Rodi: la terra di Elio e Poseidone

Partenza ore 6 con il volo Ryanair FR4991 da Orio al Serio (BG), per me che abito vicino a Malpensa vuol dire alzarsi alle due. Sbrigate le faccende di casa, mi metto in macchina e raggiungo l’Orio Parking di Azzano San Paolo (www.orioparking.com) che per 38 €, custodirà la mia auto per 9 giorni. Il parcheggio ha il servizio navetta, che parte poco dopo e in 5 minuti siamo all’aeroporto.
La scelta della partenza da Bergamo con Ryanair è dovuta non solo al costo inferiore, ma soprattutto al fatto che le partenze da Malpensa facevano tutte scalo ad Atene per almeno 4/5 ore.
Arrivata all’aeroporto di Rodi alle 9.55, ritiro velocemente il bagaglio, dopo aver fatto tappa in bagno e aver scoperto che sull’isola, come in tanti altri posti al mondo, non è permesso gettare la carta igienica nel water.
Appena fuori dai controlli, a sinistra, sempre all’interno dell’aeroporto, si trovano tutti in fila gli sportelli degli autonoleggi, quindi mi reco a quello della Rodoscars ([email protected]), dove dall’Italia ho prenotato dal 15/09 al 23/09 una Suzuki Alto per 176 euro. L’auto non è in perfette condizioni, ma l’assicurazione copre tutto tranne la perdita delle chiavi e qualsiasi cosa successa sotto l’effetto dell’alcool o per utilizzo improprio.
Mi sono portata il navigatore da casa, aggiornato con le mappe greche, e lo imposto subito su Rodi città, perché mi guidi all’Hotel Florida. Praticamente, è tutta dritta, uscendo dall’aeroporto si tiene la sinistra e si costeggia il mare.
A proposito di mare… ci credo che è un paradiso per i surfisti! Io, però, ho bisogno di acque più calme, chissà dove mi porteranno quelli del diving?!?
Intanto che osservo i colori del mare, sulla radio tutta rigorosamente in lingua greca, partono delle note famigliari, ma la voce è completamente diversa e anche la lingua! Insomma “Total Eclipse of my Heart” in greco, ha il suo perché.
In 25 minuti e circa 15 km, arrivo vicino al porto Mandraki di Rodi, dove si trova il Florida Hotel (Amarandou 5, 85131 Rodi, [email protected]), dove ho prenotato su booking.com, per l’intero soggiorno, una singola a 311 euro. Dato che la camera è dotata di bollitore, fornelletto e frigo, non ho scelto di avere la colazione inclusa, ma me la facevo direttamente in camera con quanto acquistato nei supermarket vicini.
Faccio qualche giro per trovare parcheggio, ma l’hotel si trova in una vietta pedonale e intorno non ci sono posti liberi. Vado al porto, ma è a pagamento. Poi mi sposto nella via del Grande Albergo delle Rose, costruzione italiana degli anni ’20, oggi casinò, e sarà forse il nome italiano a portarmi fortuna? Posteggio e percorro 300 m con la valigia. L’entrata dell’hotel è con una bella scala, la padrona dell’hotel, Yvonne, si precipita ad aiutarmi, ma sono stata più rapida! Mi spiega che la mia camera non è pronta e si scusa mille volte, ma in realtà, sono io a essere in anticipo di ben tre ore. Le chiedo se posso lasciare la valigia lì, in attesa che venga pronta.
Yvonne è una persona spettacolare, a parte la gentilezza e il buon umore, è sempre stata super disponibile e attenta, forse anche perché sapeva che ero lì da sola. Fornendomi delle mappe, mi ha spiegato bene la città e con evidenziatori di colore diverso, mi ha indicato dove fare colazione, cena, acquisti, etc. Insomma è innamorata della sua isola!
In realtà, mi sono già preparata un piano di attacco dell’isola, ma sono arrivata prima del previsto, quindi decido di fare il programma che mi ero proposta per il secondo giorno e qui e là aggiungerò quanto consigliatomi da Yvonne. Riprendo l’auto, che riuscirò sempre a parcheggiare nella stessa via, a qualsiasi ora, e punto il navigatore su Filerimos, dove arrivo dopo una ventina di minuti. Raggiungo questo antico monastero (entrata 6 euro, lu-do 8-17.30), nato là dove sorgeva l’acropoli dell’antica città di Ialyssos e dove mi colpisce particolarmente la presenza di decine di pavoni, chissà che spettacolo nel periodo degli amori! La bella posizione poi aiuta, in lontananza la costa forma una baia. La pietra gialla diventa oro al sole: nel momento della mia visita è al massimo dello splendore. All’uscita, a destra c’è un chiosco che vende un liquore alle sette erbe di produzione locale, decantato dalla mia guida, e davanti parte una via Crucis, che porta a una grande croce moderna, da cui si gode un bel panorama.
Reimposto il navigatore su Petaloudes (13 km) e mi fermo a Kremasti, perché attirata da una bella chiesa, tutta bianca, la Katholiki Ekklisia Maria, con all’interno dipinti bizantini. Proseguo verso la Valle delle Farfalle (5 €) e già a 7 km di distanza, vedo dei cartelli a forma di farfalla che indicano i km che mancano: questo vuol dire che sono sulla strada giusta!
Arrivo alle ore 2. Il percorso è obbligato, con delle scale che percorrono la valle. Non vedo subito la miriade di farfalle (callimorpha quadripunctaria) che abitano in questa zona, attirate dal profumo della resina dell’albero di storace, perché sono attaccate alla roccia, agli alberi e si mimetizzano, con il colore marrone. Solo quando volano, si vede il rosso delle ali. Bisognerebbe spaventarle per vederle volare, ma questo riduce la loro riproduzione e perciò è fortemente vietato… spero che non dobbiate assistere, come capitato a me, a scene di persone irrispettose, solo per fare una bella foto.
La upper valley presenta una concentrazione maggiore, rispetto alla lower valley e alla fine del percorso c’è una chiesetta. Mi raccomando, conservate il biglietto in buono stato, perché ci sono diversi tornelli con lettore ottico da passare sia all’andata che al ritorno. Bagni a 50 cents.
Il sole a quest’ora è molto forte, ringrazio quindi che fosse un posto così ombreggiato.
Ritornata all’auto, riprendo il mio cammino verso il monastero di Kalopetras. Il piccolo monastero è visitabile solo da fuori nonostante i 6€ di entrata e si trova in una bella posizione.