Mykonos, il volto più autentico di una regina della movida

La più chiacchierata delle Cicladi svela l’animo più silenzioso, un micromondo fatto di storia, tradizioni ed experience che non ti aspetti, dalla “farm life”, a degustazioni dolcissime, quelle del suo pregiato miele. La patria ellenica del divertimento mantiene una dimensione da favola, tra mulini a vento, piccole cappelle e incantevoli...
Elena Bittante, 31 Mag 2025
mykonos, il volto più autentico di una regina della movida

Mykonos può essere un’ode alla tradizione greca, basta semplicemente mettersi in ascolto. L’isola non si racconta solo nella musica dei dj set internazionali che ritmano le calde estati mediterranee, ma nel sibilo del vento e nel fragore delle onde: il mare canta la stessa poesia da millenni evocando storie di eroi e pescatori, quasi a confondere il mito con la realtà, una magia ricorrente nelle isole greche. Siamo pur sempre in una perla del Mar Egeo, e anche qui è possibile trovare il Genius loci che vive nel sottobosco, all’ombra degli stereotipi che la rendono inflazionata e soggetta all’overtourism, e allo stesso tempo osteggiata per la sua nomea di destinazione “caotica”, tutta divertimento e perdizione. 

Questa settimana, la rubrica “Altro viaggiare”, vi porta alla scoperta di una Mykonos autentica e bellissima, quella delle calette rocciose e spiagge dorate meno conosciute, delle taverne all’ombra di pergolati e nuvole di tamerici, dei giardini di ulivi argentei, dei monasteri e dei villaggi dell’entroterra, dove scoprire prodotti locali e un artigianato chilometro zero, ma anche dei luoghi più noti, visti da tutt’altro punto di vista, come la Chora, considerata la zona più instagrammabile dell’omonima capitale Mykonos Town

Se l’iconico quartiere di Little Venice e i mulini di Alefkandra sono un must in città, visitare i musei, andare alla ricerca delle horio, le cappelle costruite dai marinai dell’isola, e degli angoli meno noti, incorniciati da cascate di bouganville che adornano i muri bianchi impastati di calce, è una vera e propria avventura che regala conoscenza e scorci inediti della bellezza senza tempo di quest’isola. E ancora porticcioli, antiche mulattiere e sentieri rocciosi che conducono a fari solitari e piccole e candide cappelle, alcune dalla cupola blu, il colore del mare.

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Mykonos come non l’avete mai vista e considerata 

Fin dagli anni ‘50, Mykonos si è sempre distinta dalle sorelle dell’arcipelago delle Cicladi e da tutte le altre destinazioni della Grecia per la sua allure glam. Una destinazione di gran classe, molto amata da artisti di fama mondiale: dietro occhiali da sole oversize e sotto foulard elegantemente annodati, era facile riconoscere artiste come Maria Callas, Grace Kelly e Elizabeth Taylor, mentre personaggi di spicco come Aristotele Onassis, passeggiavano indisturbati lungo la promenade del porto cittadino. Negli anni Mykonos è diventata una destinazione più accessibile, ma senza mai abbandonare quell’atmosfera “cool” che oggi viene associata alla movida, un turismo balneare in simbiosi con la club culture e la musica in genere. 

Dj set internazionali, party e cocktail con ombrellino non mancano mai sull’isola che sembra non conoscere il sonno, ma senza obiettare questa realtà consolidata ormai da anni, è possibile svelare l’altra anima di Mykonos, che incarna il piacere rilassato della vita insulare, tipicamente greco, a cominciare dall’eccellente e generosa cucina locale. Anche qui le taverne a conduzione familiare sono un’istituzione, o sarebbe meglio chiamarle le ouzeri”, dove vengono serviti piatti freschissimi: deliziatevi con il kremidopita, la torta di cipolle, il dolmades, gli involtini di riso in foglia di vite, la louza, la salsiccia tipica; immancabili i piatti di pesce del giorno, le cozze al vapore, il moussaka, la “lasagna” greca per eccellenza, così il kleftiko, i souvlaki e il gyros, portate a base di agnello. Per gli amanti del formaggio, preparatevi ad un’autentica experience: da assaggiare il kopanisti di Mykonos, un’ottima proposta a pasta molle speziata, il famoso lampropites, preparato con uova e lievito, e i più conosciuti kopanisti e feta. Si chiudono le danze con la baklava e le loukoumades, le frittelle dolci impreziosite dal miele a chilometro zero dell’isola, un prodotto d’eccellenza molto rinomato. 

L’altro lato di Mykonos Town, tra musei e angoli inediti

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Il punto di partenza per scoprire l’identità dell’isola è insospettabilmente Mykonos Town, capitale della movida che non ha perso il fascino del villaggio greco, soprattutto nel dedalo di stradine della Chora, il gettonato centro storico. Senza nulla togliere alle zone più conosciute come la pittoresca Piccola Venezia, che affaccia sul lato destro della Baia di Alefkandra, ai mulini a vento che incorniciano il promontorio a sud-ovest del quartiere, addentriamoci nei percorsi meno turistici per ammirare le geometrie cubiche e bianchissime delle case, i dettagli degli infissi blu cielo, le scalette tanto bianche e smussate agli angoli da sembrare di panna montata. Nelle piazzette assolate spuntano delle pittoresche horio, le cappelle edificate dai marinai dell’isola per voto, di rientro da lunghi viaggi, vere e proprie gemme nel tessuto urbano che racchiudono tutta l’atmosfera mistica di un luogo di preghiera. La più famosa si trova a Kastro, l’area più settentrionale della parte vecchia di Chora, abitata fin dalla preistoria: è Panagia Paraportiani, un candido gioiello architettonico che mescola elementi bizantini e cicladi.

Il centro storico di Mykonos Town è anche una destinazione culturale poiché ospita i musei più interessanti dell’isola: il Museo Archeologico custodisce moltissimi reperti provenienti dalle vicine isole di  Paros, Rhina e Delo, il Museo del Folclore è una testimonianza della cultura locale nonché vetrina delle magnifiche creazioni di Sofia Thanopulos-Maroulina, la celebre disegnatrice di gioielli amata da Audrey Hepburn e Sophia Loren. Consigliatissimo per gli amanti del mare (e non solo), il Museo Marittimo, dove ammirare alcuni modelli navali della flotta pre-micenea, così ancore, libri e cartografie che ripercorrono le rotte dell’antichità. Tappa anche a Casa di Lena, edificio del XIX secolo appartenuto al capitano Nikolaos Sourmelis, un cammeo del recente passato dell’isola. Infine il Museo dell’Agricoltura, campeggiato da un mulino a vento in pietra del XVI secolo che svetta sulla cima della collina più alta, offrendo un incantevole panorama, soprattutto al tramonto. 

Prima di lasciare la città per qualche spiaggia da sogno o per qualche escursione nell’entroterra, pit stop a Piazza Manto, il luogo d’incontro del porto vecchio della città, vegliata dal busto di Maddalena Mavrogenous detta “Manto”, donna leggendaria che ebbe un ruolo fondamentale nel corso della rivoluzione greca del 1821. 

Le spiagge più tranquille e quelle più amate dai surfisti

Per vivere una Mykonos balneare ma in tutta tranquillità, la bussola punta verso il nord dell’isola. Qui spaziano i tratti di costa più incontaminati, le mezzelune di sabbia o le calette di roccia meno frequentate, ideali per chi desidera una valida alternativa alla movida “on the beach” delle animate spiagge meridionali. 

Bellissima Agios Sostis, un vero e proprio paradiso incontaminato situata a nord-ovest. Questo arenile di sabbia dorata che si tuffa nell’acqua cristallina, è uno dei pochissimi dell’isola completamente libero e non attrezzato, uno “stato di natura” ad un passo da una manciata di case dove trovare una taverna che offre il pescato del giorno e calamari alla griglia superlativi. Da appuntare anche la selvaggia Fokos, immersa nel bellissimo scenario naturalistico vicino al lago di Marathi. Nelle giornate di Meltemi, il vento che accarezza l’arcipelago delle Cicladi soffiando da Nord, diventa un vero e proprio place to be per i surfisti. 

Altra spiaggia molto frequentata dagli sportivi è quella di Ftelia, così dagli amanti della storia antica: qui spunta un sito archeologico neolitico riportato alla luce diversi anni fa, ritenuto la tomba dell’antico eroe dell’Iliade Aiace di Oileo, quasi a ricordare le radici profonde di quest’isola modaiola con il passato e le leggende. Lungo la costa occidentale, bellissime e tranquille anche le spiagge di Houlakia, e Agios Ioannis, quest’ultima adatta alle famiglie con bambini per le acque limpide e tranquille che degradano dolcemente. 

L’entroterra: villaggi e farm experiences

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Il cuore brullo di Mykonos regala esperienze autentiche e indimenticabili. L’entroterra ha tutt’altro sapore, a cominciare dai menù dei ristoranti che dal “pescato del giorno” propongono una ricca proposta di carne alla griglia (qui le braciole di maiale e l’agnello sono un must), accompagnate da un’ampia varietà di insalate con prodotti freschi e dell’ottimo vino locale. 

Il villaggio più caratteristico dell’entroterra è senza dubbio Ano Mera, a soli 8 chilometri dalla città di Mykonos. Meta conosciuta dai più per concedersi una scorpacciata di prodotti tipici e per scoprire tutto il fascino del Monastero di Panagia Tourliani, bellissimo esempio di architettura cicladica del 1542 che svetta sull’altopiano principale dell’isola in tutto il suo candore, fatta eccezione per la cupola rossa, in antitesi al ricorrente colore blu; gli interni custodiscono un’aura intima e mistica che è rimasta immutata nel tempo, così la bellezza delle numerose decorazioni votive.

Ano Mera, oltre ad essere un’occasione per immergersi nella cultura e nella spiritualità locale, è altresì un invito a scoprire la “farm life“, la vita agreste dell’isola, aspetto meno noto e altrettanto interessante. Qui i saperi antichi vengono tramandati da generazioni nelle fattorie a conduzione familiare e nelle attività agricole tradizionali. Degna di nota è la tradizione vinicola dell’isola, che potrete scoprire con belle e buone degustazioni, frutto dei vitigni locali di Assyrtiko, un bianco minerale e fresco, e di Agiorgitiko, un rosso morbido e fruttato di grande personalità. Da non perdere anche le experience nelle chorio, le tipiche cascine, dove le famiglie organizzano dei tour guidati per partecipare alla vita contadina: incontrerete gli animali, assisterete alla raccolta delle primizie, alla preparazione del pane e di altri piatti tipici (rubando anche qualche ricetta), così ad una delle produzioni di eccellenza dell’isola, il miele

Il contatto con la vita rurale è un’opportunità per entrare in sintonia con il fascino autentico di Mykonos, esperienze immersive e bellissime che racchiudono grandi significati per alcune realtà dell’isola che desiderano distinguersi dalle attività connesse al turismo di massa, da sostenere ed incentivare. Se terminate la visita nel pomeriggio, il consiglio è quello di spostarsi dall’entroterra verso la costa, ma senza intenti balneari: tappa al Faro di Armenistis, raggiungibile percorrendo un breve sentiero sterrato che regala incantevoli scorci sul Mar Egeo, molto suggestivi al tramonto. Il ciclope spento è ormai un rudere che non illumina più le notti dei marinai ma la scoperta di chi desidera conoscere l’altra faccia di Mykonos, autentica e poetica, memore del suo passato. 



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