Romantica Baviera
Partiamo venerdì 2 ottobre con calma decidendo di fermarci lungo la strada a Rovereto per pranzare e per cogliere l’occasione di visitare il Museo d’Arte Moderna della città con i quadri dei futuristi e la casa-museo di Depero. Quest’ultima è stata una vera e propria sorpresa, l’unico museo in Italia fondato da un futurista in cui poter ammirare tante opere di questo artista come i dipinti e le colorate tarsie di panno, i manifesti e locandine originali dell’epoca e i diversi mobili e arredi. Ripartiamo destinazione Bressanone, dove passiamo la nottata nell’accogliente Hotel Putzerhof di Naz-Sciaves a pochi chilometri dall’uscita dell’autostrada lungo la statale della Val Pusteria.
La mattina seguente ripartiamo presto, ci aspettano numerose cose da vedere. Attraversiamo l’Austria e subito dopo aver valicato il confine ed essere entrati in terra tedesca ci fermiamo a pranzare in uno dei paesi che ci rimarrà più impresso nella vacanza: la graziosa Mittenwald dove assistiamo a un matrimonio in costumi tradizionali con tanto di carrozza con cavalli al posto dell’auto e ci lasciamo conquistare dalle graziose case affrescate in Obermarkt e dalle numerose botteghe che fabbricano violini (il villaggio è rinomato in tutto il mondo per i suoi abili liutai). Qui il tempo sembra essersi fermato, l’aria è pura e la quiete predomina in ogni angolo del paese. Scaldati dal sole consumiamo spatzle con formaggio alla Gasthof Gries e ci rimettiamo in cammino con destinazione Schloss Linderhof, il più piccolo dei palazzi di Ludwig II, il famoso ed enigmatico sovrano bavarese. Il palazzo è un gioiellino immerso in un grande parco nello scenario delle Alpi bavaresi: i colori autunnali rendono la visita davvero suggestiva, ci perdiamo per diverso tempo nel parco a fotografare questi paesaggi. Il sole scende lentamente dietro le montagne e decidiamo quindi di raggiungere il paese che ci ospiterà per due notti, Oberammergau, celebre per le sue case affrescate con la tecnica di pittura a trompe l’oeil e per i Passionspiele, una epica rappresentazione che coinvolge tutti gli abitanti e viene messa in scena una volta ogni dieci anni come ringraziamento collettivo da parte della comunità per essere stata risparmiata dalla peste. Per saperne di più vi consiglio una visita al Passionteather. Ceniamo nell’accogliente e caratteristica birreria Maxbrau sorseggiando birra artigianale prodotta da loro e gustando un ottimo stinco in crosta al pepe.
Il giorno dopo decidiamo di visitare il sontuoso castello di Neuschwanstein in cui Ludwig II trascorse solo 170 giorni. Il castello si trova in prossimità della cittadina di Fussen nella località di Schwangau. La visita si può combinare con l’altro castello più a valle di Hohenschwangau. Il consiglio è di arrivare presto alle biglietterie perché sin dalle prime ore del mattino si forma una lunga coda e i biglietti vanno esauriti in poco tempo dal momento che si può accedere solo con visite guidate (in tedesco, inglese o con audioguida in tutte le altre lingue); l’alternativa è comprarli da internet qualche giorno prima. Dopo un’ora di coda riusciamo a prenotarci per il tour in inglese in tarda mattinata: per raggiungere il castello ci sono diversi mezzi come il calesse trainato da cavalli, il bus oppure una sana camminata di circa quaranta minuti. Arrivati in cima inizia a piovere e fa molto freddo ma il panorama che si gode dal castello è unico. Dopo la visita guidata all’interno rientriamo infreddoliti in calesse sotto una pioggia battente e pranziamo a Schwangau da S’Wirtshaus im weinbauer. Lungo la strada del ritorno spunta il sole e decidiamo di fare tappa alla Wieskirche, chiesa di forma ovale in stile rococò patrimonio dell’Unesco immersa in un tipico scenario bavarese fatto di verdi campi e animali al pascolo.
Il tardo pomeriggio lo dedichiamo ancora alla scoperta di Oberammergau e delle sue case affrescate: la più bella di tutte è sicuramente la Pilatushaus in Ludwig-Thoma Strasse le cui colonne dipinte sembrano diventare tridimensionali a mano a mano che ci si avvicina. Qui nei pressi ci imbattiamo in un mercatino locale dove facciamo qualche acquisto. Altre due case da non perdere sono quelle affrescate con soggetti ripresi dalle fiabe dedicate a Cappuccetto Rosso e a Hansel e Gretel (al numeri 41 e 48 di Ettalerstrasse).
L’indomani partiamo di buon’ora, la nostra meta finale è il borgo medievale di Dinkelsbuhl e abbiamo almeno due tappe intermedie da fare lungo la Romantische strasse. La prima di queste è la graziosa cittadina di Landsberg am Lech, nota per aver ospitato nel suo carcere Adolf Hitler che durante la sua prigionia iniziò a scrivere il Mein Kampf. Secondo un sondaggio di una rivista tedesca Landsberg risulta una delle due città in Germania con la più alta qualità di vita e in effetti ci colpisce subito l’atmosfera pacata e tranquilla che regna fra i suoi abitanti per le vie della cittadina. Fra le cose davvero curiose non perdetevi i magazzini del sale trasformati in abitazioni private e il quartiere delle streghe al di sotto del Monte del Castello. Inoltre merita una visita la romantica Torre della Madre, sede dell’atelier dell’artista Hubert von Herkomer (la casa dell’artista a fianco alla torre ospita il museo con le sue opere).
Salutiamo la placida Landsberg per dirigerci più a nord. Questa volta sia perché è poco segnalata sia perché abbiamo fretta di arrivare decidiamo di non percorrere la strada romantica ma di prendere la più veloce ma meno paesaggistica statale che attraversa la cittadina di Augusta e ci porta fino a Donauworth. Si può dire che questa cittadina non ci abbia entusiasmato, non c’è molto da vedere e la via principale con le case ristrutturate e colorate sa molto di finto, costruito appositamente per attrarre il turista durante il suo percorso lungo la Romantische strasse. Decidiamo di fermarci qui solo per la durata del pranzo fatta in uno squallido bar paninoteca in pieno centro (i ristoranti erano quasi tutti chiusi e c’era poca gente in giro e anche questo forse ha influito sul parere non positivo della cittadina). Riprendiamo nuovamente la Romantische strasse nel tratto che collega Donauworth a Dinkelsbuhl, la strada ci regala panorami incredibili con dolci saliscendi immersi nel foliage autunnale e paesini davvero graziosi come Harburg con l’imponente castello che sovrasta la cittadina. Arriviamo nel tardo pomeriggio al Dinkelsbuhler Kurns-Stuben dove alloggeremo due notti: nei pressi della Segringer Tor questo alberghetto gestito da un artista e sua moglie è davvero romantico e in posizione strategica per la visita della città. Mentre mia moglie si rilassa in camera decido, macchina fotografica alla mano, di fare una prima perlustrazione di Dinkelsbuhl perdendomi fra le stradine di questo gioiello medievale con le abitazioni a graticcio e le insegne storiche sulle facciate dei negozi. Ceniamo alla Weib’s Brauhaus, birreria gestita esclusivamente da donne.
L’indomani ci avventuriamo alla scoperta di questa cittadina e scopriamo angoli suggestivi (da non perdere il Complesso dell’ospedale e l’Armeria) e un interessante museo (Haus der Geschichte) che ripercorre la storia di Dinkelsbuhl (peccato per le spiegazioni solo in tedesco ma c’è la possibilità di prendere l’audioguida in inglese). Degne di nota la galleria di quadri che raffigurano la città all’inizio del secolo. Da fare assolutamente la visita al Munster Sankt George, l’interno di questa chiesa in stile tardogotico vi lascerà a bocca aperta. Cercate la vetrata a forma di bretzel donata dalla corporazione dei panettieri. Terminiamo la mattinata comprando qualche souvenir e pranzando in una rosticceria locale con cotolette e patate insieme alla gente del posto in pausa pranzo.
Nel pomeriggio ci spostiamo verso sud a Nordlingen (mezz’ora di auto da Dinkelsbuhl) dove trascorriamo qualche ora a zonzo per questa cittadina meno famosa delle sue vicine più celebri ma ugualmente caratteristica. La peculiarità di questa città è quella di essere stata edificata all’interno di un cratere formato da un meteorite più di 15 milioni di anni fa. A tal proposito interessante il Rieskrater Museum dentro un antico granaio illustra la creazione dei crateri ad opera dei meteoriti. Sulla strada di ritorno a Dinkelsbuhl ci fermiamo più volte per immortalare le simpatiche mucche che pascolano sul ciglio della strada. Rientriamo in camera per una pennichella ristoratrice e usciamo per cenare in una pizzeria gestita da un italiano a fianco al nostro albergo. Poi mentre passeggiamo per le vie del centro incontriamo un nutrito gruppetto di gente guidato da un uomo coi baffi e un corno in mano: scopriamo essere il guardiano della città che ogni sera effettua la ronda in costume d’epoca seguito da tanti curiosi che ascoltano i suoi racconti sugli aneddoti della città. Molto turistica come cosa ma anche molto ad effetto!
La mattina seguente dopo aver fatto colazione e salutato i simpatici e accoglienti gestori del Kunst-Stuben ci concediamo un altro giretto per comprare qualche birra artigianale. Ripartiamo in direzione sud alternando tratti di strada romantica a tratti di statale e all’altezza di Landsberg am Lech svoltiamo verso est per raggiungere il lago degli innamorati, l’Ammersee. La strada che percorriamo nonostante il tempo molto nuvoloso ci affascina, immensi prati verdi con fattorie e animali al pascolo si alternano a boschi fitti ricchi di colori autunnali. Nonostante non siamo sulla Romantische strasse questo è decisamente il più bel paesaggio visto finora, il mio consiglio è quello di non seguire sempre i classici itinerari turistici ma perdersi anche in zone poco battute. E’ vero che la Romantische strasse presenta scorci meravigliosi ma anche diversi posti super inflazionati dove è facile imbattersi in numerosi pullman di turisti e addirittura in cartelli scritti in giapponese! Una volta arrivati sull’Ammersee facciamo rotta per il monastero di Andechs per gustare l’ottima birra prodotta dai monaci nella birreria appena sotto il monastero. Qui l’atmosfera è davvero di festa nonostante sia un normale piovoso giorno feriale con tante persone che bevono birre chiare e scure nelle caraffe da un litro e azzannano enormi stinchi di maiale e lunghe salsicce.
Prima di ripartire dedichiamo mezz’ora alla visita del monastero. Il viaggio è lungo, mia moglie si concede una bella dormita (beata lei) mentre io ripercorro a ritroso la strada fatta all’andata passando da Garmisch-Partenkirchen e Innsbruck fino a rientrare in Italia attraverso il Brennero. Tappa intermedia a Vipiteno dove passiamo la notte all’hotel Lamm in pieno centro storico. L’hotel è strapieno nonostante la bassa stagione e Vipiteno anche senza i famosi mercatini di Natale mantiene inalterato il suo fascino. Dopo una veloce cena e una passeggiata per le viuzze del centro andiamo a letto presto ripensando agli affascinanti paesaggi bavaresi.
Auf wiedersehen Baviera!