Dai mosaici di Spilimbergo al San Daniele

Il terzo itinerario, dopo quelli nella zona di Gorizia-Udine e Palmanova-Aquileia, prevede la visita di alcune località di importante rilevanza artistica, come Spilimbergo e anche gastronomica come San Daniele Del Friuli:
- Spilimbergo
- San Daniele del Friuli
- Fagagna
- Gemona del Friuli
Inizio da Spilimbergo, nota in tutto il mondo come la città dei mosaici per poi oltrepassare il Tagliamento ed andare a San Daniele del Friuli, la patria di una delle eccellenze italiane più famose al mondo.
Mi sposto poi a Fagagna, tra i borghi più belli d’Italia, per poi concludere l’itinerario a Gemona del Friuli tristemente nota per essere stata tra le città distrutte dal sisma del 1976.
Spilimbergo e l’arte musiva
Spilimbergo, situata sulla sponda del fiume Tagliamento, è una fra le più belle e interessanti città d’arte del Friuli-Venezia Giulia, conosciuta a livello mondiale come “la città del mosaico” per la presenza della prestigiosa Scuola Mosaicisti del Friuli fondata nel 1922.
Nel medioevo Spilimbergo fu un importante centro di transito e di commerci, il cuore pulsante era la piazza del Duomo, dove si svolgevano i mercati. Sotto la Loggia del Comune, è incisa su un pilastro la “Macia“, l’unità di misura per le stoffe in uso nella città.
Ho programmato la visita del centro storico di Spilimbergo con Donatella dell’Ufficio IAT, la quale mi ha fatto accompagnare per il tour cittadino da uno degli Accoglitori.
Gli Accoglitori sono semplici cittadini di Spilimbergo che desiderano far conoscere, sotto diversi aspetti ed itinerari, la città da chi la vive tutti giorni.
La mia guida è stata Marina, che oltre a raccontarmi fatti storico-culturali, mi anche arricchito la visita con aneddoti, leggende e tradizioni anche familiari, sulla vita cittadina.
La città esprime la sua grandezza nelle molte architetture del centro storico come il Castello e il Duomo racchiusi nella prima cinta muraria. Come conseguenza dello sviluppo commerciale, nel XIV secolo il nucleo abitato sorto attorno al Castello, crebbe a dismisura e furono erette tre successive cinte murarie.
Della prima cerchia faceva parte la Torre Orientale (1304), che mette in comunicazione Borgo vecchio con Borgo di Mezzo.
Tra i palazzi si può ammirare Palazzo Ercole o Casa Dipinta (XVI sec.) affrescato con scene mitologiche raffigurati le Storie di Ercole.
Si giunge poi alla Torre Occidentale (1399), che faceva parte della terza cerchia di mura.
Sulla facciata esterna vi sono ancora frammenti degli affreschi del XVI secolo, il leone marciano reggente l’arma dei Signori di Spilimbergo.
Si giunge poi in Piazza Duomo l’antico centro delle attività amministrative ed economiche, qui infatti si svolgevano le trattative, si eseguivano i controlli sulle merci e si pagavano i dazi.
A testimonianza di ciò è rimasto il Palazzo del Daziario (XIII sec.), caratterizzata da un anello che pende sotto l’arco nord del porticato dove veniva appesa la stadera (antica bilancia a leve) per controllare il peso delle provviste.
Il Duomo di Santa Maria Maggiore (XIII – XIV sec.), fu costruito a ridosso dell’antica cinta muraria, di cui inglobò una torre trasformata poi in campanile.