Primavera fra Madrid ed Andalusia

Siamo partiti da Venezia il 17 aprile con un volo Iberia, ed alle 16 eravamo già a Madrid. Abbiamo preso la metropolitana dall’aeroporto ed in meno di mezz’ora (con 2 cambi) eravamo in pieno centro, in un albergo tranquillo a 50 metri dalla Gran Via ed a 200 dalla stazione metro di piazza Callao in una stradina parallela. Avevamo comperato il...
Scritto da: Ruggi
primavera fra madrid ed andalusia
Partenza il: 14/04/2008
Ritorno il: 29/04/2008
Viaggiatori: in coppia
Siamo partiti da Venezia il 17 aprile con un volo Iberia, ed alle 16 eravamo già a Madrid. Abbiamo preso la metropolitana dall’aeroporto ed in meno di mezz’ora (con 2 cambi) eravamo in pieno centro, in un albergo tranquillo a 50 metri dalla Gran Via ed a 200 dalla stazione metro di piazza Callao in una stradina parallela. Avevamo comperato il biglietto per i mezzi pubblici e la Madrid card per 3 giorni, in un’agenzia viaggi in Italia attraverso la quale abbiamo fatto anche la prenotazione dell’ albergo (visto in foto, in tutti i dettagli, servizi igienici compresi, su Internet).

La mattina seguente abbiamo compiuto un giro “turistico” (di mezza giornata) con un bus con guida che parlava Italiano, per farci un’idea della città: è forse la cosa migliore in quanto si possono già assaporare certi aspetti che magari, da solo, non riesci a cogliere. (la stessa ditta fa anche giri di una giornata includendo Toledo oppure l’Escorial ma si può approfittare anche dei bus rossi a 2 piani ). Dal pomeriggio via con le visite! La Madrid Card ti permette di visitare innumerevoli musei con 2 lati positivi: ammortizzi il costo della stessa in pochissimo tempo e, cosa più importante, hai sempre delle entrate riservate che eliminano le interminabili file dovute ai capillari controlli della sicurezza (controlli forse maggiori di quelli all’aeroporto… Ma dopo essersi “scottati” con l’attentato, non do loro torto!) Il Prado è entusiasmante anche se qui è forse meglio “saltare” alcune parti e soffermarsi su quegli artisti che piacciono di più o che sono più noti. Attualmente c’è una mostra particolare su Goya (da non perdere). Il “regina Sofia” è altrettanto interessante anche per la presenza di una mostra temporanea su Picasso: vedere Guernica dal vivo ti mette i brividi, ma è altrettanto affascinante conoscere l’evoluzione della sua pittura in poche stanze, con pezzi più e meno noti. Da vedere il Palazzo reale ma anche la vicina cattedrale o almeno, come abbiamo fatto noi, fare una salita al campanile (con guida) per avere una vista dall’alto della città , della sierra, di tutto l’hinterland madrileno. Consiglio anche qualche passeggiata nel centro attorno alla Plaza Mayor nelle stradine dove puoi avere simpatiche sorprese (come scorci o chiese minori ma non per questo meno interessanti). Per il cibo ci siamo affidati un po’ al caso. Sulla Gran Via c’è un po’ di tutto e consiglio sempre di controllare , per i prezzi, i menù esposti all’ esterno ed eventualmente risparmiare con un “menù del dia”). Fra il Prado ed il regina Sofia c’è una serie di “trattorie” come le chiameremmo noi, dove abbiamo pranzato con primo, secondo, vino (bottiglia davanti e bevi quanto vuoi…) e minerale, con 10 € a testa!! Sfruttate poi le “tapas” almeno per il pranzo scegliendone un paio a testa (costano poco e saziano..) e, salvo casi eccezionali, lasciate perdere il vino: meglio una birra “de baril”(alla spina) almeno a Madrid…

Il quarto giorno siamo andati a ritirare l’auto a noleggio: era domenica mattina quindi le strade erano ancora semivuote e ci siamo diretti a Toledo. Le strade sono bellissime quasi tutte a 4 corsie e senza pedaggio: una mia amica che vive e lavora in Spagna me lo aveva preannunciato ma non ci credevo! Inoltre il traffico non è quasi mai su queste strade caotico. Ho avuto un’ottima impressione sulla guida degli spagnoli: rarissimi viaggiano costantemente sulla corsia di sorpasso, non lampeggiano (anzi, io abituato a viaggiare in Italia con i fari accesi mi son visto far segnali per chiuderli!!). Strombazzano, ma solo in città! Su queste autostrade si può approfittare comodamente (così come suggerito dall’amica) dei ristoranti (che hanno spesso anche l’albergo) e non hanno niente a che vedere con i nostri autogrill (sia come prezzi che come servizio) A Toledo ci siamo permessi un “Parador”: si tratta di alberghi costruiti in vecchi palazzi o addirittura in abbazie o castelli. Il nostro aveva una vista inenarrabile sulla città ed il Tago. Toledo può essere vista in una giornata, una giornata e mezza con tutte le cose più importanti (e non dimenticate il marzapane! Le lame invece scordatele, per i prezzi…). Come in tutte le città (spagnole e non) l’auto va lasciata in parcheggio ed occorre camminare.

Da qui in avanti non avevamo nulla di prenotato. Abbiamo fatto una scarrozzata per la meseta della Mancha giungendo dapprima a Consuegra dove ci sono i mulini a vento e la “venta” (locanda) cui si ispirò Cervantes per il suo Don Chisciotte: pur sapendo che c’è una base di promozione turistica in tutto questo, vi assicuro che i panorami visibili dai mulini e la locanda valgono una piccola sosta.

Da qui ci siamo diretti verso Granada arrivando piuttosto tardi, ma abbiamo trovato un albergo un po’ in periferia (ma vicino alla stazione dei bus. Grande la meraviglia di trovare la Sierra Nevada (3400 m.)coperta di neve a metà aprile, a due passi dall’Africa! (Ci spiegheranno poi che la neve è arrivata da poco, che la stagione sciistica è iniziata a metà marzo e che, con qualche giorno di caldo, tutto sparisce). A Granada, lasciato l’auto nel garage dell’albergo, abbiamo girato con il bus (1€ a corsa ma 10 corse costano solo 5€): dapprima una visita alla cattedrale e poi un giro su quegli autobus rossi a 2 piani con auricolare e spiegazioni. Grande la nostra disillusione per non riuscire a vedere l’ Alhambra: i biglietti per quel giorno ed anche per il successivo erano tutti venduti, a causa dei visitatori a numero chiuso! (Prenotateli su Internet, molto, molto prima con giorno e ora di visita! O con l’agenzia!) Poi però ci siamo rifatti! Granada era (ed è) divisa in varie zone: quella cattolica, quella ebrea, quella araba e quella gitana. C’era la possibilità di assistere ad uno spettacolo di flamenco (diffidate di Madrid: lì è roba taroccata) ed abbiamo approfittato: vi vengono a prendere in albergo con un piccolo bus (sul Sacromonte, zona gitana, i parcheggi non ci sono) se volete potete cenare nella Venta (Cantina) assistere ad un’ora abbondante di Flamenco “reale” farvi una passeggiata con guida (che vi racconta la storia di questi gitani), assistere allo spettacolo dell’Alhambra di notte e tornare in albergo accompagnati, sempre dal bus, attorno all 23.30. Vi assicuro che vale! Il giorno successivo ci siamo tuffati verso la costa: Abbiamo evitato Malaga e Marbella, guardandole solo da lontano: tutta la costa del Sol assomiglia a 10, 100 coste romagnole (in peggio!) con una miriade di condomini costruiti ed in costruzione ed altrettanti campi da golf! La tappa successiva ci ha portato dal mare ai monti, sulla Serranìa: è la zona dei villaggi di case bianche che ha come centro principale Ronda. Per arrivare c’è una strada che vi porta ad oltre 1000 metri in una zona di tipo carsico, brulla per poi “ricadere” in questa cittadina. La parte più vecchia è situata su di uno sperone roccioso mentre quella più nuova si trova al di là del ponte sull’orrido detto “tajo”. C’è un bel museo nella “plaza de toros” sulla storia della tauromachia (inventata proprio qui) un altro molto simpatico sulla storia degli insediamenti in questa zona, poi i bagni arabi. Ma è nel complesso una cittadina in cui passeggi volentieri. Il giorno seguente torniamo verso la costa e ci fermiamo a Gibilterra. A dire il vero ci fermiamo a La Linea (Spagna) per mangiare. Chiediamo al cameriere come arrivare dall’ altra parte. “Dove avete l’ auto?” “In parcheggio”” Lasciatela lì è la cosa migliore! Ci sono 500 metri di strada sino al confine e di là prendete il bus!”. Lo ascoltiamo e difatti ci accorgiamo subito di una fila lunga alcuni chilometri per le automobili sia in entrata che in uscita da Gibilterra. Noi a piedi arriviamo in terra inglese in 5 minuti scarsi e senza alcun problema! Il solito tassista ci propone un giro di un’ora per 74 € ! Ovviamente preferiamo il bus ad 1€ a persona (anzi, 1€ e rotti per il biglietto di andata e ritorno suggeritoci dall’autista)! Avevo letto un diario di viaggio (su un altro sito)in cui si parlava in forma “tragica” di questa zona. Si diceva che non accettavano Euro che tutto costava moltissimo: sinceramente ero un po’ prevenuto. Niente di tutto questo: tutti sono molto gentili, accettano gli Euro (anche se poi tendono a rifilarti il resto in sterline… E a farti il cambio che vogliono loro!). Abbiamo optato per una vista breve con la funivia sulla rocca: è un posto fantastico ed indimenticabile da dove ti sembra di toccare la costa africana. E sei in mezzo alle scimmie! Per il resto vi diremo che è molto simpatica una passeggiata nel centro dove la gente passa con naturalezza dallo spagnolo all’inglese o mescola le due lingue.

Il giorno seguente eravamo a Tarifa, la punta più a sud dell’Europa con una lingua di terra in cui ti trovi da una parte l’Atlantico e dall’altra il Mediterraneo. Anche qui l’Africa ed i monti dell’Atlante sono ad un passo! Abbiamo quindi preso la strada verso Siviglia, dapprima fra i nuovi mulini per l’energia eolica e poi in una “piatta” pianura. Per entrare a Siviglia c’erano 10 km di fila segnalati in autostrada! Abbiamo così scelto, sconvolgendo i nostri piani, di andare prima a Cordova. Cominciava il vero caldo: 36°!! Alla sera si abbassava di parecchio ma io che non sopporto quelle temperature ero un po’ nervoso durate il giorno ( ricordate che si arriva anche ai 50° d’estate!) Una visita alla Mezquita, all’Alcazar, una cena in un patio, una passeggiata lungo il Guadalquivir: cose bellissime, tutte.

Il giorno seguente andiamo a Siviglia e riconsegniamo la macchina (anche qui c’è un ottimo servizio pubblico, con 5€ hai 10 corse di bus e , per 2 persone, puoi comperare un solo abbonamento timbrandolo 2 volte). Devo dire che Siviglia ha un sapore particolare (nonostante il caldo…) anche nella gente, affabile, cortese e pronta ad aiutarti. Facciamo un giro serale in centro con cena proprio vicino alla cattedrale, sotto alla Giralda. La mattina seguente eccoci pronti ad entrare all’ Alcazar. Ci accorgiamo di una fila enorme sotto il sole. Ahi! Ahi! Ci soccorre una guida (autorizzata) che deve completare il gruppo spagnolo. “Ma faccio il giro solo in spagnolo!” Accettiamo: in 10 minuti siamo già entrati. Lei parla uno spagnolo scorrevole, semplice e facilitato (per noi ed altri italiani presenti nel gruppo) ed ha un modo veramente simpatico di mostrarti le varie particolarità: fa un po’ come i bravi insegnanti che cercano di “tirar fuori” dagli alunni alcuni concetti dopo averti dato l’imbeccata. La ingaggiamo per la visita alla Cattedrale che avrà luogo nel pomeriggio, in italiano questa volta! Si recuperano alcuni italiani che fanno una fila interminabile sono contenti di evitarla ed entriamo immediatamente. Anche in questo caso le spiegazioni sono essenziali, imbottite da qualche aneddoto e molti consigli su cosa e come fotografare. La guida è molto fiera della triplice cultura della sua città (araba – ebrea – cattolica) e di tutto quanto rimane a tutt’oggi. Insomma una giornata indimenticabile! Il giorno seguente facciamo un giro con il battello sul fiume e di seguito uno con il bus a due piani. Veramente bello! Ed arriva il giorno della partenza: volo Siviglia – Madrid e, di seguito, Madrid – Venezia. Tutto finito: purtroppo! Ma la voglia di tornare c’è sempre, ancora oggi! Ps.: ricordo ai pensionati come me, di controllare sempre, se non sono in possesso della Card per la città, se ci sono sconti o addirittura entrata gratuita per “pensionados” in taluni musei, palazzi e chiese: non occorre nemmeno avere 65 anni ma basta presentare la carta d’identità con la scritta “pensionato”. Mia moglie con la carta elettronica (che non contiene la dicitura “professione”) ha pagato il biglietto intero! Attenzione anche ai bancomat e carte di credito: funzionano come e quando vogliono con cifre di esborso minime: di 6 che ne avevamo funzionava solo una (fra l’altro di una piccola banca locale)! Informatevi nella vostra banca in Italia, sugli importi che vi concedono. Inoltre mi hanno consigliato (dopo!) di usare quei bancomat prepagati “usa e getta”: il tutto per non viaggiare sempre con il patema di restare senza soldi! Per la macchina a noleggio io consiglio la polizza aggiuntiva Kasko: io l’ho fatta. Costa un po’ di più ma viaggiate tranquilli e sereni ( senza questa, la franchigia è di 500 €: vedete un po’ voi..) Buon Viaggio!



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