Versailles e le Ville Lucchesi

Vi illustro un bell’itinerario di un giorno lontano dai centri affollati, da effettuare preferibilmente in primavera, per ammirare le fioriture in pieno splendore, e di domenica, per essere sicuri di trovare le ville aperte. Le ville lucchesi si trovano per lo più a est di Lucca e si raggiungono per la via di Pescia, detta appunto Pesciatina, seguendo le indicazioni.
Le più famose sono la villa Reale di Marlia, villa Mansi, villa Grabau e Oliva, senza dimenticare villa Torrigiani. Considerando anche le più piccole, si dice che siano più di trecento, poiché dal Cinquecento in poi, ogni signore lucchese possedeva una casa di campagna, dando vita ad una sorta di città di ville con giardini all’italiana che si ispiravano anche a quelli francesi, tanto che villa Torrigiani nel Settecento era chiamata la piccola Versailles. Nel linguaggio locale quando si diceva villa si intendeva tutto: I’edificio principale, il parco, Ie scuderie, le limonaie, la cappella di famiglia e iI borgo tutto intorno.
Si parte da Lucca, in piazza Martiri della Libertà, per percorrere via Batoni in direzione Acquacalda. Dopo il passaggio a livello si prosegue su una strada tranquilla, superando la chiesa di San Cassiano a Vico dove inizia la salita. Si gira a sinistra, si supera la trafficata strada di collegamento tra la statale 12 e la 435 e si svolta a destra per Piaggiori dove si seguono le indicazioni per villa Torrigiani a Camigliano, prima tappa di questa giornata.
Villa Torrigiani
La facciata animatamente barocca, lavorata a marmi di diversi colori, ha uno splendido portale, due vasche che la riflettono, un bel parco e un intatto giardino settecentesco. La parte più antica risale al Cinquecento e di essa rimane il portico dorico a cinque archi. Fu acquistata dalla famiglia Buonvisi nel 1561 e poi venduta quasi un secolo dopo al Marchese Nicolao Santini, ambasciatore della Repubblica di Lucca alla corte del Re Sole a Versailles, che iniziò la trasformazione del parco con Ie grandi vasche, progettate da Le Notre e la creazione del Giardino chiamato Teatro di Flora, con i giochi d’acqua. Nel Teatro di Flora, come in casa, si può notare l’arma della famiglia Santini: due punte di diamante con sotto un fiore aperto di camelia.
Fu invece l’architetto bolognese Alfonso Torreggiani a modificare la facciata. Costruì una scala a ventaglio e aprì due grandi archi, uno su colonne, l’altro su pilastri. Usando il bugnato per la parte inferiore e l’intonaco per quella superiore, ottenne un bel risultato bicromatico. Fece costruire anche le scale interne a forma ellittica, movimentate dai muri ricurvi e dagli effetti di luce cadente dall’alto e fece realizzare il lungo viale di cipressi, la chiesina e il borgo di ispirazione francese.
Ritroviamo nella facciata lo stemma di famiglia, ma la stessa arma é affiancata dalla torre con tre stelle, simbolo di Pietro Torrigiani che nel 1816 sposò Vittoria Santini, ultima discendente del Marchese Nicolao. In questo secolo solo il parco fu ridisegnato seguendo la moda inglese: trasformazione a prato dei parterre fioriti esistenti suI davanti e dietro la Villa, inserimento di alberi provenienti da varie parti del mondo e creazione di un boschetto di camelie sulla parte a sinistra della Villa. L’ultimo Marchese Torrigiani, Carlo Luca, lasciò la proprietà all’unica figlia Simonetta sposata al Principe di Stigliano Don Carlo Colonna (sepolti nella Cappella), che l’aprì al pubblico ne 1967. Entrando nella villa, colpisce il salone riccamente decorato dove viene raffigurata la battaglia delle Amazzoni contro i Romani, il trionfo di Aureliano sulla regina Zenobia e l’apoteosi di Aureliano. La guida racconta che la villa fu luogo d’incontri tra la marchesa Lucrezia Malpighi, promessa sposa di Lelio Buonvisi, ed il suo amante Massimigliano Arnolfini, che sembra sia stato catturato proprio di fronte ai cancelli, accusato dell’assassinio del Marchese Lelio avvenuto in città, a seguito del quale la Marchesa Lucrezia fu chiusa a vita in convento. Sembra che il fantasma della marchesa vaghi ancora nel parco.