Weekend lungo tra le meraviglie di Tirolo e Baviera

Viaggio in auto fino alla città di Mozart e nella grande Monaco di Baviera, senza trascurare puntatine tra le meraviglie dislocate tra le valli austriache e la piana d'oltralpe
Scritto da: ivan.losio
weekend lungo tra le meraviglie di tirolo e baviera
Partenza il: 01/11/2012
Ritorno il: 04/11/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Per il nostro 15° anniversario di matrimonio, io e mia moglie abbiamo deciso di sfruttare il ponte di Ognissanti ed inventarci un giro in macchina tra Tirolo e Baviera. Prima di tutto abbiamo pianificato le nostre soste a Innsbruck, Salisburgo e Monaco, prenotato i pernottamenti tramite Venere.com ed abbiamo steso un diario di viaggio. Ci siamo procurati una “Vignette” autostradale per l’Austria (acquistabile presso l’ACI al costo di 8 Euro, valida 10 giorni, da bucare ed appiccicare sul parabrezza), mentre per la Germania l’autostrada non si paga. Partiti di buon ora il 1° Novembre, ci siamo instradati sull’Autobrennero e, oltrepassato il confine, abbiamo dovuto pagare 8 Euro ad una barriera e ci è stato detto che avremmo dovuto pagarla anche al ritorno.

INNSBRUCK

Arrivati ad Innsbruck abbiamo raggiunto l’Hotel Engl, un grazioso albergo situato appena al di là dell’Innbrucke, il ponte sul fiume Inn più vicino alla Cattedrale ed al centro storico. Il parcheggio (gratuito) annesso all’hotel è situato poco distante, sempre sulla Innstrasse. A pochi passi dal ponte, incamminandosi su di un percorso delimitato da eleganti palazzi antichi, si trova uno dei monumenti più celebri della città, il “Tetto d’oro” con l’annesso museo dedicato all’imperatore Massimiliano I, uno dei personaggi più significativi della storia d’Europa, che diede lustro alla città facendola diventare per secoli la “Capitale delle Alpi”. La Cattedrale barocca di San Giacomo è praticamente adiacente alla piazzetta del Tetto d’oro e vi si possono ammirare meravigliosi affreschi ed il mausoleo dell’arciduca Massimiliano. Il centro storico si presta molto bene anche ad essere ammirato per la bellezza dei suoi palazzi affrescati e dei suoi caratteristici negozi. Tra questi merita una visita lo store dei cristalli Swarovsky disposto su due piani. Sul finire della giornata, non poteva mancare una cena nella celebre “Gasthof Goldener Adler”, la locanda più antica di tutta l’Austria, che risale al 1390, nota per essere stata frequentata da molti personaggi storici, i cui nomi sono scritti all’entrata: Mozart, Paganini, Goethe, Hofer e tanti altri. Prezzi molto abbordabili: due abbondanti piatti di carne, due dolci e due birre per 45 Euro.

CASTELLO DI HERRENCHIEMSEE

Dopo l’abbondante colazione presso l’Hotel Engl, abbiamo puntato il navigatore dell’auto verso Salisburgo. Appena dopo lo svincolo per la E52 (a un’oretta da Innsbruck) abbiamo deciso di uscire dall’autostrada e puntare verso Prien, sul lago Chiemsee. Il nostro diario di viaggio, infatti, prevedeva una visita alla famosa residenza reale di Herrenchiemsee situata proprio su una delle isole del lago. Arrivati ad un parcheggio a pagamento (5 Euro) abbiamo acquistato i biglietti per il battello (7,50 Euro a testa) che parte per l’isola ogni ora. La navigazione dura 15 minuti ed appena scesi dalla motonave si possono acquistare i biglietti per l’ingresso alla residenza ed al museo del Monastero Agostiniano (12 Euro in tutto a testa). Occorre incamminarsi per circa 20 minuti nel bosco dell’isola per giungere al palazzo reale, ma la passeggiata è molto dolce e graziosa. L’ingresso è organizzato in gruppi di 20 persone con guida in diverse lingue. Nel periodo estivo è prevista anche la lingua italiana (altrimenti c’è la disponibilità di un libretto in diverse lingue), ma eccezionalmente abbiamo potuto usufruirne anche noi in quanto il nostro gruppo era composto solo da italiani. La residenza è molto fastosa, fatta costruire dal Re di Baviera Ludwig II per assomigliare in tutto e per tutto alla Reggia di Versailles, anche se molte parti rimasero incompiute. Molte stanze e molti arredi che vi si trovano all’interno sono esatte copie di quelli utilizzati dal Re Sole ed i suoi successori, dei quali Re Ludwig era un fanatico ammiratore. Le due sontuose fontane esterne si possono ammirare in tutta la loro bellezza solo d’estate perché in autunno vengono prosciugate per le rigide temperature bavaresi. Tra i trasferimenti in battello ed i percorsi sull’isola, la visita a Herrenchiemsee porta via in tutto circa 3 ore. Dopo uno spuntino al bar dell’imbarcadero, ci siamo messi in macchina verso Salisburgo.

SALISBURGO

Arrivati nella città del grande Wolfang Amadeus Mozart, ci siamo sistemati presso l’Hotel Meininger situato un po’ in periferia, appena dietro la collina di Kapuzinerberg, sulla Furbergstrasse. Si tratta di un moderno hotel, inserito in un grande complesso commerciale, con annesso parcheggio sotterraneo a pagamento (11 Euro al giorno). Il centro storico si può raggiungere con una passeggiata di circa 45 minuti, oppure con i filobus n. 4 e 10 che fermano appena di fianco all’ingresso del centro commerciale (2,70 Euro a testa andata e ritorno) e passano in prossimità del Staatsbrucke, il ponte propiscente alla piazzetta della Mozart Geburtshaus, la casa natale del musicista. E’ doverosa una visita al museo (ingresso 14 Euro a testa) dove vi si possono ammirare strumenti storici, documenti ufficiali, effetti personali e la maggioranza dei ritratti dipinti nel periodo della sua vita – come ad esempio il dipinto ad olio del 1789 rimasto incompiuto “Mozart al pianoforte”, opera del cognato di Mozart, Joseph Lange. Fra gli oggetti esposti più famosi figurano il violino di Mozart bambino, il suo violino da concerto, il clavicordo, il pianoforte a martelli, ritratti e lettere della famiglia Mozart. Dopo un romantico percorso sulla Getreidegasse con le sue caratteristiche botteghe, si può arrivare fino alla Mozartplatz dove è situato il Salzburg Museum Neue Residenz. Ma abbiamo scelto di proseguire verso la Fortezza di Hohensalzburg situata su una collina che sovrasta la città antica. Per raggiungere la funicolare siamo passati davanti alla Cattedrale ed abbiamo notato che alle 19 ci sarebbe stata la celebrazione di una Santa Messa animata dal Requiem di Mozart eseguito dalla Cappella musicale: un vero e proprio colpo di fortuna che abbiamo programmato di non lasciarci sfuggire. Giunti alle 16 circa in cima alla collina, dopo un viaggio di circa 4 minuti in funicolare, c’è stato tutto il tempo per visitare la fortezza (11 Euro compresa la funicolare). Le origini di questa costruzione di oltre nove secoli di storia risalgono al periodo della lotta per le investiture, al conflitto fra il Papato e l’Impero per la prerogativa dell’ordinazione dei vescovi. Il suo interno è decorato in maniera sontuosa: stupendi lavori d’intaglio di legno gotici e dipinti ornamentali abbelliscono la Sala dorata e la Stube dorata. Più di 50 epigrafi e stemmi con la “rapa” rendono omaggio all’arcivescovo Leonhard von Keutschach. Dopo la discesa in città, ci siamo subito recati in Cattedrale per non rischiare di rimanere in piedi durante la Messa dei Defunti celebrata dall’Arcivescovo. Il decimo banco della stupenda cattedrale ci ha consentito di ascoltare in tutta la sua bellezza l’intero Requiem di Mozart cantato dai soli e dal coro, accompagnati dall’orchestra e dall’organo, durante la Messa nelle sue parti proprie: il Requiem aeternam, il Kyrie, la Sequentia, l’Offertorium, il Sanctus e Benedictus, l’Agnus Dei e il Communio. Un’emozione che sicuramente non avremmo sperimentato nel corso di un concerto o in un ambiente diverso dalla cattedrale, atmosfera cadenzata dal ritmo dello stesso rito liturgico che ha previsto anche diversi momenti di silenzio. Due ore in tutto. Dopo una giornata così culturalmente intensa non poteva mancare una cenetta caratteristica presso il Zipfer Bierhaus Restaurant: un bel piatto ciascuno di carni assortite con patate alla bavarese, due belle Zipfer bionde e due dolci bavaresi per un totale di 45 Euro.

VERSO MONACO

Molto soddisfatti della giornata mozartiana e del pernottamento all’Hotel Meininger ci siamo alzati di buon ora per puntare verso Monaco. Prima di arrivare in prossimità della città, però, il nostro programma prevedeva una puntatina al paesino di Vagen, appena fuori Rosenheim. Nel grazioso villaggio si tiene il set della famosa soap televisiva “Tempesta d’amore”. L’Hotel Furstenof non è altro che una villa privata del ‘700 situata alla periferia del borgo. E’ possibile vederla solo dall’esterno perché i proprietari sono molto infastiditi dalle continue intrusioni dei fans dell’hotel più famoso di Germania. In realtà sono poco furbi perché son tutti visitatori che sarebbero disposti anche a pagare un biglietto pur di farsi fotografare vicino alla facciata della villa e pur di poter passeggiare nel piccolo parco… ad ogni modo, qualche fotografia dalla recinzione non è di certo proibita e la veduta sulla villa è ottima. A Vagen c’è una graziosa chiesa del XII secolo che si può visitare ed anche molte caratteristiche abitazioni in stile bavarese. Rimessi in marcia verso Monaco, un po’ presto per procedere con il check-in dell’hotel, abbiamo deciso di puntare dritto verso Dachau, la città bavarese divenuta famosa per essere stata sede del primo campo di concentramento nazista. Fin dal dopoguerra tutta l’area è divenuta sede di un memoriale delle vittime della Shoah. L’ingresso è gratuito e ben organizzato con un grande parcheggio e con un percorso guidato. E’ possibile noleggiare un dispositivo audio come guida nella propria lingua (costo 3,50 Euro) che spiega molto bene il significato di molti simboli costruiti all’interno del campo ed illustra la storia e le vicissitudini degli sfortunati prigionieri ebrei. L’edificio adibito a “bunker” nel quale venivano rinchiusi i “prigionieri politici” presenta intatte le centinaia di celle, disposte in un lunghissimo corridoio, e rende bene l’idea delle condizioni carcerarie che vi si praticavano, con assoluta carenza di aria e di luce. La visita ai forni crematori nei quali, ci è stato spiegato, sono stati cremati più di 40mila corpi, è stata un’esperienza commovente e toccante, così come i rintocchi di un campanone che suona quotidianamente alle 15 precise in ricordo delle povere vittime. La visita al “Dachau Shoah Memorial” è durata fino al tardo pomeriggio, così ci siamo messi subito in marcia verso Monaco per raggiungere l’Hotel NH Muenchen am Ring situato a circa 2 km dal centro storico. Si tratta di un hotel molto moderno, indirizzato più che altro ai viaggi d’affari, ma rivelatosi adatto anche ai turisti occasionali come noi: 59 Euro colazione compresa. Sistemazione in camera e poi di corsa per una puntatina in centro. Troppo tardi per cercare i mezzi ed i biglietti, abbiamo deciso di andare in macchina. Abbiamo puntato il navigatore verso la zona del Museo Nazionale perché abbiamo notato dalla cartina che è piuttosto vicina al centro storico. Infatti abbiamo trovato parcheggio nella Zeppelinstrasse che è una viuzza tranquilla a ridosso del fiume Isar (1 Euro di parcometro per 2 ore). Ovviamente l’ora tarda del sabato (erano circa le 19) non ci ha permesso di visitare il Museo, ma da lì ci siamo incamminati verso la Marienplatze. Un vero e proprio shopping center all’aperto, una ressa incredibile e che negozi! Dire di passeggiare in via Condotti a Roma o via Montenapoleone a Milano è dire davvero poco! Comunque una “vasca” fino alla parte opposta del centro storico, a quell’ora, è bastata per completare la nostra breve visita alla città. In cerca di un posticino carino per mangiare, siamo finiti sul viale parallelo, la Maximillianstrasse, che passa anche per il Teatro Nazionale, ma non trovando un locale che, stando ai cartelli esposti all’ingresso, stuzzicasse la nostra curiosità (anche per i prezzi esposti e per i menù, spesso, solo in lingua tedesca), eravamo in procinto di gettare la spugna ed avevamo deciso di tornare in albergo per consumare una cena a base di grissini e crackers. Ma con un gran colpo di fortuna, siamo capitati per caso sulla seminascosta Hildegardstrasse dove abbiamo trovato una graziosa trattoria italiana “La tavernetta”. Che bello sentirsi dire “Buonasera”, sentire il profumo di pizza e vedere esposte bottiglie di Chianti e Barolo … Così, grazie all’accoglienza di Luca e Mario abbiamo chiuso la giornata con una bellissima cena a base di spaghetti alla marinara, tagliata di manzo con funghi porcini ed una buonissima torta della nonna. Il tutto per 22 Euro a testa. Che dire? Meglio di così …

DOMENICA DA FAVOLA AL NEUSCHWAINSTEIN

Un viaggio in Baviera non poteva non prendere in considerazione una visita al castello di Neuschwainstein. Ed il nostro diario di viaggio la prevedeva come punto qualificante di tutto il nostro weekend. Si tratta dell’incantevole residenza di Ludwig II, innamorato del Re Sole (che ha ispirato la realizzazione della residenza di Herrenchiemsee) ma anche delle monarchie medievali. E proprio a queste ultime il controverso Re di Baviera ha voluto far costruire un castello in tutto e per tutto somigliante agli antichi manieri del nord Europa, con mura di difesa e torri di avvistamento. Il fortilizio è molto famoso perché ha ispirato niente meno che Walt Disney per disegnare il castello de “La bella addormentata nel bosco”. Ed è conosciuto in tutto il mondo come il “Castello delle favole”. In effetti, la posizione incastonata tra due costoni di roccia ed il meraviglioso paesaggio prealpino che lo circonda, rendono la vista del Neuschwainstein davvero incantevole. Per raggiungere la zona partendo dalla città di Monaco, occorre immettersi sull’Autostrada A96 fino all’uscita di Landsberg am Lech (circa 70Km) e poi puntare verso la città di Fussen che dista altri 60Km circa. Il castello lo si vede da lontano, in tutta la sua imponenza, non appena si lascia il villaggio di Buching e si costeggia il lago di Bannwaldsee. Si arriva alla periferia della città di Schwangau e si viene indirizzati verso un’ampia zona parcheggio (5 Euro). Il castello non è molto vicino al parcheggio, ma in auto non si può andare oltre. Per raggiungerlo occorre fare una camminata (di montagna) di circa 1 ora, oppure attendere un apposito bus che fa la spola ogni ora (3,50 Euro). L’importante è raggiungere la biglietteria, che dista pochi passi dal parcheggio, prima di incamminarsi verso il Castello. Se si arriva lassù senza biglietto (12 Euro a persona), occorre tornare giù, perché senza biglietto ovviamente non si entra! Noi abbiamo scelto di fare il percorso a piedi perché gli ingressi sono scaglionati e l’orario di entrata viene scritto sul biglietto al momento della prenotazione. A noi sono toccate 2 ore di attesa, pertanto ce la siamo presi con calma. La salita è un po’ faticosa (per gente poco allenata come noi), ma è alla portata di tutti. E’ molto suggestiva, sia per la vista del castello che piano piano si avvicina, sia per la vista sulla pianura e sui laghi poco distanti che, man mano che si sale, si fa sempre più meravigliosa.

Il castello è davvero maestoso come lo si vede nelle fotografie, le torri sono altissime e le mura possenti. A pochi minuti dall’orario stampato sul biglietto, ci siamo portati davanti al grande portone d’ingresso e, puntuali come un orologio svizzero, ci hanno fatto entrare in gruppo. Ci hanno consegnato delle audioguide e, sempre muovendoci in gruppo, abbiamo fatto la nostra visita all’interno del maniero che è durata circa 45 minuti. Le stanze del castello sono un mix di sobrietà e maestosità, con il quale Re Ludwig ha inteso rappresentare il suo carattere introverso e, al tempo stesso, autocelebrativo. La residenza presenta anche alcune parti incomplete. Il discusso Re di Baviera, infatti, ci visse poco tempo prima di essere arrestato il 12 giugno 1886 per “inadeguatezza alle funzioni di governo” e di morire poche ore dopo in circostanze tragiche e non del tutto chiarite. Nelle immediate vicinanze c’è da visitare anche l’interessante castello di Hohenschwangau che fu residenza estiva reale dei genitori di Ludwig II, ma, considerata l’ora, abbiamo deciso di soprassedere ed avviarci verso casa. Per tornare ad Innsbruck e, quindi, dirigersi verso il confine Italiano, è necessario fare un percorso piuttosto panoramico lungo la Fernpassstrasse fino ad arrivare a Telfs, in Tirolo.

Un viaggio impegnativo ma molto suggestivo, tra boschi e laghi della Birgwald, della Lahnwald e della Muhlwald. L’ultimo capitolo di una bellissima esperienza, all’insegna delle meraviglie di Tirolo e Baviera, davvero indimenticabile.



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