Self drive in Guatemala e dintorni, con relax in Belize

L’altopiano, la cultura maya, i mercati e la costa caraibica (24 gg) – Agosto 2019 di Marina e Andrea
Scritto da: Marandrea
self drive in guatemala e dintorni, con relax in belize
Partenza il: 09/08/2019
Ritorno il: 01/09/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
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Perché il Guatemala? Dopo alcuni viaggi in Oriente abbiamo capito che sentivamo la mancanza delle culture dell’America Latina; la scelta del Centro America è stata quindi automatica, anche perché offre la possibilità di esperienze diverse: cultura, storia, natura, archeologia, mare, ecc. Il Guatemala è sicuramente la somma di tutto questo e il Belize, anche se un po’ scontata, la degna conclusione di un tour in questo splendido paese.

Poi mentre definivamo l’itinerario si sono aggiunti El Salvador e Honduras, anche se solo per brevi tappe.

Il Guatemala è un paese incantevole con paesaggi spettacolari, mercati multicolori dove è possibile entrare in contatto (nel vero senso della parola) con le popolazioni locali, soprattutto al di fuori delle mete più turistiche come Chichicastenango. La gente è amichevole e cordiale, anche se in alcuni casi riservata. Ma tale attitudine è anche conseguenza di anni di sofferenza dovuti alla guerra civile che ha devastato il paese dagli anni ’60 fino alla fine degli anni ’90 e alla situazione attuale in cui le popolazioni indigene sono ancora cittadini di serie B e oggetto di sfruttamento economico.

Vi lasciamo quindi alle considerazioni generali e al viaggio dettagliato dove, come nel nostro stile, descriviamo gli aspetti organizzativi e logistici, piuttosto che le attrazioni che si trovano su qualsiasi guida o in rete.

CONSIDERAZIONI GENERALI

Sicurezza – Prima di intraprendere il viaggio, questa è la domanda principale che ci siamo sentiti rivolgere: “E’ sicuro?”. La nostra risposta è: SI’. Non ci siamo mai sentiti in pericolo o avvicinati da persone poco rassicuranti; anzi la gente è sempre stata molto gentile e rispettosa nei nostri confronti (ovvio anche noi ci siamo adattati agli usi del luogo). Molte persone, soprattutto nella zone maya e degli altipiani, sono sembrate quasi timide nel dialogare con uno straniero; a Città del Guatemala sembrano tutti abbastanza chiacchieroni. Abbiamo comunque cercato di evitare i luoghi isolati e di non muoverci con l’auto alla sera. Anche in El Salvador (il paese con la fama di essere il meno sicuro tra quelli visitati), nonostante la presenza di molte uomini armati a guardia di negozi e abitazioni, non abbiamo avuto sensazione di pericolo, forse perché le zone da noi visitate erano le più tranquille.

Automobile a noleggio – Abbiamo deciso, come in altri viaggi, di noleggiare un’auto per essere indipendenti nella scelta dell’itinerario (verso luoghi magari meno battuti), negli orari e nella durata di visita delle varie attrazioni. Guidare in vacanza spesso è faticoso, ma qui in Guatemala non abbiamo percorso molti chilometri rispetto ad altre destinazioni, le strade sono discrete (la Centro Americana 1 è a due corsie, molte strade di montagna lungo le salite diventano a due corsie, le buche sono presenti seppur non eccessive), e lo stile di guida locale non è così disordinato. Le strade sono anche normalmente poco trafficate, se si escludono i tratti che attraversano Città del Guatemala (ci vogliono almeno due ore, a qualsiasi ora del giorno). Le distanze, seppur brevi, tuttavia comportano ore di percorrenza (la velocità massima è 80 km/h ed inoltre all’entrata e all’uscita dei centri abitati si trovano sempre tumulos artificiali per ridurre la velocità), ma un’auto a noleggio evita di dover cambiare autobus lungo le tratte secondarie e quindi di guadagnare tempo. Il costo dell’auto di per sé non è eccessivo, ma raddoppia se si includono le coperture globali, il drop-off, ecc..; la benzina invece non è costosa (meno di un euro al litro) e i benzinai sono molto frequenti. Se non si percorrono strade secondarie, spesso non asfaltate, non occorre una 4×4. In ogni città ci sono parcheggi (o meglio aree private adibite a parcheggio chiamate estacionamientos) dove è possibile lasciare l’auto nei giorni di grande affluenza (per i mercati) da poche ore a giorni interi.

Cibo e bevande – Molte sono le somiglianze con la cucina messicana: tortillas, tacos, burritos, nachos e le immancabili salse (la guacamole è ottima!!) si trovano ovunque. In città e sugli altipiani (ma un po’ in tutto il paese) spopolano il pollo e il manzo; sui laghi e al mare si può scegliere tra ottimi pesci alla griglia o al vapore (in Belize era stagione di aragoste il cui prezzo è attorno ai 20€). Da provare le pupusas (tortillas di mais ripiene). In merito alle bevande: sono molto buoni i licuados (frullati a base di frutta, fatti con acqua e ghiaccio purificati), le birre molto leggere, buoni – ma leggeri – i cocktail a base di rhum, tequila o mezcal. Le cene nei vari paesi sono sempre state economiche anche se in ristoranti di buon livello, nell’ordine dei 40€ a coppia. La mancia del 10% è normalmente già inclusa nel conto, ma se non lo fosse è gradito lasciarla. I prezzi che abbiamo indicato dei pasti sono tutti comprensivi di mancia.

Cambio – Abbiamo portato dall’Italia dollari statunitensi da usare in El Salvador e Belize dove sono rispettivamente valuta ufficiale e valuta secondaria con cambio fisso. A parte all’arrivo in aeroporto, in Guatemala abbiamo sempre prelevato quetzales agli ATM, molto frequenti, che comunque applicano commissioni (media cambi GTQ/EUR 8), o pagato con carta di credito, diffusa anche nei piccoli centri. In Honduras abbiamo cambiato euro in lempira in banca (HNL/EUR 26 circa), anche se con i dollari il cambio è un po’ più favorevole.

Lingua – L’inglese non è molto diffuso, solo poche volte lo abbiamo utilizzato: la maggioranza delle persone ci ha approcciato in spagnolo e poiché lo parliamo discretamente ha preferito continuare nella lingua nazionale. In Belize sono parlate entrambe, ma la principale è l’inglese.

Clima – Ad agosto il clima è caldo e alquanto umido anche se sugli altipiani alla sera non guastava un pile leggero. Verso la costa atlantica l’umidità è maggiore e l’aria condizionata per dormire può essere necessaria. Le piogge sono state frequenti, ma non eccessive: brevi tempeste, talvolta molto forti, della durata di non più di un’ora. Visto il clima umido, sono presenti molti insetti, tra cui zanzare, molto feroci nelle zone più immerse nel verde (Petén, Rio Dulce)…. Portatevi tanto repellente e copritevi; le zanzariere non sono molto usate (anche se sarebbero davvero utili).

Siti archeologici – Abbiamo visitato otto siti archeologici, di questi meritano sicuramente la visita i più famosi Tikal e Copán, ma anche Iximché e/o Yahxá. Negli altri secondo noi occorrono ancora un po’ di campagne di scavi. In tutti i siti la vegetazione è parte integrante delle rovine stesse: su molti resti emergono alberi dalla grande mole o addirittura le strutture ne sono completamente ricoperte; la presenza di alberi e l’ombra possono rendere difficoltoso scattare fotografie con buoni dettagli.

Sanitarios – Una sorpresa e un esempio di civiltà: in ogni città, piccola o grande, abbiamo trovato bagni pubblici a pagamento (forniscono anche la carta igienica) molto puliti.

Itinerario in breve:

1 – Volo – Città del Guatemala – Ataco (SAL) km 158

2 – Ataco – Joya de Cerén – Juayúa – Ataco (SAL) km 179

3 – Ataco (SAL) – Antigua km 199

4 – Antigua km 0

5 – Antigua – Iximché – Santa Cruz del Quiché – Nebaj km 220

6 – Nebaj – Chajul – Nebaj km 43

7 – Nebaj – Chichicastenango – Quetzaltenango km 202

8 – Quetzaltenango – San Francisco El Alto – Lago de Atitlán km 104

9 – Lago de Atitlán km 0

10 – Lago de Atitlán km 0

11 – Lago de Atitlán – Copán (HON) km 336

12 – Copán (HON) km 0

13 – Copán (HON) – Quiriguá – Lívingston km 233

14 – Lívingston – Lámpara km 0

15 – Lámpara km 0

16 – Lámpara – Yahxá – El Remate km 295

17 – El Remate – Tikal – Flores km 94

18 – Flores – Caye Caulker (BLZ) km 0

19 – Caye Caulker (BLZ) km 0

20 – Caye Caulker (BLZ) km 0

22 – Caye Caulker (BLZ) km 0

22 – Caye Caulker (BLZ) – Città del Guatemala km 0

23 – Città del Guatemala – Volo km 0

24 – Volo km 0

TOTALE km 2.063

09/08/2019 – Giorno 1 – Volo – Città del Guatemala – Ataco (SAL)

Partiamo all’alba da Malpensa per il Guatemala con destinazione Città del Guatemala. Abbiamo trovato a fine gennaio un buon volo con Iberia via Madrid (€/cad 895,36 A/R), anche se le tariffe migliori sono quelle via Stati Uniti (però con conseguente sbarco e controllo bagagli alla dogana USA). Arriviamo a metà pomeriggio (ora del Guatemala, -8 rispetto al CEST) con un po’ di ritardo. Il visto si ottiene direttamente all’arrivo. Passiamo l’immigrazione e la dogana in circa 30 minuti. Cambiamo euro in queztales guatemaltechi (GTQ) a Exchange (cambio GTQ/EUR 7,24 non proprio favorevole) all’interno dell’aeroporto e ritiriamo l’auto a noleggio c/o Guatemala Rent a Car prenotata tramite il sito www.guatemalarentacar.com. Costo totale dell’auto (una Toyota Yaris) per 17 gg., compresa copertura totale assicurativa (anche per i giorni in El Salvador e Honduras), chilometraggio illimitato, doppio guidatore, one-way, ecc. GTQ 9.096. A posteriori forse valeva la pena di noleggiare una macchina più alta, ma non necessariamente una 4×4, che ci avrebbe permesso di superare più agevolmente i numerosi tumulos (velocità consigliata per una berlina 10 km/h). Usciti dall’aeroporto impieghiamo più di un’ora per lasciare Città del Guatemala causa traffico intenso. Dopo un’altra ora abbondante arriviamo alla frontiera di Puente Nuevo: ce la caviamo in 15 minuti lato Guatemala e ancora meno lato El Salvador. Dopo quasi un’ora arriviamo al Jardín de Celeste situato sulla Ruta de las Flores poco dopo la città di Ataco (camera doppia per due notti USD 100, senza colazione). Veniamo accolti dai guardiani armati di fucile: scopriremo che in molti siti anche privati e per alcuni tipi di trasporti la guardia armata è uno standard qui in Salvador e a Città del Guatemala; la maggior parte delle altre località sembrano essere più sicure.

Totale km della giornata: 158.

10/08/2019 – Giorno 2 – Ataco – Joya de Cerén – Ataco (SAL)

Dopo un’abbondante colazione al Jardín (USD 15,00), proseguiamo sulla Ruta verso Sonsonate. Capiamo ben presto che il nome non è dato a caso perché lungo i bordi della strada ci sono molte piante e alberi con fiori dai variopinti colori. Dopo Sonsonate puntiamo verso San Salvador per arrivare ai siti archeologici più famosi dello stato: San Andrès e Joya de Cerèn (circa 90 km, 1,5 h). Il primo è un sito maya con alcune piramidi riportate alla luce solo parzialmente dopo secoli sotto la fitta vegetazione; il secondo è la cosiddetta “Pompei del Centro America”: si tratta di un centro abitato maya completamente distrutto e ricoperto dalla lava dopo l’eruzione del vicino vulcano Laguna Caldera. Qui, a differenza di Pompei, non si sono trovati corpi poiché probabilmente gli abitanti erano riusciti a scappare per tempo. Ritornati sulla Ruta sostiamo per visitare Nahuizalco e Juayúa: due bei paesini dove abbiamo apprezzato la vita locale del weekend, comprese le bancarelle con il tipico cibo di strada. Per raggiungerli, cercando le vie più brevi, ci siamo imbattuti in strade secondarie non asfaltate: le vie principali, anche se un po’ più lunghe sono comunque preferibili e ben tenute. A Juayúa abbiamo fatto rifornimento di benzina: 3,45 USD/gal (1 gal = 3,78 lt). Sulla strada principale si trova carburante a un paio di decine di centesimi in meno, i distributori comunque non mancano. Ceniamo al Jardín (due sopas, una portata principale, due postres, due birre USD 38,98). Conviene sempre avvisare se si vuole cenare, perché la cucina è aperta su richiesta.

Totale km della giornata: 179.

11/08/2019 – Giorno 3 Ataco (SAL) – Antigua

Ci alziamo appena albeggia (forse perché ancora non abbiamo assorbito perfettamente il fuso) e facciamo una passeggiata tra la lussureggiante vegetazione del Jardín, dove ci sono tantissime piante con fiori di tutti i colori; vale la pena visitare anche il vivaio dove vengono coltivate numerose specie. Dopo colazione ci muoviamo verso Ataco (10 km), un altro paese della Ruta che viene accostato ad Antigua. Siamo gli unici stranieri ed infatti la gente del posto ci guarda con espressione incuriosita come a chiedersi cosa ci facciamo lì. Dopo aver attraversato il paese che si prepara alla giornata di festa tra messa, mercato e bancarelle di street food, riprendiamo la strada verso il Guatemala. Il passaggio alla frontiera è ancora più veloce dell’ingresso: non più 15 minuti tra le due dogane. Per arrivare ad Antigua cerchiamo vie alternative all’attraversamento della Capitale, che purtroppo non ci sono: tutte le strade convogliano lì, a meno che non si percorrano strade secondarie; dobbiamo quindi ri-attraversare Città del Guatemala e a causa del traffico impieghiamo almeno un’ora per fare poco più di 10km. Arriviamo ad Antigua dopo 3,5 h e 190 km da Ataco. La città ci accoglie con le sue tipiche strade acciottolate alle quali, anche qui, hanno anche aggiunto i tumulos. Dopo esserci sistemati all’Hotel El Convento (camera doppia con colazione per due notti GTQ 2.225,24), girovaghiamo per un po’ in città, dove si nota la massiccia presenza di forestieri sia stranieri che locali (dato che è anche domenica). Il turismo è probabilmente la fonte principale di reddito come dimostra il numero di hotel e locali e delle donne indigene nei loro tipici abiti che si aggirano nella Plaza Mayor per vendere i loro souvenir (anche se in maniera non insistente). Preleviamo altri quetzales presso uno dei molti bancomat presenti: prelievo massimo GTQ 2.000 con commissione di circa GTQ 40 (commissione applicata dalle banche locali).

Ceniamo alla Cuevita de los Urquzú (due portate principali, due birre GTQ 230).

Totale km della giornata: 199.

12/08/2019 – Giorno 4 – Antigua

Riprendiamo la visita della città partendo dal mercato, che si trova nella zona Ovest della città. Oltre alla parte di banchi fissi nello spazio coperto (molto simile ad un suq, ma meno caotico), molte donne indigene hanno steso i loro teli all’esterno per vendere soprattutto verdura. Poco oltre il mercato dovrebbe esserci il museo-mercato della Casa del Tessuto Antico, ma all’indirizzo indicato dalla guida non abbiamo trovato nulla, solo un portone chiuso e nessuno a cui chiedere. In mattinata vediamo anche le rovine della Recollecciòn, la chiesa della Merced, l’Arco di Santa Catalina e la Cattedrale, oltre ad un paio di negozi di artigianato locale poco distanti dall’Arco (Nim Po’t e Nativo’s). Ci prendiamo una pausa al Cafè Doña Luisa Xicotencatl (due pastel e due bibite GTQ 54). Dopo pranzo concordiamo con un autista di tuk-tuk un tour di circa 2 h (GTQ 150) per vedere le rovine di Santa Clara, la chiesa di San Francisco, le rovine di Santo Domingo e la visita al punto panoramico del Cerro de la Cruz. Tutti i posti visitati sono stati molto interessanti con la sola eccezione (a nostro avviso) di Santo Domingo: quest’ultimo infatti è ora in grande hotel di lusso che ha inglobato le rovine del convento adibendole in parte a strutture ricettive. Questo accostamento non ci è piaciuto e abbiamo lasciato il sito disgustati.

Concludiamo la giornata con un aperitivo al Cactus Grill (due cocktails e nachos GTQ 140) e cena alla Posada de don Rodrigo (due piatti Antigueños, due birre GTQ 379), con accompagnamento musicale e balli di un gruppo folkloristico locale.

Totale km della giornata: 0.

13/08/2019 – Giorno 5 – Antigua – Nebaj

Lasciamo con dispiacere Antigua per dirigerci verso gli altipiani: sulla strada per Santa Maria Nebaj prevediamo alcune soste per visitare dei siti archeologici. Dopo una decina di chilometri facciamo una deviazione per San Andrés Itzabal, incuriositi da alcune letture. La città invece non ha nulla di interessante, anzi è un trafficato centro commerciale. Proseguiamo quindi per il sito archeologico di Iximché (60 km, 1,5 h da Antigua): il sito è molto interessante e ben tenuto, seppur le rovine non siano monumentali. Vediamo anche nativi fare riti maya attorno a fuochi posti di fronte a rocce considerate sacre. Tappa successiva è la città di Santa Cruz del Quiché, che raggiungiamo dopo aver lasciato la Centramericana e attraversato Chichicastenango (100 km, 2 h), e qui ci fermiamo (parcheggio GTQ/h 10) anche per un veloce pasto alla pasteleria Don Miguel (GTQ 54); questa è situata proprio nella piazza principale, come sempre piena di bancarelle di vario genere, di fronte alla bianchissima facciata della chiesa. Vicino a Santa Cruz ci sono le rovine di K’umarqaaj, i cui abitanti un tempo erano in guerra con quelli di Iximché; anche queste rovine però sono state solo parzialmente restaurate; vediamo nuovamente locali fare riti di fronte a quello che un tempo era un tempio maya. Facciamo rifornimento a Santa Cruz (24,19 GTQ/gal). Gli ultimi 80km prima di Nebaj sono i più lunghi (2,5 h) sia per la tortuosità della strada, sia per le buche (alcuni tratti della strada non sono infatti in ottimo stato). Arriviamo a Nebaj, dove sono in corso i festeggiamenti per il giorno dell’Assunta (iniziati una settima prima). Ci sono dappertutto bancarelle, giostre e un palco per i concerti (la musica e i petardi andranno avanti per tutta la notte). Pernottiamo in una casa privata vicino alla piazza centrale (EUR 54,74 per due notti, pagati dall’Italia). Prima di cena andiamo al ristorante El Descanso, sede anche del tour operator Ixil (www.nebaj.com) con cui abbiamo prenotato le escursioni per l’indomani (Cocop e Chajul, GTQ 325), per confermare l’appuntamento.

Ceniamo al Asados El Pasarico (due piatti principali, due bibite GTQ), niente di particolare, abbiamo mangiato meglio in altri posti.

Totale km della giornata: 220.

14/08/2019 – Giorno 6 – Nebaj

Appuntamento con la guida Jacinto al ristorante El Descanso alle 8.00; ci incamminiamo verso il villaggio di Cocop (2.200 m s.l.m., 300 abitanti) lungo una strada sterrata abbastanza ripida che si snoda attraverso campi di mais e caffè. La guida ci racconta delle tradizioni locali del popolo Ixil, della guerra civile che anche qui, negli anni 80, ha causato migliaia di morti e della sua storia personale anch’essa tragicamente interessata dalla guerra. Dopo 2,5 h arriviamo al villaggio dove girovaghiamo fra le poche case dove è evidente la povertà e la mancanza di strutture; a quest’ora del giorno nel villaggio incontriamo solo anziani e bambini, perché gli adulti sono tutti a lavorare nei campi. Jacinto ci porta a vedere le tombe, erette negli anni 2000 per accogliere i resti delle vittime (alcune rimaste senza nome) del massacro perpetrato dall’esercito nell’intento di sconfiggere la guerriglia, anche se le vittime erano tutte civili inclusi bambini di pochi anni. Scendendo per un sentiero che costeggia il fiume ed altri campi di mais raggiungiamo dopo un’ora la carretera principale dove proviamo l’affollata esperienza di un microbus, cioè un minivan da 12 persone con stipate invece più di venti tra adulti e bambini (GTQ 2, 30 minuti). Tornati a Nebaj ci fermiamo a El Descanso per un veloce spuntino (GTQ 105).

Prendiamo la macchina per andare a Chajul distante circa 20 km che copriamo in 30 minuti. La cittadina è la seconda in termini di dimensioni del Triangolo Ixil e vanta una bella chiesa dedicata a San Gaspar. Sulla piazza principale c’è anche il municipio e il solito mercato. Passeggiando nelle vie notiamo subito che la cittadina ha più la struttura di un villaggio che di una cittadina, nonostante i circa 50.000 abitanti; l’atmosfera è tranquilla ma Jacinto ci dice che a gennaio, in occasione della festa del patrono, la città si riempie ancora di più di Nebaj, vista l’alta devozione dei guatemaltechi al santo. Rientrati a Nebaj andiamo a fare un bagno di folla nella festa della città girovagando nella piazza principale, dove numerose persone assistono ad un spettacolo di un gruppo musicale e dove si stanno allestendo i fuochi artificiali per la sera. Ceniamo al ristorante dell’Hotel Villa Nebaj (due piatti principali, due birre GTQ 165).

Totale km della giornata: 43.

15/08/2019 – Giorno 7 – Nebaj – Quetzaltenango

Ci svegliamo che è ancora buio (albeggia alle 5,30 circa) e partiamo alla volta di Chichicastenango (km 100, 3 h ca.). Il mercato è grande e si sviluppa sia sulla piazza principale che sulle arterie laterali. Sulla piazza ci sono le bancarelle più turistiche, mentre nelle vie laterali quelle di merce di uso quotidiano e di cibo di strada, quindi qui gli acquirenti sono solo locali. Questo mercato è una delle mete più conosciute e frequentate dai turisti … e si vede; per questo ci ha un po’ deluso, perché sembra meno vero rispetto ad altri. All’entrata della cattedrale sulla piazza principale (dove si stava celebrando la messa) uno sciamano stava svolgendo una cerimonia maya. Ripartiamo alla volta di Quetzaltenango con l’intenzione di fare due soste: a Salcajá e a San Andrés Xecul (90 km, 1h 15’). In entrambe le cittadine a causa della forte pioggia riusciamo a fare solo delle brevi soste per vedere le chiese principali; quella di Salcajá è famosa per essere il primo luogo di culto cristiano in Centro America, mentre quella di San Andrés vanta una facciata dai colori sgargianti con varie statue di persone e animali. Sulla strada per Quetzaltenango (17 km) la pioggia aumenta ancora e si trasforma in tempesta tropicale; le strade della città diventano dei fiumi d’acqua e quelle più ripide, essendo lastricate, non riusciamo a percorrerle con la nostra auto. Attendiamo nella piazza che spiova prima di fare il check-in all’Hotel Bonifaz (GTQ 630 con colazione) e quindi andiamo al Café La Luna per la loro famosa cioccolata (GTQ 55); facciamo un breve giro intorno alla piazza, fulcro come sempre della vita e delle attività della città, entrambe poco attrattive.

Deludente e scarsa cena al ristorante Aj de Lunas (qui la guida ha suggerito male, oppure la gestione è cambiata); due zuppe e un antipasto per GTQ 85.

Totale km della giornata: 202.

16/08/2019 – Giorno 8 – Quetzaltenango – Lago de Atitlán

Lasciamo senza rimpianti Quetzaltenango e dopo mezz’ora (20 km) siamo a San Francisco El Alto dove si tiene il mercato settimanale del venerdì (accesso con la macchina al paese 2 GTQ). Qui si vede subito la differenza con Chichicastenango: non ci sono turisti; il mercato è affollatissimo e muoversi fra i banchi è un’impresa, anche perché sono tutti indaffarati e di fretta nei loro acquisti; inoltre nessuno fa caso a noi o ci importuna per venderci qualcosa (come invece succede a Chichicastenango). La parte più interessante (dopo tanti tessuti) è quella degli animali; si vende di tutto: galline, tacchini, oche e poi maiali, pecore, mucche ed anche cani e gatti.. un’intera fattoria!

Soddisfatti della visita ci attende una delle destinazioni che ci hanno convinto a scegliere il Guatemala: il lago de Atitlán (80 km, 1 ora). Inizialmente avevamo pensato di visitare i vari villaggi situati sulle pendici dei vulcani e delle montagne che lo circondano usando anche l’auto, ma controllando le strade su Google Earth, sulle cartine e sentendo i suggerimenti dei locali, abbiamo optato per muoverci sul lago con le lanchas (dai 20 ai 30 GTQ per persona per tratta) e nei villaggi con i tuk-tuk (GTQ 5-10). Arrivati a Panajachel (ingresso con auto GTQ 10), principale centro del lago e punto di partenza per tutte le destinazioni, vediamo come questo sia anche un affollato centro turistico per cui veniamo subito abbordati per offrirci hotel, tour, taxi, ecc. Decliniamo le offerte e per questo primo giorno decidiamo di esplorare la parte nord-est del lago; visitiamo Tzununá, placida cittadina con poche attrattive, e Santa Cruz La Laguna, inerpicata qualche centinaio di metri sopra il livello del lago. Questi paesi risulteranno i meno frequentati da turisti.

Sulle sponde del lago ci sono numerose ville, lodge e ostelli ognuno con il proprio molo privato perché alcuni sono raggiungibili solo via lago. Tutti comunque sono ben integrati con il paesaggio, fanno eccezione tre grattaceli verde-azzurro di discutibile gusto e assolutamente fuori contesto a Panajachel. Per il nostro soggiorno abbiamo optato, invece di un hotel, per un appartamento con vista lago nei pressi di Santa Catarina Palopó prenotato su Airbnb (tre notti EUR 274, pagati dall’Italia). La scelta si è rivelata azzeccatissima in quanto persino dalla camera da letto è possibile vedere il lago con i suoi vulcani… uno spettacolo ineguagliabile! Svegliarsi alla mattina e godere di questa vista (senza nubi almeno la prima mattina, considerando che siamo nel periodo delle piogge) non succede tutti i giorni.

Con un tuk-tuk andiamo e torniamo da Panajachel (30 minuti, GTQ 60 per tratta) per la cena al ristorante Il Bistrot, dove finalmente mangiamo qualcosa di diverso da pollo e verdure: una tilapia (GTQ 231), con accompagnamento di musica dal vivo.

Totale km della giornata: 104.

17/08/2019 – Giorno 9 – Lago de Atitlán

Oggi andiamo a visitare la zona sud del lago. Con il solito tuk-tuk (GTQ 60) arriviamo al molo delle lanchas per Santiago Atitlán, dove ci vogliono proporre un tour privato. Questa parte di lago, dovendo fare poche soste, decidiamo di farla con i mezzi pubblici. E’ sabato e la prima lancha parte alle 8.00 (in realtà partiamo con 20 minuti di ritardo perché abbiamo dovuto aspettare che la barca fosse piena). Il tragitto dura 40 minuti e il tempo finora regge, anche se le solite nuvole cominciano ad avvolgere la cima dei vulcani.

Santiago è il più grosso paese del lago dopo Panajachel, e quindi approfittiamo di una guida locale con tuk-tuk che ci propone un tour di circa 2 h per GTQ 300. La guida l’abbiamo ingaggiata poco dopo il molo dove invece altre guide aspettano i turisti e propongono tour a cifre più alte (anche il doppio), forse anche per l’alta affluenza di turisti rispetto alle altre località del lago. Il tour comprende le visite per vedere i tradizionali copricapo, i miradores (al Tepepul purtroppo è già salita la nebbia), il santuario temporaneo di Maximón (GTG 10 per le foto), il Parco de Paz, il cimitero e la chiesa nel centro del paese. Chiediamo di fare visita al museo Cojolya, dove di possono acquistare oggetti tessuti dalle donne maya. Ci spostiamo verso San Lucas Tolimán con il bus (GTQ 8 p.p.) che parte puntuale (!) alle h. 11.30 e in 40 minuti siamo dall’altra parte del Cerro de Oro. Purtroppo comincia a piovere rovinandoci la visita nel giorno del mercato. Ci consoliamo con un ottimo e abbondante pranzo a base di una zuppa tlalpeña (GTQ 215) al ristorante dell’hotel Tolimán, giusto di fronte al molo. Smette di piovere e rientriamo con la lancha delle h. 14.00 (circa…) a Panajachel, dove girovaghiamo tra i negozi (molto turistici, noi se possibile preferiamo le associazioni non profit gestite da comunità locali) e facciamo acquisti per l’aperitivo e la cena che consumeremo sulla veranda di casa (QTC 100). Sulla via del rientro ci facciamo lasciare dal tuk-tuk a Santa Catarina Palopó… dove riprende a piovere. Anche qui c’è un interessante Centro Culturale non lontano dalla chiesa. Concludiamo la giornata rilassandoci sulla terrazza, da dove vediamo passare le lanchas cariche di turisti (soprattutto locali) che si divertono ballando….in fin dei conti è sabato sera anche qui!

Totale km della giornata: 0.

18/08/2019 – Giorno 10 – Lago de Atitlán

Gli ultimi paesi del lago che visitiamo sono San Juan, San Pedro e San Marcos situati nell’angolo nord-ovest. Tramite il custode della casa Aníbal, definiamo un tour con una barca privata con partenza direttamente dal molo della casa. Il tour costa GTQ 750 per l’intera giornata (a Panajachel chiedono USD 150, pari a circa GTQ 1.150). Il tempo sembra reggere, partiamo alle 8.00 e dopo neppure un’ora siamo dall’altra parte del lago a San Juan La Laguna. Dopo la solita salita (tutti i paesi del lago sono costruiti più in alto per le continue fluttuazioni del livello dell’acqua), visitiamo un centro di produzione dei tessuti, uno del caffè e uno di medicine naturali, dove in ognuno ci viene spiegata la modalità di produzione da parte degli affiliati alle associazioni. Ci sono pochi turisti in giro, e non solo perché le prime lanchas da Panajachel non sono ancora arrivate, ma anche perché rispetto ai vicini paesi questo è il meno frequentato. Completiamo la visita con l’immancabile chiesa (qui la facciata è di pietra a vista). Un breve tratto con la lancha e siamo a San Pedro La Laguna: subito vediamo molti ristoranti e pub che si affacciano sul molo e si capisce come qui vi sia più movimento, anche perché questa è la base delle partenze per le escursioni sull’omonimo vulcano. Comincia a piovere intensamente e ci rifugiamo per un po’ in uno dei suddetti bar. La pioggia ci accompagnerà ad intermittenza fino a pomeriggio inoltrato. In uno dei momenti di pausa dalla pioggia completiamo il giro della cittadina e ci spostiamo a San Marcos La Laguna. Questo è il paese più particolare che si incontra sul lago; infatti qui risiedono molti stranieri che hanno aperto attività olistiche, come corsi di yoga, meditazione, massaggi, ecc..; sulla stretta via di accesso dal molo si affacciano numerosi locali che propongono tutti i tipi di seminari e approfondimenti sul tema, nonché ristoranti vegetariani e negozi di cibo salutare. Ci concediamo un po’ di relax al Cerro Tzankujil, dove un po’ di sole ci fa ammirare questo scorcio di lago. Rientriamo alla nostra abitazione sotto una pioggia battente e su un lago agitato.

Mangiamo a casa con una cena a base di pesce preparata da un cuoco privato (USD 65,30), servizio molto frequente offerto a chi affitta case private.

Totale km della giornata: 0.

19/08/2019 – Giorno 11 – Lago de Atitlán – Copán (HON)

Quella di oggi è una lunga giornata di trasferimento, non solo per gli oltre 300 km che andremo a coprire, ma soprattutto perché dobbiamo necessariamente ripassare da Città del Guatemala e attraversare la frontiera con l’Honduras che non sappiamo se sarà agevole o meno. Partiamo alle 6.00 e in 2 h arriviamo alla capitale; abbiamo percorso per un pezzo una strada alternativa alla CA1, ovvero la Ruta Nacional 1 e poi la RN11 da Panajachel sino a Patzicìa. La strada, anche se di montagna e ad una sola carreggiata, è nuova e poco trafficata e ci permette di accorciare il tragitto: unico inconveniente, una deviazione con guado nel fiume a causa di un ponte crollato (!), ma attraversato agevolmente anche con la nostra Yaris. L’attraversamento di Città del Guatemala (30 km circa) ci fa perdere due ore. Proseguiamo quindi sulla CA9 (la carretera verso l’Atlantico) fino a Rio Hondo, quindi Zacapa (rifornimento 23,59 GTQ/gal) e la frontiera a El Florido. Qui c’è un solo edifico comune per l’immigrazione e anche in questo caso le formalità (un po’ più lunghe quelle honduregne) sono abbastanza rapide.

Altri 10 km e siamo a Copán Ruinas, una sonnolenta cittadina, nonostante i numerosi locali, hotel e negozi di souvenir. Pernottiamo alla Casa Rosada, un piccolo B&B, molto carino perché ricavato con gusto in una casa coloniale, a una cuadra a nord della piazza principale (due notti con abbondante e ottima colazione HNL 4.201). Andiamo a cambiare una manciata di Euro (l’unica banca che li cambia è il Banco Atlántida, ad una cuadra a sud dalla piazza, HNL/EUR 26,65) e quindi ci concediamo un postre con bevande locali al Cafè Weschel (HNL 200). Dopo aver girovagato tra le poche vie del paese, ceniamo al Comedor Mary (due pupusas, due piatti principali, due birre HNL 591).

Totale km della giornata: 336.

20/08/2019 – Giorno 12 – Copán (HON)

Partiamo a piedi da Copán Ruinas alla volta del sito archeologico: è ancora presto e fa già caldo umido e in 15 minuti siamo alla biglietteria (ingresso al parco principale e Las Sepulturas HNL 360 p.p., Tunnel HNL 360 p.p., Museo HNL 168 p.p., pagabili anche in dollari). Ingaggiamo un guida per i primi due siti (USD 42): data la sua età e la partecipazione a numerosa campagne di scavi, ci spiega nel dettaglio le varie rovine. Finita la visita torniamo in città per una agognata bibita fresca al Cafè Weschel (HNL 150), dopodiché con un tuk-tuk (HNL 50 p.p. a tratta) visitiamo il Macaw Mountains (HNL 240 p.p.) dove è possibile vedere varie specie di uccelli tra cui l’uccello nazionale, il guacamaya, una ara dai colori rossi blu e gialli. Il centro accoglie gli uccelli abbandonati da chi non li vuole più come animali domestici e, ove possibile, cerca di reintrodurli in natura. Per chi non fosse interessato a questo centro, all’entrata del sito di Copán c’è una colonia abbastanza grande di guacamaya. Sempre in tuk-tuk (HNL 40 p.p.) visitiamo Las Sepolturas, ritorniamo al sito principale per rivederlo in altre condizioni di luce (HNL 30 p.p.) e rientriamo in paese (HNL 20 p.p.).

Ceniamo alla Carnita Nia Lola (happy hour con nachos, un pinchazo –enorme spiedino! -, due birre HNL 840).

Totale km della giornata: 0.

21/08/2019 – Giorno 13 – Copán (HON) – Lívingston

Percorriamo a ritroso la strada che ci ha condotto in Honduras sino a Rio Hondo (80 km, 2 h) e percorrendo la CA9 raggiungiamo il sito archeologico di Quiriguá (65 km, 1,5 h); se non fosse per la dimensioni delle stele (più alte che a Copán), il luogo sarebbe anonimo: l’impressione è che ci sia ancora molto da scavare. Rio Dulce dista altri 75 km che percorriamo in 1,5 h. La CA9, seppur ben tenuta, è percorsa da molti mezzi pesanti che trasportano frutta per i grandi marchi internazionali che qui hanno molte coltivazioni. Lasciamo l’auto (chiavi comprese) al parcheggio dell’hostal The Shack a Rio Dulce (GTQ 183 prezzo per un letto per tre notti con parcheggio gratuito) e dal suo molo privato prendiamo la lancha pubblica che ci porta a Lívingston in 1,5 h.

Lívingston, centro principale in Guatemala della cultura Garifuna, ci appare un po’ decadente: molte costruzioni, sia case che hotel, a prima vista sembrano chiuse e abbandonate, ma in realtà risultano essere abitate; altre, le più nuove, sono ben difese da cancellate e filo spinato. Sulla strada principale si affacciano negozi, ristoranti e locali, ma in nessuno di questi c’è musica dal vivo come ci aspettavamo, essendo la musica parte integrante della vita dei Garifuna. Pernottiamo all’hotel El Delfino (camera doppia per una notte con colazione GTQ 523, accettano solo contanti).

Ceniamo al ristorante Happy Fish (una zuppa -tapado- e un filetto di pesce, due birre GTQ 264).

Totale km della giornata: 233.

22/08/2019 – Giorno 14 – Lívingston – Lámapra

Appuntamento al molo privato del Hotel El Delfin con la lancha che ci porta all’Hotelito El Perdido (GTQ 50 p.p.) che avevamo concordato il giorno precedente. L’hotel (bungalow doppio per due notti GTQ 600, accettano solo contanti) è costruito con criteri ecosostenibili (elettricità da energia solare, fosse biologiche per gli scarichi). L’ambiente rilassato (gli unici rumori, a parte gli animali, sono le poche lanchas che passano in questo tratto di fiume) è completato dal limitato uso di telefoni e wi-fi, dalla possibilità di fare yoga e massaggi in un bungalow fronte fiume, dalla numerose amache disponibili e dall’abitudine di cenare assieme agli altri clienti in un’unica tavolata. Nel pomeriggio usciamo con uno dei kayak doppi messi a disposizione e risaliamo un ramo del fiume dove avvistiamo vari uccelli e dove si incontrano altre abitazioni.

La giornata trascorre nel relax e le altre uniche attività che ci concediamo, oltre a dondolarci sulle amache, è un po’di yoga ed un tuffo prima della cena vegetariana (GTQ 70 p.p.)

Totale km della giornata: 0.

23/08/2019 – Giorno 15 – Lámapra

Di buon ora usciamo per un’escursione in lancha (GTQ 160 p.p.) al Biotopo Chocon Machacs per cercare di avvistare i lamantini, di cui vediamo però solo le bollicine… Il luogo è comunque molto piacevole e ci godiamo le 3 h di escursione prima che il sole cominci ad essere feroce. Rientriamo per la colazione (GTQ 90). La giornata continua come la precedente tra kayak (con una sosta al Restaurante El Viajero, dove ci beviamo due cocktails di frutta finalmente ghiacciati ed una fetta di torta di elote per totali GTQ 80), yoga ed amache, prima della cena (GTQ 70 p.p.).

Totale km della giornata: 0.

24/08/2019 – Giorno 16 – Lámpara – Yahxá – El Remate

Ci muoviamo presto (h 6.30) con una lancha privata (GTQ 500) per poter raggiungere quanto prima Yahxá. Dopo 40 minuti siamo sul molo del Shack che purtroppo è ancora chiuso e nonostante le numerose chiamate al cellulare solo dopo 2 h il proprietario ci risponde e ci viene a consegnare le chiavi (ci racconta che la sera prima nel locale hanno fatto baldoria con musica – e supponiamo fiumi di birra! – e stamane ha deciso di aprire più tardi). Con 2 h di ritardo sulla tabella di marcia usciamo da Rio Dulce prendendo la CA13 del Petén e dopo 30 km ci fermiamo al comedor Arca de Noé per una abbondante colazione, inclusa la solita razione di fagioli (GTQ 60). Qui facciamo anche il pieno (GTQ/gal 26,15). Arriviamo ad Yahxá dopo altre 3,30 h; la strada non è trafficata, è meno tortuosa rispetto a quelle degli altipiani ed è in discrete condizioni; gli ultimi 13 km per arrivare al parco, invece sono sterrati e pieni di buche, quindi li percorriamo quasi a passo d’uomo.

Il sito (entrata GTQ 80 p.p.) è un degno prologo alla visita di Tikal in quanto si possono ammirare alcune piramidi ben conservate.

Ritorniamo sulla strada principale e dopo 40 km arriviamo a El Remate giusto in tempo per goderci il tramonto sul lago (dove in questo caso siamo noi a fare da happy hour per le zanzare!). Abbiamo scelto questa località per due motivi: essere più vicini a Tikal l’indomani mattina ed evitare di portare la macchina a Flores che non offre molte possibilità di parcheggio…. Ma non anticipiamo la giornata di domani!

Pernottiamo al Palomino Ranch (GTQ 652), un hotel in stile ranch da film americano, molto carino e con personale disponibilissimo; ceniamo qui con due enormi pescados blanco (pesce tipico del lago) a GTQ 295.

Totale km della giornata: 295

25/08/2019 – Giorno 17 – El Remate – Tikal – Flores

Oggi finalmente visitiamo il sito maya di Tikal! Il più grande, conosciuto e meglio conservato del Guatemala, famoso per le sue alte piramidi che svettano fino a superare la cima degli alberi della foresta. Partiamo alle 5,30 (il sito apre alle 6,00) con l’idea di sfruttare al meglio le prime ore del mattino; l’ingresso del parco è a 45 km ma gli ultimi 17 (dalla biglietteria al sito vero e proprio) si possono percorrere a non più di 40 km/h (gli addetti al parco consegnano un foglietto con l’ora di partenza che verrà confrontata con quella di arrivo al sito per verificare il rispetto dei limiti), in quanto nel parco, e quindi anche sulla strada, sono presenti numerosi animali selvatici (coatimundi, aguti, volpe grigia, scimmia ragno, tacchino ocellato, ecc.); quindi arriviamo al sito più tardi del previsto. Suggeriamo di tenere conto di questi tempi e partire ancora prima; se poi si vuole anche vedere l’alba vera e propria dal tempio IV bisogna partire alle 4, come ci dicono le guide; questo però comporta guidare con il buio.

Il biglietto di ingresso per il solo sito è di GTQ 150, ma se si vuole salire sul tempio IV prima dell’alba o al tramonto bisogna essere accompagnati da una guida (GTQ 100).

Per il Museo e sito di Uaxactún occorrono biglietti separati, ma onestamente dopo 8 siti vogliamo concludere in bellezza la parte archeologica del nostro viaggio, considerando che ci sarebbero da percorrere 25 km di sterrato e non avendo tempo decidiamo di lasciar perdere. Il sito rispetta la sua fama e sicuramente la Gran Plaza è impressionante. Quello che possiamo suggerire in generale è: il tempio IV dista circa 2 km dall’ingresso e il momento migliore per fotografare gli altri templi dalla sua sommità è il pomeriggio (in quanto sono a favore di luce); il tempio II (dove si può salire) è a favore di luce alla mattina, così come la sommità dei templi III e IV; invece per avere una migliore resa del tempio I consigliamo il pomeriggio. Quindi se potete organizzate la visita in due momenti diversi della giornata (anche perché il biglietto permette di uscire e rientrare nella stessa giornata).

Soddisfatti della visita andiamo a Flores a riconsegnare la macchina, non prima di aver fatto il pieno (GTQ/gal 26,54). L’autonoleggio è proprio di fronte all’aeroporto e al termine delle operazioni di check-out, un assistente della compagnia ci accompagna gratuitamente all’hotel Isla de Flores (GTQ 762). Dopo due bibite dissetanti allo Yahká (GTQ 50) e un passeggiata nella città (sonnecchiante nella siesta pomeridiana) tutta concentrata su un’isola un mezzo al lago Petén Itzá, rientriamo in albergo appena in tempo per evitare un violento temporale tropicale. Finita la tempesta ritorna il sole e riusciamo a goderci la città ed il suo malecón che si anima per la sera e dove molti abitanti si sono recati a passeggiare, a tuffarsi dai moli e a prendere parte alle gite in barca al tramonto. Noi ce lo godiamo dalla terrazza del San Telmo, locale molto carino con l’immancabile happy hour serale (GTQ 109): questa sera il tramonto è ancora più particolare perché all’orizzonte si vede ancora la tempesta che si allontana.

Ceniamo al ristorante Raìces, con la terrazza direttamente sul lago, il suo ottimo servizio e cibo (due portate principali e due birre, GTQ 292).

Totale km della giornata: 94

26/08/2019 – Giorno 18 – Flores – Caye Caulker (BLZ)

Oggi partenza per il Belize per quattro giorni di riposo al mare. Si è optato per l’isola di Caye Caulker, che dalle informazioni raccolte ci è parsa la più tranquilla e meno invasa dai turisti rispetto a Ambergris Caye. Abbiamo acquistato i voli dall’Italia: da Flores a Belize City con ritorno su Città del Guatemala con la TAG (volo di andata operato da Tropic Air), costo € 274,49/cad. I bagagli non acquistabili on-line ma direttamente al desk (come ci hanno riferito al call center), in realtà ci vengono imbarcati senza ulteriori spese. Per uscire dal Guatemala per via aerea paghiamo una tassa di USD 33 p.p., che non era compresa nel biglietto aereo. Successivo volo per Caye Caulker (ben 10 minuti di volo) con Maya Air per € 107,18/cad. (A/R). I voli sono stati operati con Cessna da una decina di posti, visti i brevi tragitti, la dimensione degli aeroporti e le poche persone presenti.

Pernottiamo nell’abitazione privata Casa Amancer (USD 430 per quattro notti, www.cayecaulkercasita.com) gestita dalla signora Amanda che ci fa venire a prendere da un golf cart (BZD 10) e ci attende a casa all’arrivo. La casa è molto ampia, al piano rialzato, completa di cucina dove ci prepareremo le colazioni e con piscina annessa. Rimane sulla strada principale, un po’ lontano dai locali (per quanto possano definirsi grandi le distanze qui) e dal terrazzo si vede il mare. Come ci aspettavamo l’isola e il suo unico paese sono tranquilli, le strade di sabbia di un bianco accecante e senza ombra, sono percorse da decine di golf cart che procedono secondo il motto dell’isola: “Go Slow!!”. Sulla costa, ombreggiata dalla palme, non ci sono praticamente spiagge, ma la presenza di molti moli, spesso privati, consente la balneazione. La punta nord dell’isola meridionale si affaccia sullo Split (canale formatosi nel 1961 a seguito di un uragano e che ha diviso l’isola in due) dove c’è l’unico spazio simile ad una spiaggia, seppur privo di ombra: una banchina con il locale più alla moda, il Lazy Lizard. Qui stasera beviamo il solito cocktail a base di rhum e attendiamo il tramonto (BZD 22).

Data l’equiparazione del dollaro del Belize al dollaro statunitense (2 BZD = 1 USD), questi ultimi sono normalmente usati, quindi non è necessario cambiare in banca (le banche stesse lo sconsigliano) o prelevare agli ATM se ci si porta un po’ di scorta di dollari dall’Italia. Facciamo acquisti per la colazione ai supermarket locali (tutti gestiti da cinesi) e ci rechiamo per informazioni all’agenzia Anda de Wata con la quale abbiamo concordato alcune escursioni. Ceniamo all’Happy Lobster (due aragoste medie, dolce e due birre BZD 108): qui le aragoste non mancano, ogni locale le propone, specialmente alla griglia, spesso allestita direttamente in strada. E la qualità è notevole!!!

27/08/2019 – Giorno 19 – Caye Caulker (BLZ)

L’escursione di oggi prevede varie tappe per fare snorkeling al Hol Chan Marine Reserve, dove vediamo tartarughe, razze (sting-ray), aquile di mare (eagle-ray), molti pesci e coralli, e al Shark Ray Allay, dove ci tuffiamo in una colonia di squali nutrice, non pericolosi per l’uomo. L’escursione (attrezzatura inclusa) dura circa 6 h compresa sosta per pranzo e passeggiata a San Pedro, sull’isola di Ambergris Caye (costo USD 74,20 p.p. pagati dall’Italia). Rientrati dall’escursione, l’agenzia ci passa le foto scattate durante lo snorkeling e organizza il volo sul Blue Hole per l’indomani. Essendo tre il minimo di persone per volo, ci aggrega ad un’altra coppia tramite un’altra agenzia gemella (E-Z Boy Tour) alla quale paghiamo il volo (USD 225 p.p.)

Ceniamo al Belizean Flavas (due king fish, due birre BZD 96,25). Quasi tutti i ristoranti offrono un punch rhum a chi cena: e noi approfittiamo con soddisfazione!!!

28/08/2019 – Giorno 20 – Caye Caulker (BLZ)

Fortunatamente la giornata è soleggiata, visti il tempo mutevole temevamo di non potere effettuare il volo panoramico. Voliamo con un Cessna da 6 posti alla volta del Tourneffe Atoll e del Lighthouse Reef dove si trova il famoso Blue Hole. Il volo dura poco più di un’ora e da un’altezza di 1.500 piedi si ammirano i colori della lunga barriera corallina. Arrivati sul Blue Hole, il pilota fa un paio di giri per lato per dare la possibilità a tutti i passeggeri di godersi e scattare foto a questo spettacolo della natura. Trascorriamo il resto della giornata rilassandoci tra terrazza, piscina e il paese al tramonto.

Ceniamo al Rainbow direttamente sull’acqua (due aragoste, due birre BZD 122).

29/08/2019 – Giorno 21 – Caye Caulker (BLZ)

Oggi giornata in mare con il tour prenotato con la Salt Life Eco Tour per vedere i lamantini (BZD 350 a coppia). Si parte un po’ prima (h 9.00) degli altri tour che escono per lo snorkeling, perché i lamantini (manatee) sono animali schivi ed è più facile avvistarli quando ci sono meno barche. La fortuna o la bravura del capitano ci consentono di vederli al primo colpo, un incontro ravvicinato e molto emozionante con queste placide creature dal viso buffo che i primi europei sbarcati nel Nuovo Continente avevano scambiato per sirene (…ma cosa si erano fumati!!!). L’escursione prevede un altro paio di soste dove avvistiamo tartarughe, aquile di mare, squali nutrice ed un enorme quantità di altri pesci colorati. Circumnavighiamo l’isola del Nord con sosta sulla punta estrema dove ci viene offerto un cocco appena raccolto e quindi rientriamo allo Split.

Dopo queste “fatiche” ci rilassiamo sulla terrazza di casa e prima di cena facciamo una nuotatina allo Split (attenti alla corrente molto forte) e ci godiamo l’ultimo tramonto al Lazy Lizard (due cocktails BZD 24), anche se farebbero meglio a tenere un sottofondo musicale più consono alla rilassatezza del momento. Ceniamo ancora all’Happy Lobster (due aragoste – le ultime, sigh!!- , birra e cocktails offerti BZD 119).

30/08/2019 – Giorno 22 – Caye Caulker (BLZ) – Città del Guatemala

Prima di lasciare l’isola ed il Belize, ultima nuotata allo Split quando il sole non è ancora alto: ci siamo solo noi ed alcuni locali intenti alla pesca.

Con un golf cart (BZD 10) raggiungiamo l’aeroporto e via Belize City (tassa di uscita BZD 111 p.p.) rientriamo a Città del Guatemala. Passiamo i controlli all’immigrazione velocemente, ma attendiamo i bagagli per più di mezz’ora (sull’aereo c’erano solo altre 4 persone!) pare per ulteriori controlli di sicurezza.

Nella capitale pernottiamo all’hotel San Carlos (GTQ 683,86, airport transfer gratuito incluso). In taxi, chiamato dall’albergo (GTQ 100 A/R), ci rechiamo per la cena al ristorante Casa Chapina (due antipasti, due portate principali, due birre GTQ 294), che si trova nella cosiddetta Zona Viva, cioè quella più ricca di locali; infatti essendo venerdì sera c’è molta gente in giro (tuttavia abbiamo preferito non avventurarci a piedi).

31/08/2019 – Giorno 23 – Città del Guatemala – Volo

Prima di lasciare il Guatemala ci concediamo una visita di paio d’ore al centro città (taxi A/R 140), dove sono in corso i preparativi per la festa dell’Indipendenza del 15 settembre. La piazza principale, dove si affacciano la Cattedrale e il Palazzo della Cultura, non ha comunque il fascino delle piazze principali della altre città grandi e piccole viste nei giorni passati. Visto il possibile traffico, per evitarci sorprese, ci muoviamo per tempo verso l’aeroporto che dista pochi chilometri. In circa 45 minuti arriviamo, solito passaggio veloce all’immigrazione e siamo pronti per il volo di rientro che pone, purtroppo, fine al nostro viaggio. Arriveremo in Italia nella tarda serata del 1° settembre.

La vacanza è costata complessivamente circa € 4.300/persona.

Cambio EUR/USD 1,10

Cambio medio EUR/GTQ 7,97

Cambio EUR/HML 25,60

Cambio fisso UDS/BZD 2 = EUR/BZD 2,20

App Utili

Maps.me usato come navigatore

Siti Utili

Www.openstreetmap.org per mappe gratuite da istallare anche su navigatori

Www.guatemalarentacar.com per il noleggio dell’auto

Www.eljardindeceleste.com per riservare l’alloggio in El Salvador

Www.nebaj.com per i tour nel Triangolo Ixil

Www.hotelitoperdido.com per eventuali tour sul Rio Dulce

Www.cayecaulkercasita.com per riservare la casa privata a Caye Caulker

Www.snorkeladw.com per i tour a Caye Caulker



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