Un piccolo-grande tour de France
Così, ai primi di agosto, abbiamo prenotato online i nostri pernotti in altrettante località della Francia; ci siamo serviti quasi esclusivamente di hotel locali, dotati dei comfort necessari a prezzi contenuti, considerata l’alta stagione turistica del mese di agosto.
Partenza su una moto BMW R 1200 GS ADV nuova di zecca (con bagaglio strettamente contingentato per poter entrare nelle tre borse in dotazione) il 10 agosto alle 8, da Borgo San Lorenzo nel Mugello, con destinazione Torino e il traforo del Frejus. Come variante al traforo avevamo anche pensato ad un percorso alternativo, ma nella ipotesi di valicare il Moncenisio, il nostro tragitto si sarebbe allungato, per cui abbiamo alla fine puntato diritto alle Alpi. Nonostante il tempo un po’ incerto, la occasionale pioggerella e la noia attraversando la pianura padana, con alcune pause, abbiamo transitato il tunnel senza particolari problemi (poca attesa, traffico scorrevole, temperatura interna al traforo fino a 38° C).
Siamo arrivati a Lione intorno alle 17 e dopo il check-in in hotel, siamo usciti a girare la città. In agosto, la periferia della terza città di Francia è un po’ disabitata e solitaria, ma a piedi e lungo le rive del Rodano siamo arrivati al centro, in tempo per un’apericena molto tranquilla. La lingua non è stato un problema, specie perché i giovani che lavorano nei bar e bistrot di questa città universitaria comprendono e parlano l’inglese essenziale alla sopravvivenza del turista per caso (bere, mangiare, il conto, la toilette…).
Visita di Lione anche il secondo giorno; questa città è grande e metropolitana, ma possiede anche un centro storico ricco di edifici d’epoca come il palazzo del comune, il teatro dell’Opera e il palazzo delle poste; in centro diverse aree pedonali ospitano spazi verdi arricchiti di sculture in bronzo di artisti francesi contemporanei. La cattedrale è costruita in stile gotico con preziose decorazioni ai vetri. Numerosi sono i ponti sia pedonali che a traffico veicolare per attraversare i due fiumi della città, il Rodano e la Saona e caratteristici i palazzi dei lungofiume. Infine nel punto in cui la Saona confluisce nel Rodano si erge imponente e suggestiva la moderna struttura del Museo delle Confluenze, al centro di un percorso viario urbano organizzato e funzionale.
Il giorno successivo, partenza alle 8 dopo colazione veloce, con destinazione Saint Malo. Il viaggio di circa 600 km ha previsto le normali ripetute tappe per rifornimento carburante, bere, mangiare e caffè. Le autostrade della Francia hanno un traffico scorrevole, sono ben organizzate con una corsia preferenziale per i motociclisti alle stazioni di pedaggio, anche se il pedaggio è sempre caro.
Tornando al viaggio, il tempo si faceva più incerto man mano che salivamo di parallelo e ci avvicinavamo alla Bretagna, ma alla fine è stato con noi abbastanza clemente. Siamo arrivati a destinazione dopo circa nove ore di viaggio, intorno alle 17 e 30. Nonostante la bellissima location dell’hotel, davanti alla spiaggia di Saint-Malo, siamo ripartiti velocemente dall’albergo, perché il nostro obiettivo era Mont Saint–Michel. Abbiamo lasciato la moto in un ampio parcheggio a pagamento a circa 5 km dal Monte e con una navetta (che parte ogni 5’) siamo arrivati ai piedi del monte in largo anticipo sull’arrivo della marea. Abbiamo visitato il piccolo borgo, salendo per le viuzze dove i turisti sciamavano a decine e decine per trovare la migliore posizione per osservare al tramonto l’arrivo della marea. Il fenomeno è emozionante e graduale ed è accompagnato da lievi impercettibili modificazioni del cielo, dell’aria, del volo e del canto degli uccelli, o almeno così ci è sembrato.
Il giorno dopo, partenza con calma da Saint-Malo’, destinazione alta Normandia, Le Havre. Nel passaggio in Alta Normandia, oltre alla pioggia, abbiamo anche attraversato il ponte di Normandia (gratuito per i motociclisti) che attraversa la Senna e collega l’Alta e la bassa Normandia, con un percorso ciclabile per dare modo anche ai pedoni di osservare il fiume e il paesaggio nel tragitto.
Le Havre è una cittadina di mare, internazionale ma proiettata sulla Manica, quindi con abitudini e colori che richiamano la vicina Gran Bretagna. Il soggiorno in questa città è stato accompagnato dal suono dei gabbiani, giorno e notte, ininterrottamente e dalla pioggia con un clima fresco che non ci ha impedito di girare in pantaloncini. Imperdibile la visita al porto di Le Havre, di fronte al quale si trova il MuMa, museo di Arte Moderna dedicato ad Andrè Malraux con la seconda collezione di quadri impressionisti dopo il museo d’Orsay a Parigi. La Normandia è anche e soprattutto paesaggio, natura e scogliere (le falesie) che contribuiscono a rendere la visita di questi posti indimenticabile.
Abbiamo visitato Etretat, la suggestiva cittadina sulla Manica con scogliere a picco sull’oceano e una marea al tramonto, insieme a centinaia di turisti alcuni dei quali facevano il bagno nelle acque gelide… Il panorama è unico al mondo, imperdibile e mozzafiato soprattutto se percorsi i sentieri in salita lungo la costa, si arriva a guardare dall’alto la spiaggia, l’orizzonte e il mare che si infrange sulla riva.
Rimanendo a Le Havre ci siamo poi spostati a visitare Caen (bassa Normandia); tappa quasi obbligata il Memorial di Caen, un enorme museo-esposizione dedicato alla memoria della seconda guerra mondiale, delle devastazioni belliche e dell’olocausto.
Ancora in alta Normandia, passando sul ponte di Tancarville, suggestiva costruzione che attraversa il fiume Senna siamo arrivati a Rouen, deliziosa cittadina medievale con bellissimo centro storico e l’imponente cattedrale gotica, soggetto di oltre cinquanta quadri del pittore impressionista Claude Monet. All’interno delle navate laterali una interessante mostra ha raccontato le fasi della lunga e faticosa ricostruzione della cattedrale dopo i devastanti bombardamenti del 1944.
Nel nostro sesto giorno di viaggio siamo ripartiti intorno alle 10 lasciando la bellissima Normandia diretti in Borgogna, a Digione. Il viaggio in autostrada è stato segnato dalle consuete tappe per fare benzina alla moto, mangiare e bere; nessuna sorpresa particolare tranne passando per Versailles dove si è dovuti transitare dentro un tunnel di nuova costruzione con limite di altezza di 190 cm (il nostro motociclista è alto 191 cm, per cui non ha viaggiato in tutta comodità). Quindi siamo arrivati a Digione intorno alle 16 sotto la pioggia, ma ciò non ha impedito il giro della cittadina, che in agosto e inaspettatamente pullula di turisti stranieri. Visita del centro storico coi suoi vicoli e i suoi palazzi storici (famoso quello dei duchi di Borgogna), l’arco Guillaime, piazza Darcy con il teatro e la villa cittadina con le fontane e gli alberi secolari. Il giorno dopo ci siamo dedicati a vedere la cattedrale di Notre Dame, il Museo delle reliquie religiose, l’orto botanico con la collezione di rose delle più diverse specie ed il planetario. Per due sere abbiamo cenato nei tipici bistrot intorno al mercato, ospitali e aperti fino a tardi.
Dopo aver bevuto i vini corposi della Borgogna abbiamo cambiato rotta al nostro viaggio per tornare a temperature più calde e a contatto col mediterraneo, ci siamo messi in cammino verso la Provenza.
Partiti da Digione alle 9 e 30 di una fresca mattina di sole e cielo limpido, siamo arrivati a Marsiglia nel nostro ottavo giorno di viaggio dopo le 17. La seconda città di Francia ci ha accolti coi suoi colori e il caos di una grande città di mare, multietnica, che non dorme mai, non va mai in vacanza e ti parla in mille lingue e dialetti diversi. Il nostro hotel era situato in una zona molto centrale, vicino all’animatissimo Porto Vecchio, per cui all’arrivo abbiamo fatto una doccia veloce e quindi subito ad immergerci nell’atmosfera di questo colorato crocevia di culture. Abbiamo visto la zona dei forti intorno al porto vecchio, il palazzo del comune coi suoi giardini e la vista panoramica sul mare, il museo del sapone, la cattedrale di Notre Dame de la Garde, che si erge su un monte ventoso a guardia della città e dei naviganti. Tutto accompagnato da deliziose cene di pesce e non solo in ristoranti sul mare o delle viuzze vicine. Le mattine invece sono state dedicate al mare, al sole e alle numerose spiagge che si incontrano a pochi chilometri fuori dal centro di Marsiglia.
Undicesimo giorno, il rientro. Partenza da Marsiglia intorno alle 10 dopo colazione con l’ultimo pan-au-chocolat del nostro viaggio, diretti in Italia via costa Azzurra e autostrada dei fiori.
Arrivo a Ventimiglia alle 13, tappe consuete per pranzare e rifornimento carburante.
Rientro a Borgo San Lorenzo alle 18 e 30. Il nostro tour, anche se faticoso è stato comunque vario, emozionante, indimenticabile.
Grazie Francia.