Romantische Strasse con Norimberga e Monaco

Un tour in auto per catapultarci nel Medioevo. Tra case a graticcio, strade lastricate, castelli da fiaba e chiese gotiche
Scritto da: Lurens55
romantische strasse con norimberga e monaco
Partenza il: 19/08/2018
Ritorno il: 28/08/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €

Una settimana in Baviera

(Romantische Straße, Norimberga e Monaco)

Periodo: 19-28 Agosto 2018

Partecipanti: io e Franca

Prologo

A metà luglio abbiamo definito il giro prendendo spunto da un diario trovato su turistipercaso e prenotato con booking i vari hotel. È la prima vacanza con l’auto (cioè senza aerei) che facciamo dopo molti anni. Finalmente partiamo senza pesare e misurare valigie, ridurre il beauty ai minimi termini, ecc.

Alle 9 di domenica 19 agosto 2018 si parte. Torino-Milano-Como: 180 km 26€ di pedaggi (che con il ritorno faranno 52€).

Ticket annuale per tutte le autostrade svizzere senza limiti di percorrenza 42€ (trovare le differenze).

Prima di entrare in Svizzera mettiamo il cellulare in modo aereo, visto che gli svizzeri non hanno aderito al roaming europeo e il traffico dati costa uno sproposito.

Quando abbiamo cercato di prenotare un hotel a Füssen, punto di partenza del giro standard della Romantische Straße, non si trovava nulla a prezzi ragionevoli, così abbiamo prenotato un B&B a Jungholz in Austria ad una trentina di km. Non comodissimo, ma molto conveniente. Si tratta poi di meno di mezz’ora di macchina.

In Svizzera il traffico è scorrevole ma un po’ lento così ci mettiamo più di 6 ore pur avendo fatto solo 2 soste ridottissime. Viaggiando su autostrada vicino ai confini tra Svizzera, Germania, Liechtenstein e Austria, non ci siamo resi conto di essere transitati sull’autostrada austriaca per una ventina di km senza la “vignetta”. Meno male che non ci hanno fermati!. Per il ritorno dobbiamo riuscire a procurarcela.

Jungholz è un paesino di montagna molto grazioso. Ma non c’è nulla. E’ un centro sciistico, per cui in estate non c’è proprio la folla. Sistemati i bagagli al B&B andiamo alla biglietteria del castello di Neuschwanstein per comperare i biglietti per domani ma arriviamo 5 minuti dopo la chiusura. Grunt! Andiamo allora a Füssen dove c’è la festa cittadina, che consiste nel bere ettolitri di birra e mangiare panini di salsiccioni grassi. Qualcuno per interpretare meglio lo spirito festaiolo è vestito con gli abiti tradizionali bavaresi. In varie piazzette ci sono gruppi musicali che rallegrano la festa con musiche di vari generi a volume assordante. Il centro è molto grazioso e le casette colorate aggiungono allegria alla festa. Tra l’altro c’è un bel cielo azzurro e 27°.

Andiamo al Kapuziner Kloster, poi fino al palazzo dell’arcivescovo dove ci sono sulla facciata vari trompe l’oil molto ben fatti che fanno sembrare le finestre in rilievo. Ritorniamo nella rutilante vita festaiola e girando per le viuzze del centro troviamo un ristorantino (Ritterstuben) dove mangiamo bene. Wiener schnitzel e trota salmonata entrambi con contorno, 2 birre grandi 35€. Ancora quattro passi per digerire e poi in camera.

Lunedì 20 Agosto 2018

Guardo fuori dalla finestra e trovo un bel cielo azzurro contrariamente alle previsioni meteo. La colazione non è da urlo, ma comunque più che sufficiente. Il gestore del B&B ci fa omaggio di due tessere con le quali si può accedere gratuitamente ad una serie di attrazioni in Tirolo e nelle aree confinanti della Baviera. Ne approfittiamo e andiamo a Nesselwängle dove saliamo con una funivia fino su una montagna per vedere il panorama. All’arrivo della funivia c’è una mandria di mucche che pascola. Sembrano appena uscite da una seduta dall’estetista. Addirittura col pelo lucido. Sono talmente pulite che non vengono nemmeno infastidite dalle mosche. Purtroppo c’è un po’ di foschia e quindi il panorama non merita particolarmente. Invece merita la discesa fatta con i carrellini in una pista di acciaio tipo bob. Decisamente divertente. Terminata la parentesi ludica faccio il pieno alla macchina con gasolio a 1,25 € invece di 1,50 che è il prezzo da noi. Andiamo a Wies dove c’è una grande chiesa in stile rococò patrimonio Unesco (ingresso gratuito). Ovviamente essendo la chiesa molto visitata dai turisti c’è un ampio parcheggio naturalmente a pagamento. Importo minimo 2€ per due ore di sosta. La chiesa è senza dubbio molto interessante, ma in mezz’ora puoi studiarti tutte le mattonelle nei minimi particolari. Due ore minimo di parcheggio sa un po’ di presa in giro. Visto che abbiamo dovuto pagare 2 ore tanto vale sederci al bar che c’è vicino alla chiesa a bere qualcosa di fresco visto che si suda che è un piacere. E già che ci siamo per non bere a stomaco vuoto facciamo anche uno spuntino. Visto che abbiamo ancora tempo prima della visita al castello andiamo a Schwangau per stare un po’ in riva al lago a prendere il sole. Troviamo parcheggio, andiamo verso il lago che è totalmente in secca. Grunt!

Poco lontano in mezzo ad un prato c’è una chiesa (San Colombano) e alcuni grandi alberi che fanno una bella ombra. Ci mettiamo un po’ al fresco e poi ci avviamo al castello di Neuschwanstein (quello usato da W. Dysney per il cartone della Bella Addormentata). Quando ci si avvicina cominciano a comparire cartelli di divieto di sosta ovunque. Vicino al castello ci sono invece ampie aree di sosta che costano 6€ (max 6 ore). Noi abbiamo una prenotazione fatta via web alcuni giorni fa per la visita delle 17.45. Chiedo alla biglietteria se non è possibile anticipare e mi dicono che possono farci entrare alle 17.20. Meglio che niente. Forse prenotare (con costo prenotazione di 1.30€) è stato un eccesso di prudenza. Andando al mattino avremmo trovato di sicuro posto. Sono le 15.30. Dato che abbiamo da far passare quasi 2 ore decidiamo di salire a piedi invece che col carro trainato dai cavalli. Il cartello indica come tempo di salita 40 minuti, ma noi atleti ce ne mettiamo solo 30.

Visto che è presto Franca si siede su una panca all’ombra, mentre io salgo fino a Marienbrück, un ponte in ferro che attraversa una gola altissima (pare un centinaio di metri) da cui si vede il castello dal fianco e un po’ dall’alto. Merita davvero la passeggiata, anche perché lungo il sentiero si vede un bello scorcio panoramico con il lago e con l’altro castello (Hohenschwangau). L’accesso all’interno del castello di Neuschwanstein è scaglionato in gruppi con ingressi ogni 5 minuti. Essendoci un mare di gente ogni gruppo è di 35-40 persone. Ognuno ha un’audioguida nella propria lingua che viene attivata con un telecomando dalla guida che accompagna il gruppo. In alcuni casi l’audio non era sincronizzato con quello che si stava vedendo, perché la guida attivava l’audio in anticipo rispetto al passaggio da una zona all’altra.

In sintesi, gli interni del castello sono interessanti, ma la visita è gestita proprio male. Chissà se in bassa stagione è meglio?

Anche qui vige il sopruso che è vietato fare foto all’interno nonostante si paghi il biglietto (13€ + 1.30 di prevendita).

Per scendere abbiamo intenzione di prendere il carro a cavalli, ma c’è un fracco di gente in coda e non si sa se arrivano carri a sufficienza, essendo terminati ormai gli ingressi al castello. Così eroicamente scendiamo a piedi da un sentiero che taglia in mezzo al bosco.

Poi a far cena nel ristorante di ieri. Due piatti con contorno e birre grandi 35€. Per condire l’insalata hanno l’olio EVO Bio italiano. Infine in camera. Distrutti.

Martedì 21 Agosto 2018

Si parte. Facciamo un ultimo giro a Füssen per vedere l’interno della colorata e minuscola Spitalkirche e la chiesa di St. Mang dove ci sono due strani candelabri che raffigurano una specie di uccello/drago. Poi prendiamo la Romantiche Strasse. Prima tappa Steingaden.

Lungo la strada pascoli e boschi a perdita d’occhio. Traffico scarso. Arrivati a Steingaden troviamo la chiesa romanica (praticamente l’unica cosa da visitare) in restauro. Cioè è coperta di ponteggi all’esterno e all’interno per cui non si vede nulla. Il paese è molto piccolo per cui riprendiamo la strada per Rottenbuch. Qui c’è un antico convento Agostiniano tenuto benissimo. Sembra costruito ieri invece è di parecchi secoli fa. Si può visitare la chiesa. Entriamo e ci troviamo davanti ad una vera e propria esagerazione di stucchi. Un rococò portato all’esagerazione. Forse volevano dare l’idea di ricchezza e sicuramente ci sono riusciti. L’esterno invece è di una semplicità estrema. Fa un caldo tremendo. C’è una birreria sulla piazzetta. Ci sediamo e arriva una cameriera antipatica e scorbutica da morire. Chiediamo, indicando col dito sul menu, 2 birre piccole e ci recapita 2 mezzi litri. Così ci vediamo costretti a prendere una porzione di patatine fritte per accompagnare la birra. La cameriera odiosa non parla inglese e non capisce “french fries”. Una signora seduta al tavolo vicino mi dice che in tedesco si dice “pomfrit” e così quella testa di rapa finalmente capisce e ce ne porta un piattone da camionista.

Tappa successiva Schongau. Un paese abbastanza grande con una bella piazza su cui si affacciano diversi bar. A saperlo ci saremmo evitati quella megera di Rottenbuch. Grunt! L’attrazione del luogo è la chiesa rococò, simile quindi come stile alle altre. Si riparte e alle 15 siamo al Landhotel di Landsberg am Lech. Un po’ periferico, ma la camera è bella con un bel balcone. Un po’ di relax per rigenerare le forze e poi via a piedi verso il centro. Attraversando il ponte sul Lech vediamo numerosi bagnanti su una spiaggia in riva al fiume che prendono il sole (ci sono 29° e si muore di caldo). Parecchi sguazzano nell’acqua. La tentazione di mettersi a bagno anche noi, visto il caldo, c’è ma indomiti proseguiamo per visitare la città. Ci troviamo subito nella grande piazza sul cui perimetro si affacciano edifici con facciate una più bella dell’altra. All’ufficio turistico ci danno una cartina dove sono segnati tutti i punti turistici. Per non farci mancare nulla saliamo su da una ripida scalinata per raggiungere le antiche mura a nord dove c’è l’antica torre bavarese del XV sec. perfettamente restaurata. Torniamo in basso e arriviamo alla zona dei vecchi mulini. Poi stanchi morti ci sediamo nel dehor di una gasthof (leggi piola) proprio sulla bellissima piazza. Il menù è tipicamente tedesco. Io prendo mezzo stinco di maiale stufato nella birra. Meno male che era mezzo perché ho faticato a finirlo. Unica pecca due pallotte a base di (credo) patate terribilmente gommose. Mettere delle banali patate lesse come contorno è troppo facile?

Curiosità: l’acqua minerale grande è mezzo litro (da noi minimo minimo è 0,75) e costa di più di mezzo litro di birra. Se vuoi bere acqua ti puniscono.

Ritemprati dalla pausa cena si torna in hotel pesti.

Mercoledì 22 Agosto 2018

La colazione è superlativa. C’è di tutto. Persino il salmone affumicato. Tutto di ottima qualità. Satolli partiamo alla volta di Augsburg (l’antica città romana di Augusta). È una città di circa 300.000 abitanti, quindi ben più grande di tutti i posti dove ci siamo fermati finora. Parcheggiamo l’auto al parcheggio sotterraneo vicino alla chiesa di Sant’Anna a 300 metri dalla piazza del municipio (1,90€/h). Il centro di Augsburg è molto meno colorato rispetto alle altre città. E anche le case hanno un aspetto più anonimo. Forse è dovuto al fatto che ha subito pesanti bombardamenti durante la II guerra mondiale. Andiamo all’ufficio turistico a prendere una minuscola cartina del centro (potrebbero anche farle un po’ più grandi! Mica tutti hanno 10 decimi di vista). Prima visita, la sala d’oro del municipio (2,50€). Alla biglietteria hanno addirittura un foglio formato A3 plastificato con le informazioni relative a questa enorme sala decorata con 2,6 kg di foglia d’oro. Poi cartina alla mano raggiungiamo il complesso di case popolari Fuggerei, progetto di edilizia sociale partito all’inizio del XVI secolo e in vita ancora oggi. Ingresso 4€, senior 3€. Chi ha, secondo la legge tedesca, lo status di indigente ed è cattolico e incensurato può abitare appartamenti di circa 60 mq. pagando 0,88€ l’anno (più bollette e riscaldamento) a patto che dica 3 preghiere al giorno per le anime dei defunti della famiglia Fuggerei. Direi che questo complesso di 140 moduli abitativi è la cosa più interessante di Augsburg.

Giriamo ancora un po’ per la città (duomo, casa di Leopold Mozart) e poi torniamo al parcheggio. Prendiamo l’auto e via verso Donauwörth. Il termometro della macchina oscilla tra i 31,5 e i 33°!!!! Si muore di caldo. Arrivati a destinazione troviamo appena fuori dal centro un parcheggio gratis 2 ore (zona disco). Molliamo lì l’auto e passeggiamo sulla coloratissima via centrale. Qui vale la pena una sosta alla chiesa barocca Heilig-Kreuz. Si riparte con destinazione Harburg. Arrivati all’indirizzo del B&B io mi aspettavo di vedere una casetta, invece c’è il castello e il B&B ne fa parte. Ci danno una camera al secondo piano. Piccola, ma confortevole. Purtroppo fa un caldo insopportabile. Verso le 18 scendiamo in paese dal sentiero che parte dal castello. Il borgo è molto carino, con antiche case con le pareti esterne con il graticcio in travi di legno a vista. Ceniamo al ristorante Hertle Haus. Due porzioni mega di filetto di maiale con salsa di funghi e spätzle (buono) e insalata mista e due birrone 35€. Andiamo a cercare refrigerio nel cortile del castello perché in camera sembra di essere in un forno. Anche lì non si sente un filo d’aria e ci sono pure le zanzare.

Giovedì 23 Agosto 2018

Notte funestata da caldo atroce e zanzare. Patire il caldo in Germania sembra un ossimoro. Peccato. È una sistemazione così carina e insolita! Quando ci ricapiterà di dormire di nuovo in un castello? La colazione non è male. Oggi il cielo è un po’ nuvoloso. La temperatura è piombata a 19°. Un piacevole fresco. Andiamo a fare ancora un giretto per il paese. Regna una tranquillità totale. È molto rilassante. Ma all’improvviso comincia a gocciolare. Torniamo di corsa alla macchina e partiamo per Nördlingen. Parcheggio in un multipiano a 300 metri dal duomo (0,80€/h). Fortunatamente smette di piovere. È molto nuvoloso e fresco. Meglio così che gli oltre 30° dei giorni scorsi. All’ufficio turistico ci danno una cartina con segnato un percorso che tocca i punti più caratteristici. Gli edifici medievali, così come le mura che circondano tutto il centro abitato e le torri delle porte di accesso alla città, sono conservati in maniera esemplare. Percorriamo anche un tratto del camminamento coperto sopra le mura e poi torniamo al Duomo. Franca si siede su una panchina a rimirare la piazza, io invece salgo sul campanile. Il biglietto costa 3,50€ e si paga in alto prima di uscire sulla balconata. Forse hanno fatto in questo modo così se dopo un po’ di scalini si decide che è troppo impegnativo si torna giù senza pagare. Alcune rampe di scale, infatti, sono piuttosto ripide. Alla biglietteria c’era un signore sui 60 anni suonati. Gli ho chiesto se sale a piedi pure lui e mi ha detto che sale e scende due volte al giorno. Un bell’allenamento! Non ho contato i gradini, ma a occhio sono circa 300. La fatica però è premiata da un bel panorama (anche con il cielo nuvoloso). Fatte un po’ di foto scendo e nel frattempo si è messo a piovere abbastanza forte. Ci prendiamo una sosta relax in una panetteria/caffetteria che ovviamente essendo in Germania vende anche birre. Due brioche e una birra piccola (cioè da mezzo litro) 5,10€ seduti al tavolino. Costa ben meno che da noi. Comincia a spiovere.

Recuperiamo l’auto e partiamo per Dinkesbühl. Strada facendo si rasserena e mentre ci avviciniamo alla nostra destinazione il termometro comincia a salire fino a 28°. Arrivati a Dinkesbühl fa di nuovo un caldo torrido. Si lascia l’auto in un piazzale (gratis) fuori dalle mura. Entriamo in città ed è uno spettacolo. Bellissima. Ogni angolo è incantevole. Andiamo a cercare la carrozza a cavalli che fa il giro della città, la troviamo, ma non essendoci altri oltre a noi due il vetturino dice che se ne torna a casa e il giro salta. Peccato. I due cavalli saranno stati contenti. Passeggiamo ancora un po’ per le viuzze trovando l’edificio in cui c’era in passato una taverna dove aveva mangiato Goethe (oggi c’è una gastronomia). Poi a malincuore torniamo alla macchina per proseguire per Veitshöchheim, dove abbiamo prenotato un hotel 2 notti per visitare domani Würzburg. L’hotel prenotato è il Weisse Lamm, ma ci assegnano una camera all’hotel Rokoko di fronte. Bella camera.

Cena al ristorante Spundloch, dove si parla esclusivamente tedesco, il menù è solo in tedesco e per capire cosa poter mangiare abbiamo ravanato 20 minuti col traduttore di google. Alla fine abbiamo preso 2 piatti di pesce (salmone e trota) non male. Con due birre 40€. Passeggiata lungo il fiume Main (Meno, quello di Fracoforte) e poi in camera.

Venerdì 24 Agosto 2018

Questa notte abbiamo dormito meglio. Un po’ perché c’è vento e c’è pure un ventilatore in camera. La colazione è molto buona con molta scelta. Andiamo a Würzburg. Parcheggio al multipiano del centro congressi (0,50€/h fino alle 13, poi 1€/h). Andiamo quindi all’ufficio turistico sulla piazza del mercato e scopriamo che apre alle 10. Non ci resta che aspettare quasi mezz’ora. Il cielo è abbastanza nuvoloso, c’è vento e la temperatura è l’ideale per girarare la città. Quando finalmente l’ufficio turistico apre prendo la cartina e partiamo alla volta della fortezza di Marienberg risalente al 1200. Per andare passiamo sull’Alte Mainbrücke, il vecchio ponte sul meno costruito tra la fine del XV e l’inizio del XVI sec. e decorato poi con statue barocche nel 1730. La strada per la fortezza non è molto lunga, ma abbastanza in pendenza. Si può visitare gratis tutta la parte dei cortili e il giardino. Le zone interne non si possono visitare (ci sono uffici pubblici, un archivio di stato, ecc.). C’è un museo a pagamento (Museo della Franconia, adulti 4,50€). La fortezza è tutta circondata da vigneti, infatti Würzburg basa la sua economia sulla produzione di vino. Siamo rimasti incuriositi dal fatto che i filari di vite, invece di essere disposti ortogonalmente rispetto alla linea di pendenza o su terrazzamenti come in Itala, sono disposte parallelamente alla linea di pendenza. Essendo le colline abbastanza ripide si direbbe piuttosto scomodo lavorare il vigneto. Son tedeschi! Torniamo sotto (andare in discesa è molto meno faticoso) e andiamo all’ufficio turistico a chiedere informazioni per fare il giro della città con il trenino. Parte dal piazzale del palazzo detto Residenz. Il tour costa 9€ a persona, dura circa 45 minuti e dà diritto ad una “tasse kaffee” al bar di fronte all’ufficio turistico. Mentre andiamo alla partenza del trenino vediamo passare una vecchia carrozza a cavalli a cui sono stati sostituiti i simpatici equini con un motore elettrico. Il tour in trenino passa davanti ai principali monumenti cittadini e ha persino il commento anche in italiano!

Terminato il giro andiamo a vedere il palazzo Residenz. Patrimonio Unesco. Adulti 7,50€. Una costruzione imponente ispirata come struttura a Versaille. Peccato che il grande piazzale antistante sia un parcheggio. È ampiamente rifatto, perché durante la II guerra mondiale ha subito danni ingenti, però vale senza dubbio la visita. Per fortuna le opere di Tiepolo si sono conservate. Ci prendiamo poi una sosta relax al bar col buono consumazione (ho convertito la tasse kaffee in birretta) e poi una passeggiata lungo il Meno per tornare al parcheggio (circa 7 ore di parcheggio 6€. Decisamente poco). Non ha piovuto. Siamo stati fortunati.

Cena al ristorante Ratskeller. Da queste parti siamo in piena stagione di garitule (o gallinacci o finferli). Tutti i ristoranti hanno piatti a base di questo fungo e quindi abbiamo preso una scaloppa con i “pfifferling” e una wiener schnitzel. Con 2 birre 33.40€

Sabato 25 Agosto 2018

Inizia il ritorno. Nuvolo e freddo. Il termometro è piombato a 13°! Oggi lasceremo un po’ la Baviera e gireremo per il Baden-Württemberg. Prima tappa Tauberbishofsheim. Pioviggina. Un piccolo paese medievale simile agli altri, ma comunque con alcuni aspetti originali. Una tappa che merita di essere inclusa se c’è un’oretta da dedicare alla visita. Sopra molte porte di case e chiese in molte città, inclusa Tauberbishofsheim, ho visto una strana scritta: 20*C M B*18. Vado all’ufficio turistico per chiedere cosa significa. La ragazza dice di non saperlo spiegare. Combinazione c’è lì un prete che interviene e me lo spiega lui. All’epifania si segna questa scritta per avere la benedizione dei Tre Re Magi Caspar, Melchior e Balthazar. 20 e 18 indicano l’anno. Quindi una richiesta di benedizione della casa o della chiesa il giorno dell’Epifania.

Soddisfatta questa curiosità partiamo alla volta di Bad Mergentheim. Sta piovendo. Siamo quasi dell’idea di tirare dritto quando vedo l’indicazione Schloss. Boh! Andiamo a dare un’occhiata. Parcheggio in un multipiano vicino al castello. Giriamo un’oretta per questo piccolo centro. Non imperdibile, ma se c’è un’ora che avanza merita la pena una sosta. Vado a pagare il parcheggio e visto che è sabato scopro che è gratis.

Si riparte. Ci sono lavori stradali e strade chiuse in città. Già di suo il navigatore dell’Audi non è un granché, dovendo modificare il percorso mentre si viaggia per via delle strade bloccate è ancora peggio. Così ci metto un quarto d’ora facendo un giro assurdo per ritrovarmi a 300 metri dal castello sulla strada per Rothenburg ob der Tauber. Il navigatore mi fa fare una strada secondaria dove non si incontra anima viva per chilometri. Comunque arriviamo all’hotel Goldeness Fass a 500 m dalle mura della vecchia città medievale. Siamo di nuovo in Baviera. Ci sistemiamo in camera e poi partiamo con gli ombrelli per visitare il centro storico. Al momento non piove. Entriamo dalla Porta Röder, l’unica torre su cui si può salire in cima per vedere la città da 35 metri di altezza (2€, si paga in cima prima di accedere alla sala con le finestre). Nella sala da cui si vede la città sottostante ci sono alcune foto di com’era dopo un bombardamento del 1945. A parte qualche casa rimasta in piedi e, per fortuna, le torri e le mura, il resto era gravemente danneggiato. I tetti distrutti. Quindi ciò che si vede oggi, salvo pochi edifici, è frutto di una ricostruzione ex novo fatta però scrupolosamente nello stile medievale originario. Fatte le foto torno giù. Nel frattempo si è messo a piovere. Percorriamo un tratto delle mura (al coperto) fino alla torre Sieber dove c’è uno degli angoli più suggestivi della città (plönlein). Da qui iniziamo il percorso indicato sulla cartina che ci porta a vedere gli angoli più caratteristici e belli della città. Passiamo davanti al “Villaggio di Natale” di Käthe Wohlfart. Un megastore dedicato a tutto ciò che è attinente al Natale: decorazioni, addobbi, presepi, tovaglie, cuscini, ecc. Ci sono decine di migliaia di oggetti belli e originali, ma i prezzi non sono proprio economici.

Finalmente smette di piovere, ma la temperatura è piuttosto bassa e si è alzato il vento. Per scaldarci un po’ entriamo in una gelateria italiana vicino alla piazza e ci prendiamo una coppa di gelato abbastanza buono. Il proprietario è di Belluno, così gli chiedo come si sta in Germania. Mi risponde che le cose stanno un po’ peggiorando anche lì, ma che rispetto all’italia è ancora meglio. Sta peggiorando soprattutto la burocrazia. Fare pratiche negli uffici pubblici è diventato più complicato rispetto a qualche anno fa. Quando usciamo dalla gelateria c’è il sole, ma continua a far freddo. Con il sole questa splendida città è ancora più bella. Si è fatta ora di cena. I ristoranti del centro propongono più o meno tutti le stesse cose agli stessi prezzi. Entriamo al Ratsstube e mangiamo dignitosamente. Due secondi (trota e spezzatino) e birre 30,60€.

Un ultimo giro per ricordare questa bellissima città e poi la giornata si conclude. Peccato per la pioggia.

Domenica 26 Agosto 2018

Oggi c’è il sole (e 12°). Ci fosse stato anche ieri sarebbe stato meglio. Dopo una colazione di soddisfazione media andiamo a fare un breve giro nella città vecchia che con il sole è davvero bellissima. Poi puntiamo il navigatore verso Norimberga. Strade quasi deserte. Arriviamo all’hotel Tiptop Burgschmiet appena a due passi dalla Tiergärtnertor. La camera non c’è ancora per cui lasciamo l’auto nel parcheggio dell’hotel e andiamo alla scoperta della città. Visto che anche qui c’è il city tour col trenino (9€ e Tasse Kaffee omaggio al bar) ne approfittiamo per orientarci rapidamente. Finito il giro andiamo a riscuotere il caffè omaggio. Contrariamente a Würzburg qui non sono flessibili e non è ammessa la sostituzione con un’altra consumazione. Dopo il tonificante brodino all’aroma di caffè ripartiamo a piedi per vedere i vari monumenti con calma. Facciamo una breve sosta in una gelateria italiana. Approfitto del fatto che si può parlare italiano per chiedere al gelataio perché in Germania costa di più l’acqua della birra e mi dice che anche lui non se lo spiega, ma che la paga cara anche lui come negoziate. Ben strano visto che la birra è a base di acqua e in più c’è il lavoro per produrla. Strani i tedeschi!

A metà pomeriggio siamo giunti alla conclusione che pur avendo vari angoli suggestivi, Norimberga non soddisfa turisticamente quanto altre città più piccole e paesi che abbiamo visitato nei giorni scorsi. Norimberga ha come specialità gastronomica delle salsicce particolari e allora per cena ci sediamo al ristorante Spiessgesellen, uno dei millemila ristoranti di Norimberga che propongono questo piatto tipico. Devo dire che sono proprio buone. Abbiamo anche mangiato un pretzel ottimo. E oggi termina così.

Lunedì 27 Agosto 2018

Colazione superlativa. C’erano talmente tante cose buone che abbiamo dovuto fare un notevole sforzo per non esagerare. Ieri in un negozio del centro Franca ha visto dei simpatici zainetti. Così siamo andati a passo veloce (anche per smaltire un po’ la colazione) a comperarne uno. Tornati in hotel si prende l’auto e si punta alla Pensione Prinz di Monaco di Baviera. L’autostrada per Monaco è un susseguirsi di cantieri stradali. Per peggiorare un po’ le cose il malefico navigatore Audi segnala male un paio di svincoli autostradali così allungo la strada di circa 20 km. Verso Monaco ci becchiamo pure una bella coda. Finalmente alle 12.30 siamo alla Pensione Prinz. Una stanza, con bagno privato sul corridoio, molto carina e curata. Frau Prinz è una energica signora tedesca molto cordiale che ci dà un po’ di dritte per passare un piacevole pomeriggio turistico a Monaco. Andiamo alla stazione della S-Bahn (a 300 m) e abbiamo qualche difficoltà, causa interfaccia user enemy della macchinetta, a trovare il biglietto giornaliero di gruppo (consigliato da Frau Prinz) tra la miriade di possibili abbondanti acquistabili. Ci viene in aiuto un tedesco, ma dopo un po’ rinuncia pure lui. A forza di fare troviamo finalmente il biglietto. Una intera giornata fino a 5 persone 12,80€ (una corsa fino al centro costa 2,90). Arriva il treno e alle 14 siamo a Marienplatz con il cielo azzurro, un sole magnifico, 22° e un gradevole venticello. Andiamo all’ufficio turistico per prendere una cartina. Ovunque le danno gratis qui 50 cent. Tra l’altro è anche abbastanza mal fatta.

A Marienplatz vediamo all’opera i vigili che multano senza pietà ciclisti di tutte le età, incluso un ragazzino e una signora molto anziana, perché di giorno nell’area strettamente pedonale le bici vanno portate a mano e non si può accedere pedalando. Che il ragazzino (pur tedesco) se ne freghi del divieto di transito delle bici non mi stupisce, ma la teutonica signora dai capelli bianchi che non rispetta una prescrizione di divieto mi lascia di stucco. Giruliamo per il centro in lungo e in largo tutto il giorno. Tentiamo di sederci in uno dei bar che hanno il dehor su Marienplatz ma è impossibile. Così ripieghiamo su uno in una via pedonale. Monaco è più cara delle altre città tedesche. Poi con i piedi che fumano ci sediamo in una birreria in una piazzetta del centro per cenare. Ho provato a prendere un bicchiere di Muller Thurgau di cui si vantano per sentire com’è, ma quello del Trentino è migliore. Un ultimo giro senza meta per la città prima di tornare al B&B. Al momento di pagare il cameriere mi chiede la mancia. Mai successo in nessuno dei ristoranti in cui abbiamo mangiato.

Concludendo: Monaco è una città con dei bei monumenti, un municipio straordinario, un duomo di dimensioni impressionanti, molte zone pedonali in cui si passeggia volentieri in una bella giornata come quella di oggi. Vale senza dubbio una visita approfondita.

Martedì 28 Agosto 2018

La colazione è più misurata che negli hotel, ma cucinata fresca con alcune specialità arabe. Forse la signora apprezza questa cucina etnica. Paghiamo e andiamo. Ogni nostro viaggio ha la giornata storta. Visto che fino ad ora è andato tutto per il meglio ero stupito. Nulla di grave, ma varie seccature. Col navigatore cerchiamo di andare ad un supermarket a poca distanza, ma quello dell’Audi non conosce la posizione del numero civico e quello del telefono è quasi inusabile perché non prende il segnale. Così per fare poco più di un km ci mettiamo un quarto d’ora abbondante. Alla fine troviamo il supermarket e ci riforniamo di birre particolari. Si riparte.

L’autostrada sembra una succursale della Salerno Reggio Calabria. Un cantiere dopo l’altro. Rallentamenti continui causa restringimenti. Finalmente arriviamo in prossimità del confine austriaco, ma non abbiamo ancora trovato la vignetta da applicare sul parabrezza. Un cartello luminoso indica che si può arrivare alla Svizzera dalla statale con solo 15 minuti in più. Noi in realtà abbiamo in programma una breve visita a Vaduz. Così, per la curiosità di vedere come è fatto il Liechtenstein. Imposto il navigatore per andare a Vaduz senza autostrada e pregusto stradine tra le verdi montagne, paesini graziosi pieni di casette con dei bei fiori, ecc. Invece mi ritrovo in una coda tremenda, la strada è un susseguirsi di semafori e paesi di una banalità incredibile. Grosso modo ci abbiamo perso una quarantina di minuti e guadagnato un po’ di stress. Comunque arriviamo a Vaduz. Una cittadina niente di speciale. Il castello del principe è grande, ma avrebbe bisogno di un bel restauro. Riprendiamo il viaggio verso casa. Lento. Noioso. Alle 18:30 finalmente varchiamo il cancello. Nella buca delle lettere c’è la notifica di una multa. Oggi era la giornata storta del viaggio.

Spese

Circa 850€ hotel

Circa 800€ pedaggi, carburante, pasti, ingressi musei, ecc.

Totale 1650 €

Note

· Non ci saremmo mai aspettati di patire un caldo terribile in Germania!

· Belle città in particolare quelle più piccole, c’è un tripudio di fiori sui balconi

· Gli edifici sono tutti molto curati.

· C’è una quantità incredibile di pannelli fotovoltaici. Sui tetti delle fattorie, dei capannoni, di molte case, in aree dedicate.

· Per “favorire” il turismo straniero i cartelli esplicativi sono quasi sempre solo in tedesco (grunt!).

· In vari ristoranti abbiamo trovato menù solo in tedesco.

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