Sardegna, non solo spiagge

Ma chi l'ha detto che la Sardegna è solo mare e niente arte e cultura? Nel mio viaggio ho amato soprattutto i luoghi dell'interno, perfetti per girare un film western
Scritto da: anelanna
sardegna, non solo spiagge
Partenza il: 09/08/2015
Ritorno il: 27/09/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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1 giorno

Partenza da casa all’1:40 di mattina, c’è un traghetto che ci attende a Civitavecchia. La strada passa di notte attraverso l’autostrada. Purtroppo dopo Firenze è tutta superstrada verso Grosseto, con stazioni di servizio chiuse. Fortunatamente abbiamo fatto colazione in autostrada. Giungiamo a Civitavecchia per le 6 e attendiamo operazioni per l’imbarco. Che verrà svolto nel giro di poco senza problemi. La partenza sarà naturalmente in ritardo. Difatti giungiamo a Olbia molto in ritardo sui tempi. Comunque è pomeriggio inoltrato e ci avviamo sulla ss 131 verso Cagliari, naturalmente ci sono deviazioni dovute a lavori, è mai possibile che li debbano sempre fare nei mesi che la gente va in ferie? Il panorama è bellissimo e naturalmente verso Nuoro il cielo è nuvoloso e cade un po’ di pioggia. Più avanti faciamo una mini sosta per sgranocchiare qualcosa. Giungiamo in hotel a Quartu Sant’Elena per le 19:30, non ne potevamo più. Per cui ceniamo in albergo con salumi e formaggi sardi, e una bottiglia di vino bianco Isola dei Nuraghi.

2 Giorno

Oggi ci vogliamo rilassare completamente, per cui tramite il nostro hotel prenotiamo un ombrellone e due lettini nella vicinissima spiaggia del Poetto di Quartu. Mentre ci dirigiamo in spiaggia, notiamo che la strada che va alla vicina Cagliari taglia in due il lungomare-spiaggia e la parte posteriore, dove ci sono gli stagni di Quartu. E’ pieno di fenicotteri! Il paesaggio è bellissimo e facciamo tante foto. Questa è una parte di Sardegna meno turistica rispetto alle solite note, ma mare, spiaggia e paesaggio sono di una bellezza impressionante. La gente sul lungomare pratica jogging, pattina, cammina. I bagni, tutti attrezzati, con anche ristoranti, sono frequentati dai locali e si sta benissimo. Sullo sfondo, verso Cagliari, il capo Sant’Elia. Stiamo in acqua per quasi tutto il tempo. Torniamo in hotel per le 16. La sera andiamo a cena sul lungomare di Cagliari in una bellissima enoteca, dove tra l’altro gustiamo un Bianco di Tharros, vermentino e vernaccia di Oristano messi insieme come uvaggi. La zona è veramente bella, col porto turistico, e dall’altra parte della strada i portici di origine sabauda che aprono la via verso il centro di Cagliari, dove le stradine, regalano molti locali dove cenare all’aperto di sera. Bella città.

3 Giorno

Ci dirigiamo verso le spiagge di Chia e Tuerredda, dopo un bel viaggio attraverso le saline di Cagliari. Chia la vediamo solo dall’alto, perché è talmente affollata che non andiamo neanche a cercare parcheggio. Ci accontentiamo delle foto scattate. Tuerredda non è da meno. Dicono sia una delle più belle spiagge sarde, ma essendo piccola, lo spazio per mettere i teli è striminzito. Li mettiamo sulla sabbia giusto per farci un bagno nella bellissima acqua, ma poi dopo un’ oretta ce ne andiamo, stare lì non è una goduria di vacanza, sembra un lavoro, purtroppo queste mete sono da bandire ad agosto, siamo troppo spesso costretti dai posti di lavoro a non poter usufruire, ad esempio di un mese di settembre più calmo, ah se potessi. Ce ne andiamo verso la sconosciuta calletta di Perdalonga, con due tipi di spiaggia, una rocciosa e una di sabbia. Non riusciamo a fare un bagno, perché si alza il vento e diventa insopportabile. Ce ne torniamo in albergo. La sera ceniamo al nostro bagno della spiaggia del Poetto di Quartu, dove godiamo di un fantastico tramonto sugli stagni che genera colori mozzafiato.

4 Giorno

Direzione verso le spiagge di Villasimius a est. Naturalmente la strada non è scorrevole perché come al solito ci sono deviazioni e lavori. Comunque riusciamo a goderci gli ultimi km di litoranea costiera. Giungiamo alla spiaggia di Simius, dove troviamo anche due lettini e un ombrellone, i bagni sono garantiti oggi, anche qui il mare è molto bello. Verso le 16, ce ne andiamo in auto verso Capo Carbonara, per fare foto verso l’isola dei Cavoli. Rientriamo a Quartu. La sera ritorniamo a cena all’enoteca di Cagliari della prima sera, gustando un’ottima frittura di pesce e un rosato di Carignano del Sulcis.

5 Giorno

Abbiamo voglia di escursione! La vita di spiaggia è stancante dopo vari giorni. Direzione sud ovest all’isola di Sant’Antioco, collegata alla terra da un istmo artificiale. Il paese è caotico, un po’ sporco. I locali aprono tardi per pranzare. Ti invitano dentro al locale e poi aprono quando pare a loro. Fortunatamente troviamo un ristorantino aperto dove fanno gnocchetti sardi. A pomeriggio andiamo nel vicino paesino di Calasetta, gioiellino di case bianche mediterranee sul mare. Anche questo posto, sconosciuto alla massa. Ma la quantità di foto scattate da noi, garantisce della bellezza di questo paesino di pescatori. Davanti a noi l’isola di San Pietro, con la cittadina di Carloforte. Il posto è affascinante e con l’auto costeggiamo anche le antiche tonnare. Poi si arriva ad un tratto di costa rocciosa, dove sul mare spunta l’isolotto con il faro di Mangiabarche. Rientriamo a Quartu. Le strade che portano verso Quartu passano attraverso Carbonia e la provincia di Iglesias. I ruderi del castello di Acquafredda. Panorami spettacolari!

6 Giorno

Vigilia di Ferragosto: tranquilli in spiaggia al Poetto tutto il giorno, tra bagni e sole, la sera cena al molo Ichnusa di Cagliari, quanto mi piace il porto del capoluogo, c’è tanta vita e gente che passeggia!

7 Giorno

Oggi niente spiagge, rischio caos e affollamento di Ferragosto. Per cui decidiamo di visitare la vicina Cagliari a cominciare dalla passeggiata sul molo Ichnusa. Questa volta andiamo verso il centro storico. E’ una città bellissima, con case decadenti, viuzze strette, tutto un po’ decadente, a me ricorda Lisbona, visto che è costruito il centro su un colle. Peccato la sporcizia e i graffiti. Dall’alto, dai bastioni Saint-Remy, il panorama è incantevole. Dentro alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, di stile pisano romanico, le celebrazioni tradizionali della Madonna dormiente, che viene assunta appunto, in cielo. Pranzo di Ferragosto in un ristorantino raffinato di Cagliari (con culurgiones e cannonau), sulla guida Michelin. Ritorniamo verso i portici sabaudi di Viale Roma per riprendere l’auto e dirigerci verso il Capo Sant’Elia e la Sella del Diavolo. Un piccolo promontorio, da quale parte la spiaggia del Poetto di Cagliari. La sera decidiamo proprio di venire a cena qui, a Marina piccola, c’è veramente una gran bella mossa, si sta benissimo.

8 Giorno

Escursione a Barumini, passando dal bellissimo villaggio di Villamar, con i suoi murales. Barumini è Sito Unesco, Patrimonio Umanità, per il suo grande Nuraghe quadrilobato. La visita è completamente guidata e prevede passaggi in cunicoli molto stretti. Sullo sfondo il panorama da urlo, con l’altura e le rovine del castello medievale di Las Plassas. Pranziamo in loco a base di piatti sardi. Poi andiamo in paese a visitare Casa Zapata, un antico casale costruito da una famiglia nobile spagnola, la quale ha edificato sopra un sito archeologico di nuraghe. Il posto è incantevole e tutto attorno vi sono antiche chiese sia romaniche, che rinascimentali. Vecchietti con la coppola, siamo nella vera Sardegna! La sera riceniamo al bagno solito della spiaggia di Quartu.

9 Giorno

Lasciamo l’albergo del sud, per andare a nord ovest. Ci fermiamo a visitare Bosa. Altro gioiellino. Un borghetto di case colorate su un fiume, sembra di essere in Liguria. Bosa, sul fiume Temo, con anche in alto, un castello. A pochi km Bosa Marina, con rocce verdi calcaree a picco sul mare. Giungiamo verso sera all’hotel prenotato, ma abbiamo una disavventura e cambiamo albergo, trovando un bellissimo agriturismo a pochi km dal mare. Anche qui siamo nella vera Sardegna, silenzio, animali e pecore. Ceniamo presso di loro, con piatti casalinghi buonissimi.

10 giorno

Andiamo in spiaggia a Valledoria, in spiaggia libera, dietro c’è anche un piccolo stagno e delle dune. Purtroppo il mare è un po’ agitato e bagniamo solo i piedi. Nel tardo pomeriggio andiamo a Isola Rossa, per fare foto. La sera ceniamo a Castelsardo, un antico borgo medievale a picco sul mare, bellissimo!

11 Giorno

Andiamo a vedere la chiesa romanica di Tergu, dove troviamo la guida gratuita del comune, che ci spiega tutto. La chiesa è bellissima ed è tutta in pietra trachite rossa. Era una chiesa fondata dai monaci benedettini, difatti tutto attorno ci sono gli scavi dell’antico chiostro. Poi andiamo a vedere i vicini resti di una fortezza fenicio punica, sullo sfondo il mare, che meraviglia! Poi ci dirigiamo verso Capo Caccia, uno sperone grande di roccia a picco sul mare. Ci troviamo a nord di Alghero e in lontananza si vede. Dall’alto di Capocaccia partono 656 gradini della scalinata Cabriol che scendono sino all’imbocco della Grotta del Nettuno. Per chi ama i panorami sul mare, da fare assolutamente. La sera ceniamo a Castelsardo.

12 Giorno

Andiamo a Stintino, direzione spiaggia. In realtà cammineremo solo, dal centro di Stintino, costeggiando la spiaggia della Pelosa e arrivando verso Capo Falcone, in quanto è impossibile andare in spiaggia, c’è talmente tanta gente, che non si trova manco parcheggio. Il mare è azzurro, chiaro, sullo sfondo, le isole dell’Asinara e la torre aragonese. Cena a Castelsardo.

13 Giorno

Oggi visitiamo Alghero, con passeggiata sui bastioni e nei bellissimi e caratteristici vicoli. La cittadina marittima, ha origini catalane molto forti, in quanto è dagli anno ’70 che i nomi delle vie sono doppi: in italiano e in catalano. Questo perché fu la prima città dove gli aragonesi sbarcarono, su suolo sardo e fu la roccaforte degli iberici. Città bella e molto viva, piena di ristorantini. Pranziamo a base di pesce, sui bastioni, il mare ci regala Capocaccia sullo sfondo. Dopo pranzo rifacciamo un giretto per i vicoli e poi andiamo verso la spiaggia di Alghero. Purtroppo c’è odore di alga, difatti, Alghero deriva dallo spagnolo L’alquer, forse per via delle alghe, che erano numerose. Riprendiamo, nel tardo pomeriggio, la macchina e andiamo nell’azienda vinicola Sella e Mosca, a comprare del vino. Molto bello e grandissime distese di vigneti. Rientriamo nella nostra zona e facciamo un giro nelle campagne di Sedini. La sera ceniamo a Castelsardo e rifacciamo un giro nel borgo.

14 Giorno

Escursione alle chiese romaniche abbaziali del Logudoro. In realtà in Sardegna ci sono moltissime chiese romaniche, fondate dai benedettini camaldolesi con l’avvento dei pisani, nel medioevo. Con la minaccia dei mori, che avevano messo il dominio sulla Spagna, si cerca di guardare alla cristianità, costruendo chiese sobrie. Le sette chiese più importanti, sono a Codrongianos, Ploaghe, Oschieri, Osilo, Ardara, Ozieri e Tergu, già visitata. Andiamo a Codrongianos, dove l pisano a due colori della SS Trinità di Saccargia, domina il paesaggio. Bellissima, sobria e con dentro alla navata principale, un originale affresco. A circa due km da lì, c’è S. Michele di Salvenero, quella di Ploaghe, ma non vi è indicazione su come raggiungerla e la chiesa è visibile solo dalla strada, perché ahimè è abbandonata! Che peccato! Ma c’è anche S. Antonio di Salvenero a due passi da lì, abbandonata anche questa, ma riusciamo ad arrivarci e a fare foto. Le altre sono abbastanza distanti da raggiungere, per cui decidiamo di tornare indietro verso Castelsardo e visitarne il borgo storico di giorno, con annesso il castello dei Doria. Ci fermiamo prima a Santa Maria Coghinas, dove c’è un’altra chiesa romanica, ma il campanile è stato completamente ricostruito. Il borgo di Castelsardo è stupendo, fa parte dei borghi più belli d’ Italia. Anche qui altre chiese splendide, di cui una che si affaccia sul mare. Si vedono sia l’Asinara che la Corsica. Inoltre qui l’artigianato dela lavorazione dei cesti, la fa da padrone, difatti ci sono porte di casa aperte, con donne che confezionano a mano cesti e li vendono. Alla sera ceniamo in un ristorante dove si vede tutto il borgo illuminato proteso sul mare.

15 Giorno

Andiamo a Porto Torres, dove, oltre al porto importante, si può trovare la chiesa romanica più grande di Sardegna, la bianca San Gavino. Bellissima! Pranziamo nella città, poi ci dirigiamo verso Argentiera, dove uno scenario incantevole e insolito ci aspetta: il mare, le rocce, la spiaggia e le antiche miniere, per cui ci sono i resti degli edifici che venivano utilizzati per l’estrazione mineraria. Consiglio un passaggio da queste parti, non solo per fare balneazione. La sera ceniamo nel nostro agriturismo, con i piatti caserecci della tradizione sarda.

16 Giorno

Oggi e domani spiaggia a Marina di Sorso. Nel rientrare in agriturismo, ci fermiamo a comprare del vino alle Cantine Baracca, dove ci aspetta una titolare troppo simpatica. Ceniamo a Castelsardo, fermandoci, nel dopocena, a fare quattro chiacchiere con i titolari del ristorante e persone simpatiche di Torino.

17 Giorno

Spiaggia sempre a Marina di Sorso, il cielo è limpidissimo, perché purtroppo tira vento. facciamo gli ultimi bagni, per quest’anno. Alla sera ceniamo in un bel ristorante pizzeria a Lu Bagnu, frazione di Castelsardo.

18 Giorno

Si parte, con calma verso Olbia, il traghetto parte alle 13. Arriviamo circa 30 minuti prima e purtroppo ci fanno parheggiare la macchina andando in salita, a marcia indietro, verso la rampa che porta al piano superiore. Il viaggio non è il massimo, questi traghetti vanno pianissimo. Arriviamo a Civitavecchia alle 19. Sbarchiamo e andiamo verso Tarquinia, dove avevamo prenotato una stanza in una casa di campagna. La proprietaria è simpaticissima, il posto è bello e la stanza è grande, con tanto arredamento, comprendente arte moderna e letteratura. Per cui è pane per i nostri denti. La sera ceniamo nella piazzetta di Tarquinia.

19 Giorno

Lasciamo la casa e salutiamo la nostra nuova amica, che reincontremo più tardi a Tarquinia, dove ci presenterà un amico suo, artista, che ha la bottega dentro le mura del borgo. Facciamo colazione a Tarquinia e ce la giriamo. Veramente bella, dal borgo, si vede il mare, dalla Maremma Toscana, fino a Civitavecchia. Poi partiamo, questa volta cambiando strada e andando a prendere l’autostrada A1. Il paesaggio della campagna dell’alto Lazio, la Tuscia, o Maremma laziale è superlativo. Si torna a casa.

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La torre aragonese a Stintino

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Bosa

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Le case di Bosa

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Verso l'Asinara

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Capocaccia

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La pelosa, a Stintino

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Bosa di nuovo

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Bosa e il fiume

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Castelsardo by night

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Isola di Foradada



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