Sardegna d’amare

Dieci giorni alla scoperta della parte settentrionale della splendida Sardegna. Tra mare, vento, onde, colori e profumi tipici
Scritto da: Nene92
sardegna d'amare
Partenza il: 03/08/2016
Ritorno il: 14/08/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Prima tappa in Sardegna. Ancor prima di arrivare all’appartamento. Facciamo un bagno di stupore alla Licciola. Spiaggia abbastanza grande. Fondale sabbioso. Di prima mattina la spiaggia è quasi tutta per noi ciò rende tutto più bello. Il parcheggio è vicino alla spiaggia quindi comoda anche per famiglie con bambini.

Nel pomeriggio, dopo essere passati dall’appartamento ed esserci riposati andiamo a piedi a Rena Bianca, la spiaggia di Santa Teresa di Gallura. Un mare di gente. E’ agosto e pensiamo che sia questo che ci aspetterà per tutto il soggiorno in questa splendida isola. Ai lati della grande spiaggia ci sono delle scogliere dove si respira un pò meglio.Alla sinistra del mare c’è un antica torre saracena dalla sommità lo spettacolo è meraviglioso. Costo €2. Oggi ci spostiamo in direzione Costa Paradiso. Potete scendere in macchina fino al diving center e di lì proseguire lungo il sentiero, praticabile a tutti, fino a Li Cossi. Il tempo è nuvoloso e ne risentono un pò i colori meno brillanti del solito. Le rocce rosse. Il mare cristallino. Dopo poco inizia ad arrivare troppa gente e si alza un pò il vento. Decidiamo quindi di proseguire il sentiero, non praticabile con bambini piccoli e passeggini che, pensiamo, ci conduca a Li Tinnari. Durante il percorso ci sembrava di essere in montagna. Contrasti unici. Facciamo dei pit-stop in altre calette fino a quando, dopo più di un’ora di sali scendi, boschi, mare riconosciamo finalmente l’agognata Li Tinnari. Due mezze lune di spiaggia con un rio (Tinnari) alle spalle. Siamo in sei in tutta la spiaggia. Qui ci godiamo veramente una pace assoluta. Cullati dal rumore delle onde. La poca gente è dovuta alla posizione non facilmente raggiungibile se non via mare, ma oggi essendo mosso non sono usciti i gommoni turistici. Buon per noi che possiamo goderci quest’angolo di paradiso in totale tranquillità.

L’istmo di terra che collega Santa Teresa a Capo Testa ha due spiagge. Rena di Levante e Rena di Ponente. Non so dirvi molto di queste due spiagge perchè il forte vento non ci ha permesso di godere di queste spiagge. Così dopo un paio di ore rinunciamo e ci dirigiamo verso la famosa Valle della Luna. Aprite il cancello dove c’è scritto, appunto, “Valle della Luna” e seguite il sentiero tenendovi sempre sulla destra. Dopo una ventina di minuti e una curva decisa a destra vedrete in lontanaza il famoso totem. Vi accoglierà la comunità hippy che vi si è stabilita. Il mare qui è davvero splendido ma è tutta l’atmosfera ad essere magica. Un posto che mi è rimasto nel cuore.

Un’altro vero angolo di paradiso l’abbiamo trovato nella piccola cala di Punta del Cardinalino. Anche qui per arrivare ci facciamo una bella camminata. Ma devo dire che ne è valsa veramente la pena. L’acuqa è spettacolare. I colori lasciano senza fiato ed anche il fondale. L’unica nota negativa negativa sono le tante api che ti circondano non appena inizia a mangiare. Ebbene si, abbiamo mangiato con l’acqua alla vita. Ma visitate comunque questa splendida caletta non troppo turistica. Nel pomeriggio invece ci spostiamo a Cala Capra, a mio avviso, il posto peggiore che abbiamo visitato. Con peggiore intendo meno bello. Forse anche qui condizionati dalla moltitudine di gente che c’era.

Ma la Sardegna non è solo mare… Una sera nella brillante cittadina di Palau abbiamo assistito allo show “I colori della Sardegna” dove varie compagnie di ballo e canto si esibivano in danze e canti tipici. In abiti tradizionali. Un vero spettacolo! Merita una menzione anche Santa Teresa di Gallura, la cittadina che ci ha ospitati. Anch’essa sempre piena di vita e bancarelle. Forse più adatta alle famiglie. E’ comunque una bellissima cittadina.

Oggi decidiamo di dedicarci una giornata di relax. Senza lunghe camminate e troppi spostamenti. Sempre da Santa Teresa in direzione Palau scegliamo come meta Cala di Nelson. Qui ci godiamo il mare, l’aria mai afosa, le poche persone che ci circondano e un sole che ci scalda/brucia la pelle. Anche qui c’è un bel fondale. Verso l’ora dell’aperitivo ci dirigiamo al borgo (non è la definizione più adatta) di Porto Rafael. Costruito da Rafael Neville nel 1960 dopo che sognò una piccola spiaggia con poche case in mezzo ad una vegetazione e davanti un mare azzurro in lontananza del quale apparivano altre isole. Dopo essere stato a Nizza e in Corsica Rafael arrivò in sardegna ed iniziò a girarla fino a quando arrivato dove oggi sorge la famosa piazzetta esclamò “e’ questo il posto che ho sognato”. Effettivamente Porto Rafael ha un fascino particolare, passeggi tra queste casette dentro le rocce e il mare ti si apre immenso davanti a te. La Maddalena laggiù fa da guardiana. Si è un posto da sogno che da un sogno è nato. O comunque, leggenda o no, mi piace pensare che sia così!

Sveglia di buonora. Destinazione Palau ma solo per imbarcarci verso l’Isola di Caprera. I collegamenti sono ottimi. Traghetti partono ogni mezz’ora. Imbarchiamo anche l’auto vogliamo perchè raggiungere Cala Coticcio. Preciso che ci sono escursioni in gommone che arrivano a poche centinaia di metri dalla riva. Per i miei gusti troppo vicini rovinano l’impatto visivo. Comunque noi, ovviamente, ce la facciamo tutta a piedi. Abbiamo avuti diversi dubbi di percordo, il sentiero infatti non è segnalato, fate attenzione. Per un pezzo dovrete continuare a salire poi al primo bivio deciso dovrete scendere verso sinistra, scendere degli scaloni rocciosi e proseguire a destra. Il sentiero a questo punto è rettilineo per un bel tratto. Aguzzate la vista. Troverete una linea di sassi, sembrano una casualità ma in realtà è una barriera. Qui dovete svoltare completamente a sinistra e dopo poco arriverete, finalmente, a Cala Coticcio. Descriverla è impossibile. Un’altro vero e proprio angolo di paradiso. La quantità di gente stipata in questa caletta è impressionante. Peccato anche per i gommoni troppo vicini alla riva. Lasciamo lì le nostre cose, si siamo molto fiduciosi nelle persone, e a nuoto raggiungiamo la Piccola Thaiti un’altra caletta meravigliosa con gli stessi “difetti” della prima. Migliaia di persone e gommoni quasi a riva. Verso metà pomeriggio iniziamo la risalita che ci avevano descritto come quasi impossibile. In realtà è tutta ben areeggiata e in circa mezz’ora siamo di nuovo alla nostra macchina. Ultima tappa di oggi Cala del Relitto una bella spiaggiona che a quest’ora inizia a svuotarsi mostrando quindi il meglio di se. Anche qui ai lati i soliti scogli con un bel fondale.

Nuovo giorno. Nuova tappa. Escursione organizzata nello splendido Arcipelago della Maddalena. Prima di raccontare il nostro tour vorrei ricordare a tutti che l’arcipelago della Maddalena è un parco nazionale protetto e quindi sarebbe stato bello vedere un pò più di rispetto per l’ambiente. Invece purtroppo lungo i sentieri che conducono alle meravigliose spiagge ho visto di tutto. Fazzoletti, bottigliette di plastica, sigarette. Per favore poniamo, noi tutti, un pò più di rispetto per questi luoghi. Dopo questa nota negativa torniamo a sorridere perchè il nostro tour è stato “mosso”!!! E con mosso intendo molto mosso. Abbiamo fatto il tour con l’imbarcazione Lady Luna. Ottime spiegazioni e personale di bordo esperto, qualificato e simpatico. Attraversare le Bocche di Bonifacio è stata un’avventura nell’avventura. Infatti le onde molto alte ci hanno fatto bagnare tutti…le risate che ci siamo fatti resteranno tra i ricordi speciali del viaggio. Abbiamo dovuto saltare la pausa che prevedeva i tuffi nelle piscine naturali. Infatti erano le onde che si tuffavano su di noi. Scendere in mare sarebbe stato pericoloso. Così dopo aver costeggiato e fotografato la famosissima Spiaggia Rosa ci siamo fermati sull’Isola di Budelli alla Spiaggia dei Cavalieri. Gli aggettivi son sempre gli stessi. Una meraviglia della natura con un mare unico. Dal verde all’azzurro fino al blu profondo. Dopo il pranzo a bordo la navigazione è continuata fino all’Isola di Spargi dove la sosta prevede la famosa Cala Corsara. Quasi tutti i tour prevedono questa sosta ed infatti c’era tantissima gente. Cala Corsara è un altro angolo di paradiso. Colori unici. Il vento piuttosto forte non ci ha fatto sudare. Riprendiamo la navigazione pronti ad affrontare l’ultima tappa del nostro tour il centro della Maddalena. Che meraviglia. Sia il lungo mare che il centro. Un bel gelato e poi via di nuovo verso Palau.

Si conclude così il nostro soggiorno in questa meravigliosa zona della Sardegna e ci accingiamo a dirigerci verso Alghero.

Scendendo verso Alghero la nostra prima tappa è stata all’Argentiera. Mare super mosso con divieto di balneazione. Così ci rinfreschiamo a riva grazie alle onde che ci spingono a volte a perdere l’equilibrio. E a ridere tantissimo. Guardando il mare a sinistra c’è una specie di piattaforma. Oggi sembra una piscina. Infatti si è riempita d’acqua grazie alle alte onde.

Continuamo il nostro viaggio verso Alghero e ci fermiamo alla spiaggia delle Bombarde a 15 minuti dal centro di Alghero. L’impatto visivo è dei migliori. La gente è ovunque. E se al nord vi è sembrata ghiaccia l’acqua aspettate di mettere i vostri piedi qui. Come si dice da me, in toscana, “l’è marmata!!” (molto ghiaccia!).

Andiamo nel B&B che abbiamo prenotato. Molto spartano. Ma per un paio di notti va più che bene. Soprattutto perchè è a 10 minuti a piedi dal centro di Alghero così non dobbiamo riprendere la macchina. Per la serie non solo mare Alghero mi ha veramente rubato il cuore. E’ una città meravigliosa. Tutta mattoncini, viottoli. I famosi e bellissimi bastioni pieni di locali. Il centro storico pieno di negozi artigianali. Tanta, tanta vita. Tanti giovani. Non riesco a trovare un difetto in questa città. La promessa che ho fatto a questa città è di tornare presto a visitarla. Un fine settimana qui me lo devo e lo devo a questo splendore.

Siamo agli sgoccioli della nostra vacanza. Oggi è la volta della celeberrima Spiaggia della Pelosa, località Stintino. Consiglio vivamente, almeno in agosto, di andarci all’alba. Altrimenti, come noi, starete un sacco di tempo in fila ad aspettare un parcheggio e vi perderete il meglio di questa spiaggia. Noi, optiamo di evitare la calca, e ci spostiamo verso l’estrema sinistra davanti all’Isola della Pelosetta con la sua torre saracena. All’isola ci si arriva a piedi, l’acqua infatti è molto bassa. O comunque con un paio di bracciate!

Nel pomeriggio ci spostiamo verso Torre del Porticciolo. L’ennesimo, ahimè, angolo di paradiso. Dal parcheggio si affronta una breve discesa di appena 5minuti per poi rilassarci davanti a questo mare meraviglioso ma ghiaccino!!

Ultimo giorno in questa meravigliosa isola. Destinazione, ahimè, Golfo Aranci dove ci aspetta la nave che ci riporterà a Livorno e di lì a casa. Ma la nave parte stanotte quindi la nostra unica missione è goderci fino all’ultimo queste meraviglie e quindi ci dirigiamo verso il lato opposto dell’isola. Destinazione Cala Brandinchi. O meglio una destinazione non ce l’avevamo ma abbiamo trovato questo paradiso terrestre. Dopo le acque fredde di Alghero immergersi in queste acque dà la sensazione di essere nella vasca di casa. Infatti l’acqua è bassisima e per bagnarsi tutti bisogna distendersi sul fondale cristallino.

E’ arrivato il momento di salutare questa isola che ci ha regalato un sacco di emozioni. Ci ha riempito gli occhi e il cuore con i suoi colori, i suoi profumi, le sue tradizioni, il suo mare.

A presto!

Guarda la gallery
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Spiaggia dell'Argentiera

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La Pelosa

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La Licciola

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Cala Corsara

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Cala Brandinchi

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I colori della Sardegna

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Cala Coticcio

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Alghero di notte

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Baia di Nelson

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Li Cossi

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verso Li Tinnari

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Valle della Luna

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Torre del Porticciolo

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Spiaggia del Cavaliere

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Punto Cardinalino

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Onde verso la Maddalena

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Li Tinnari



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