Si parla albanese, ma siamo in Molise: in questo borgo l’immigrazione è storia antica e ha reso il territorio più ricco

Mariarita Persichetti, 11 Gen 2025
si parla albanese, ma siamo in molise: in questo borgo l'immigrazione è storia antica e ha reso il territorio più ricco

In un angolo del Molise, c’è un borgo che racconta una storia straordinaria di resilienza e incontro tra culture. Campomarino si affaccia sulla costa adriatica ed è una testimonianza vivente di come l’immigrazione possa trasformarsi in una risorsa inestimabile per un territorio. Qui, l’eredità culturale degli arbëreshë – discendenti degli albanesi che trovarono rifugio in Italia nel XV secolo – continua a vivere e arricchire la comunità locale.

La storia della comunità arbëreshë di Campomarino

La presenza degli arbëreshë nel piccolo borgo molisano risale alla fine del XV secolo, quando la popolazione albanese cristiana fuggì dalle invasioni ottomane e si stabilì in Italia meridionale. Accolta dai feudatari locali per ripopolare terre abbandonate, la comunità trovò inizialmente difficoltà nell’integrazione con gli abitanti autoctoni a causa delle differenze linguistiche, culturali e religiose. Tuttavia, nel tempo si sviluppò una convivenza arricchente, grazie al contributo degli arbëreshë all’economia locale e allo scambio culturale. Oggi, questa eredità è ancora visibile. I cartelli stradali bilingue testimoniano l’importanza della lingua arbëreshë, sopravvissuta per oltre cinque secoli come patrimonio identitario. La Chiesa di Santa Maria a Mare, con tracce di tradizioni bizantine, simboleggia la fusione tra il rito religioso arbëreshë – cattolico bizantino – e quello cattolico tradizionale.

campomarino molise

I vicoli di Campomarino, il borgo molisano della comunità arbëreshë

Lingua e identità culturale

Il cuore della cultura arbëreshë a Campomarino è senza dubbio la lingua. Il dialetto albanese parlato qui è una variante arcaica, diversa dall’albanese moderno, che si è preservata grazie alla trasmissione orale. I bambini crescono ascoltando i racconti degli anziani, imparando filastrocche e canti che parlano di un tempo lontano. Sebbene l’italiano sia predominante nella vita quotidiana, l’albanese rimane il filo conduttore che lega le generazioni. I costumi tradizionali, indossati durante le festività religiose come la Pasqua o durante le rievocazioni storiche, sono ricchi di colori e dettagli, simbolo di un’identità che non vuole sbiadire. Le celebrazioni legate alla Pasqua seguono ancora oggi il rito bizantino, creando un’atmosfera unica che attrae visitatori e studiosi da tutto il mondo.

Anche la gastronomia riflette questa fusione culturale. I piatti tipici di Campomarino mescolano ingredienti e tecniche molisane con influenze provenienti dalla tradizione albanese. Uno dei piatti più rappresentativi è il bükë e fërguarë, una sorta di focaccia farcita con verdure e formaggi, che racconta di una cucina povera ma ingegnosa.

Cosa vedere a Campomarino: i segreti degli arbëreshë

La tappa principale è la Chiesa di Santa Maria à Mare, simbolo della storia religiosa del borgo. Pur seguendo oggi il rito cattolico romano, la chiesa custodisce tracce dell’antica spiritualità bizantina degli arbëreshë, come affreschi e iconografie che richiamano la tradizione orientale.

Il centro storico è inoltre ricco di murales (ormai divenuti l’elemento identificativo di Campomarino e ciò che attrae maggiormente i turisti). I murales raccontano scene di vita arbëreshë e momenti della loro storia.

La presenza del mare completa l’offerta turistica del borgo: le spiagge di Campomarino Lido sono ben attrezzate e adatte sia alle famiglie che ai più giovani.

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Spiaggia di Campomarino Lido, frazione di Campomarino (CB) in Molise

A Campomarino l’immigrazione è da sempre una risorsa

In un’epoca in cui il fenomeno migratorio è spesso affrontato con preoccupazione o addirittura ostilità, Campomarino ricorda che l’incontro tra culture diverse è una risorsa preziosa. Gli arbëreshë non solo hanno preservato il borgo dall’abbandono, ma hanno anche contribuito a scrivere una storia fatta di integrazione e arricchimento reciproco.

Il turismo rappresenta una delle sfide e delle opportunità più importanti per il borgo. Far conoscere al mondo la storia di Campomarino e della comunità arbëreshë non è solo un modo per preservare questo patrimonio, ma anche per rilanciare l’economia locale. In un periodo in cui i borghi italiani lottano contro lo spopolamento, l’esempio di Campomarino è un modello di resilienza e valorizzazione delle proprie peculiarità.

 



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