Un viaggio nel “Regno di Mezzo”

Un viaggio alla scoperta di alcune città cinesi: Pechino, Pingyao, Xi'an e Shanghai
Scritto da: Angi06
un viaggio nel regno di mezzo
Partenza il: 20/12/2014
Ritorno il: 06/01/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

Prima settimana: Pechino

Alloggio: Prime Hotel Wangfujing, un hotel a 5 stelle abbastanza economico, ottimo rapporto qualità prezzo! Si trova a Wangfujing, una via commerciale non lontana dalla città proibita.

Di seguito una lista di tutto quello che abbiamo visto e suggerimenti in merito allo shopping e al cibo.

Siti storici

– Città Proibita: si tratta del palazzo imperiale delle dinastie Ming e Qing e fu costruito nel 1400;

– Piazza Tienanmen: letteralmente significa Porta del Regno Celeste, è famosa per la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese da parte di Mao Tse-tung nel 1949 e per le proteste di piazza Tienanmen del 1989;

– Beihai Park: questo è il mio posto preferito a Pechino, suggerisco di andarci al tramonto. E’ un giardino imperiale costruito nel X secolo, al centro si trova una collina dalla quale è possibile ammirare la Città Proibita dall’alto e il Bai Ta, un monumento buddista molto suggestivo;

– Summer Palace: bellissima residenza estiva imperiale, formata da laghi, giardini, palazzi, templi e altri siti architettonici;

– Temple of Heaven: complesso di edifici taoisti situato in un grande parco nella zona sud-est di Pechino;

– Confucian Temple e Lama Temple;

– Muraglia cinese: è possibile vedere la muraglia da diverse località raggiungibili da Pechino, in alcuni punti è completamente ristrutturata e quindi più turistica, in altre zone invece è in rovina ma anche più affascinante. Noi siamo andati a Badaling (a circa un’ora di treno da Pechino), da dove è possibile percorrere un tratto di muraglia per alcuni chilometri a piedi. A Pechino è possibile trovare molte escursioni organizzate al prezzo di circa (25/35 euro); noi siamo andati a Badaling in autonomia e abbiamo speso circa 2 euro per il biglietto del treno!

Shopping

– Silk Market: si tratta di una sorta di centro commerciale dove è possibile acquistare vestiti, scarpe, borse e gioielli di marchi famosi (probabilmente fake), a prezzi molto ridotti. Infatti contrattando sul prezzo è possibile pagare fino ad un decimo rispetto al prezzo proposto inizialmente dai venditori;

– Silicon Valley: quartiere di Pechino dove si trovano moltissimi centri commerciali/ mercati dove acquistare prodotti di elettronica a prezzi molto contenuti (anche questi probabilmente fake).

– Wangfujing: strada elegante e alla moda, dove si trovano dei centri commerciali enormi e negozi di ogni genere. Qui non è possibile contrattare sui prezzi.

Altro

– Hutong: gli hutong sono quartieri storici formati da stretti vicoli e file di siheyuan, le tradizionali abitazioni a corte. Molti hutong sono stati distrutti dall’avvento della Repubblica Poplare Cinese nel 1949, ma alcuni sono sopravvissuti ed ora sono ben conservati. Tra questi noi abbiamo visitato quelli a Nanluoguxiang e quelli intorno alla Drum Tower e al lago Shichahai;

– Lago Shichahi: è una zona molto molto turistica della città, dove si trovano ristoranti e bar in cui suonano gruppi cinesi dal vivo; in inverno si trasforma in un enorme palaghiaccio.

– Sanlitun: conosciuta anche come bar street, è una via abbastanza famosa per la vita notturna tra i giovani europei che vivono a Pechino;

Cibo

A Pechino e in generale in Cina si mangia molto bene a prezzi decisamente contenuti. Tra i tantissimi piatti che abbiamo provato vi suggerisco i seguenti:

– Beijing Duck o anatra laccata alla pechinese: piatto tipico di Pechino, noi l’abbiamo provata al Jingzun Peking Duck Restaurant. Si tratta di un’anatra arrostita e glassata, va gustata con delle tipiche piadine sottili e verdure crude;

– Hot Pot: ogni tavolo dispone di una piastra riscaldata dove viene servito un pentolone bollente di brodo e olio, nel quale è possibile cuocere varie pietanze;

– Yunnan Cousine: lo Yunnan è una regione montana nel sud-ovest della Cina, la sua cucina è caratterizzata da piatti molto piccanti;

– Korean barbecue: carne grigliata direttamente al tavolo su un piccolo braciere;

– Dumplings (ravioli cinesi) di carne e verdure cotti al vapore.

Per concludere, Pechino è una città bellissima, ho apprezzato soprattutto i siti storici e artistici, l’architettura tradizionale, le possibilità di shopping e ovviamente il cibo delizioso. E’ risaputo che purtroppo la città è inquinata, così come lo sono la maggior parte delle città cinesi. Ogni giorno controllavamo la qualità dell’aria: per la maggior parte del tempo fortunatamente il livello di polveri sottili si è mantenuto basso, ma talvolta ha raggiunto livelli critici. Questo problema può essere ovviato tramite l’utilizzo di mascherine apposite, che possono essere acquistate facilmente ovunque.

Seconda settimana: breve tour a Pingyao, Xian e Shanghai

Pingyao: abbiamo raggiunto Pingyao da Pechino in treno, in circa 4 ore. Pingyao è un’antica cittadina fortificata ed è famosa in quanto è una delle città meglio conservate della Cina. Nel centro storico si trovano moltissime case-museo dove è possibile immergersi nella vita cinese di un secolo fa, quando Pingyao era un centro finanziario importante. Ho trovato questo posto piuttosto turistico, infatti i prezzi non sono molto competitivi. Inoltre nel periodo in cui siamo andati noi (inverno) il clima era molto secco ed una coltre di polvere ricopriva le strade, anche a causa dell’inquinamento presente in Cina del Nord. Abbiamo dormito in una tipica casa a corte cinese, ristrutturata e decorata in stile tradizionale (Harmony Guesthouse). La camera era arredata con mobili di legno intagliati e letto cinese (kang) con tende, il tipico tavolino per prendere il tè e cuscini riempiti con chicchi di riso (molto comodi!).

Dopo Pingyao siamo partiti per Xian con un treno veloce di 4 ore. Xian è una città con 8 milioni di abitanti, meta turistica famosa soprattutto per la vicinanza con i guerrieri di Terracotta, sito archeologico dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Si tratta di un esercito formato da più di 6.000 riproduzioni di guerrieri in terracotta, fatti costruire dall’imperatore Ying Zheng della dinastia Qin tra il 238 e il 220 a.C. (lo stesso imperatore che fece costruire anche la muraglia cinese). Il complesso archeologico fu scoperto casualmente da un contadino nel 1974 e ad oggi solo una parte dell’intero sito è stata portata alla luce.

A Xian abbiamo visitato anche il pittoresco quartiere musulmano, dove si trovano molti ristoranti e bancarelle dove provare la cucina dell’etnia Hui (cinesi musulmani), come spiedini di capra.

L’ultima tappa del nostro itinerario è stata Shanghai, che abbiamo raggiunto in aereo da Xian. Shanghai è una moderna metropoli di quasi 24 milioni di abitanti. A Shanghai abbiamo visitato:

– Il Bund: si tratta di un viale storico che costeggia il fiume Huangpu, dal quale è possibile ammirare la skyline dei grattacieli di Pudong, oltre alle facciate degli edifici in stile europeo, simbolo dell’occupazione straniera e della potenza finanziaria della città nel secolo scorso.

– Pudong: quartiere degli affari dove si trovano molti grattacieli, alcuni dei quali sono tra i più alti al mondo. Noi siamo saliti sul Shanghai World Financial Center, che ospita la Sky Walk: si tratta dell’osservatorio più alto al mondo, una passeggiata di vetro sospesa nell’aria ad un’altezza di 474 metri che offre una vista spettacolare di Shanghai.

– Ex concessione francese: antico quartiere residenziale per gli stranieri, rimase sotto la dominazione francese per un intero secolo (fino al 1943), ora è una zona elegante e alla moda, con bar, ristoranti, negozi e boutique.

La Cina è un Paese meraviglioso ed enorme, due settimane sono l’ideale per iniziare a scoprire la cultura ed alcune città, sicuramente servirebbe più tempo per ampliare il viaggio anche a zone rurali e meno turistiche, dove poter scoprire la Cina più autentica.

E’ stata una bellissima esperienza in un mondo completamente diverso, con un enorme patrimonio storico e culturale e grandi contrasti tra la cultura tradizionale e il capitalismo imperante che ha travolto il Paese nell’ultimo decennio.

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