Viaggio in Cina: da Shanghai a Pechino attraversando Guilin, Longsheng e Xi’an
Il 19 agosto mattina ci siamo imbarcati per partire a bordo del volo Air China diretto a Shanghai. La mattina del 20 agosto, ancora un po’ assonnati, siamo arrivati all’aeroporto di Shanghai , dove c’era ad attenderci la guida cinese Cho (per noi italiani “Giorgio”) che ha pensato di farci fare subito un giro panoramico di questa metropoli (24 milioni di abitanti!!!). La prima tappa è il Tempio del Buddha di Giada dove, attraverso cortili interni con piante bonsai, si accede alla stanza con preziosa statua di giada bianca alta 2 metri. In seguito siamo andati a visitare il processo di lavorazione della seta: dalla coltivazione del baco da seta al prodotto finito. Un’esperienza interessante per chi vede normalmente soltanto il prodotto finale! In tarda mattinata abbiamo raggiunto l’hotel Huating 5* dove ci siamo riposati per qualche ora… il fuso orario iniziava a farsi sentire! Dopo un bel riposo ci siamo incontrati con il resto del nostro gruppo e abbiamo provato la prima esperienza in metropolitana: quante centinaia di metri abbiamo attraversato sottoterra…gallerie interminabili ma molto ordinate! In pochi minuti già c’eravamo abituati alle abitudini cinesi come quella di rispettare la fila laterale delimitata da una riga gialla per l’entrata ad ogni porta del treno/metro e agevolare così l’uscita dei passeggeri. La prima tappa è stata il Tempio Jing’an, una bella scoperta: qui abbiamo potuto assistere ad una cerimonia buddhista iniziata proprio nel momento del nostro arrivo. Abbiamo pensato: che fortuna! Dopo una passeggiata, siamo rientrati in hotel per la cena dove ci aspettava un ricco buffet…un primo incontro con la cucina cinese.
Il 21 agosto la nostra giornata è cominciata con la visita al famoso Giardino del Mandarino Yu, un pregevole esempio di architettura del paesaggio di epoca Ming. All’interno di questa residenza si articolano canali e laghetti abitati da grandi carpe arancioni e dorate che donano un senso di pace e bellezza dove la natura dei bonsai e dei salici si combinano allo stile architettonico di questa antica abitazione. All’uscita ci siamo poi recati in un’antica sala da tè proprio per assistere alla tradizionale cerimonia cinese. Esistono diverse varietà di tè derivanti da infusi di erbe che in molti casi hanno anche uno scopo terapeutico. È stata l’occasione per sorseggiare i vari tipi di tè versati nelle tipiche e piccole tazzine cinesi. Al termine siamo andati a pranzare in un ristorante tipico cinese: il primo approccio con la gastronomia cinese e soprattutto con la tradizione di questo momento conviviale. In Cina, infatti, c’è la tradizione del tavolo rotondo su cui è appoggiato un piano in vetro a sua volta pure rotondo. In questo modo vengono servite su questo piatto girevole tutte le pietanze e tutti i convivianti condividono il cibo servito. È stata una vera esperienza e soprattutto ognuno aveva la possibilità di parlare con qualsiasi persona del gruppo. Nel pomeriggio abbiamo fatto una passeggiata lungo la via Nanchino dove grattacieli e centri commerciali troneggiano su questa strada…anche se ogni tanto si può scorgere qualche parco dove per un momento si ha la sensazione di essere fuori dalla città. Sul calar della sera abbiamo deciso di raggiungere la zona del Bund perché a breve avrebbero illuminato gli edifici del quartiere finanziario di Shanghai. Allo scoccare delle ore 19,00 uno alla volta ecco che gli edifici hanno iniziano a colorarsi. In questo modo abbiamo iniziato a individuare il grattacielo che sembra un cavatappi, la torre della televisione nei suoi colori viola, blu e fucsia, la torre dell’orologio dell’imponente ufficio delle Dogane. Stanchi dopo una lunga giornata alla scoperta di Shanghai, siamo rientrati in hotel per la cena.
Il 22 agosto sveglia presto per raggiungere l’aeroporto di Shanghai in tempo utile per il volo domestico diretto a Guilin…iniziamo ad addentrarci nell’entroterra della Cina. Dopo quasi due ore di volo eccoci passati dalla metropoli alla campagna…per modo di dire visto che nella “piccola” Guilin ci sono “soltanto” circa 900 mila abitanti (a confronto di Shanghai!). Qui ad attenderci c’è la nostra guida Jie (per noi italiani “Elena”). La prima tappa è stata alla Collina di Fubo, conosciuta come Terra delle Meraviglie tra le onde, dove questa roccia sembra toccare il cielo con la sua cima ed avere i piedi nell’acqua. Siamo saliti su fino alla cima di questa collina da dove si scorgevamo case che come funghi nascevano qua e là in mezzo al verde di questo luogo (purtroppo). Nel pomeriggio è stata la volta della tanta attesa Grotta dei Flauti di Canna con le sue stalattiti e stalagmiti dalle forme fantastiche rese ancora più sceniche da giochi di luce che ci hanno immerso in un mondo di fantasia. Non ancora stanchi, alla sera abbiamo approfittato per conoscere la Guilin notturna a bordo di un battello che risale il fiume e lungo le cui sponde si svolgono rappresentazioni di danze, canti e…tecniche di pesca con cormorani.
Il 23 agosto siamo partiti in direzione di Longsheng: tutti entusiasti nel cercare di immaginare cosa ci avrebbe aspettato al nostro arrivo perché sapevamo che questo è un luogo di risaie in montagna e soprattutto dove vivono ancora minoranze etniche. Dopo un trasferimento di 2 ore siamo arrivati ad un parcheggio da dove abbiamo dovuto proseguire a bordo di un pullmino locale. Dopo una mezz’ora di viaggio siamo arrivati alle tanto attese risaie: davanti a noi si è aperto un panorama mozzafiato dalle sfumature dal giallo al verde. All’improvviso intorno a noi tutto ha iniziato a colorarsi: ai lati del sentiero c’erano donne vestite nei loro abiti tradizionali dai colori che andavano dal nero al fucsia e al celeste che vendevano frutta e verdura e borse, tappeti, cuscini ricamati a mano da loro e dalla loro comunità. Lo sguardo si perdeva nell’immensità di queste risaie e ogni tanto si riusciva a scorgere qualche contadino che controllava se il suo riso era pronto per essere colto. Dopo una camminata nello spettacolare paesaggio delle risaie, siamo arrivati ad un villaggio dove siamo stati accolti per il pranzo. Ad attenderci di nuovo la nostra tavola rotonda e dopo poco ecco che ci vengono serviti i vari piatti locali: zucca, riso cotto all’interno di legno di bambù, pollo in salsa agrodolce, germogli di soia,… quasi increduli, qualcuno esclama: “abbiamo mangiato benissimo anche oggi!”. Nel pomeriggio abbiamo proseguito la nostra passeggiata in mezzo alle risaie e abbiamo avuto anche l’opportunità di visitare l’interno di una casa dove ad accoglierci c’era un’anziana signora che ci ha tenuto a farci vedere ogni stanza della sua abitazione. Considerando le due ore di viaggio che ci aspettavano per il rientro a Guilin, siamo tornati al nostro mini-van e abbiamo lasciato a malincuore questo luogo di una bellezza unica. Un paesaggio così mozzafiato l’avevo visto soltanto in Vientnam nelle montagne di Sapa.
Il 24 agosto ci siamo recati al porto per la crociera sul Fiume Li: a bordo dell’imbarcazione abbiamo attraversato un luogo scenico dove ai lati del fiume sorgono speroni di roccia ricoperti di vegetazione che a volte sembrano assumere sembianze di personaggi o animali. Ogni tanto si riuscivano anche a scorgere i bufali intenti a bagnarsi o ad abbeverarsi al fiume. Lungo le sponde sorgono inoltre i villaggi di pescatori, dove abbiamo avuto nuovamente l’occasione di vedere la tecnica di pesca con i cormorani. Dopo 4 ore di crociera, siamo giunti a Yangshuo dove ci sono mercatini di artigianato locale. Non ancora stanchi, abbiamo deciso di fare un’escursione in campagna in trattore: dopo una passeggiata nel mercato, abbiamo attraversato queste distese di campi dove vengono coltivati riso, fiori di loto da cui si mangia la radice (buonissima con salsa di arancia), pompelmo, cotone,… uno spaccato di vita contadina!
Il 25 agosto ci siamo svegliati presto per prendere il volo domestico da Guilin a Xi’An. Dopo quasi 2 ore di volo, al nostro arrivo ci accoglie la nostra guida Stella. Il primo luogo che visitiamo è la Grande Pagoda dell’Oca Selvatica eretta per conservare i testi sacri buddisti. La nostra visita è proseguita nel pomeriggio con le antiche mura della città: abbiamo fatto un breve tratto a piedi perché non avevamo le forze per percorrere tutti i 14 km di lunghezza! Al termine siamo rientrati in hotel perché dopo cena saremmo usciti di nuovo per assistere allo spettacolo delle fontane danzanti della città.
Il 26 agosto abbiamo visitato il tanto atteso Esercito di Terracotta: quel giorno abbiamo avuto anche l’occasione di conoscere uno dei contadini che scoprì questa meraviglia. L’Esercito, di oltre 2200 anni fa, era stato costruito a guardia del tumulo funerario dell’Imperatore Qin Shi Huangdi. Si rimane senza parole davanti ad un’opera così maestosa e soprattutto sono i minuziosi e precisi dettagli con cui ogni statua è stata realizzata che lasciano increduli ancor di più. Occorre un’intera mattinata per visitare il sito per quanto è immenso. Dopo il pranzo al ristorante, nel pomeriggio ci siamo immersi nel quartiere mussulmano di Xi’An: un bazaar a cielo aperto dove si susseguono bancarelle di cibo, dolci, souvenirs, abbigliamento. Abbiamo visitato l’antica Moschea costruita nello stile architettonico cinese all’interno di un giardino dove dietro ogni porta si apriva un nuovo spazio. Dopo la visita non abbiamo resistito alle bancarelle e abbiamo voluto mangiare qualcosa di tipico: i cachi fritti, le noci salate ed un dolce cinese di cui abbiamo ipotizzato gli ingredienti per una buona mezz’ora! Alla sera ci aspettava la cena tipica a base di ravioli: la cameriera ci ha portato un’alta colonna di 9 cestini scaldati al vapore dove all’interno di ciascuno vi erano due tipologie di ripieno diverse di ravioli…e da cosa si riconoscevano? Il raviolo aveva la forma del suo ripieno!
Il 27 agosto abbiamo preso il volo domestico che da Xi’An ci ha portati a Pechino dove ad accoglierci c’era la nostra guida “Lia”. Tanti monumenti ci aspettavano a Pechino: la prima visita è stata al Tempio del Cielo, un complesso di altari in marmo e magnifici padiglioni lignei dove il Figlio del Cielo (l’Imperatore) si recava per celebrare solenni riti, per pregare per il buon raccolto ed ottenere la benedizione divina. È una combinazione dei colori: bianco degli archi e delle scalinate, blu delle cupole dei templi e rosso delle mura degli edifici. Nel tardo pomeriggio siamo rientrati nell’Hotel Grand Mercure Centre 5* per riposarci. Dopo un’ora ci siamo incontrati nella hall per una passeggiata nel parco vicino al nostro hotel dove abbiamo scoperto la passione dei signori cinesi per gli aquiloni e la cultura dell’attività fisica.
Il 28 agosto la nostra giornata è iniziata con la visita a Piazza Tianamen, centro della vita politica e sociale, dove da un lato sorge il mausoleo di Mao e il monumento agli eroi del popolo e dall’altro lato l’ingresso alla Città Proibita. Una volta varcato l’ingresso, abbiamo iniziato a renderci conto di cosa doveva essere questa impenetrabile residenza imperiale: un mondo sfarzoso con gli edifici del governo e le residenze private dove si svolgeva la vita di corte fra teatri, sale, padiglioni e giardini. Nel pomeriggio abbiamo visitato il Palazzo d’Estate, la residenza che sorge su un lago dominato da fiori di loto e scelta dalla famiglia imperiale per sfuggire al caldo estivo. In serata Maddalena, la nostra accompagnatrice, ci ha portato in uno dei quartieri cinesi chiamati “hutong”: sono dei vicoli dove in un’area ridotta vive la gente e pullulano di mercati. In Cina si dice che ci siano più hutong a Pechino che peli su una mucca. Subito dopo abbiamo provato ancora un’esperienza unica: il mercato con spiedini di insetti e animaletti come scorpioni, cavallette, scarafaggi e serpentelli… ma alla fine abbiamo preferito cenare nel ristorante del nostro hotel!
Il 29 agosto è stata la giornata di una delle sette Meraviglie del Mondo: la Grande Muraglia Cinese. Come è accaduto davanti all’esercito di terracotta, si rimane senza parole davanti ad un’opera così grandiosa con le sue impressionanti scalinate e torri di guardia. L’ambizioso progetto difensivo si snodava per più di 5000 km da passo Shanhai fino al passo Jiayu nel Deserto del Gobi. È stata un’emozione passeggiare lungo le mura e godere del paesaggio mozzafiato attorno ma soprattutto nell’ammirare le mura che sembrano non terminare mai. Nel pomeriggio abbiamo visitato le Tombe Imperiali Ming dove furono sepolti gli imperatori insieme alle mogli e le concubine oltre ai loro tesori funebri. L’accesso è preceduto da una piacevole passeggiata lungo la Via Sacra dove si ergono statue in pietra di animali fantastici e di personaggi di corte. Visto che si trattava della nostra ultima cena in Cina, abbiamo assaggiato l’anatra laccata (una bontà mangiata con la salsa di soia e all’interno di fogli di riso).
Il 30 agosto, il nostro ultimo giorno a Pechino e in Cina: avremmo avuto ancora un’intera giornata a disposizione perché il nostro volo di rientro in Italia era il pomeriggio. Abbiamo sfruttato ogni minuto: siamo andati a visitare il Lama Temple, un complesso buddista di monaci tibetani che ospita una statua del Buddha in legno di sandalo alta 23 metri. Avevamo visto finalmente tutto (o quasi) ed eravamo quindi pronti per tornare a casa con gli occhi pieni di bellezza e la bocca deliziata di sapori.