Barcellona 6

Venerdì 26 maggio 2006 Sveglia all’alba. Passiamo a prendere i nostri amici (siamo in quattro, due coppie) e via verso l’aeroporto di Roma Ciampino. Volo Ryanair delle ore 6.45, acquistato due mesi prima, il 29 marzo, per € 327,56 (circa € 80 a persona, tasse comprese). A bordo c’è un piccolo servizio di catering a pagamento (un...
Scritto da: ginny
barcellona 6
Partenza il: 26/05/2006
Ritorno il: 29/05/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
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Venerdì 26 maggio 2006 Sveglia all’alba. Passiamo a prendere i nostri amici (siamo in quattro, due coppie) e via verso l’aeroporto di Roma Ciampino. Volo Ryanair delle ore 6.45, acquistato due mesi prima, il 29 marzo, per € 327,56 (circa € 80 a persona, tasse comprese). A bordo c’è un piccolo servizio di catering a pagamento (un caffè € 2,50). Arriviamo a Girona alle ore 8.15. L’aeroporto serve solo Ryanair e ci sono tutti i servizi essenziali. Il tempo è bello. Le procedure di consegna dei bagagli sono rapide. Ci informiamo al banco informazioni per arrivare a Barcellona. L’autobus costa € 19,00 A/R il biglietto lo si compra lì) mentre il taxi costa € 120,00 (!!). Preferiamo l’autobus che si prende sul piazzale all’uscita dell’aerostazione. Le corse sono molto frequenti e non c’è ressa. I tassisti mi confermano il prezzo dettomi all’ufficio turistico. Il tragitto dura circa 80 minuti, tutti in autostrada fino a Barcellona. Solo un po’ di traffico all’ingresso di Barcellona, ma nulla da paragonare al traffico di Roma. L’autobus ci ferma in una funzionale stazione per bus: Estacio del Nord, praticamente una stazione ferroviaria dove al posto dei treni ci sono gli autobus, con tutti i marciapiedi e relativi servizi. L’albergo prenotato è l’hotel Glories in C/Padilla, 173. E’ abbastanza vicino e decidiamo di andare a piedi. Sono circa 500 metri che si fanno comodamente se si hanno dei trolley come noi. Alle 11 siamo in albergo. La prenotazione era stata fatta via internet il 5 aprile e confermata una settimana prima: 2 stanze matrimoniali comprensive di prima colazione € 325,00 a stanza per tre notti. Nella prenotazione hanno voluto il numero della carta di credito, ma hanno accettato la POSTAPAY. L’albergo è un 3 stelle di livello medio. Il personale è gentile e parlano anche l’italiano. L’inizio non è rassicurante. Una camera non è disponibile. Ne hanno in alternativa un’altra, leggermente più piccola, ma sono disponibili a trattare sul prezzo. Cediamo l’altra camera ai nostri amici. Non vogliamo innervosirci subito, siamo in vacanza. Andiamo a vedere la camera. Effettivamente è piccola, in pratica è una singola con un letto ad una piazza e mezza a cui hanno aggiunto un altro letto. Ma è pulita, c’è la tv e il frigobar e il bagno è di dimensioni normali, anche se manca il bidet. Alla fine dopo una rapida trattativa ci accordiamo per € 225,00, risparmiando così € 100,00 sul conto finale. L’impressione, come in altre situazioni che ci sono capitate nei giorni a seguire, è che a Barcellona tutto è trattabile. Sistemati i bagagli e dopo esserci rinfrescati, usciamo in direzione Sagrada Familia che è a circa 500 metri dall’albergo. All’ingresso c’è la fila, ma scorre velocemente. L’ingresso costa € 9,00 a persona, comprensivo della entrata alla Casa Museu Gaudì, che avremmo visitato l’ultimo giorno. Entriamo. La chiesa è tutta un cantiere. L’interno non è praticamente visitabile,se non in due piccole zone nella parte anteriore e posteriore. Decidiamo di salire in cima. L’ascensore costa € 2,00. Andare a piedi è gratis. Il percorso è una serie di scale a chiocciola che ti permettono anche di passare da una guglia all’altra e dove, di tanto in tanto, si aprono dei balconi da dove si può ammirare il paesaggio. Secondo me il costo non vale ciò che si vede. All’uscita pranziamo in un ristorante della catena LACTUCA, dove si mangia tutto ciò che si vuole (insalate, primi piatti caldi e freddi, dolce, frutta e caffè, acqua minerale e birra) al prezzo di € 8,00 a persona. E’ disponibile il servizio take-away. La qualità è medio/bassa ed è un’opportunità per mangiare tanto e spendere poco. Rientriamo a piedi in albergo per un riposino e riusciamo verso le 19. Alla stazione della metro Monumental, adiacente alla Plaza de Toros, compriamo i T-10, un carnet di 10 biglietti validi sulla rete urbana di Barcellona, al costo di € 6,65. Ne compreremo tanti altri e forse ci convenivano altre soluzioni. Facciamo la conoscenza della Rambla, andiamo verso la Cattedrale, chiusa a quell’ora, e arriviamo a Plaça Reial, dove c’è il ristorante Les Quinze nits, dove c’è già una fila che si snoda lungo la piazza. I soliti giocolieri ci aiutano a far passare il tempo. Il servizio inizia alle 20,30. Riusciamo a entrare e a sederci all’aperto sulla piazza. E’ un ristorante di medio livello con un ottimo rapporto qualità/prezzo: 3 antipasti, 4 paella, acqua, vino della casa, caffè a circa € 16 a persona (ottimo!!). Dopo cena facciamo quattro passi verso la statua di Colombo. Questa parte finale della Rambla non è rassicurante: prostitute e brutti ceffi. Nessuno però ci dà fastidio. Andiamo verso Maremagnum, dove vediamo anche il funzionamento del ponte girevole. A mezzanotte torniamo in albergo, stanchi ma contenti di questa prima giornata.

Sabato 27 maggio Dopo un’abbondante prima colazione in albergo, usciamo verso le 9,30 per dedicare la mattinata a Gaudì. Metropolitana e passeggiata lungo Passeig de Garcia. Bellissima strada con negozi stupendi, con tutte le firme degli stilisti più alla moda. Ci fermiamo a Casa Battlò. L’ingresso costa € 16,50 a persona (ma quanto dovremmo far pagare i nostri monumenti?), comprensivo di audioguida. La casa merita sicuramente la visita e le sensazioni che desta. La visita dura circa 3 ore e poi andiamo a La Pedrera, non disdegnando tutti gli altri monumenti, essenzialmente palazzi, che sono su questa strada. Sicuramente per chi studia architettura è una meta obbligata. All’ingresso de La Pedrera c’è una fila molto lunga da fare sotto il sole. Scoraggiati a affamati desistiamo. Facciamo uno spuntino veloce mentre andiamo a visitare il museo Picasso, il Barri de la Ribera, il Barri Gotic e la Cattedrale, chiusa il giorno prima. La sera andiamo a cena al ristorante La Fonda al Porto Olimpico (pieno di caffè, ristoranti e discoteche). La prenotazione era stata fatta dall’albergo, essendo sabato. Quando arriviamo la nostra prenotazione non c’è (ma sempre a noi?). Alle nostre rimostranze e alle minacce di andare via, ci trovano un tavolo all’aperto sul molo. L’ambiente è internazionale e tipicamente turistico. Prendiamo: 1 Mejillones de la Fonda, 3 paella Pereleda de Mariscos, 1 La Boina, 1 sorbetto di limone, 1 caffè, 1 menù El Tiberi (€ 25,00) composto da 1 antipasto di mare e 1 di terra, 1 paella marinara, 1 mezzo astice con patate. Il tutto ci costa € 148,10. Un po’ troppo caro. Dopo cena facciamo due passi nel porto e per rientrare in albergo prendiamo un taxi vicino al Casinò. I taxi costano veramente poco. Non abbiamo mai speso più di 5-6 euro e sono una valida alternativa al trasporto pubblico, soprattutto per noi che eravamo in quattro.

Domenica 28 maggio La mattina nella hall dell’albergo c’è una locandina della corrida (Novillada con picadores, con 6 bravos novillos) che si terrà alle 18,30 nella vicina Plaza de Toros. Io mi lascio tentare. Non ho mai visto una corrida dal vivo e sono curioso di comprendere il vero senso di questo spettacolo. Prenotiamo 2 biglietti di prima fila nel settore Sol a € 25,00 ognuno. Ci sono 3 settori: Ombra, Ombra y Sol e Sol. Il prezzo massimo è di € 50. La mattina andiamo a Montjuic a visitare la Fondazione Mirò (€ 7,50 + € 3,00 per l’audioguida, per la quale bisogna lasciare in deposito un documento). In questo museo c’è tutta la produzione di Mirò, a partire dagli esordi figurativi. Per scendere facciamo l’esperienza della funicolare e andiamo a pranzo in una Pulperia in C/d’en Gignas. E’ di fronte all’hostal New York e fa angolo. Attenzione perché una decina di metri prima ce n’è un’altra, una vera e propria bettola. Prendiamo 2 insalate di polpi (ottime), 1 piatto di calamari alla romana (sono fritti), 1 piatto di calamari alla piastra conditi con una salsa a base d’aglio (lo si trova spesso nella cucina catalana). Tutto buono e spendiamo € 34,00 con acqua, vino della casa. Rientriamo in albergo per un riposino e alle 17,30 andiamo alla corrida. I prezzi praticati dall’albergo sono gli stessi del botteghino. Entriamo. Ci sono un paio di bancarelle con souvenir. C’è uno che affitta i cuscini per i sedili (€ 1,50 ognuno) e uno che vende visiere di carta per ripararsi dal sol a € 1,00. Veniamo accompagnati ai nostri posti numerati. Un buon 70-80% degli spettatori sono turisti, di tutte le nazioni. Dopo il segnale d’inizio, dato dal presidente della corrida, inizia il paseo o ingreso delle cuadrillas nell’arena. Per primi entrano due alguaciles a cavallo (o alguazils, rappresentanti dell’ordine con l’incarico di far rispettare il regolamento), seguiti dagli espadas o matadores. Dietro di loro vengono i peones, i picadores a cavallo, i monosabios, o servi della plaza, e infine gli equipaggi di muli che trascineranno via i tori e i cavalli uccisi, I matadores, che indossano un costume ricamato con lustrini detto traje de luz, salutano il presidente, mentre un alguazil chiede il permesso di aprire il toril. I matadores cambiano allora i mantelli con le capas rosa foderate di tessuto giallo o blu. Il toro esce dal toril partando la divisa, un fiocco composto da nastri che con i loro colori indicano l’allevamento (ganaderia) e il proprietario. La corrida è uno spettacolo violento e, a mio modo di vedere, non è una sfida fra uomo e toro, con pari dignità. Tutti i partecipanti, opportunamente difesi e protetti, hanno il compito di sfiancare e ferire il toro che non aspetta altro che morire, come liberazione finale. Per gli spagnoli sarà una tradizione popolare che avrà un significato, ma noi, dopo 5 tori, non ce l’abbiamo fatta a continuare e ce ne siamo andati a Plaça d’Espanya per vedere la Fontana Magica, dove incontriamo i nostri amici che avevano fatto un giro in bus turistico. Il loro consiglio è di fare il biglietto valido due giorni, così da vedere tutte le attrazioni di Barcellona. Sono molto comodi perché fermano proprio davanti ai luoghi d’interesse senza fare lunghi tragitti a piedi. Erano le 21,15 e lo spettacolo è iniziato alle 21,30. Le scale che portano a Montjuic sono affollate di turisti. Lo spettacolo è bello, fra giochi d’acqua, luci e colori il tramonto come sfondo. Lo spettacolo dura circa 15 minuti e si ripete ogni mezzora; non so fino a che ora. Per la cena decidiamo di andare a Barceloneta, dove ceniamo al Ristorante Por-Vell (P/Juan de Bourbon, 20) dove incontriamo Nicola, un cameriere italiano originario di Maddaloni. Nicola ci consiglia e ci fa da interprete sulle pietanze. Prendiamo 2 tapas per antipasto, 3 Fideua (paella con spaghettini, piatto tipico) e 1 bacalao (anche questo tipico), acqua, birra. Totale: € 97,48. Salutiamo Nicola e ci dirigiamo verso casa. Ma la metropolitana sta chiudendo, sono le 12,20. Inizia la vana ricerca di un taxi libero. Insieme a noi tanti turisti che cercano un modo per tornare in albergo. Taxi liberi non ne passano e aspettiamo un autobus notturno: linea 0. Passa all’1,30. Dopo circa mezzora siamo in albergo. Questo contrattempo non ci voleva.

Lunedì 29 maggio Giornata di partenza. Ci svegliamo un po’ più tardi del solito. Saldiamo il conto e lasciamo i bagagli in albergo. Ci dirigiamo al Parc Guell, con il bus 24 (consigliato!) affollato di turisti. Visitiamo quest’altra attrattiva (ad ingresso libero) con la Casa Museo di Gaudì (il biglietto era compreso in quello della Sagrada Famula). Dopo la visita ci dirigiamo verso le Ramblas, dove pranziamo. Ci concediamo un po’ di shopping e ci addentriamo nel mercato della Buqueria. Bello il modo di apparecchiare la frutta. Oltre alla frutta fresca si possono comprare anche spremute e succhi di frutta freschi. Ormai la gita volge al termine. Fino alle 17,30 ciondoliamo, poi torniamo in albergo a ritirare i bagagli. Raggiungiamo a piedi la stazione degli autobus, dove prendiamo il primo bus in partenza alle 18,15. Arriviamo a Girona alle 19,30. Facciamo il check-in e ai nostri amici viene fatta pagare una soprattassa per l’eccesso di peso del bagaglio (5 chili, € 40,00!). Il volo parte alle 21,45 e arriviamo a Ciampino alle 23,15. Ritiriamo i bagagli e dopo aver pagato il parcheggio (ben € 72,00 per 4 giorni) ci dirigiamo verso casa.

Barcellona vale sicuramente una vacanza. C’è tutto: i monumenti, le attrazioni, il mare, la vita notturna, i negozi per lo shopping e questo giustifica il successo turistico che ottiene. Ciao Barça.



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