A spasso per il Vallo di Mazara

Tour di nove giorni tra Mazara e Agrigento alla scoperta degli sconfinati territorio del Vallo
Scritto da: GiusyFlora
a spasso per il vallo di mazara

Estate 2020

Dopo mesi di reclusione forzata ho bisogno di una meta italiana da raggiungere in auto che mi dia una sensazione di esotico e nella quale non sono mai stata. Mi viene in mente che dieci anni prima avevo perlustrato la provincia di Trapani ma avevo trascurato la sua propaggine più occidentale. È un attimo, penso a Mazara del Vallo. Di questa città so poche cose, come ad esempio  che è legata a doppio filo con le coste tunisine, spesso nelle cronache per questioni legate alla pesca. Mi interessa approfondire, ho bisogno di un luogo vivo per le mie vacanze.

Cerco una sistemazione, siamo in tre con una bambina di 9 anni al seguito, preferisco un piccolo appartamento, lo trovo sui motori di ricerca con molta facilità anche se mancano meno di tre settimane alla partenza del 15 agosto, e constato subito che i prezzi sono veramente economici considerando l’altissima stagione. Mi assicuro un monolocale in  pieno centro storico a Mazara per 7 notti alla cifra di poco più di 600 euro . Sento che tutto andrà per il verso giusto . Si parte .

15 agosto 2020 – Giorno 1 – partenza

Partenza in auto alle 8.30 dall’Alto Salento pugliese alla volta della Sicilia. Strade deserte, imbarco a Villa San Giovanni agilissimo peraltro senza nemmeno comprare in anticipo il biglietto.  Una volta in Sicilia la strada è ancora lunga. Alle 19.30 del 15 agosto arriviamo a Mazara del Vallo.

Raggiungiamo agevolmente l’appartamento, con l’auto si può transitare in parte del centro storico. L’esterno del palazzo è in rifacimento ma l’interno dell’appartamento è delizioso come in foto. Le prime sensazioni sulla città  sono dissonanti. C’ è un caldo africano che non lascia respiro e odori intensi di pesce e viuzze su viuzze che sfociano in una piazza che mi colpisce subito al cuore: piazza Arcivescovado dal nome del palazzo vescovile addobbato con fasci di tessuto rosso che dal tetto scendono giù a terra in onore della festività del Santo Patrono San Vito Martire. Per essere le prime ore a Mazara posso dire di essere già stata stregata.

16 agosto 2020 – Giorno 2 – spiaggia della Tonnarella

Il risveglio è lento dopo il lungo viaggio del giorno precedente. Facciamo colazione sotto casa, è pieno di bar che offrono le fantastiche granite con il tuppo,  la famosa brioche con la protuberanza superiore.  Decidiamo di andare in spiaggia senza allontanarci troppo, direzione spiaggia della Tonnarella, non si può sbagliare è lì dove un incredibile cavalcavia curva per abortire di fronte al mare. Immagino sia un’opera collegata a qualche speculazione . La spiaggia sottostante è molto affollata dalla gente del luogo. Ma nonostante questo garantisce acqua pulita e pesci in circolazione tra i bagnanti.

Mangiamo al volo in spiaggia, torniamo in città nel pomeriggio ed iniziamo l’esplorazione inconsapevole del centro e dell’immenso lungomare dei Mazaresi. Per la cena ritorniamo in centro, quasi sotto casa, al ristorante La Kasbah dove ho assaggiato il ‘ciaki ciuka’ (melanzane, zucchine, peperoni stufati con aggiunta di sesamo e granella di pistacchio), il ‘brik tunisino’ (involtino di pasta fillo fritto e ripieno di patata). Non posso non ordinare la caponata e per primo ci deliziamo con cous cous vegetariano e un piatto di busiate trapanesi. Tutto buonissimo e abbondantissimo nelle quantità.  Detto da tre pugliesi è una garanzia!

17 agosto 2020 – Giorno 3 – spiaggia di Giallonardo e Selinunte

Sveglia presto al mattino, ci attendono quasi due ore e mezza di auto, dobbiamo percorrere quella che SS Occidentale Sicula che ci porterà alla famosa spiaggia di Giallonardo nel comune di Siculiana. Il motivo è incontrare dei nostri amici toscano/siculi che non vediamo da tempo e sono lì solo per un giorno. L’arrivo a Giallonardo ripaga di tutta la strada fatta. Ci troviamo davanti una spiaggia immensa, direi quasi oceanica, con grandi cavalloni, una falesia alta alle spalle e la rena giallo biscotto. Mangiamo in spiaggia, ci sono un paio di bar che lo consentono agevolmente, e nel primo pomeriggio ripartiamo.

Tornando verso Mazara ci fermiamo al parco archeologico di Selinunte. Riusciamo per un pelo a prendere parte all’ultima visita guidata della giornata. Dire che il luogo è magico è dir poco, complice anche la luce crepuscolare è davvero un godimento.  Il tempio di Hera ricostruito è un gioiello. Terminiamo la visita con l’Acropoli . Nei pressi c’è un ambulante con un carretto.  Vende granite. Mandorle e gelsi è un’esplosione di sapori. Mi sporgo verso la falesia che da nel mare. Scorgo una spiaggia. La guida mi dice che è il Lido degli Dei. Lì sotto si son bagnati i frequentatori dei templi. Sono estasiata.

18 agosto 2020 – Giorno 4 – Castelvetrano e spiaggia di Porto Palo

Partiamo in tarda mattinata da Mazara direzione entroterra trapanese, Castelvetrano. Ho letto di una chiesa assolutamente spettacolare . La troviamo agevolmente, è aperta ed un caro signore ci invita alla visita. La chiesa di San Domenico è un capolavoro di decorazioni barocche e ospita un dipinto che raffigura la circoncisione di Gesù che ha solo altri 4 analoghi in giro per il mondo. Affascinata più che mai acquisto la pubblicazione.

Il richiamo del mare si fa sentire, scendiamo sulla costa alla volta della spiaggia di Porto Palo. Acque limpidissime, ancora molto vento ma piacevole, un bel chiosco ‘da Calogero’ dove prendere arancini per il pranzo. Dopo esserci goduti il pomeriggio torniamo in città e scegliamo un ristorante per la sera. Andiamo da Principe Granatelli, mangiamo divinamente e dopo cena ci addentriamo nel quartiere arabo fino alla spettacolare chiesa di San Francesco aperta fino a tarda ora. La casbah è realmente un piccolo pezzo di Tunisia in Italia. Proprio quello di cui avevo bisogno !

19 agosto 2020 – Giorno 5 – riserva di Capo Feto e Gorghi Tondi

Sveglia presto, ci muoviamo poco fuori Mazara, giusto 3 km per raggiungere la riserva di Capo Feto. Avevamo tentato di raggiungerla anche la domenica ma le troppe auto parcheggiate nei dintorni ci avevano scoraggiato. Per arrivarci bisogna percorrere tratti sterrati ma arrivando lì per le 9 del mattino abbiamo trovato una spiaggia deserta e meravigliosa. Mare a perdita d’occhio di un azzurro bellissimo. Acqua gelata. Colori che si imprimono nel cuore. E soprattutto silenzio. Per metri e metri di battigia nessun visitatore. Questa spiaggia è sfornita di qualunque servizio. È selvaggia. È poesia pura. Nessuno scatto può rendere giustizia di quello che gli occhi possono godere.

Rientriamo a casa per un pranzo veloce, nel pomeriggio abbiamo prenotato una visita guidata in un luogo molto interessante, chiamato Gorghi Tondi. A tenerci la visita è il responsabile dell’accoglienza dell’omonima tenuta vitivinicola. I Gorghi Tondi assumono la forma di due laghi formatisi in depressioni del luogo. Dal mare si piomba in pochi chilometri in un habitat collinare immerso nel verde e che scende delicatamente verso le spiagge. Tutto è coltivato a vite con produzione biologica. La visita della cantina Gorghi Tondi è molto interessante, a metà agosto è già in corso la vinificazione. Al termine beneficiamo di un picnic con degustazione cibo e vino . Come vino scegliamo il rosso Dumè ed in due cassette di legno ci viene consegnata una sporta di cibo: caponata, cous cous, formaggio, marmellata alle arance, paté di olive, paté di pomodori secchi, pane pomodoro e acciughe ed anche una brioche dolce per la bimba. L’esperienza è davvero confortante. Consiglio a chiunque la visita della Cantina  in abbinamento o meno al picnic. Per noi è stato un modo alternativo di vivere questo territorio magico. Da ripetere !

20 agosto 2020 – Giorno 6 – spiaggia degli Dei e spiaggia di Tre Fontane

Partenza di buon mattino direzione spiaggia degli Dei, ovvero il Lido che avevo adocchiato durante la visita a Selinunte. Si chiama Lido Zabbara. Il mare è calmo e l’acqua sempre molto fredda ma nessuno si trattiene dal bagnarsi! Per pranzo ci fermiamo in zona al Casello 18 un pub birreria dove mangiamo pesce arrosto (spiedino misto, polpo, gamberi) tutto buonissimo.

Rientrando verso Mazara decidiamo di fermarci alla spiaggia di Tre Fontane, è molto più ampia e spaziosa del Lido degli Dei, ci piace tantissimo. Tornati a Mazara decido di esplorare il centro storico mentre papà e figlia si riposano e vado a visitare il Museo del Satiro Danzante. Questa piccola scultura ritrovata nelle acque al largo di Mazara è di una eleganza che solo le forme classiche sanno esprimere! Merita sicuramente la visita.

Alle 18 abbiamo appuntamento con una guida per il tour della città, ci piace sempre approfondire la storia con le parole di qualche persona del luogo, ci aiuta a capire meglio l’essenza del posto che ci sta ospitando. Consiglio a chiunque di prendervi parte. La mia giornata da full immersion mazarese continua alla sera, prendo parte ad una recita di teatro sacro con la rappresentazione del corteo storico intitolato a San Vito Martire. L’evento è gratuito. Ho visto i manifesti. E così ho appreso che questo santo nato a Mazara e venerato in ogni dove nel mondo unisce i miei luoghi ( in particolare Polignano a Mare) con la città che mi sta ospitando ed il cerchio si chiude.

21 agosto 2020 – Giorno 7 – Cretto di Burri e Gibellina Nuova

Al mattino si ritorna alla spiaggia di Tre Fontane troppo bella per averci fatto solo un bagno. Ce la godiamo tutto il possibile e poi torniamo a casa per il pranzo. Alle 14 dobbiamo partire direzione Belice. È intorno alle 15 che arriviamo a Gibellina vecchia, la città rasa al suolo dal terremoto dove è stata realizzata un’opera di land art immensa, il famoso Cretto di Burri. Cubi di cemento di un bianco abbacinante che si tuffano nell’azzurro del cielo. Un panorama unico che ha colpito dritto al cuore anche la mia bambina. Certo alle 15 nell’entroterra siculo fa molto caldo ma rimaniamo ugualmente a godere dello spettacolo.

Ripartiamo in auto alla volta di Gibellina Nuova (la città ricostruita) fermandoci prima al Museo delle Trame Mediterranee dove troviamo delle spettacolari installazioni di arte moderna. Arrivati a Gibellina Nuova ci mettiamo a caccia delle varie opere di arte moderna realizzate per ridare vita a degli abitanti che avevano perso tutto. Le opere ci sono, le scoviamo in ogni dove, ma insieme ad esse c’è una strana atmosfera di solitudine e di abbandono che mi genera non poca tristezza, la città è abitata ma continua a sembrare sospesa tra la vita e la morte. Detto questo direi che vale in ogni caso la sosta e la visita. Tornati a Mazara mio marito esprime voglia di pizza, la prendiamo sul lungomare da Pizziamoci ed è veramente buona. È  l’ultima sera a Mazara non possiamo non prendere ancora una granita!

22 agosto 2020 – Giorno 8 – Porto Empedocle e Agrigento

Al mattino presto lasciamo il nostro appartamento.  Per la colazione ci fermiamo alla pasticceria Mangogna. Due sere prima avevamo acquistato degli arancini fantastici, per colazione scegliamo brioche, tartufi e bignè, è tutto eccellente. Prendiamo la strada in direzione Scala dei Turchi. Siamo lì alle 10.30 circa. Scattiamo diverse foto dall’alto poi prendiamo un’apetaxi che ci porta giù in spiaggia. L’accesso alla marna bianca è interdetto.

Facciamo il bagno ma l’affollamento turistico la rende l’acqua meno paradisiaca di tutte quelle viste nei giorni precedenti. Nel primo pomeriggio risaliamo al parcheggio e partiamo alla volta di Agrigento dove ho prenotato una notte in albergo. Ho prenotato solo due giorni prima ma ho agevolmente trovato posto!

Dopo aver preso la stanza ci dirigiamo a Porto Empedocle, la mia devozione al maestro Camilleri mi ha trascinato in questo luogo dalle mille narrazioni. Trovo subito il grande affresco dedicato al Maestro e la statua di bronzo del Commissario Montalbano. Non posso non andare al bastione Carlo V protagonista del suo libro ‘La strage dimenticata’. L’idea che mi ero fatta di Porto Empedocle era abbastanza vicina alla realtà! Saliamo in macchina ed andiamo a trovare un altro grande scrittore in contrada Caos. Casa natale e tomba di Pirandello. I destini dei due scrittori si sono incrociati in questa contrada dove la nonna di Camilleri ricevette la visita di Pirandello. Che meraviglia respirare l’aria letteraria di questa campagna. Alla sera ceniamo in albergo con vista sulla valle dei Templi illuminata. Mentre i miei familiari si riposano io ho un appuntamento. Alle 22 al tempio di Giunone. Devo incontrare una compagna universitaria che non vedo da 18 anni. Scendere a piedi dal Colleverde Park Hotel all’ingresso della Valle è abbastanza agevole. Arrivata al tempio di Giunone incontro la mia compagna e decide di portarmi nel cuore di Agrigento in via Athenea per un giro notturno. È molto bello girare con gente del luogo. Rientro in albergo oltre mezzanotte. Sveglia per tutti alle 4 del mattino

23 agosto 2020 – Giorno 9 – alba alla Valle dei Templi e rientro

Alle 5 del mattino siamo in fila per l’ingresso alla Valle dei Templi prendendo parte allo spettacolo dell’alba. Attori, writers, danzatori si alternano sotto i Templi mentre il sole inizia a sorgere. Lo spettacolo dura circa due ore e termina alle 7 del mattino quando il sole è già alto. Mia figlia mi ha prima colpevolizzato per l’alzataccia salvo poi ringraziarmi per averle fatto prendere parte a questa meraviglia.  Alzarsi alle 4 vale davvero la pena per godere di questa manifestazione. I biglietti vanno comprati un poco in anticipo tramite il portale ma tutti i sacrifici valgono l’esperienza.  Torniamo in albergo facciamo colazione e siamo pronti a spaccare in due il cuore della Sicilia da Agrigento verso Messina. Alla sera siamo a casa. Contentissimi per questi giorni vissuti in un’ Italia inedita e nemmeno troppo turistica che ha saputo regalarci tutto quello di cui avevamo bisogno.

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