Dalle megalopoli ai templi più antichi dell’Asia, ecco perché dovresti visitare la Cina in inverno

Dai panda di Chengdu al sacro Monte Emei, dall'Antica Città di Fenghuang ai maestosi monti di Avatar, fino ad arrivare a Shanghai
Scritto da: Ginevra
dalle megalopoli ai templi più antichi dell'asia, ecco perché dovresti visitare la cina in inverno

Quando un viaggio volge al termine, saluto sempre i luoghi esplorati promettendo di tornare presto, ma raramente mantengo la mia parola. Per una volta, sono stata fedele alla mia promessa. L’anno scorso ho vissuto un bellissimo viaggio nello Shaanxi e a Pechino, che si sono presi un pezzo del mio cuore, quindi eccomi di nuovo qui per vivere la Cina in inverno. La prima tappa del viaggio è Chengdu, comodamente raggiungibile da Milano grazie ai 4 voli diretti settimanali operati da Air China.

Chengdu, tra panda e grattacieli

panda, chengdu

Chengdu è un nome che suona nuovo ai più, eppure, fondata più di 3100 anni fa, con i suoi 21 milioni di abitanti, è la quarta città più grande della Cina, famosa soprattutto grazie ai suoi numerosi centri di ricerca sui panda giganti. Sarò onesta: sono volata a Chengdu principalmente per i panda, ma durante il mio soggiorno ho scoperto una città splendida, della quale mi sono innamorata. Tra le città cinesi visitate, è probabilmente la più vivibile e vivace: una città non dorme mai, ma spesso riposa; corre, ma senza quella frenesia tossica delle megalopoli; è commercializzata, ma anche autentica.

La rete metropolitana è estremamente moderna e permette di raggiungere efficientemente ogni angolo della città. Per comodità negli spostamenti e per avere più opzioni raggiungibili a piedi, ho scelto un hotel nell’area di Kuanzhai Alley – People’s Park, una zona che consiglio vivamente.

Tutti gli hotel della vacanza, così come i biglietti per le attrazioni principali, i voli interni e i treni, sono stati prenotati tramite Trip, la piattaforma di riferimento per il mercato cinese.

L’hotel Yinxtiang Hotel, pagato solamente 60€ a notte in coppia, si rivela essere molto bello, moderno ed elegante, nella camera un salottino da tè per rilassarsi dopo una lunga giornata e un personale estremamente attento e gentile.

Chengdu offre molti siti storici di interesse da visitare, tra cui meritano sicuramente una menzione il Du Fu Cottage, che fu residenza del famoso poeta della dinastia Tang, Du Fu per l’appunto; il Wuhou Memorial Temple, bellissimo e circondato da strade commerciali che pullulano di chioschi di street food e pulitori di orecchie (sì, avete letto bene) e i Templi Buddisti di Wenshu e di Qingyang, incredibilmente ben conservati.

Non solo siti storici, ma anche parchi e moderne vie dello shopping. Tra i parchi, una visita obbligata è rappresentata dal People’s Park, dove gli anziani del luogo si incontrano ogni giorno per ballare, giocare a scacchi o gustare un tè in una delle tante tradizionali Tea House, dove le teiere vengono portate al tavolo accompagnate da un braciere e castagne, mandarini e patate dolci da arrostire lentamente.

La visita moderna della città non può che iniziare dall’eclettica Chunxi Road e raggiungere Tianfu Square, che con la sua statua di Mao alta ben 30 metri, rappresenta uno dei centri nevralgici della città. Se si ha tempo a disposizione si può visitare anche il New Century Global Center, un centro commerciale così enorme che ospita un parco acquatico, una pista di pattinaggio su ghiaccio e un cinema. Per la sera, Kuanzhai Alley è sicuramente una delle mete più gettonate: ricca di food market, ristoranti, hot pot, cocktail bar e birrerie artigianali, non lascerà sicuramente insoddisfatti.

Tra i quattro centri sui panda presenti nell’area metropolitana di Chengdu, ho optato per visitare il più vicino, il Research Base of Giant Panda Breeding, raggiungibile con metro e shuttle bus (o Didi). Consiglio di visitarlo al mattino: i panda tendono a essere molto pigri, quindi per vederli più attivi è consigliato vederli nel momento in cui viene servita la colazione (alle 9:00 in inverno, prima in primavera/estate). Il numero di panda giganti presenti e la possibilità di poter vedere la loro goffaggine così da vicino, mi hanno incredibilmente stupita. La base ha anche un “asilo”, che ospita tenerissimi cuccioli, e un paio di panda rossi.

Siti storici, vie dello shopping, parchi, teneri panda… cosa manca? Il cibo!

La cucina del Sichuan è deliziosa e, se come me, sei un’amante del piccante, stai certo che le tue papille gustative vivranno un’estasi infinita. Non rinunciare a una tradizionale Hot Pot, un autentico Mapo Tofu, i migliori noodles Dan Dan Mian che proverai mai e una colazione con ravioli al vapore in uno dei tanti flying restaurant che incontrerai tra le vie della città.

Monte Emei

Affascinata da quanto visto e letto online, da Chengdu organizzo una gita di un giorno verso il maestoso e sacro Monte Emei, che con i suoi 3100 metri è il più alto dei Quattro Monti Sacri Buddisti della Cina. Il Monte Emei è un complesso di monasteri che si inerpica per i monti e raggiungere la famosa Gold Summit. Raggiungere la vetta richiede un po’ di tempo: dopo essere arrivati in treno alla stazione di Emeishan, bisogna prendere uno shuttle bus (circa un’ora di viaggio) che sale lungo il monte e conduce alla stazione della funivia. Dopo il breve tragitto in funivia, si può finalmente salire tutti i gradini che portano all’incredibile Gold Summit.

Qualche giorno prima della visita, un fitto e candido manto di neve ha ricoperto l’intero monte, questo mi permette di ammirare lo scenario circondata da un’atmosfera magica, in cui la maestosa statua d’oro svetta ancor più maestosa.

Riscendendo dalla vetta, è poi possibile visitare molti altri templi oppure fare una passeggiata nella foresta per incontrare i numerosi macachi tibetani. Tra i templi, imperdibile il Tempio Fuhu, un luogo mistico che si raggiunge dopo una passeggiata nella foresta di bambù e dopo un’imponente scalinata.

Il Monte Emei ha soddisfatto e superato tutte le mie aspettative, così come la regione del Sichuan, tanto memorabile quanto il suo pepe e i suoi peperoncini. È però ora di ripartire verso nuove mete.

Fenghuang Ancient Town

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Dopo il Sichuan, è il momento di esplorare la regione dell’Hunan. Dopo un volo Chengdu – Changsha e due treni, arrivo nella fiabesca città antica di Fenghuang. Tra le città più antiche della Cina e considerata da molti la più bella del Paese, Fenghuang viene classificata come Attrazione Turistica Nazionale di livello AAAAA, il più alto punteggio possibile.

Le case di legno e i ponti lungo il fiume Tuojiang creano un’atmosfera unica e magica. Le stradine della città sono turistiche e in parte commercializzate, ma conservano comunque una grande autenticità. Infatti, le viuzze pullulano di laboratori artigianali che portano avanti le antiche tradizioni dei gruppi etnici Miao e Tujia, specializzati soprattutto nella lavorazione dell’argento. Grazie ad un biglietto cumulativo, molti degli edifici antichi possono essere visitati anche all’interno, cosa che consiglio di fare, per apprezzare al meglio lo stile architettonico antico e l’arredamento tipico.

La città offre una piacevole fuga dal trambusto della città e trasporta in un’atmosfera da film. Di notte, le luci si accendono (per mio gusto personale, forse un po’ troppo), e si può godere di una rilassante crociera sul fiume, animato da spettacoli sull’acqua.

A Fenghuang mi avvicino anche per la prima volta alla cucina dell’Hunan, che offre sapori più delicati rispetto al vicino Sichuan. Qui non si può non assaggiare la Mao Pork Belly, piatto preferito di Mao, le zuppe di pesce agro-piccanti, oltre a una varietà di pietanze cotte nelle tradizionali pentole di fuoco e l’immancabile tisana allo zenzero.

Zhangjiajie National Forest Park

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Da Fenghuang grazie ad un treno diretto, arriva il momento di affrontare l’epico Zhangjiajie National Forest Park. Parte dell’area panoramica di Wulingyuan e sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, il geoparco è diventato famoso per aver ispirato le montagne del film Avatar e, proprio come il film, sembra appartenere ad un altro mondo.

Il parco forestale è enorme e non è facile orientarsi. Consiglio di studiare l’area panoramica e pianificare il percorso in anticipo, per non perdersi punti salienti.

Seguendo i consigli dell’host del mio hotel, il delizioso Qiquan Homestay, decido di entrare dall’ingresso ovest, molto meno affollato dell’ingresso principale. Da qui si può prendere una navetta che porta al famoso ascensore Bailong, che in un solo minuto e in totale silenzio scala i 326 metri che portano alla vetta del Monte Tianzi. Da qui, anche con l’ausilio delle numerose navette, si può esplorare tutta l’area, ammirando i punti di riferimento e godendosi la vista sulla Golden Whip Stream. Consiglio vivamente di aggiungere all’itinerario la parte di Diangxiangrong, raggiungibile con navetta + auto elettrica. Infatti, l’area è meno affollata e offre delle piattaforme panoramiche mozzafiato. Imperdibili anche le numerose passeggiate alla base dei monti.

Purtroppo, avendo solamente due giorni a disposizione, ho dovuto fare una selezione dei posti da visitare, suggerisco di prendersela con un po’ più di calma e pianificare qualche giorno in più, per riuscire a visitare anche il famoso Ponte di Vetro e la strada delle 99 curve.

Nell’area del Parco Nazionale ci sono molti hotel e resort bellissimi, dove ci si può rilassare dopo le escursioni. Non abbiate paura di prenotare soggiorni in luoghi più isolati, Didi arriva ovunque.

Shanghai

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Dopo il misticismo e la pace delle montagne e grazie ad un volo diretto dal piccolo aeroporto di Zhangjiajie, atterro nella città più internazionale e vivace della Cina: Shanghai.

Shanghai è una città enorme, moderna e cosmopolita, un po’ lontana dal mio ideale di città, motivo per cui ho preferito visitare Pechino e Chengdu prima. Tuttavia, si tratta di una delle città più rilevanti al mondo, quindi valeva la pena visitarla, e non ha deluso le aspettative.

Se sei un’amante di grattacieli, viali eleganti, shopping di lusso e la cucina raffinata, tutto condito con un pizzico di tradizione, allora Shanghai è sicuramente il posto giusto!

Il patrimonio storico di Shanghai è presente, ma non predominante: il Giardino Yu merita una visita, anche se tende a somigliare a un parco divertimenti. Al contrario, il Jade Buddha Temple conserva la sua autenticità e offre un bel contrasto tra architettura antica e moderna. Tuttavia, ciò che a parer mio distingue davvero Shanghai e la rende unica non sono i suoi templi, ma la sua atmosfera. L’essenza della città risiede infatti nello skyline di Pudong, nella stimolante Nanjing Road e nella tranquilla area in stile europeo della Concessione Francese: la zona finanziaria, l’area commerciale che non dorme mai, e quella più chic. La zona della Concessione Francese, insieme a Tangifang, sono probabilmente le zone più rappresentative della città, non tanto per la loro architettura, ma per la loro atmosfera. Qui si può respirare un’aria contemporanea e alternativa, che si esprime in un susseguirsi di negozi caratterizzati da uno stile distintivo e forte, di caffè un po’ hipster e birrerie artigianali.

Per conoscere meglio la storia Cinese moderna, imperdibile una visita il Sito del primo Congresso Nazionale del Partito Comunista, con il suo annesso museo. Il sito si trova all’interno del distretto di Xiantiandi, ottimo per una sessione di shopping o per un momento di relax in una delle tante pasticcerie dall’animo occidentale che piacciono tanto a Shanghai.

La città ha anche un’anima artistica molto forte, che si ritrova nel Moganshan Road Art District, molto più piccolo rispetto alla 798 Art Zone pechinese, ma comunque stimolante, così come nel China Art Museum, situato nel maestoso padiglione cinese dell’Expo di Shanghai, e nella Power Station of Art, che ospita una varietà di mostre e installazioni di artisti contemporanei. Sulla stessa linea, il 1933 Old Millfun, una volta mattatoio e ora sede di caffetterie e cocktail bar, merita sicuramente una visita per la sua architettura distintiva e una sessione fotografica per i più appassionati.

Per quanto riguarda la cucina, oggi sembra che tutti visitino Shanghai per una sola cosa: il granchio peloso (hairy crab). Sicuramente da provare uno dei tanti piatti a base di granchio che troverai nelle food hall e nei ristoranti della città, ma la scena gastronomica di Shanghai è molto più di questo. Infatti a Shanghai si trovano tra i migliori Xiao Long Bao (ravioli ripieni di zuppa), così come tra i migliori ravioli alla piastra, gustosi scallion pancakes e i deliziosi Jianbing, una sorta di crêpe salata cinese perfetta per le colazioni.

Suzhou e Tongli

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Da Shanghai, grazie ai treni ad alta velocità, puoi comodamente raggiungere molte città sull’acqua e consiglio vivamente di visitarne almeno una. La più vicina è Suzhou.

L’Antica Città di Suzhou è splendidamente preservata, con i suoi canali e ristoranti affacciati sull’acqua che a volte ricordano le città olandesi, se non fosse per le lanterne rosse (e il buon cibo). A Suzhou puoi trovare un’atmosfera tranquilla, bellissimi giardini, moltissimi negozi di seta, laboratori di perle e delizioso street food, soprattutto nelle strade meno turistiche. Qui è facile trovare granchi in salsa piccante, molto più saporiti e pungenti rispetto a quelli Instagram-friendly di Shanghai.

Imperdibile una visita ai bellissimi Classical Garden, il biglietto di ingresso è più costoso della media, ma la visita è sicuramente ripagante.

Da Suzhou grazie a una combinazione di metro e bus o con una mezz’oretta di taxi, si può raggiungere anche l’antica città di Tongli, un bellissimo esempio di architettura tradizionale e un’oasi di pace. Visitare Tongli nel tardo pomeriggio regala un’esperienza ancora migliore, con il sole che cala dolcemente nei canali.

Il mio secondo viaggio in Cina giunge al termine, è ora di pianificare i prossimi viaggi e magari un “Volume III” sulla Cina, per approfondire ancora di più la cultura e lo stile di vita cinesi, oltre che per esplorare tutte le città e le bellezze naturali del Paese che mi restano da scoprire. Non so quando né come, ma prometto che tornerò!

Qualche consiglio rapido per organizzare il tuo prossimo viaggio in Cina:

  • Evita le folle: visita la Cina in bassa stagione, come in inverno, evitanto i periodi delle festività cinesi.
  • Cibo: non avere paura di provare tutto ciò che vedi. La cucina cinese è la più varia e saporita. Anche i mercati sono molto interessanti: ordinati e pieni di frutta fresca e gustosa (come le fragole in inverno)
  • I contanti sono inutili: scarica e configura Alipay, aggiungi la tua carta di credito al portafoglio digitale e non avrai bisogno di altro.
  • Metro: puoi acquistare i biglietti direttamente da Alipay scansionando un codice QR. Un viaggio in metro normalmente costa circa 0,40-0,50€. Anche i taxi sono molto economici.
  • App utili: scarica Didi (Uber cinese) per prenotare i taxi e Dianping per cercare ristoranti, bar o persino saloni di bellezza. Assicurati di avere una buona app per traduzioni: l’inglese non è molto diffuso, e menù e indicazioni sono spesso sono solo in cinese.
  • Internet: compra una eSIM o una SIM locale; avere una connessione internet stabile è essenziale per tutto.
  • Esplora: non limitarti alle aree turistiche e sentiti libero di esplorare ogni angolo. La sicurezza è altissima; raramente mi sento così al sicuro come in Cina.
  • Passaporto: non uscire mai senza il passaporto: per accedere alle attrazioni o salire sui treni ti servirà sempre (spesso non avrai biglietti cartacei o digitali, ma potrai accedere solo grazie al passaporto).
  • Biglietti: i biglietti dei treni così come quelli per le attrazioni possono essere acquistati direttamente su Trip. Ricorda che prendere un treno in Cina è simile a prendere un volo, quindi arriva alla stazione con un po’ di anticipo.
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