Undici giorni in giro per la Sardegna
Siamo partiti il 5 luglio con il traghetto Grimaldi Lines da Civitavecchia per Porto Torres, prenotato on-line qualche settimana prima. Prima di arrivare al porto di Civitavecchia abbiamo fatto una sosta visitando il Sacro Bosco di Bomarzo. Per fare il giro ci vuole circa un’ora e si pagano 11€. Il parco è particolare e vale la pena, soprattutto pensando a quanto poteva risultare originale quando è stato ideato. Viene fornita all’ingresso una mappa cartacea poco dettagliata, non è facile orientarsi. Il traghetto è partito da Civitavecchia alle 21,30; abbiamo sistemato la macchina nella corsia di ingresso e siamo andati al terminal del porto per comprare un panino e stare un po’ al fresco. Sul traghetto è tutto molto organizzato, al ponte 8 consegnano le chiavi elettroniche della cabina, piccola ma funzionale e pulita con bagno privato e doccia, dove abbiamo riposato fino all’arrivo a Porto Torres la mattina seguente alle 6.15.
GIORNO 2: martedì 6 luglio
Ci siamo diretti a Stintino, facendo una tappa a Pozzo San Nicola per fare colazione sulla bella terrazzina del bar Sapores Antigos.
Il nostro primo hotel era il Cala Reale, in mezza pensione, per quattro notti in camera matrimoniale con vista mare e piscina. La scelta di questa sistemazione mi ha complessivamente soddisfatta: ampio parcheggio privato gratuito, Wi Fi, navetta gratuita per la Pelosa, piscina molto bella, strutture inserite in un bel giardino fiorito, staff giovane e cordiale. Unici punti deboli sono stati la camera, un po’ datata e soprattutto la qualità delle proposte per cena, non adatte ad un hotel di questo livello (nonostante la scelta fra tre primi e tre secondi abbia aiutato). La camera non era ancora pronta, perché era veramente presto. Abbiamo fatto una passeggiata fino al paese, circa 15 minuti. Stintino è piccola e tranquilla, con stradine che si dipanano verso il porticciolo. Certamente non è adatta per chi cerca una vacanza mondana! Al ritorno in hotel ci siamo fermati in un supermercato vicino per comprare acqua e poi ci siamo riposati in piscina fino alla consegna della stanza. A pranzo siamo tornati a Pozzo San Nicola alla Gastronomia Take Away, dove abbiamo mangiato bene nel giardinetto sul retro. Tornati in hotel, ci siamo rilassati dalla lunga giornata, in vista dell’escursione all’Asinara del giorno seguente.
GIORNO 3: mercoledì 7 luglio
Ho prenotato on-line un paio di settimane prima l’escursione giornaliera con Asinara 4×4, che si è rivelata l’esperienza migliore del viaggio. Si pagano 65€ a testa, pranzo al sacco escluso. Siamo partiti con il gommone privato dal porticciolo Ancora, una sosta per ammirare le piscine naturali di Isola Piana, poi siamo arrivati a Fornelli, dove ci aspettava la nostra guida Alice che, con il fuoristrada, ci ha accompagnato per tutta la giornata, illustrando l’isola e le sue particolarità. L’Asinara è più grande di quello che si può pensare ed impervia; è possibile girare da soli e noleggiare una mountain bike, ma secondo me bisogna essere molto allenati, visto anche il caldo. Con il fuoristrada abbiamo visto tantissimi luoghi, anche il carcere, i cavalli ed asinelli, i punti panoramici, fino alla caletta nella quale abbiamo sostato un paio d’ore a pranzo, Cala Sabina, la più bella per me fra quelle viste, senza grossa fatica e con le utili informazioni fornite dalla guida. Ritorno a Stintino alle 17 e relax.
GIORNO 4: giovedì 8 luglio
Alla ricerca di percorsi un po’ fuori da quelli turistici classici, avevo prenotato telefonicamente qualche giorno prima una visita all’azienda agricola Cumpanzos ad Olmedo, vicino ad Alghero. Vannina ci ha raccontato il suo percorso di coltivatrice di zafferano all’ombra della bellissima pinnetta nel suo appezzamento, poi abbiamo potuto fare una degustazione di formaggi e pane allo zafferano. Una mattinata istruttiva ed umanamente importante, che consiglio. Per pranzo all’agriturismo Rudas, fuori Alghero, menù fisso 35€, per assaggiare il porceddu. Tornati a Stintino andiamo alla spiaggia La Pelosa, prenotata due giorni prima online. La spiaggia infatti è ad ingresso contingentato e bisogna attrezzarsi con stuoie da mettere sotto ai teli per evitare multe. Il parcheggio in zona è difficile, ma fortunatamente noi siamo andati con la navetta messa a disposizione dal nostro hotel, che ci ha lasciato esattamente ad un ingresso. Nonostante il numero chiuso, è comunque troppo affollata per i miei gusti, in più la giornata un pò grigia non ci ha fatto apprezzare appieno i suoi colori; restiamo un’oretta poi in hotel in piscina.
GIORNO 5: venerdì 9 luglio
Con la macchina andiamo ad Alghero, avendo prenotato telefonicamente con Navisarda una gita in barca di mezza giornata alle 10 per le grotte di Nettuno per 16€ a persona. Purtroppo, quando arriviamo in biglietteria al porto, ci avvisano che probabilmente non sarà possibile attraccare a causa del mare mosso; si proverà e al massimo si devierà’ su una spiaggia. Decidiamo comunque di andare, visto che ormai siamo lì e tutto sommato siamo soddisfatti dell’esperienza. Il panorama delle falesie è magnifico e Cala Dragunara, dove rimaniamo circa un’ora, merita. Al ritorno facciamo una passeggiata per il pittoresco centro di Alghero, pieno di negozietti di corallo. Pranzo appena fuori dal centro, al ristorante Maristella, mangiamo un’ottima fregola e dolci. Per finire camminiamo sul lungomare vicino ai bastioni e la zona mi piace davvero tanto. Tornando con l’auto verso Stintino, ci fermiamo al complesso nuragico di Palmavera, piccolo ed interessante, 5€ più 3€ di audioguida che ascoltiamo insieme.
Arrivati a Stintino ci dirigiamo ad Ezzi Mannu, spiaggia ampia e bella, di sassolini chiari, poi con la piccola strada panoramica ci infiliamo in centro e visitiamo il Museo della Tonnara, aperto dalle 18, molto interattivo, ci vorrebbe più tempo perché è interessante ma siamo un po’ stanchi. Ritorno in hotel per cena e relax.
GIORNO 6: sabato 10 luglio
La mattina facciamo il check out dall’albergo, lasciamo Stintino e con la macchina ci dirigiamo a Castelsardo, che fotografiamo dal basso. Andiamo anche a fare la classica foto alla Roccia dell’Elefante, conformazione rocciosa lungo la strada, la si vede subito grazie alla fila di auto parcheggiate in prossimità. Ci dirigiamo a sud all’agriturismo La Corte del Cacciatore, dove sperimentiamo il vero pranzo sardo a menù fisso (35 euro): un susseguirsi infinito di antipasti, una ventina, due ottimi primi, il porceddu e come dolce seadas. Il pranzo migliore di tutta la vacanza, davvero lo consiglio! Dalle 13.30 rimaniamo a tavola fin dopo le 16!
Cominciamo la nostra esplorazione verso la Sardegna centro-meridionale percorrendo la magnifica strada panoramica che da Alghero arriva a Bosa, nostra prossima tappa, dove arriviamo nel tardo pomeriggio. A Bosa abbiamo soggiornato all’hotel Palazzo Pischedda, subito fuori dal centro, al di là del ponte. La struttura ci è piaciuta molto, è elegante ed accogliente, molto comoda per una passeggiata nella bella cittadina sul fiume Temo, peccato essere rimasti una sola notte. Abbiamo anche cenato nel loro ristorante pizzeria, ai tavoli esterni nel giardino, dove si fa anche colazione alla mattina.
GIORNO 7: domenica 11 luglio
Dopo colazione abbiamo fatto una passeggiata lungo il fiume per ammirare Bosa alla luce del sole, poi abbiamo lasciato l’hotel e ci siamo diretti alla bellissima spiaggia di Is Arutas, a circa un’ora di auto verso sud nel Sinis. E’ comoda da raggiungere, perchè c’è un ampio parcheggio (due ore 3.50 euro), ci sono un bar e un ristorante, noi abbiamo preso dei panini al bar a 5 euro l’uno. La spiaggia è libera, di piccoli sassolini chiari, con un’acqua incredibilmente cristallina, anche se molto fredda e profonda. Nel tardo pomeriggio siamo ripartiti per raggiungere la prossima tappa, Iglesias, dove abbiamo soggiornato all’Eurohotel per due notti. Abbastanza vicino al centro, con piccolo parcheggio privato ed uno stile un pò eccentrico, stanze grandi con tanti mobili ed una colazione standard un pò limitata; prezzo comunque allettante. Era la sera della finale degli Europei di calcio e, per evitare il caos, abbiamo deciso di cenare presto. Siamo andati in centro, ammirando la via decorata di ombrellini colorati, alla Birroteca Fermentazioni Spontanee, locale giovane dove abbiamo gustato due ottimi panini e birra al frumento.
GIORNO 8: lunedì 12 luglio
Alle 11 abbiamo preso parte alla visita guidata di Porto Flavia, prenotata online due giorni prima: un percorso all’interno della galleria di trasporto del carbone, davvero interessante e facile per tutti, con la vista finale sul Pan di Zucchero davvero strepitosa. Per pranzo siamo andati per caso a Buggerru, al Bistrot Galleria 13, dove abbiamo mangiato molto bene, in particolare gli spaghetti ai ricci erano ottimi, e i dolci particolari, come la cheesecake con ricotta miele ed amaretti. Il proprietario ci ha spiegato che il locale era la mescita dei minatori e all’interno richiama alcuni dettagli della sua storia. Volevamo passare il pomeriggio a Cala Domestica, una delle spiagge più belle in zona (parcheggio 5 euro), ma il vento incessante ci ha fatto cambiare idea e, dopo un’oretta, siamo tornati ad Iglesias. Contattando telefonicamente l’Ufficio Turistico, abbiamo potuto fare una visita guidata solo per noi alle 18, che ci ha fatto apprezzare le bellezze del centro storico di questo paese, ora un pò in declino. Per cena ci siamo fermati all’Alex Pub, appena fuori dal centro.
GIORNO 9: martedì 13 luglio
Lasciata Iglesias senza grossi rimpianti, ci prepariamo a tornare al nord, ma stavolta in Gallura, percorrendo per circa tre ore la comoda E25 e la strada statale. Siamo arrivati a Budoni all’ora di pranzo per il check in al nostro ultimo hotel, il Terra di Gallura. Situato lungo la via principale, che alla sera dalle 20 diventa pedonale, con bancarelle fra cui passeggiare, è una struttura di piccole dimensioni, accogliente e con parcheggio privato (danno un cartello ‘cliente’ da esporre sul cruscotto), supermercati e ristoranti vicinissimi e receptionist giovani e cortesi. Siamo rimasti due notti, era compresa la colazione sulla terrazza, con torte buonissime. A pranzo siamo andati al vicino Su Gustu e a cena alla pizzeria La Regina, proprio di fianco, che ha una convenzione per gli ospiti, su consiglio della ragazza dell’hotel. Al pomeriggio abbiamo esplorato la spiaggia di Budoni in località Tanaunella, alla spiaggia Sant’Anna, con comodo parcheggio a pagamento non troppo costoso.
GIORNO 10: mercoledì 14 luglio
Per la nostra ultima giornata intera in Sardegna abbiamo deciso all’ultimo momento per un’escursione in barca, prenotata il giorno prima su Internet, in partenza da Cala Gonone, località a circa un’ora di auto da Budoni, verso sud. Con la Pegaso 1 abbiamo esplorato per tutta la giornata il Golfo di Orosei, visitando le Grotte del Bue Marino (meravigliose!, la visita è facoltativa, costa 10 euro a persona ed i biglietti vanno prenotati a parte sul sito delle grotte, io consiglio assolutamente di aggiungerle al tour) e tre spiaggette raggiungibili solo via mare (Cala Luna, Cala Mariolu e Cala Sisine, con soste di due ore in ognuna, a parte a Cala Luna, di una sola ora perchè una l’abbiamo passata alle grotte). Il costo della nave è di 40 euro a persona, pranzo non compreso; a bordo c’era un piccolo bar ma noi avevamo dei panini.
A cena siamo andati alla Piazzetta, lungo la via principale, perché la sera prima avevamo notato che era pieno.
GIORNO 11: giovedì 15 luglio
Dopo la colazione, abbiamo fatto il check out dall’hotel, lasciando in custodia le valige e siamo andati poco distante allo stabilimento Stella Marina, per l’unica giornata in un lido attrezzato. Per 25 euro affittiamo ombrellone e due lettini in seconda fila e ci godiamo il bel mare azzurro. A pranzo decidiamo di mangiare alla Tavernetta, ristorante proprio sulla sabbia a due passi da noi, dove gustiamo la migliore fregola di tutta la vacanza, un pò costosa ma davvero ricca. Al pomeriggio inoltrato torniamo in hotel per recuperare i bagagli e la gentilissima signorina della reception ci fa anche usare il bagno. In poco più di mezz’ora arriviamo al porto di Olbia e ci mettiamo in fila con l’auto per l’imbarco sul traghetto Grimaldi per Livorno delle 22.30. Abbiamo scoperto che l’unico ristorante del terminal era chiuso e abbiamo pranzato nel self service al decimo piano del traghetto, con prezzi assolutamente abbordabili e una buona scelta, dopo avere preso possesso della nostra cabina. La notte passa tranquilla e la mattina dopo sbarchiamo a Livorno, portando a termine la nostra bella vacanza alla scoperta della Sardegna.