Nel cuore della più piccola regione d’Italia c’è la “città delle 33 chiese”, ed è un tesoro di arte e storia

Adriano Bocci, 04 Ago 2024
nel cuore della più piccola regione d'italia c'è la città delle 33 chiese, ed è un tesoro di arte e storia
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Tra le montagne dell’Appennino e le coste dell’Adriatico c’è la più piccola regione d’Italia, spesso trascurata dai flussi turistici principali e per questo motivo una piccola zona di pace. La nostra piccola Molisn’t ha un patrimonio culturale e naturale di grande valore, e ciò si nota a primo impatto, subitissimo, sin dalle porte del Molise. E difatti, in quella che viene chiamata per l’appunto la porta del Molise, punto di incontro fra Lazio e Campania, è il borgo top di gamma di cose da vedere nella famosa città delle 33 chiese, raccolta in stradine lastricate di storia con antichi edifici sacri che inneggiano a secoli di fede e tradizione. Stavolta, Turisti, siamo a Venafro ed è un tesoro di arte e storia che non vi potete perdere.

La storia e le 33 chiese di Venafro

centro storico di venafro, in molise

Venafro ha origine antiche risalenti all’epoca romana, ma di nascita sannitica. Furono principalmente i romani di Augusto a dominarla e plasmarla come colonia, essendo un importante nodo strategico sulla Via Latina, arteria di comunicazione dell’Impero Romano che collegava Roma col sud Italia. I sanniti nel III secolo a.C. si batterono in imponenti schermaglie contro Roma, e nell’89 a.C. quella che al tempo si chiamava Venafrum fece da sfondo ad una battaglia importante dove i popoli della Lega Italica si batterono con Roma.

La risultante si vede nel centro storico messo lungo la montagna, lontano dal centro romano (l’anfiteatro) e col resto della città, fatta in modo molto preciso con cardo e decumano, e un po’ di barocco di Napoli. Venafrum venne poi invasa dai longobardi e dal sesto secolo divenne sede di una diocesi e comunque il punto di incontro fra Molise e Abruzzo. La sua crescita spirituale si concretizzò nella costruzione di molte chiese che fanno viaggiare nel tempo.

Alcune chiese sono più famose di altre, ma sono tutte diverse e con le loro particolarità. Alcune di queste sono:

  • Concattedrale di Santa Maria Assunta. Questa cattedrale risale a fine V secolo ed è l’edificio religioso principale di Venafro; nasce su un antico tempio pagano e ha subito diversi interventi nel corso dei secoli riempiendosi di elementi gotici e barocchi. Gli affreschi che stanno nella navata sinistra e le opere di pittura del quattordicesimo secolo la rendono facilmente la più importante e visitata.

  • Chiesa dell’Annunziata. Una delle chiese barocche più belle del Molise, l’Annunziata ha una torre campanaria con elementi barocchi-romanici. L’interno è a navata unica e decorata con affreschi, marmi policromi e stucchi del diciottesimo secolo. Non c’è una data ufficiale della posa della prima pietra, se non l’atto della prima confraternita della fraterna dei flagellati. Uno dei più importanti è l’affresco della Madonna in gloria tra Santi e Apostoli, e il busto reliquiario di San Nicandro, patrono di Venafro.

  • Chiesa di San Francesco. Fondata presumibilmente da San Francesco d’Assisi, fu costruita nel XIV secolo ed è famosa per il chiostro e gli affreschi medievali. Nel 1732 fu restaurata con l’aggiunta di un portale come ingresso ad una parte del convento, ma nel 1805 avvenne un terremoto che le causò gravi danni. Un’altra ricostruzione cominciò cinquant’anni dopo, ma venne finita solo nel 1892. Famosa per gli altari di marmo e gli stucchi, il tutto in barocco.

  • Chiesa di San Giovanni in Platea. Questa invece ha una sola navata con cappelle e altari laterali con stucchi, marmi, tele e statue. La facciata è in rococò ed ha una statua dell’Immacolata al centro, con angeli decorativi; l’unico superstite della chiesa originale trecentesca è il portale. Restauri recenti permettono di vedere i resti romani sotto la chiesa con pavimenti vetrati (accesso con visite guidate).

  • Chiesa della Madonna del Carmine. Fatta nel 1580 col convento vicino, questa (come altre) sta fuori dal centro storico di Venafro. Ha una navata unica con nove altari ed uno maggiore, dotato di nicchia decorata con all’interno la Madonna del Carmelo. Ha una pavimentazione in maioliche molto ricca e gli interni decorati in diverse parti da affreschi, come il presbiterio, le cappelle e la volta. Il convento, finito nel 1588 secolo e anch’esso riedificato varie volte, ha una biblioteca con più di 3500 volumi.

Oltre a queste chiese Venafro ha tanti altri edifici sacri con storia e caratteristiche proprie, distribuite fra centro storico e le varie frazioni della città, un vero museo a cielo aperto che fa da testimone all’eredità religiosa medievale. Un patrimonio artistico a cui è impossibile rimanere indifferenti: per esempio la Cattedrale di Santa Maria Assunta ha opere d’arte che sono sia medievali che rinascimentali, così come altre chiese, spaziando per bene sull’arte sacra del Bel Paese. Di recente sono stati stanziati 4 milioni di euro dal ministero della Cultura per alcune chiese del Molise, fra cui quella dei Santi Angeli (col suo campanile) per un restauro, con 500.000 euro solo per lei.

Se per questo Venafro, nell’860 ospitò Vittorio Emanuele II in viaggio per incontrare Garibaldi e ha anche la basilica dove nei primi del ‘900 Francesco Forgione (Padre Pio) andò a curarsi nella Basilica dei santi Nicandro, Marciano e Daria.

Cosa vedere a Venafro

borgo medievale di venafro, in molise

Venafro non è solo le 33 chiese, d’altronde. Anzi. Dopo i longobardi la città andò in mano ai Pandone, che adattarono la fortezza distrutta in un terremoto (1349) in quello che oggi è conosciuto come il Castello Pandone del 1443, con gli affreschi che raffigurano i cavalli preferiti del Conte Enrico Pandone ed è il punto più alto sulla valle con mostre ed eventi. La sua architettura è la risultante di aggiunte, demolizioni e ristrutturazioni esattamente come successe all’anfiteatro romano.

Altra cosa da visitare è appunto l’anfiteatro romano conosciuto come Verlasce o Verlascio, che come appena anticipato ha ricevuto un sacco di modifiche e molte parti originali sono scomparse, ma ancora riconoscibili a livello di volumetria. Venafrum la si riconosce principalmente qui. Conteneva 15.000 spettatori e si facevano diverse cose che si proponevano anche al Colosseo della caput mundi.

Il Museo archeologico di Venafro invece lo potete trovate dentro al monastero di Santa Chiara ed espone reperti dal sannitico all’età imperiale di Roma, che dal 1931 aveva trovato luogo un primo nucleo di materiali archeologici che venivano dalle Terme di Sant’Aniello.

Per chi invece ama la storia della Seconda Guerra Mondiale, il WinterLine è una tappa che non si può perdere. Un museo storico dedito ai combattimenti lungo la linea Gustav con una grande collezione di reperti bellici, storie dei soldati e anche qualche percorso speciale chiamato Battlefields tour, esperienze accompagnate da esperti organizzabili anche per singoli, oltre che gruppi.

Altra cosa da vedere sulla stesso onda è il cimitero Militare Francese che sta all’inizio di Venafro ed ospita le salme di 6.000 soldati francesi caduti nella WWII. Un luogo di memoria da vedere almeno una volta.

Il Parco Regionale dell’Olivo di Venafro è un’area protetta dedicata alla promozione e conservazione dell’olivicoltura tradizionale, per la quale la zona di Venafro è molto famosa. Il parco offre percorsi tra ulivi secolari e monumenti storici, evidenziando l’importanza storica dell’olio di Venafro, considerato tra i più pregiati dell’antichità.

Potete sempre andare alla Palazzina Liberty verso il centro, un antico mulino costruito sull’acqua che poi divenne una centrale elettrica e, nel dopoguerra, un cinema. Dal 2018 è uno spazio polifunzionale per eventi di vario tipo.



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