Monaco di Baviera e l’Oktoberfest, 2019

Viaggio a Monaco di Baviera tra Oktoberfest e Castelli
Scritto da: giudisa
monaco di baviera e l'oktoberfest, 2019
Partenza il: 18/09/2019
Ritorno il: 24/09/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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1° giorno

Arriva l’ora di vedere com’è l’Oktoberfest, dopo avere rinviato negli anni in favore di altre destinazioni. Con l’occasione approfittiamo dell’evento per visitare il resto di Monaco di Baviera. Si parte con destinazione Somma Lombardo per lasciare l’auto al Green Parking Malpensa da dove, con la navetta, ci accompagnano al Terminal 2 di Malpensa. Partenza prevista con volo Easyjet (€ 148 in due A/R) ore 16:30. Si parte in orario. Arriviamo a Monaco di Baviera alle 17:45. In aeroporto cerchiamo il box office della MVG (la società dei trasporti pubblici) per fare i biglietti della metro. Prima di partire avevamo già verificato quale sarebbe stato conveniente fare. La metro di Monaco è composta da 8 linee di superficie (le S-Bahn) e 6 linee underground (le U-Bahn). Tutta l’area servita dalla metro si divide in quattro zone e ognuna di esse in quattro anelli. Il tipo e il costo dell’abbonamento e dei biglietti si differenzia per zone e anelli. Considerato che il nostro albergo e tutti i siti da visitare rientrano nei primi due anelli della prima zona (nella mappa è di colore bianco) facciamo la Isarcard weekly (7 giorni) al costo di 22,10€ a testa che consente il trasporto libero su tutti i mezzi nell’area interessata (anche tram e bus). La Isarcard non prevede, comunque, il collegamento dall’aeroporto e perciò dobbiamo fare, a parte, il biglietto che ci porterà in città (12,15€ ciascuno). Grazie al consiglio della ragazza che ci fa i biglietti la Isarcard sarà valida dalle ore 9:00 del giorno successivo mentre il biglietto per il centro avrà validità da ora fino alle ore 6:00, sempre di domani, così saremo coperti per tutto il periodo e non ci saranno sovrapposizioni. Finite le formalità dei biglietti andiamo alla fermata della metro e prendiamo la linea S8 che comodamente, in circa 40 minuti, ci porta a destinazione. La fermata è la Hirschgarten che si trova ad appena cento metri dal nostro albergo, l’Holiday Inn Express Munchen City West. Alla reception per il chech-in troviamo Alice, una ragazza italiana (l’unica che parla italiano), che dopo le operazioni di rito ci dà qualche consiglio e qualche informazione utile. L’hotel è nuovo (costruito da tre anni) ed è molto curato. Andiamo in camera, non molto grande ma pulita e comoda, così come il bagno. Rimaniamo soddisfatti della sistemazione che conferma quanto fatto vedere e dichiarato al momento della prenotazione. Sistemiamo l’essenziale e torniamo alla fermata metro per andare in centro città. Dalla stazione metro Hirschgarten passano tutte le linee della S-Bahn e dirette per il centro città Scendiamo alla fermata Marienplatz (è il fulcro e lo snodo principale e più importante della città). Usciti dalla metro ci troviamo in piazza e subito siamo impressionati da un edificio in stile gotico che prende tutto un lato della piazza: è il Neues Rathaus (Nuovo municipio), imponente e stilisticamente spettacolare. È poco illuminato ma si distingue molto bene. Tutta la piazza è circondata da edifici tra cui l’Altes Rathaus (Vecchio municipio). Al centro domina la Mariensaule (Colonna della Vergine) con in testa la statua dorata della Madonna con il bambino in braccio. Rappresenta la patrona della Baviera. Alla base sono raffigurati quattro putti nell’atto di sconfiggere i mali come la peste, la guerra, l’eresia e la fame. Facciamo un giro per le vie del centro e cominciamo a renderci conto che Monaco è proprio una gran bella città, pulita, curata, elegante. Guidati dalle indicazioni del GPS del telefonino troviamo la famosa birreria Hofbrauhaus (la più antica della Baviera nata come birreria della casa regnante) che si trova a pochi minuti a piedi da Marienplatz. Entriamo e subito ci meraviglia la grande sala con le volte affrescate, colma di gente che ben piazzate sulle panche beve e mangia in allegria. Leggiamo che la birreria garantisce circa 3500 posti in tutte le sue sale e così cercando con attenzione riusciamo a trovare due posti in una tavolata. L’ambiente è coinvolgente grazie anche alla disponibilità di tutti a relazionarsi e brindare in compagnia. Un cameriere ci porta il menù in italiano e, così, ordiniamo due diversi piatti di salsicce ed un boccale di birra HB Original da 1 litro (rigorosamente secondo le regole). Attorno alle tavolate girano delle belle ragazze in costume bavarese con i cesti pieni di Brezel, il tipico pane di forma particolare ricoperto di granelli di sale (buonissimo anche se salato). Ne compriamo uno (4€) anche perché al tavolo non servono pane. Esiste anche la versione farcita di formaggio a forma di filoncino. Ci gustiamo allegramente le salsicce che, onestamente, hanno un gusto molto diverso e molto più buono dei nostri classici wurstel che consumiamo in casa. Tra un sorso di birra al grido dell’inno dell’Oktoberfest “Ein prosit”, intonato dall’orchestrina posta al centro delle sale e qualche dialogo, anche a gesti per via dei rumori, con i vicini di tavolata (ci sono anche italiani), la serata passa piacevolmente. Faccio un giro per le sale e noto gli scaffali (lo avevo letto nella guida) dove sono custoditi i boccali personali di clienti che quando vengono in birreria utilizzano per le loro bevute. Sono tanti. Molto soddisfatti chiediamo il conto e pagato 31€ in due ci alziamo e prima di lasciare il locale entriamo nello store della birreria. C’è tutto all’insegna dell’Hofbrauhaus, dalla semplice calamita ai boccali, al cappello e tant’altro. Io prendo uno dei caratteristici boccali da collezione. Un pò stanchi ci dirigiamo alla vicina fermata metro di Marienplatz e torniamo in hotel. Come primo approccio direi che è andata bene.

2° giorno

Colazione in hotel. La sala è abbastanza ampia e al buffet si trova di tutto, dal dolce al salato. Il cappuccino si fa alla macchinetta e, tutto sommato, non è male. In questo hotel forniscono una bustina di carta dove poter mettere qualcosa da asporto e così ci facciamo due piccoli panini che serviranno per lo spuntino a pranzo. Andiamo in camera a prendere lo zainetto e andiamo alla fermata metro. In pochi minuti (circa 8) arriviamo in Marienplatz e la prima cosa che vogliamo fare è andare all’Ufficio Turistico che si trova sotto i portici del Neues Rathaus. Prima della partenza avevo letto che è possibile da questo ufficio prenotare tutte le escursioni previste nei i dintorni di Monaco; noi siamo interessati ai Castelli della Baviera. Ci accoglie una addetta che parla benissimo l’italiano. Ci illustra tutte le possibili opzioni e, alla fine, decidiamo per il tour con gli Autobus Oberbayern che prevede la visita a due castelli di Schwangau (Linderhof e Neuschwanstein) con l’intermezzo della cittadina di Oberammergau. Il pacchetto prevede l’audioguida in italiano per tutto il percorso e anche per la visita dei castelli. Il costo è di 57€ ciascuno escluso i biglietti d’ingresso ai castelli che si comprano sul bus. Approfittiamo per chiedere altre informazioni sulle visite da fare in città. Usciamo dall’ufficio e facciamo un breve giro dei negozi di gastronomia vicino alla piazza. Poi ci dirigiamo verso la nostra prima vera tappa della giornata: il Residenz. È un enorme complesso che ha ospitato la casa regnante della Baviera (i Wittelsbach) per diversi secoli. L’edificio, in realtà, è un insieme di edifici frutto degli ampliamenti successivi da parte dei principi che si sono succeduti. Entriamo alle 11:00 sapendo che ci aspetterà una visita impegnativa; le stanze da visitare sono ben 130. Il costo del biglietto e di 11€ compresa l’audioguida in italiano che ci viene consegnata, guarda caso, da una ragazza italiana. Per le foto non ci sono limiti. Cominciamo, così, il percorso guidato con l’aiuto dell’audioguida. Descrivere nel dettaglio tutta la visita sarebbe un’operazione lunga e, pertanto, segnalo le cose più importanti: l’Antiquarium, una grande sala affrescata contenente numerosi busti di imperatori romani, la camera del trono, la statua di San Giorgio ricoperta di una infinità di diamanti, la camera del tesoro, il Grottenhof con la fontana di Perseo e… mi fermo qui. Ci aiuta molto l’audioguida esaustiva e completa. Le ultime trenta stanze, sfiniti e con gli occhi pieni di tesori, le facciamo senza audioguida e a passo più svelto. Consegniamo le audioguide e dopo ben 4 ore di visita, stanchi ma soddisfatti, usciamo dal palazzo. Nella piazza ci accomodiamo sui gradini e consumiamo lo spuntino preparato in hotel. Approfittando della bella giornata di sole ci rilassiamo qualche minuto. Ricaricati proseguiamo il nostro percorso lungo la Residenzstrasse dove in un negozio di dolciumi compro un biscotto a forma di cuore con scritte diverse all’interno e che si può mettere al collo come una collana. Ce ne sono di varie dimensioni (scoprirò nei giorni successivi che è uno dei simboli dell’Oktoberfest). Arriviamo in Odeonplatz. È una piazza storica della città sulla quale si affacciano sui tre lati il Residenz, la Theatinerkirche (Chiesa dei Teatini) e la Feldherrhalle (una loggia che riproduce la più famosa e originale Loggia dei Lanzi di Firenze). Entriamo in chiesa e dopo una breve visita ci incamminiamo verso Marienplatz consumando il biscotto (buono). Da qui raggiungiamo la vicina Frauenkirche, la Cattedrale di Monaco. Colpiscono subito le due alte torri della facciata principale, anche se una è poco visibile perché coperta dal ponteggio per i lavori di restauro. L’interno, in stile gotico, è abbastanza sobrio e privo di particolari decorazioni. Torniamo in Marienplatz andando sul lato opposto al Neues Rathaus. Qui c’è la Peterskirche (Chiesa di San Pietro), una delle chiese più belle della città. Gli interni sono in stile barocco e, per me, è più bella della cattedrale. L’ingresso è gratuito ma per accedere alla torre campanaria si deve fare il biglietto al costo di 3€. Per raggiungere i 96 metri della sommità bisogna fare gli scalini tutti di un fiato e considerati i problemi di claustrofobia di mia moglie salgo solo io. È una bella faticata però all’arrivo la vista ripaga di tutto. Girando per tutto il perimetro della torre si gode, grazie alla bella giornata, la vista di tutta la città ed in particolare dell’intera Marienplatz e il Neues Rathaus (spettacolare). Appagato dalla meravigliosa vista torno giù (scendere è una passeggiata). Sono quasi le 17:00 e così ci piazziamo al centro della piazza per assistere alle evoluzioni delle statuine che compongono il famoso carillon Glockenspiel (il più grande della Germania) che si trova nella torre del Neues Rathaus. Il carillon si mette in azione tre volte al giorno: alle ore 11:00, 12:00 e 17:00. Inizia puntualissimo al suono delle campane con la prima rappresentazione della “giostra cavalleresca”, nata per ricordare il matrimonio del principe Guglielmo V. Poi è la volta della “danza dei bottai”. Tutto si conclude con il canto del gallo. Finito lo spettacolino entro nel cortile interno del Neues Rathaus per fare qualche foto. All’ingresso ci sono le targhe di marmo che ricordano le Olimpiadi del 1972. Continuiamo a girare per le vie del centro e in Spargassestrasse rivediamo (lo avevamo notato la sera prima) il ristorante Haxnbauer, specializzato e famoso per lo stinco allo spiedo. Decidiamo di cenare qui. Torniamo in hotel per cambiarci e rinfrescarci. In metro torniamo in centro e andiamo direttamente a cenare. Il locale è pieno ed è così ogni giorno, anche a pranzo. L’ambiente è curato e anche il servizio è puntuale. Ci forniscono il menù in italiano anche se noi abbiamo già deciso. Prendiamo mezzo stinco ciascuno (è questa la giusta porzione e consigliata) con contorno di canederli di patate (non sono i classici canederli trentini ma solo di patate). Accompagniamo il pasto con la birra Sanwald hell. Alla fine prendiamo il digestivo Schleheingeist. Comprese le mance paghiamo 55€ in due. Questa è una tappa obbligata per chi vuole provare lo stinco a Monaco. Un po’ pieni ci incamminiamo per le vie della città favorendo la digestione. Percorriamo la Kaufingerstrasse e a seguire la Neuhauserstrasse dove sulla destra notiamo l’enorme facciata della Chiesa di San Michele. Alla fine della via troviamo la porta più importante della città: Karlstor, una delle tre rimaste a Monaco, tutta bianca e splendidamente illuminata. Torniamo indietro fino a Marienplatz e in metro torniamo in hotel.

3° giorno

La solita colazione in hotel. Stamattina usciamo abbastanza presto perché partecipiamo all’escursione dei castelli. In metro ci rechiamo alla Hauptbahnhof (la Stazione centrale) da dove (ad una fermata esterna) è prevista la partenza. Per queste escursioni bisogna presentarsi in largo anticipo perché le partenze sono puntuali e i ritardatari rimangono a terra. Cerchiamo il bus per gli italiani e gli spagnoli, ci mettiamo in fila e, come da copione, alle 8:30 puntuali si parte. La guida ci indica le audioguide e il loro funzionamento. Il bus all’uscita di Monaco prende la famosa via romantica che ci porterà a destinazione. Lungo il tragitto ascoltiamo le descrizioni dell’audioguida che ci illustra alcuni luoghi che incontriamo lungo il percorso oltre a cenni storici sui Wittelsbach. La guida chiede a tutti quali biglietti fare per le visite all’interno dei castelli. Noi decidiamo di fare solo quelli per il Castello di Linderhof (10€ ciascuno). La prima tappa è proprio il Castello di Linderhof dove arriviamo alle 10:00. È il più piccolo dei castelli di Ludwig II ed è quello che il sovrano è riuscito a completare prima della sua morte. Scendiamo dal bus e, con la guida del posto, ci dirigiamo verso il castello dove ci verranno consegnati i biglietti. Il luogo è incantevole. Il castello in realtà è un bellissimo palazzetto circondato da un ampio parco con giardini e splendide fontane, in particolare il tempio di Venere, la fontana del Nettuno con le cascate a 30 livelli. Famosa è la Grotta di Venere che si ispira alla celebre Grotta Azzurra di Capri. La guida illustrerà le stanze del castello in inglese, per noi italiani sono disponibili delle guide (fogli inseriti in un raccoglitore) che ci spiegheranno quello che vedremo. L’interno è molto bello e in particolare la sala degli specchi in stile rococò. Splendido il candelabro a sedici braccia in avorio. La visita dura circa 35 minuti. Usciti visitiamo i giardini ad ovest e, visti i tempi ristretti, facciamo una breve puntatina giù ai negozi per acquistare qualche souvenir. Precisi come solo i tedeschi sanno essere si riparte in orario verso Oberammergau. Arriviamo alle 11:00 circa. Il bus si ferma in centro e la guida ci dà circa mezz’ora di tempo per girare un pò e fare qualche acquisto. Oberammergau è una cittadina famosa in Baviera e in tutta la Germania per la particolarità delle sue case affrescate. È conosciuta fondamentalmente per la rappresentazione della Passione di Cristo che avviene ogni dieci anni e che dura alcuni mesi (la prossima sarà proprio nel 2020). Tutto ricorda questo evento tanto che molti degli affreschi (i luftlmalerei) delle case hanno temi religiosi. Altri temi diffusi sono le favole per bambini. L’evento richiama ogni anno tanta gente dalla Germania e anche dall’estero. Nel poco tempo disponibile riusciamo a fare un giro per le vie della città ammirando i caratteristici edifici e riusciamo a visitare qualche negozio di souvenir. Si riparte per l’ultima tappa. Alle 13:00 arriviamo ai castelli di Schwangau. Scesi dal bus andiamo verso il centro. Ci dicono che per raggiungere il Castello Neuschwanstein abbiamo tre alternative: a piedi, in calesse e in navetta bus. Optiamo per la navetta. Facciamo i biglietti (3€ A/R) e ci mettiamo in fila e in attesa. La navetta arriva al piazzale da dove a piedi si raggiunge il castello. Prima, però, facciamo ciò che è la tappa obbligata per tutti: andare sul Marienbrucke, un ponte da dove si gode, in tutto il suo splendore, il castello. È affollatissimo e, con molto buon senso, tutti facciamo a turno per fotografare e fare selfie. Torniamo indietro e procediamo verso il castello. Neuschwanstein è il castello dove Ludwig II impegnò tutte le sue risorse ma non fece in tempo a completare tanto che è rimasto internamente incompiuto. Arrivati ai piedi del castello ammiriamo tutta la sua mole e ci rendiamo conto perché Disney ha tratto spunto per il suo castello della Bella addormentata nel bosco. In effetti sembra di assistere ad una fiaba. Dalla sua posizione si domina tutta la valle circostante. Entriamo nel cortile esterno e dopo aver scattato alcune foto e ammirato le bellezze delle facciate torniamo nel piazzale per prendere la navetta e scendere a valle. Tornati giù ci dividiamo. Mia moglie gira per i negozi mentre io decido di salire al Castello di Hohenschwangau. Questo è il castello dove Ludwig II trascorse la sua infanzia. La salita per raggiungere il castello è impegnativa ma comoda. Faccio un bel giro intorno (per l’interno solo con visite guidate) e dai belvederi mi godo il panorama e ammirare tutta la valle e il laghetto. Sceso dal castello ci ricongiungiamo e facciamo un giro tra i negozi facendo qualche acquisto e, in ultimo, andiamo verso la riva del laghetto a rilassarci un pò. Non so se abbiamo fatto bene a non visitare gli interni del Neuschwanstein ma col senno di poi direi che è stata la scelta giusta perché abbiamo avuto modo di visitare tutto il resto del paesino. All’ora stabilita torniamo al parcheggio dei bus e alle 17:00 ripartiamo in direzione Monaco. Scesi alla Hauptbahnhof torniamo in hotel per una rinfrescata. In metro torniamo in centro e pensiamo dove potere cenare. Tra le birrerie note ci sono quelle Augustiner e, così, decidiamo di andare alla birreria/ristorante di Neuhauserstrasse (l’avevamo notata ieri sera). È pieno ma riusciamo a trovare posto in una delle tante tavolate. Il locale è molto carino, tipico bavarese. Aiutati da un cameriere italiano ordiniamo un piatto di salsicce con crauti, una zuppa di funghi (molto buona), il solito brezel e la birra Augustiner hell. La serata passa in allegria grazie anche a un gruppo di giovani simpatici e frizzanti. Il conto è giusto (32€ in due). Usciti dal locale torniamo verso il centro e, un pò stanchi, torniamo in metro in hotel.

4° giorno

Oggi è il grande giorno perché inizia ufficialmente l’Oktoberfest. Facciamo colazione presto. In metro scendiamo alla Hauptbahnhof e poi prendiamo la linea U5 per scendere alla fermata Theresienwiese. Sono le 10:00 e già cominciano le file per l’ingresso al Theresienwiese, il parco sede della manifestazione. Per l’ingresso ci sono più varchi e ad ogni ingresso tutti veniamo controllati attentamente. La fila è lunga ma scorrevole e non perdiamo molto tempo per entrare. Non si possono introdurre borse e zaini voluminosi che, eventualmente, vanno riposti nei guardaroba disponibili. Noi abbiamo una borsa forse fuori misura ma siamo fortunati perché l’addetto si distrae e non ci fa caso. Cominciamo a passeggiare lungo i viali cercando di orientarci. Sappiamo che è già iniziata la sfilata prevista dei carri delle birrerie lungo le vie della città (per seguirla bisogna pagare un biglietto di circa 50€) e sappiamo anche che la sfilata terminerà all’interno del Theresienwiese. Gli addetti all’organizzazione cominciano a delimitare il viale principale con cordoni e noi, seguendo il consiglio di una gentile e simpatica tedesca, ci mettiamo a bordo del viale, in prima fila e in posizione centrale, in attesa del passaggio dei carri. Dopo circa venti minuti i carri con le relative bande e figuranti in costume cominciano a sfilare tra l’allegria e la partecipazione dei presenti. Bellissimi sono gli addobbi dei carri e i costumi indossati dai figuranti. La sfilata dura circa mezz’ora e alla fine decidiamo di entrare in uno dei tendoni principali, quello della Paulaner (gli altri sono Augustiner, Hofbrauhaus, Spaten, Hacker-Pschorr, Lowenbrau). È già pieno ma noi riusciamo a trovare due posti in una della tavolate. La regola è che se non si è seduti non è possibile ordinare né birre né altro. È mezzogiorno e da questo momento la festa inizia ufficialmente dopo che il sindaco ha stappato la prima botte. Cominciano a girare tra le tavolate le ragazze con in mano i boccali di birra rigorosamente da 1 litro (anche 8/10 per volta… incredibile a vedersi). Noi prendiamo un solo boccale (13€) che beviamo consumando anche i panini portati dall’hotel. È una festa continua dove è possibile vedere gente bere senza limiti al ritmo dell’orchestra posta al centro del meraviglioso tendone riccamente addobbato. Ciclicamente l’orchestra intona l’inno dell’Oktoberfest “Ein prosit” alla fine del quale tutti brindano tra loro e bevono dal boccale (anche noi naturalmente). Dopo circa un’ora e mezza all’interno del tendone usciamo lungo il viale principale dove sono piazzati i tendoni delle birrerie storiche (altre tende dei birrifici più piccoli si trovano negli altri spazi). Non è facile entrare negli altri tendoni per l’afflusso già massiccio dei visitatori (ricordate che non è possibile introdurre altri liquidi e i controlli sono rigorosi). Riusciamo ad entrare in qualcuno di essi. Intorno alle 15:30 usciamo dall’area e in metro torniamo in hotel. Dopo una breve pausa decidiamo di andare a vedere l’Allianz Arena, lo stadio del Bayern Monaco. In metro linea U6 scendiamo alla fermata Frottmaning. Appena cominciamo a incamminarci verso lo stadio veniamo investiti da una folla umana in direzione opposta. Sono i tifosi del Bayern che tornano dallo stadio dopo la partita con il Colonia. Non sapevamo della coincidenza della partita e così, controcorrente, continuiamo il nostro cammino. Tra gente allegra e festante (il Bayern ha vinto 4-0) per la vittoria e alcuni… per avere alzato il gomito arriviamo a destinazione. La vista dello stadio è spettacolare. Un involucro traslucido al centro di un’area completamente libera e verde. Peccato non potere entrare nello shop center perché chiuso dopo la partita. Dopo aver fatto sfollare la massa dei tifosi torniamo alla metro diretti in centro città. Facciamo qualche giro e poi alla ricerca dove cenare. Stasera ci ispirano dei locali adiacenti la cattedrale e alla fine decidiamo per l’Andechser Dom. Prima di entrare consultiamo il menù in italiano e notiamo che uno dei camerieri parla italiano. Chiediamo qualche informazione e poi ci accomodiamo dentro al piano superiore. Il locale si presenta molto bene e accogliente così come il personale. Ci portano il menù e ordiniamo una porzione di Andechser gourmet composto da una polpetta di vitello, una fetta di leberkase e 2 salsicce wagyu, una porzione di stinco di maialino con canederli, due birre andechser hell e il solito buonissimo brezel. Come dolce l’andechser kaiserschmarrn (una frittata dolce con mele e vaniglia… buonissima). Soddisfatti chiediamo il conto (55€ in due) e prenotiamo per la sera successiva se troviamo l’anatra presente nel menù, stasera mancante. Ci dicono che è possibile previa conferma. Bella giornata chiusa molto bene. Breve giro in centro e ritorno in hotel.

5° giorno

È il secondo giorno dell’Oktoberfest. Dopo la colazione usciamo dall’hotel e ripercorrendo in metro l’itinerario di ieri torniamo al Theresienwiese. Cominciamo a girare per i tendoni e stavolta riusciamo ad entrare in tutti quelli della maggiori birrerie (è ancora presto e quindi è più facile, i problemi cominciano dopo le 13:00). È uno spettacolo continuo nel vedere gli interni dei tendoni riccamente addobbati e sentire tutte le orchestrine che intonano canti e balli bavaresi oltre al tradizionale inno. È curioso vedere le cucine e le birrerie da dove partono i camerieri e le cameriere con boccali e vassoi pieni di salsicce, stinchi, polli. Colpisce il modo come sono perfettamente organizzati e come incredibilmente non si pestano i piedi tra loro. Bravissimi. L’ultima tappa è il tendone della Hofbrauhaus, certamente il più bello dal punto di vista scenografico e con l’orchestrina più coinvolgente. Riusciamo a trovare due posti a sedere e ordiniamo un boccale di birra (la HB Original) e tra un sorso e l’altro familiarizziamo con alcuni ragazzi brasiliani vicini a noi, brindando al ritmo dell’orchestra. Usciti dal tendone ci soffermiamo lungo il viale ad ammirare da vicino i carri delle birrerie in sosta per consentire le foto di chi lo desidera. Da vicino è possibile ammirare la cura e la maestria con cui li hanno realizzati. A un certo punto sentiamo della musica bandistica e notiamo gruppi in costume sfilare per i viali. Sono di ritorno dalla sfilata prevista per il secondo giorno lungo la strade della città (anche questa a pagamento) che ha come protagonisti i costumi tradizionali bavaresi e i fucilieri. Approfittiamo per consumare in un chiosco una porzione di kaiserschmarrn. Usciamo dalla festa con l’intenzione di fare (come da programma) un bagno di cultura, destinazione l’Alte Pinakothek. In metro arriviamo nell’area dei musei dove di trova anche l’Alte Pinakothek. Alle 15:30 entriamo senza trovare grande folla. Così come previsto il biglietto costa 1€ perché è domenica. Al biglietto aggiungiamo un’audioguida (5€). Cominciamo dal piano superiore. Il museo è grande e lo percorriamo secondo un itinerario logico altrimenti sarebbe facile disorientarsi e perdere il filo. All’interno si trovano capolavori di ogni parte d’Europa e di ogni epoca. Trovo anche i miei preferiti, Gauguin, Cezanne e persino una delle versioni dei Girasoli di Van Gogh. Uno dei capolavori è il grande giudizio universale di Rubens. La visita finisce dopo due ore ed è stato un’immersione culturale bellissima. Uno dei più bei musei visti finora. Andiamo in centro città e poi in hotel. Dopo un breve riposo torniamo in Marienplatz e poi ci dirigiamo al ristorante di ieri sera. All’ingresso ci informiamo se ci confermano l’anatra ma ci dicono che, purtroppo, hanno una sola porzione. Delusi decidiamo di andare ma poi ritorniamo e ci accontentiamo (in fondo la sera prima ci siamo trovati molto bene). Saliamo di nuovo al piano superiore e la stessa cameriera ci riconosce e molto gentilmente ci mette a nostro agio. Prendiamo la porzione di anatra disponibile per mia moglie e per me uno spezzatino di vitello con salsa cremosa, funghi e spatzle, e poi le birre andechser. Buona l’anatra ma buonissimo lo spezzatino. Alla fine non tutti i mali vengono per nuocere. Stasera paghiamo, soddisfattissimi, 53€ in due. Per digerire facciamo una passeggiata in centro facendo attenzione, in particolare, alle vetrine con i boccali tipici. Si vedono esposti boccali splendidamente decorati a prezzi decisamente impegnativi. Si torna in hotel.

6° giorno

Per oggi nei programmi l’intenzione era di andare a visitare la città di Ratisbona, patrimonio dell’Unesco. Tutto sarebbe dipeso dal tempo. Nei giorni precedenti abbiamo avuto sole e temperature accettabili. Per oggi era prevista pioggia e così è. Non forte ma fastidiosa. Dopo la colazione diamo un’ultima occhiata alle previsioni e al cielo che vediamo su di noi ed entrambi non promettono cambiamenti. Nostro malgrado decidiamo di rimanere a Monaco e visitare quello che ancora ci manca. Andiamo in centro e andiamo a vedere con attenzione il Viktualienmarkt, il mercato cittadino più importante che, a differenza di altri, non è racchiuso all’interno di un edificio ma è composto da più chioschi singoli all’interno di una stessa area. Si trova a due passi da Marienplatz e alle spalle della Peterskirche. C’è di tutto, formaggi, salumi, ortofrutta e tanto altro. Continuando in zona entriamo nella Heiliggeistkirche (Chiesa dello Spirito Santo), fino ad oggi vista solo dall’esterno. Continuando il nostro girovagare ci troviamo nella Maximilianstrasse, la via più elegante della città dove hanno sede le grandi firme della moda e del lusso. Arriviamo poi di fronte l’Alter Hof, l’antica residenza dei Wittelsbach prima che si trasferissero al Residenz. Guardiamo solo da fuori. Nonostante la pioggerellina continua e insistente decidiamo di andare al Nymphenburg, una delle residenze estive dei Wittelsbach. In metro scendiamo alla Hauptbahnhof e poi da una fermata del tram di fronte la stazione prendiamo il 17. Il tram arriva a circa 500 metri dall’inizio del viale che porta al castello e torna indietro. L’autista ci spiega che a 20 metri passa il bus che arriva al viale. Ringraziamo e seguiamo il consiglio. Scesi alla fermata vediamo il castello in lontananza e il lungo viale che ci porterà, sotto la pioggerellina, a destinazione. Lungo il viale scorre un canale d’acqua che poi scopriamo risultare molto lungo e che serve ad alimentare le fontane e il laghetto del castello. Più ci avviciniamo è più il castello si materializza per la sua imponenza, in particolare in estensione orizzontale. Molto belli sono i giardini e il laghetto della zona d’ingresso. La visita del castello all’interno prevede il costo di un biglietto ma noi decidiamo, non per il costo ma per mancanza di tempo, di visitare il complesso dall’esterno. Entriamo al piano terra dove c’è la biglietteria e lo shop center. Dopo un pò usciamo e attraverso i portici accediamo alla zona retrostante dove c’è il grande parco con piante secolari e corsi d’acqua. Curiosamente, adagiata ad una sponda del canale, vediamo una gondola veneziana con un cartello che informa che si possono fare giri per il canale e i relativi prezzi………… non l’avrei mai immaginato. Nel parco troviamo anche alcuni edifici e padiglioni che servivano ai regnanti per i loro incontri segreti. Finiamo la nostra visita e tranquillamente raggiungiamo la fermata del bus. Anziché andare in centro scendiamo alla fermata vicina alla stazione metro Hackerbrucke. Da qui ci dividiamo perché mia moglie va in hotel mentre io decido di andare a vedere l’Olimpiapark, dove si sono svolte le Olimpiadi del 1972. Dalla metro Marienplatz prendo la linea U3 e scendo a Olimpiazentrum. Appena arrivato si scorge subito la Olympiaturm, la torre alta 290 metri e simbolo del parco. Proseguendo per il parco incontro gli edifici a tensostruttura caratteristici di quella edizione dei giochi. Peccato per la giornata grigia perché sarebbe bello vedere il verde dei prati alla luce del sole. Arrivo, finalmente, allo Stadio Olimpico ma la delusione è grande perché non è molto visibile dall’esterno (si riesce a vedere qualche scorcio degli spalti interni) dato che è stato realizzato interrato. Un pò deluso continuo nel mio giro fino ad imbattermi nel monumento a ricordo della strage degli atleti israeliani da parte di terroristi palestinesi (il triste e famoso “settembre nero”). Anche se ero ragazzino ricordo ancora quei tristi giorni. Da qui decido di tornare indietro per tornare alla metro. Lungo il tragitto inverso vedo alla mia destra, in lontananza, la torre della BMW e di passaggio trovo il BMW Welt, un edificio avveniristico multifunzionale dove è possibile vedere anche il processo creativo dell’auto. Con la metro torno in Marienplatz e mi ricongiungo con mia moglie di ritorno dall’hotel. Andiamo allo store della Hofbrauhaus e poi dentro la birreria per chiudere in bellezza l’avventura gastronomica bavarese. Il locale è, come al solito, pieno. Troviamo una panca disponibile e ci sediamo. Appresso a noi si siede una coppia americana, molto socievole e simpatica. Loro non parlano italiano ma riusciamo a dialogare con un certo successo in inglese. Ci dicono che dopo Monaco andranno in Italia a Milano e Firenze. Ne approfitto e gli do indicazioni utili per i siti turistici da visitare e le gastronomie da provare (in particolare la ribollita, la fiorentina e la finocchiona). Per la cena ordiniamo stavolta la birra HB Dunkelle, quella scura, e le salsicce bianche tipiche di Monaco con senape dolce, oltre al solito brezel. L’atmosfera è molto bella grazie anche alla buona compagnia della coppia americana e anche di una coppia di giovani stranieri seduti nella stessa tavolata. La serata trascorre in allegria e, come sempre, è accompagnata dall’orchestrina. Completiamo con una porzione di strudel. Alla fine, dopo il conto (29€ in due), ci salutiamo calorosamente con le due coppie e torniamo allo store per comprare un boccale. Usciti dal locale prendiamo la metro che ci porta in hotel. È l’ultima sera e, perciò, cominciamo a preparare i bagagli.

7° giorno

È l’ultimo giorno (anzi mezzo) utile di vacanza e decidiamo di dedicarla ad una visita più ampia della città. Dopo l’ultima colazione andiamo in Marienplatz. All’ufficio informazioni (troviamo una ragazza italiana), visto che ancora è valida la Isarcard Weekly, chiediamo se è possibile integrare il biglietto per l’aeroporto (così risparmiamo). Ci conferma che è possibile e bisogna farlo alla biglietteria della metro. Ringraziamo e scendiamo giù in metro per fare il biglietto. Torniamo in piazza e qui solo io (mia moglie l’aveva fatto il giorno prima mentre mi aspettava) entro all’interno del Neus Rathaus per visitare gli ambienti interni. Ricordo che l’edificio è operativo e ospita gli uffici del municipio della città. Gli interni sono un susseguirsi di colonne, volte gotiche e tanto altro, tutto all’insegna dell’ordine e della pulizia. Molto bello. È un edificio enorme dove è facile perdere l’orientamento (se entrate fissate qualche riferimento). Il prossimo obiettivo è andare a vedere un tratto del corso dell’Isar, il fiume di Monaco, che scorre un pò defilato rispetto al centro città. Procediamo a piedi seguendo il google maps. Lungo il tragitto incontriamo la Chiesa di San Luca, molto grande e anche bella sia dentro e sia fuori. Appena attraversiamo la strada ci troviamo già a bordo fiume. Percorriamo un tratto e arriviamo ad incrociare la parte alta della Maximilianstrasse. In fondo a sinistra si vede il Maximilianeum, il palazzo voluto da Maximilian II, oggi sede del parlamento bavarese. Lo vediamo sommariamente da fuori e proseguiamo in direzione opposta per la Maximilianstrasse. Passiamo dal Residenz e lungo la Dienerstrasse ci fermiamo ed entriamo alla Dallmayr, un tempio della gastronomia tedesca (da paragonarsi al nostro Peck di Milano). C’è da ubriacarsi tra formaggi, salumi, vini, dolciumi e tanto altro. Proseguiamo e andiamo alla Viktualmarket dove ci sono le botteghe delle salsicce tipiche bavaresi. Compriamo alcune confezioni da portare via. Torniamo per una ultima puntatina all’Hofbrauhaus indecisi se farci una birretta (alla fine non se ne fa niente). Finite le ultime formalità torniamo in hotel per ritirare i bagagli. Sistemiamo gli ultimi acquisti, ci riposiamo un pò e lasciamo l’hotel. Con la metro linea S8 andiamo in aeroporto. In perfetto orario partiamo alle ore 18:10, volo Easyjet destinazione Malpensa. Arriviamo alle 19:20 puntuali. Dal parcheggio vengono a prenderci e ritirata l’auto ritorniamo a casa.

Considerazioni su Monaco di Baviera

Al di là della concomitanza dell’Oktoberfest, Monaco è una città splendida, allegra, elegante e cordiale con i visitatori. Dicono che i bavaresi sono dei tedeschi atipici e diversi dal resto della Germania. Devo dire che rispetto ai berlinesi è vero, per il resto non lo so. La città offre tutto ciò per rendere il soggiorno piacevole e appagante. Trovi cultura, arte, svago e tant’altro. Tra i pregi di Budapest c’è senz’altro l’efficienza dei mezzi pubblici che coprono tutta l’area che può interessare un visitatore. Anche i siti da visitare (palazzi, musei) sono ben organizzati. A Monaco la lingua non è un problema perché basta conoscere l’inglese e ci si intende con tutti. Ci molti italiani sia nei locali e sia negli uffici al pubblico (all’Ufficio Informazioni di Marienplatz in particolare). Per la gastronomia il panorama è limitato alle specialità bavaresi ma per noi non è stato un problema, anzi meglio così abbiamo approfondito le nostre conoscenze. Per la birra, ovviamente, tutto perfetto. Le birrerie sono una goduria continua. Riguardo all’Oktoberfest voglio precisare che è un’esperienza che almeno una volta nella vita bisogna provare e non sono d’accordo con chi dice che è una festa senza senso e superata. Non è vero. È modo di stare in compagnia e di capire usi, costumi e tradizioni di un popolo. E poi… viva l’allegria. Per le visite da non perdere il Residenz, l’Alte Pinakothek, la Peterskirche e il Nymphemburg. Per le escursioni da fare assolutamente i castelli della Baviera e se rimane tempo Ratisbona (noi purtroppo non siamo riusciti a farla). Un giorno, forse, tornerò da queste parti, magari organizzato in auto per potere raggiungere in autonomia i luoghi della Baviera che meritano di essere visitati, in particolare tutta la via Romantica.

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Monaco di Baviera - Oktoberfest 2019

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Castello di Linderhof

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Monaco di Baviera - Marienplatz e Neues Rathaus

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Schwangau - Castello Neuschwanstein

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Oberammergau



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