Bologna è una città da visitare ma soprattutto da vivere
La prima volta che sono stata a Bologna avevo 15 anni ed ero andata a trovare mio fratello, che all’epoca viveva in Emilia-Romagna. Ci sono tornata anche l’anno dopo, a luglio, viaggiando su un treno stracolmo con gli studenti stesi ovunque, nei corridoi e persino nelle cappelliere per i bagagli. Poi ci sono tornata a 19 anni, andando a trovare i compagni di classe che ci studiavano, sempre con il solito treno per studenti pagato due soldi. Sono passati tanti anni e ci sono tornata ancora e ancora, in treno, in auto, in aereo (nel frattempo sono arrivati i voli low-cost) e ogni volta mi chiedo se ci vivrò mai.
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Già, perché se una persona torna nella stessa città così tante volte, in età diverse, in spaccati di vita diversi, con una maturità ogni volta diversa, vuol dire che questa città è totalmente accogliente. Ed ecco la parola con cui descriverò Bologna: accogliente. Cosa sia questo senso di inclusione e assenza di giudizio lo si comprende immediatamente, non appena si inizia il passeggio su Via dell’Indipendenza. Qui non c’è (e non c’era nemmeno 30 anni fa) una figura tipo di individuo: nazionalità, età, colore della pelle, orientamento sessuale, gusti musicali, passioni letterarie, tendenze, preferenze sono espresse in piena libertà, di modo che nessuno possa sentirsi vicino o lontano a un concetto di “normalità”.
A 15 anni mi stupivo molto di alcune realtà che vedevo a Bologna e che nel mio profondo sud sarebbero state impensabili. Oggi mi stupisco meno, ma vibro respirando l’assoluta libertà che si prova nel poter essere se stessi. Orientamento sessuale liberamente espresso senza timori e vergogna e già questo è tantissimo (ancora oggi, purtroppo), ma non solo. Anche le passioni e le velleità artistiche hanno piena cittadinanza a Bologna. Per scoprirlo vi basterà passare dalla Fontana del Nettuno e fermarvi davanti a uno dei tanti artisti che si esibiscono per un folto pubblico, spesso offrendo in vendita CD. Il livello degli spettacoli è mediamente alto e c’è grande rispetto tra i busker, tanto che alcuni si alternano nei vari momenti.
I concerti all’Unipol Arena
Non vi sembrano questi buoni motivi per prenotare subito un volo per Bologna? Allora vediamone altri. Quello che ha spinto me ad andarci negli ultimi anni sono stati grandiosi concerti all’Unipol Arena. Lo ammetto, non è un posto ideale per ascoltare musica, perché chi capita in fondo vede e sente piuttosto male, il lato fronte palco è stretto e fa un caldo allucinante sia d’estate che d’inverno (mettete la maglia della band e un pantaloncino, nient’altro). Però questi limiti non hanno impedito a grandi artisti di esibirsi lì, talvolta con unica data in Italia. Noi, solo per citare gli ultimi, ci abbiamo visto Roger Waters, Eric Clapton e i Blink 182 (non male, direi).
Se andate a vedere un concerto, il consiglio è di parcheggiare nel Decathlon che si trova subito dopo la rotonda: al ritorno eviterete una parte della fila che si crea per quelli che vengono dal centro commerciale e dai parcheggi ufficiali. Musica, dicevamo, ma non solo concerti.
Per esempio, a Bologna ho visto in due occasioni delle presentazioni di libri di Francesco Guccini. Non ha voluto cantare, ma è comunque un uomo di grande cultura che vale la pena ascoltare parlare. Quando ero ragazzina passeggiavo sotto la casa di Luca Carboni sperando di incontrarlo e di dichiarargli il mio amore (erano i tempi di Farfallina, Le persone silenziose e I veicoli di notte), ma gli anni sono passati e ora non so cosa darei per incontrare Lucio Dalla, stringerlo e ringraziarlo per tutte le volte che mi ha capita, consolata, rallegrata. Purtroppo, Lucio non c’è più, ma a pochi passi da Piazza Maggiore si trova la sua casa ed è possibile visitarla (senza fare foto, rigorosamente vietate), prenotando la visita guidata dal sito internet del Comune. Mi raccomando, prenotate in anticipo perché i posti si esauriscono, soprattutto nel fine settimana.
Bologna la Rossa, la Dotta
Lo so, abbiamo parlato di ciò per cui andare a Bologna ma non di cosa andrebbe visto. Questo perché Bologna non è – secondo me – tanto e solo un luogo da visitare come turista, quanto un posto da vivere, sentire dentro, osservare nella vita che si esprime tra le sue strade. Per questo, il mio consiglio (che, ammetto, applico a vari luoghi) è: perdetevi e guardate con i vostri occhi. Prendete a noleggio una bike del Ridemovi, percorrete la pista ciclabile e osservate la vita che vi scorre davanti come foste in un film. Se il vagabondaggio senza meta non fa per voi, ecco alcune mete da visitare.
Innanzitutto, come forse avrete capito, bisogna catapultarsi a Piazza Maggiore. Attenzione, però: se studiate a Bologna, dovrete attendere il giorno della laurea per poter attraversare finalmente la piazza o correrete il rischio di non laurearvi più (questa è una bellissima tradizione che tramandano gli studenti di generazione in generazione, per cui vi capiterà di vedere universitari che provano a spingere i compagni di studi al centro della piazza per fargli un dispetto). Giunti a Piazza Maggiore, girate intorno alla Fontana del Nettuno, ammirate il Palazzo Comunale con la Torre dell’Orologio e la Sala Borsa, visitate la Chiesa di San Petronio (la quinta più grande d’Europa) poi prendete la stradina sulla destra (guardando la chiesa, Via D’Azeglio) e percorrete la strada che faceva Lucio Dalla per tornare a casa. Ci sono molti negozi (incluso un grande Scout che sta proprio accanto all’ingresso del palazzo di Lucio) e alcuni bar old style in cui fare una pausa.
Tornate indietro, prendete via dell’Archiginnasio e fermati a osservare il portone e l’interno dell’Archiginnasio, appunto. Tornati a Piazza Maggiore girate verso destra tenendo la Chiesa alle spalle e non avrete difficoltà a riconoscere la Torre degli Asinelli. Sarebbe un peccato arrivare fin qui e non salire fino in cima, ma i claustrofobici faranno meglio a stare un po’ attenti. La vista di Bologna dall’alto è ovviamente irrinunciabile, così come il senso di vertigine (capogiro da bellezza) che proverete. A questo punto, avrete fatto una scorpacciata d’arte e non avrete che da rilassarvi in uno dei baretti che ci sono in zona o da dedicarvi allo shopping dirigendovi verso Via dell’Indipendenza.
Prima di allontanarvi, però, fate un salto a Via Piella, mettetevi pazientemente in coda e fate il video instagrammabile della finestrella che dà su uno dei canali di Bologna, il canale delle Moline. Dicono che sia un po’ la Venezia di Bologna, ma mi sembra un’offesa a entrambe le città, che hanno ciascuna una propria identità e una propria autentica bellezza. Comunque, la finestrella che si apre sul canale è davvero graziosa e va visitata.
Passeggiare per Bologna vuol dire soprattutto passeggiare sotto i suoi numerosissimi portici, elemento architettonico che apprezzerete notevolmente nelle giornate di sole molto forte, di pioggia o di neve. Per me sono quei portici il tratto che mi spinge sempre a tornarci. Sono sempre pieni di studenti, di ragazzi che portano lì i loro sogni, di comitive di amici che costruiscono legami eterni, di persone che sostengono battaglie più grandi di loro con striscioni e frasi urlate al megafono, di ragazzi che consumano i libri per garantirsi un domani migliore, di comitive che sbevazzano senza preoccuparsi degli esami. Una città così piena di studenti forse l’ho vista solo a Graz, in Austria. L’energia che trasmettono gli universitari, con i loro sogni e le loro idee, è impagabile. E la città rossa, con le case a simboleggiare i segni della storia medievale, con le finestre aperte da cui arriva il suono delle feste degli studenti, con le luci accese su una scrivania in una stanza silenziosa, è il luogo perfetto per girovagare leggeri e sentire di avere ogni possibilità.
Bologna la Grassa
Cosa ancora può attirarci di Bologna? Ma ovviamente il cibo! Gli emiliani dei veri goderecci e i piatti tipici sono tantissimi e buonissimi. Per un antipasto veloce si va di tigella calda e affettati/formaggi, ma sono i tortelli a dominare la tavola, insieme alle tagliatelle alla bolognese. Da vegetariana, non posso che segnalare i piatti a base di zucca e in particolare i tortelli di zucca e amaretto (che sono però tipici di Mantova). Assaggiateli e non ve ne pentirete.
Come ho detto, ci siamo stati tante volte e anni fa le mie cene e i miei pranzi a Bologna si limitavano a una pasta a casa di amici, a un panino da fast-food o al pasto frugale nei locali da universitari. È una città a misura di studente, l’ho detto. Adesso che non siamo più universitari possiamo permetterci di sperimentare un po’. Il posto più bello in cui siamo stati a Bologna è la Cantina Bentivoglio, in centro, luogo storico molto vasto, in cui una sala è dedicata alla musica dal vivo. La cucina e il servizio sono eccellenti e il rapporto qualità-prezzo ottimo. Da vegetariana, mi sono commossa per il cappuccino alla zucca (un cappuccino salato a base di zucca e parmigiano, delizioso) e l’uovo perfetto. I carnivori avranno ovviamente una scelta infinita. Assolutamente da provare.
Per le tagliatelle al ragù che non dimenticherete dovete prenotare da Fantoni, mentre per una cucina locale che vi costerà un po’ di (meritata) fila si può optare per l’Osteria dell’Orsa. Sono tutti ristoranti del centro. Se volete provare qualcosa di diverso, segnalo Ciao Kebab, un locale che è stato premiato anche dal Gambero Rosso e dove troverete non solo Kebab ottimi, ma anche Falafel e Hummus per i vegani.
I Colli Bolognesi
Bologna è ricchissima nel centro e ci metterete certo un bel po’ a visitare tutto, ma non perdete l’occasione di prendere una boccata d’aria fresca sui colli. Anche un semplice giro verso Parco Eugenio Montale o una corsa su Via dei Colli fino a Paderno vi possono portare in una realtà campestre, ma con uno sforzo in più potete andare a Parco Talon o a Monteveglio. In zona noi abbiamo mangiato all’Agriturismo mastrosasso, ottimo non solo per il cibo, ma anche per la bellissima campagna circostante, con il vigneto e gli alberi sotto cui schiacciare il riposino postprandiale.
Sono tantissimi i percorsi di trekking che potete provare. Per un tour guidato, seguite la pagina Instagram di Tortellino trekking. Vi segnalo l’Abetone, cimone, Moraduccio, i Sassi di roccamalatina, le cascate del dardagna, Tiravento, Bagno di Romagna, Mercato Saraceno (e l’agriturismo Clorofilla). Non avete che da scegliere quello che vi piace di più.
Tornarci ancora e ancora
Bologna non è forse sul podio delle città da visitare in Italia, se venite da un altro continente, ma è di certo una città da vedere e vivere se siete in Italia o nei dintorni. Come ho detto, non è solo la storia, la cultura e la musica che si respirano nelle sue strade, non è solo il cibo famoso in tutto il mondo, non è solo uno degli accenti più simpatici dello stivale, ma è soprattutto la vita che ci scorre dentro. Tante volte ho pensato di vivere a Bologna (era la città in cui pensavo di andare a studiare) e ancora adesso penso che forse un giorno ci vivrò, perché gli stimoli culturali che offre sono tantissimi ed è comunque una città a misura d’uomo, dove con una bici elettrica si cammina in tranquillità senza temere per la propria vita e dove comunque, per chi ne ha proprio bisogno, con un piccolo sforzo si raggiunge il mare.