Clima caldo, città storiche e gente cordiale. Ecco perché dovreste visitare la Sicilia in primavera o in estate

Resiliente, gustosa, soleggiata e ricchissima di storia. La Sicilia non è solo un'isola, è la terra che ti farà rinnamorare dei viaggi
Redazione TPC, 20 Feb 2023
clima caldo, città storiche e gente cordiale. ecco perché dovreste visitare la sicilia in primavera o in estate

La Sicilia è un luogo dove sentirsi come a casa, coccolati dalla cucina della mamme siciliane e con gli occhi appagati dall’immensa bellezza che ci circonda. Fare un viaggio in Sicilia equivale a immergersi in un sogno, a vivere un’esperienza indimenticabile che difficilmente si dimentica. Una regione da vivere tutto l’anno, dove è possibile fare una vacanza fuori dal tempo. I ritmi sono più lenti, a portata d’uomo, lontano dalla frenesia della vita moderna e qui è possibile riconnettersi con se stessi, coniugando spensieratezza, buon cibo e bellezza.

Recentemente anche gli USA hanno riscoperto lo stile del bel vivere siciliano attraverso la seconda stagione della serie HBO “The White Lotus”, in cui si esalta la bellezza siciliana e il buon vivere dei siciliani, il tutto visto attraverso gli occhi di ricchi americani in vacanza in un resort di lusso. I colori magici della Sicilia, il cielo azzurro e il mare cristallino, il succulento cibo e le bellezze naturali e artistiche dell’isola, affascinano i vacanzieri e li ammaliano, grazie anche all’affabilità e generosità del popolo siciliano.

Oltre alle bellezze naturali e al cibo, in Sicilia non manca la cultura. Da millenni l’isola è un crogiolo di popoli e culture, che ancora oggi possiamo ravvisare in ogni angolo di Sicilia. Qui possiamo trovare di tutto, dalla maestosità dei templi greci di Agrigento e Selinunte, fino alle opere di landart di Gibellina, passando per gli sfolgoranti mosaici dorati della Cappella Palatina di Palermo  e per gli artifici barocchi del Val di Noto. Da non dimenticare la natura, vera protagonista dei panorami siciliani, che dalle spiagge e dal mare cristallino ci porta fino sulle vette dell’Etna, passando per le spettacolari fioriture dei mandorli e dai tantissimi prodotti tipici come la manna di Castelbuono o il cioccolato di Modica.

Il carattere dei siciliani

In Sicilia c’è tutto, dalla storia alla natura al buon cibo e il tutto tenuto insieme dalla genuinità dei siciliani, che sono un popolo passionale, sincero, ironico e accogliente.

Qualche esempio? Per la passionalità dei siciliani facciamo riferimento alla leggenda delle teste di moro, uno dei simboli della Sicilia. Si narra che durante la dominazione dei Mori, nel XII secolo, un Moro si invaghì di una bellissima fanciulla palermitana, la quale, saputo che il suo amato l’avrebbe presto lasciata per tornare dalla moglie e dai figli, una notte, mentre il moro dormiva, gli tagliò la testa, lo mise sul balcone di casa e ci piantò dentro del basilico.

E per quando riguarda l’ironia, beh, basta vedere come i catanesi hanno chiamato il loro dolce-simbolo: “minne di Sant’Agata”, un omaggio alla patrona di Catania a cui furono strappati i seni, poi miracolosamente ricresciuti. Sull’accoglienza invece, non serve spendere parole: il calore del sole che bacia la Sicilia si ritrova nell’affabilità dei siciliani, sempre pronti ad aggiungere un posto a tavola per un ospite inatteso o a farvi da ciceroni alla scoperta delle tradizioni e delle bellezze della loro terra.

La resilienza dei siciliani e l’arte ‘terremotata’ della Val di Noto e Belice

noto, sicilia

I siciliani sono, per una parola che oggi va tanto di moda, un popolo resiliente. Dalle ceneri sanno rinasce come una fenice, più belli e più forti di prima. Esempio lampante ne è il Val di Noto, un capolavoro dei architettura barocca tutelato dal 2002 Dall’Unesco. La valle fu rasa al suolo da un tremendo terremoto nel 1693 e dalle macerie sono nate splendide cittadine barocche come Modica, Noto, Caltagirone, Ragusa, Catania, Palazzo Acreide, Scicli e Militello in Val di Catania. La particolarità di queste città è che, essendo state ricostruite tutte nello stesso periodo, presentano architetture omogenee tra loro, con gli stessi stilemi stilistici e sono un chiaro esempio dell’ultimo sfavillante periodo del Barocco.

Un altro terremoto fu quello del Belice, del 1968. Moltissime cittadine furono completamente distrutte e una in particolare, Gibellina, divenne il simbolo di questa immane tragedia. Il paese fu ricostruito più a valle di dove sorgeva il vecchio abitato, e per la sua realizzazione furono chiamati i più famosi architetti e artisti dell’epoca, come Gregoretti,  Paladino, Pomodoro, Purini, Quaroni, Rotella, Severini e molti altri. I resti del borgo antico di Gibellina invece furono “fossilizzate” da Alberto Burri nell’opera, ancora oggi famosa in tutto il mondo, chiamata “Grande Gretto” e realizzata tra il 1984 e il 2015.

Vista dall’alto questa immensa opere di land-art appare come una serie di crepe nel cemento, crepe che ricalcano quelli che erano i vicoli e le strade della cittadina crollata sotto le scosse del terremoto.

Pancia mia fatti capanna: i piatti della cucina siciliana

cioccolato di modica

Cibo. Questa è la parola magica che non può prescindere da una vacanza in Sicilia. Ogni paesino ha una sua specialità ed elencarle tutte sarebbe impossibile. Ma in Sicilia il cibo non è solo un conforto per il corpo, è un modo di vivere. Quando si è a tavola si condivide, si entra in simbiosi con gli altri commensali, ci si sente parte di una comunità. Tra i prodotti tipici da gustare in Sicilia ricordiamo il pistacchio di Bronte, il cioccolato di Modica, gli agrumi, i cannoli, la cassata, il gelo di mellone (a base di anguria) e la frutta Martorana (dai più conosciuta con il nome di marzapane). Ma non dimentichiamo gli ottimi vini siciliani, come il Nero d’Avola, il Passito di Pantelleria, l’Inzolia o il Moscato. Possibilità di fare tour enogastronomici nei vigneti e nelle cantine.

Capitolo a parte è il cibo di strada, una tradizione imprescindibile per una vacanza made in Sicily. Dalle arancine di Palermo e gli arancini di Catania,al pane e panelle di ceci, dal pani câ meusa (milza) alla brioche con il gelato, ogni occasione è buona per gustare queste prelibatezze della cultura popolare siciliana.

Ville e castelli della nobiltà siciliana

castello di ventimiglia castelbuono

Nel corso dei secoli grande importanza hanno rivestito le famiglie della nobiltà siciliana, che fondavano le loro ricchezze sui fondi terrieri. Uno spaccato abbastanza fedele di come funzionava la nobiltà siciliana possiamo ritrovarlo nei romanzi “Il gattopardo” di Giuseppe Tomasi da Lampedusa e ne “La lunga vita di Marianna Ucria” di Dacia Maraini.

Oggigiorno sono numerose le ville, i palazzi e i castelli che ci riportano indietro nel tempo e ci fanno scoprire come vivevano gli aristocratici siciliani. A Bagheria, vicino Palermo, sono visitabili oltre 24 ville, antiche residenze di villeggiatura estiva, per lo più risalenti al XVII-XVIII secolo. Tra le tante ricordiamo Villa Valguernera o Villa Palagonia, che sono state scelte anche come set di film o spot pubblicitari per la loro impagabile bellezza.

Sempre nei dintorni di Palermo, e più precisamente a Castelbuono, il paese della manna, si trova il Castello dei Ventimiglia. Edificato a partire dal 1317, è un mix degli stili che possiamo ravvisare nelle architetture di tutta la Sicilia: arabo, normanno e svevo. Ancora oggi si eleva maestoso a dominare il borgo antico della cittadina e al suo interno è possibile visitare il Museo Civico, dove la storia dei Ventimiglia e di Castelbuono è raccontata in modo originale, con la commistione dell’antico con il contemporaneo.

Mare & monti

mondello

Spiagge spiagge e ancora spiagge. In Sicilia l’estate è sinonimo di mare e spiagge incantevoli. Si va da quelle mondane come Mondello, a quelle più selvagge e primordiali di Lampedusa e di Pantelleria. E che dire della celebre Scala dei Turchi nell’agrigentino? Una falesia di marna bianchissima erosa dal vento, di una bellezza quasi lunare che mozza il fiato.

Uno vero e proprio spettacolo per gli occhi è l’Oasi Faunistica di Vendicari, a sud di Siracusa. Un paradiso naturale dove l’uomo è un semplice visitatore, tanto che qui non ci sono ombrelloni, bar o altro, ma solo la natura, in tutta la sua selvaggia bellezza. Nell’oasi di Vendicari è possibile effettuare birdwatching, praticare snorkeling, visitare una tonnara in disuso e una torre del 1400 e prendere il sole. Se non siete stanchi della vita selvaggia, allora dovete assolutamente fare un’escursione nel Parco delle Madonie. Sono ben 80 i km di percorsi attrezzati per vivere appieno questo angolo inedito di Sicilia, tra piante rare, piccoli borghi, cascate e sorprendenti panorami.

Gli eventi da non perdere

targa florio

Ma qual è il modo migliore per visitare la Sicilia durante la primavera e l’estate tra clima caldo, città storiche e gente cordiale? Per conoscere un popolo devi conoscere le sue tradizioni e il modo migliore per farlo è attraverso gli eventi e le manifestazioni che durante tutto l’anno si svolgono sia nei piccoli borghi che nelle grandi città.

Imperdibile ai primi di marzo di ogni anno la Sagra del Mandorlo in Fiore ad Agrigento, che vuole celebrare la fioritura del mandorlo, frutto che ha fatto la fortuna dell’agrigentino. Immersi nei magnifici giardini del parco archeologico della Valle dei Templi e circondati dai mandorli in fiore che con il loro intenso profumo inebriano l’aria, possiamo goderci una festa con musica, spettacoli e degustazioni di ricette a base di mandorle e tanto altro ancora.

Per chi invece vuole vivere le tradizioni religiose della Sicilia, da non perdere sono le varie manifestazioni che si celebrano in ogni luogo dell’isola in occasione della Settimana Santa. Molto suggestivi sono i riti che si svolgono a Enna, con le confraternite che per tutta la Settimana Santa animano il centro della cittadina siciliana con una serie di processioni e riti religiosi, che culminano con le celebrazioni del Venerdì Santo e con quelle della Domenica di Pasqua.

In particolare la Domenica di Pasqua, oltre duemila confratelli incappucciati sfilano per le vie della città trasportando le statue del Cristo e della Madonna, che si incontreranno solennemente nel Duomo di Enna suggellando cosi la resurrezione di Cristo e la vittoria della vita sulla morte. Se invece siete amanti del brivido e della velocità, non potete mancare ad un appuntamento che si svolge dal 1906 tra Palermo e le Madonie. Stiamo parlando della celeberrima Targa Florio, dal 1978 trasformata nel Rally Targa Florio per motivi di sicurezza.

Il Rally Targa Florio è la corsa automobilistica su strada più antica del mondo e le macchine sfrecciano lungo le tortuose stradine dell’entroterra palermitano in un mix di spettacolo e adrenalina. A Maggio si svolge a Noto la Primavera Barocca, una manifestazione ricca di eventi culturali che animano la cittadina patrimonio Unesco con concerti, cortei storici e con una spettacolare infiorata che colora e profuma le vie della cittadina.

Spettacolare e molto suggestiva è la festa di San Vito a San Vito Lo Capo, che si svolge ogni anno il 15 giugno, festa del patrono. Migliaia di barche di pescatori vengono a rendere omaggio al loro patrono, illuminando il mare con le loro lanterne e suonano le sirene in segno di giubilo. Suggestiva è la processione serale per le vie del paese. Durante in giorno invece, sulla spiaggia si svolgono giochi tradizionali, come quello dell’antenna a mare (una specie di cuccagna in orizzontale sospesa sul mare).

Sempre a San Vito Lo Capo, da non perdere a settembre è il Cous Cous Festival, nato per festeggiare il piatto simbolo della commistione di culture e sapori che fa grande la Sicilia. Durante il festival è possibile degustare svariate ricette a base di cous cous proveniente da ogni parte del mondo. Chi non ha mai mangiato un pomodoro pachino alzi la mano.

Nei primi giorni di luglio, il pomodoro pachino viene celebrato a Portopalo di Capo Passero con una festa a lui dedicata. Qui sarà possibile gustare “l’oro rosso”, come viene chiamato dai locali, in svariate preparazioni culinarie della tradizione, ascoltando buona musica, assistendo a spettacoli e a conferenze di personalità legate al mondo del food. Se amate le arti performative, non potete assolutamente mancare alle Orestiadi, che si svolgono ogni anno a Gibellina tra luglio e agosto. Teatro, musica, danza, circo, film e molto altro ancora per vivere appieno le bellezze di questo angolo di Sicilia.

Una delle rievocazioni storiche più famose e suggestive di tutta la Sicilia è il Palio dei Normanni di Piazza Armerina, che si svolge ogni anno il 13 e il 14 agosto. Il borgo si veste a festa e ci si tuffa in una magica atmosfera tipicamente medievale. Nato come festa religiosa, negli anni il palio dei Normanni è diventato uno degli eventi storico-religiosi più famosi del sud Italia. Canti, balli, la giostra della Quintana e il corteo storico ci faranno riscoprire la storia millenaria della Sicilia.



Leggi ancheLeggi gli altri diari di viaggio