la sente di scendere (e soprattutto salire) a piedi, esiste un servizio di trasporto 4×4 (A/R 5 Euro).

Ritornati in paese visitiamo la chiesa, di rito Greco-Bizantino, molto interessante: il paese infatti in buona parte è abitato dalla comunità dei discendenti degli albanesi emigrati tra il 1400 e il 1700 in Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo e Molise.

Visitiamo anche il museo Arbereshe che è ancora chiuso, però chiamiamo il numero di cellulare che è riportato su una targhetta all’ingresso e dopo 15 min. arriva una persona che ce lo apre.

Lasciato il paese ritorniamo sullo Jonio via Francavilla e visitiamo Oriolo annoverato tra i più bei borghi d’Italia, volevamo visitare il castello aragonese, ma chiudeva alle 12.30, avrebbe riaperto alle 15 ma per noi era tardi.

La tappa successiva la facciamo a Roseto Capo Spulico, dove visitiamo il castello normanno (fa parte di un ristorante, ingresso 5 Euro), ricostruito nel Duecento per volere dell’imperatore Federico II di Svevia che ne fece anche uso come dimora estiva.

Vicino alla spiaggia notiamo il curioso Scoglio dell’Incudine anche se, a mio parere, assomigliava più ad un fungo che ad un’incudine.

Proseguiamo x Matera ma non troviamo alloggio, allora pernottiamo ad Altamura.

Tredicesimo giorno, domenica 3 ottobre

Da Altamura (Km.15212) a Matera (Km. 15237)

Da Altamura in una ventina di minuti raggiungiamo Matera e parcheggiamo vicino a via D’Addario (di domenica il parcheggio è gratuito) e ci inoltriamo nel Sasso Barisano, visitando dapprima la casa grotta di vico solitario, poi la chiesa rupestre di Santa Lucia alle malve dove facciamo un ticket cumulativo per visitare altre 6 attrazioni (chiesa di San Pietro Barisano, Vicinato a pozzo, ecc.); proseguiamo per visitare il castello Tramontano (ma è chiuso da decenni per lavori), la cattedrale e la chiesa rupestre sotto a S. Agostino, poi riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso il nostro alloggio a Matera..

Quattordicesimo giorno lunedì 4

Da Matera (Km.15237) a Potenza (Km. 15373) in totale 136 Km.

Iniziamo di buonora visitando la parte più in alto, con Piazza Vittorio Veneto, la Fontana Ferdinandea e il Palombaro Grande (ingresso 3 Euro): volevamo visitare anche il Materasum Ipogeo ma era chiuso x ristrutturazione.

Compriamo ottimi formaggi al caseificio Maggiore, centralissimo, in Piazza Vittorio Veneto e anche qualche souvenir e poi prendiamo l’auto per completare la visita delle chiese rupestri situate nel parco della Murgia Materana.

Visitiamo dapprima il santuario di Santa Maria Palomba, poi la chiesa rupestre di Maria delle Vergini e un’altra chiesa rupestre di cui non ricordo il nome, poi San Falcione, il Belvedere Murgia Timone (con una bella vista sui sassi) e la chiesa rupestre della Madonna delle 3 porte.

Terminate queste interessanti visite ci dirigiamo a Potenza dove pernottiamo.

Quindicesimo giorno, martedì 5 ottobre

Da Potenza (Km.15373) a Genova (Km. 16198) in totale 825 Km.

Per interrompere il viaggio, ma anche per approvvigionarsi di mozzarelle di bufala, a Battipaglia usciamo dall’autostrada e, proseguendo dritti, dopo una rotonda, facciamo sosta al negozio del caseificio Forte dove acquistiamo mozzarelle di bufala e burrata, poi rientriamo in autostrada e proseguiamo per Genova dove arriviamo intorno alle 17.

In quest’ultimo giorno abbiamo percorso 825 Km. (di cui 6 x deviazioni): tempo impiegato 9 h e 5 min partenza ore 7.45 arrivo ore 16.50 di cui in cammino 8 h e 34 min. cioè 31 min. di soste.

Pernottamenti

  • Napoli Posillipo B&B Rivalta Via Posillipo 5 081 7691802   393 3321685   333 2584801. E-mail: bbgestione1@gmail.com 45 Euro compresi parcheggio e colazione: struttura in un complesso chiuso e sorvegliato, sistemazione decorosa, colazione adeguata alla spesa
  • Capaccio (Paestum) B&B Antica Forneria 50 Euro, via Ponte Marmoreo 57 (tel. 333 7589800) bagno insufficiente con telefono della doccia da tenere in mano, appendi asciugamani rotto, water senza alzata, non sufficiente, posteggio interno.
  • Camerota Residence Villa Arcangelo 50 Euro, via Bolivar 146 (tel. 0974 932679) è abbastanza in alto, almeno 5 Km dal mare, però ha anche la cucina, camere piccole ma è tutto nuovo, buona colazione, posteggio interno.
  • Cetraro B&B La Casetta, 50 Euro, via Carlo Pancaro (tel. 333 3323029) attenzione perché booking diceva Cetraro Marina, invece è Cetraro, 4 Km all’interno, però è molto bello e ben arredato, buona colazione, proprietaria gentile, facilità di posteggio gratuito a fianco del B&B.
  • Amantea Albergo La Spagnola, 50 Euro in centro via Dogana 232 tel. 0982 424152 però camere vecchie, colazione compresa al bar interno (cappuccino e brioche), facilità di posteggio gratuito.
  • Tropea B&B Casa Calieri, 50 Euro, in centro, via Pietro Ruffo di Calabria 53 (tel. 380 7571954), belle camere ma piccole, colazione esclusa, facilità di posteggio esterno gratuito.
  • Marina di Nicotera B&B senza nome 60 Euro con modesta colazione, esterni brutti ma interni OK, parcheggio sotto casa, proprietari gentilissimi.
  • Locri Residence Gnura Momma, 50 Euro con buona colazione, appartamenti molto spaziosi e nuovi, parcheggio interno (tel. 0964 235276 o 339 7783820)
  • Stilo B&B Piccola Dimora Villa Candido 50 Euro, Via G. Marconi 40 (tel. 320 8120638) senza colazione, centrale, con facilità di posteggio, moderno però con doccia e lavabo molto piccoli.
  • Crotone B&B Via Veneto Via V. Veneto 125 (tel. 380 5971131) 43 Euro (di cui 3 tassa di soggiorno) con doppia colazione, camere piccole ma ben curate con un sacco di dotazioni (gel, frigo, caramelle, caffè, perfino le mascherine) e parcheggio interno, il miglior B&B di tutto il nostro soggiorno
  • Laghi di Sibari Sibari Resort 60 Euro con colazione a buffet e parcheggio interno, ottimo
  • Altamura B&B Dei Monasteri 50 Euro senza colazione, molto bello ma è in zona ZTL e quindi, lasciata l’auto, bisogna fare circa 400-500 mt a piedi.
  • Matera Matera Residence 60 Euro +4 x tassa di soggiorno, ma non ci viene fornita alcuna ricevuta
  • Potenza Albergo Miramonti matrimoniale con col. a 55 Euro, si tratta di un albergo datato ma centrale, il gentilissimo proprietario ci ha prenotato un buon ristorante dove cenare.

Cene

  • Napoli Pozzuoli Ristorante Le Sciantose Ottimo pesce, prezzi onesti
  • Capaccio (Paestum) Caffè Centrale Ottimo cibo e servizio, personale molto attento alle esigenze del cliente, prezzi giusti (60 Euro in due con calici di vino.
  • Camerota Ristorante Pizzeria Brezza di Mare un pò caro come ristorante, noi abbiamo mangiato la pizza (34 euro in due).
  • Cetraro Marina Ristorante Pizzeria La Sosta via Santa Maria di Mare 1 tel. 338 8121289 1 antipasto di mare, 1 primo, 1 frittura, 1 tagliata di tonno, acqua, vino rosato, 1 caffè e 1 amaro 60,5 Euro.
  • Amantea Pizzeria Suvereign 2 bruschette, 2 primi e due secondi di pesce, acqua e vino (caffè e amaro offerti), tutto ottimo, 60 Euro
  • Tropea Quei bravi ragazzi 1 primo, 1 insalata, 2 pesci spada alla griglia, bottiglia d’acqua e di vino a 62 Euro, prezzo giusto.
  • Marina di Nicotera Bianco e Nero, valido ma abbiamo aspettato per i primi 50 min. 1 antipasto, 2 primi, 1 grigliata di pesce, acqua, vino, 1 caffe, 1 amaro 60 Euro
  • Locri Trattoria A Paisana 2 tagliatelle ai funghi, 1 frittura, 1 pesce spada, acqua, mezzo lt. di vino, 1 caffè e 1 amaro 53 Euro
  • Stilo Ristorante il Castello 1 primo, 1 insalata, 2 secondi, 1 formaggio, acqua, bottiglia di rosato, caffe e amaro (offerti dalla casa) 55 Euro.
  • Crotone Trattoria A Ra Gghjazza 2 primi, 2 secondi, acqua e bottiglia di vino (amari offerti) a 75 Euro, tutto molto buono, servizio curato e gentile.
  • Laghi di Sibari Sibari Resort 40 Euro prezzo fisso con 2 primi, 2 secondi, 2 contorni, acqua e vino in bottiglia e un antipastino fuori programma, personale gentilissimo, ottimo!
  • Altamura Trattoria Cenzino, se piace la carne è il posto giusto, antipasto, carne alla brace, dolce (ottimi gli amaretti a vari gusti), acqua e vino a 25 Euro a testa.
  • Matera Ristorante Il Cantuccio, 2 primi, 2 secondi, acqua e vino, 64 Euro.
  • Potenza Ristorante-Pizzeria Antiche Torri in due 56 euro con 2 primi, 2 secondi, 2 dolci, acqua, vino, 1 caffè e 1 amaro, tutto OK.
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