7 giorni in Andalusia on the road: cosa vedere, dove andare e come godersi al meglio l’Arabia di Spagna
Nella mia testa quest’anno avevo la costa del Portogallo, è dall’estate del 2022 che mi gironzola nella testa e a marzo riesco a partire con le amiche per Lisbona, quindi mi piacerebbe concludere un po’ la zona. Roberto, stranamente, mi propone l’Andalusia. Dopo anni e anni che gli chiedo di andarci, ora che l’ho accantonata nel cassetto, finalmente si è convinto quindi: detto fatto! I primi di marzo blocco subito i voli e l’auto.
Indice dei contenuti
Premessa: viaggiamo in 3 con una bimba di 8 anni, che amore della mamma, ci segue ovunque nei nostri viaggi pazzi da una notte e via, cambiando alloggio notte per notte. Oramai si è anche abituata e si diverte un mondo poi a raccontare al ritorno a casa, della sua casetta o camera più bella: ma una cosa che ancora non ama molto, sono i transfer troppo lunghi in auto perché principalmente si annoia a morte, poi i monumenti, li regge ma dopo un po’ inizia a sbuffare. La posso anche capire, poco le importa, quindi bisogna trovare una giusta dimensione, per questo, il diario l’ho intitolato l’Andalusia del sud, abbiamo optato per delle città meno impegnative togliendo di proposito Siviglia e Cordova. Tolta per dei motivi molto semplici. A Siviglia trovi un bel volo diretto, ci aggiungi Cordova che raggiungi comodamente in treno quindi visto che abbiamo l’auto decidiamo di fare tutto quello che possiamo sfruttandola al massimo.
Informazioni utili
Ecco il recap del nostro viaggio:
- Partenza easyjet da Milano su Malaga sabato 10 giugno alle 16.40 e arrivo previsto alle 19.15
- Rientro venerdì 16 giugno alle 19.50 e arrivo previsto alle 22.50
- Costo totale 255 euro senza bagagli solo zaino, ma sono convinta che con 3 zaini possiamo farcela.
- Blocchiamo subito con easyJet anche la macchina (euro 233 abbiamo anche l’assicurazione completa)
La scelta del tour da fare all’inizio non è stata una cosa facile, mille idee, una marea di cose a fare da vedere, da assaporare, da gustare ma il tempo è poco troppo troppo poco! Ma a distanza di un mese abbiamo scelto il nostro itinerario migliore.
Alloggi
Ovviamente la scelta degli alloggi è ardua ma ci affidiamo a booking come sempre. Sabato sera all’inizio pensavamo di restare a malaga centro o in ogni caso sulla spiaggia, ma i prezzi degli hotel nel fine settimana salgono alle stelle quindi bocciamo l’idea e optiamo per incamminarci direttamente verso la nostra meta della domenica quindi dormiamo nei seguenti luoghi:
- All’arrivo a Hotel Las Rampas a Fuengirola dista circa 25 km dall’aeroporto e con eur 87 prendiamo una tripla con colazione
- Domenica dormiamo a Conil de la Frontera presso Hotel Restaurante Blanco y Verde Euro 101 tripla con colazione
- Lunedi notte a Ronda optiamo per una sistemazione privata in una casa che dicono tipica andalusa: Casa Ronda 1808 euro 48
- Martedì e mercoledì siamo a Granada e cerchiamo una struttura dove ci sia la possibilità di parcheggio e speriamo di averci azzeccato: Las Golondrinas de la Alhambra euro 86 per le due notti, dalle descrizioni sempre un piccolo residence di 4 mini appartamenti
- Ultima notte a Malaga, il caos è il parcheggio alla fine troviamo un hotel, penso niente di eccezionale ma ha un parcheggio ed è vicino alla metro quindi nel caso venerdì abbiamo anche l’opzione mezzi per poter andare in centro prima di prendere il volo. L’ hotel scelto si chiama Hostal La Casa de Enfrente Euro 78.
Visite guidate
Passaggio successivo prenotare il Caminito del Rey in quanto il tour è stato organizzato anche in funzione della prenotazione del camino perché se non sei interessato alla guida purtroppo solo in lingua inglese o spagnola, gli orari sono veramente scomodi (sempre la mattina prestissimo), quindi l’unica opzione per evitare la sveglia delle 6 è stato bloccarlo per giovedì 15 ore 14.10. Costo di 34,50 euro a persona, 10 euro i bambini sopra gli 8 anni.
Ultima cosa da fare prenotare l’Alhambra a Granada, prenotiamo da casa circa un mese e mezzo prima di partire. Noi abbiamo deciso per le ore 11.30, l’orario tassativo per i palazzi visto che è l’unico orario che non puoi sgarrare, pena saltare la visita. Io conto di arrivare molto prima di vedere tutto e lasciare i palazzi per ultimo. Euro 38, i bambini fino a 12 anni non pagano ma devono comunque fare il biglietto Per l’audio guida decidiamo che la prenderemo in loco, ho provato a fare il pagamento un paio di volte ma mi si bloccava sempre.
Riusciamo per fortuna a far combaciare un tour guidato in lingua italiano preso dal sito Civitatis: Tour di Granada, Albayzín e Sacromonte euro 22 a persona, ma anche qui i bimbi non pagano.
Ora attendiamo i due mesi che ci separano dalla partenza. Senza neanche muoverci abbiamo già speso poco più di 1000 euro.
Diario di viaggio
Sabato 10 giugno – Fuengirola
I nonni ci accompagno all’aeroporto, hanno finalmente riaperto il terminal 2 ben fiduciosi che tutto scorra in orario ed invece no, partiamo con un’ora di ritardo. Il noleggio auto prenotato con Easyjet ci dà le informazioni esatte e precise dove incontrare il loro addetto e tempo 5 minuti siamo davanti alla navetta che ci porterà al noleggio. Al momento del ritiro iniziano i nostri problemi. Noi siamo in possesso di una carta American Express che sappiamo bene che tanti non accettano, a meno che non fai un’assicurazione all risk, cosa che abbiamo fatto direttamente sul sito di Easyjet. Oltre a questo, siccome sappiamo che questa carta, comunque, crea difficolta ci siamo letti e riletti tutto il regolamento due volte e da nessuna parte c’era menzionato l’obbligo di avere una Master Card o una visa.
La ragazza al desk era veramente desolata, ma le loro condizioni sono molto chiare, ci ha fatto vedere che fino a non molto tempo fa anche easyJet lo menzionava ma ultimamente hanno tolto la postilla. Ora il fatto che loro sanno che la compagnia aerea non lo menziona più non è che mi ha fatto molto piacere sentirmelo dire! In ogni caso non volevamo né perdere altro tempo visto che era già tardi e il nostro obbiettivo era prendere l’auto, abbiamo dovuto pagare un ulteriore assicurazione all risk con loro quindi spendendo euro 108 in più, non avevamo molto alternative ma l’assicurazione AXA stipulata con Easyjet loro non la ritengono valida senza una carta di credito che copra la franchigia! Ci siamo attivati subito per richiedere il rimborso, vediamo come andrà a finire.
Ci consegnano una Golf, 4 porte con quasi 70 mila chilometri. Ci dirigiamo alla nostra prima meta con la piccoletta che ha fame e si lamenta ma ha ragione, il ritardo del volo ci ha sballato completamente i piani.
A Fuengirola il parcheggio gratuito è un miraggio, soprattutto il sabato sera, un sacco di gente, molto turistica con tantissimi bar e ristoranti, si assapora proprio la vita da vacanza. Noi tentiamo e facciamo un giro cercando parcheggio anche perché sotto l’hotel ci sono solo 3 spazi per carico e scarico ed è tutto pieno, per fortuna all’ennesimo giro troviamo posto, scarichiamo gli zaini, entriamo in hotel e Arianna lo chiama subito l’hotel Madrigal, in realtà ricorda la Casita di Encanto, ma credo che tutta l’Andalusia sia fatta così, con questo esterno che non ti fa intravedere niente e poi dentro giardini e fontane.
La camera è grande ma puzza di naftalina, tutto sopportabile ma che peccato, il bagno è grande, letti comodi, cuscini a salsicciotto. La notte scopriamo che le camere non sono molto ben insonorizzate e si sente parecchio via vai.
Usciamo per cena perché sono le 23! Spostiamo subito l’auto al parking Las Rampas, euro 16 per 24 ore quindi in realtà neanche così caro, il parcheggio è però piccolo e stretto. Mangiamo nel primo posto che ci capita con un hamburger fatto con uova, buono. Non proprio andaluso, ma per stasera dobbiamo aver pazienza. Rientriamo subito, la piccola non ha la forza neanche di arrivare alle giostre.
Domenica 11 giugno: Tarifa, Playa de Bolonia e Conil de la Frontera
Ci alziamo con calma, colazione internazionale e facciamo una passeggiata per il lungomare. Il mare è calmo e pulito ed è pieno di ombrelloni e sdraio. La nostra passeggiata dura poco, abbiamo quasi 2 ore di strada per arrivare a Tarifa. Prendiamo l’autostrada come ci dice il navigatore, ma paghiamo tantissimo di ticket (8,15 + 5,15 + 3,55) ma a nostro avviso c’è una seconda strada per poter evitare il pedaggio.
Appena arrivati a Tarifa mi dà un po’ tristezza, alla rotonda dove svetta la scritta Tarifa c’’e un Lidl dove ci fermiamo a prendere il necessario per fare dei panini e della frutta, accanto ci sono delle casette un po’ malconce e parecchia desolazione.
Tarifa è il punto più a sud d’Europa quindi mi aspetto anche tante situazioni di arrivi da parte del Marocco magari non semplici. Parcheggiamo l’auto e dopo avere girovagato per il centro storico pieno di casette bianche ci dirigiamo nella ventosissima passerella che attraversa esattamente il punto di congiunzione tra l’agitato Oceano Atlantico ed il più calmo Mar Mediterraneo. È emozionante come se guardi a destra c’è un mare limpido calmo e caldo e dall’altra parte c’è un enorme distesa di sabbia infinita con un mare agitato e ventoso.
Allungando lo sguardo vedi l’Africa, è proprio lì davanti a te. Ovviamente foto di rito, vento pazzesco e sinceramente anche freddo, la giornata è calda ma in quel punto tutto cambia, il vento si alza, ti spinge e tanta gente recupera dagli zaini asciugamani Non abbiamo provato l’ebrezza dell’acqua, ma nella spiaggetta che guardava il mar Mediterraneo diversa gente era in acqua.
Ci dirigiamo alla spiaggia di Bolonia, abbiamo promesso ad Arianna che li avrebbe fatto il bagno. Ore 16.30 parcheggiamo praticamente davanti al ristorante dove c’è l’accesso per la spiaggia! Che scandalosi, ma devo dire che siamo stati bravi, abbiamo mantenuto una media di 22/25 mila passi al giorno, toccando a Granada anche i 28 mila. A quest’ora la sabbia è calda ma si può passeggiare tranquillamente, fa caldo ma c’è aria che aiuta tantissimo a non soffocare.
Il posto è suggestivo: natura incontaminata, sabbia finissima, acqua cristallina: Playa de Bolonia è una delle spiagge più belle, naturali ed assolutamente da vedere in cui il nulla più totale regna. Appena si mette piede su questa spiaggia a destra si notano le dune di sabbia. Ho letto che nel 2001 questo spettacolo della natura di dune fatte di sabbia color oro, è stato dichiarato monumento naturale. Il sistema di dune è in continuo movimento. La duna più grande è alta circa 30 metri per una larghezza incredibile di quasi 200. Salire fino in cima alla grande duna può essere davvero molto faticoso ma Arianna è riuscita nell’intento, a piedi nudi e talvolta anche correndo come una matta per scendere il più velocemente possibile, lasciandosi trasportare dal vento, per lei era la prima volta il ritrovarsi così improvvisamente dalla città al deserto.
Arrivati su in alto alla duna più alta mi aspettavo di vedere il mare, invece ancora sabbia e in fondo vegetazione! Rientrando Arianna non resiste e si tuffa, l’acqua è bellissima, limpida azzurra mai l’avrei detto che ci fossero punti dell’oceano così belli come il nostro mare, inutile dire che l’acqua è ghiacciata! Anche lei temeraria, resta in acqua qualche minuto e torna a scaldarsi al sole!
Ci asciughiamo un po’ e partiamo destinazione Conil, dove ci aspetta l’Hotel Restaurante Blanco y Verde L’hotel viene subito nominato “quello di Coco” qui seguiamo tutta la filiera della Disney, ma torto comunque non ne ha! La camera che ci viene assegnata è grande, anche il bagno è sufficiente, letti comodi, cuscini, ma abbiamo la vista muro! Ma mi domando, perché? L’hotel non è assolutamente pieno, che motivo c’è di dare una camera del genere! Ci cambiamo velocemente e facciamo un giro per il centro cercando un posticino dove mangiare
Questa è la sera dove abbiamo mangiato peggio! Una così triste Paella che solo a pensarci.Non so se abbiamo sbagliato noi il ristorante o abbiamo sbagliato a scegliere dal menu, cmq mangiamo poco e niente, velocemente perché poi si è alzato un vento freddo e dobbiamo assolutamente andare in macchina a recuperare le giacche. A Conil siamo riusciti a parcheggiare gratuitamente a 200 m dall’hotel. A mio avviso fuori stagione non ci sono grandi difficoltà, diversamente credo sia a luglio e ad agosto.
L’idea era di fare una passeggiata sul lungomare ma per caso ci ritroviamo dentro una processione, non sappiamo cosa sia o che festività possa esserci ma ci facciamo trasportare, quando arriva il momento del lungomare fa troppo freddo ed è troppo tardi e siamo troppo stanchi. Sinceramente a mio avviso Conil non merita una sosta.
Lunedì 12 giugno – Cadice e Ronda
Ci alziamo con i ritmi che oramai abbiamo imparato a seguire in questa vacanza, con pranzi alle ore 15 e cene alle ore 22. La colazione inclusa è molto easy, ma la ragazza al banco è gentilissima, ci prepara cappuccino, tè caldo, spremuta fresca fatta al momento.
Partiamo per Cadice e riusciamo a trovare parcheggio gratis proprio davanti alla rotonda dove poi si aprono le porte della città. Tutta la città è accerchiata da spiagge, noi le abbiamo saltate tutte, per noi non è questa la nostra vacanza al mare e in ogni caso devo dire che siamo stati molto fortunati fa caldo ma non così tanto caldo da volersi buttare in un oceano ghiacciato. Ovviamo varcata la porta iniziamo il nostro tour da Plaza de San Juan de Dios, ma saltiamo subito il Teatro Romano. Molto bella La Cattedrale, consigliavano di salire assolutamente sulla Torre di Ponente, uno dei campanili della cattedrale per ammirare una volta sulla cima, una splendida vista panoramica dell’intera città, ma noi l’abbiamo declinata e ci siamo goduti Il Mercato, dove abbiamo mangiato il panino con il Serrano appena affettato e frullati di frutta spettacolari.
Per me, andare al mercato è d’obbligo quando si scopre una città o una nuova località. Rappresenta il modo migliore per scoprire i prodotti locali! Dopo ti che ci siamo messi in testa di trovare la Torre di Tavira che si trova vicina al mercato, trattasi di una delle 126 torri di Cadice. Solo che cerca cerca e uno mica la trova! Perché la Torre come la chiamano loro è un prolungamento della casa e se non guardi bene in alto non ci fai caso!
Queste torri servivano generalmente come torri di avvistamento per il porto, e la Torre Tavira era la più alta nonché la principale. Prossima tappa il Castello di San Sebastian, passeggiata lungo il mare, sul viale Campo del Sur. Bellissima la brezza fresca, la giornata è meravigliosa. La camminata porta fino all’ingresso del paseo Fernando Quinones, il sentiero che conduce al castello, collegato alla città da questo molo, il Castello si trova su una piccola isola.
Subito dopo c’è la famosa Spiaggia di La Caleta, proprio in mezzo tra i due castelli di Cadice. Il Castello di Santa Catalina è situato all’estremità opposta della spiaggia di La Caleta, questa fortezza faceva parte delle infrastrutture di difesa della città. Il Castello di Santa Catalina può essere visitato, noi abbiamo fatto giusto un giretto veloce perché la piccola spingeva per andare al Parco Genoves. A circa un centinaio di metri dal Castello di Santa Catalina, c’è l’ingresso al Parco Genoves, il più grande giardino pubblico della città.
Questo parco lungo l’oceano contiene delle specie botaniche provenienti da diversi paesi del mondo e una serie di piccoli monumenti, tra cui la famosa fontana dei Bambini sotto un ombrello, una piccola grotta e un lago artificiale e una cascata. La nostra visita termina con Plaza de Espana.
Un’altra cosa noi non abbiamo attraversato il ponte della Costituzione. È davvero suggestivo, con i suoi 185 metri di altezza! Ci siamo passati di fianco. Pare che sia uno dei più alti ponti sul mare del mondo. Ebbene sì, è addirittura più alto del Golden Gate di San Francisco!
Prossima meta Ronda! Partiamo da Cadice per le ore 15.30; il viaggio si snoda nella bellissima pianura collinare dell’Andalusia, campi e campi di girasoli!
Le cose da vedere a Ronda sono diverse, tra le più importanti il Ponte Nuovo che è anche il simbolo della città. Una volta a Ronda bisogna ammirare i tre ponti e la gola (El Tajo) sulla quale è arroccata la città.
La città di Ronda è famosa anche per via della Plaza de Toros, è definita spesso la Patria della Corrida Moderna è una delle più importanti di tutta la Spagna, qui veniva e viene celebrata la Corrida Goyesca. Sarei voluta entrare ma spendere 30 euro mi è sembrato eccessivo.
Poco distante dalla Plaza de Toros c’è l’impressionante Mirador di Ronda, ovvero uno spazio che offre una vista panoramica sul Tajo. Ronda, è una cittadella che sovrasta la valle di Ronda con un paesaggio mozzafiato. Dal Mirador si può ammirare il panorama, unico e incredibile.
L’Alameda del Tajo è uno spazio dove è possibile addentrarsi nel verde per poter ammirare, al meglio, il panorama offerto cosa che noi non abbiamo fatto per mancanza di tempo, sarebbe il caso di soggiornare qui almeno un paio di notti, per poter gustare appieno la zona e le sue passeggiate e poter vedere la città da prospettive e angolazione diverse.
La grande e vera attrazione, del simbolo della città è Il ponte nuovo. Questo ponte è un monumento emblematico della città. Il ponte presenta un arco centrale con due archi più piccoli laterali. Nella parte superiore del Ponte Nuovo ci sono delle celle che a suo tempo erano utilizzate come delle prigioni.
In realtà il primo ponte è un altro che andò distrutto dopo pochissimi anni e morirono parecchie persone, pare che l’opera non fu completata correttamente e con il tempo collassò. Successivamente si decise di ricostruire il ponte, questa volta con calcoli più accurati.
Attraversando il ponte ci si gode il panorama dal Mirador de Aldehuela. Poco distante dal Ponte Viejo c’è il Puente de San Miguel, ancor più antico e che collega le due sponde.
Nel giro per Ronda si passa in Plaza de la Duquesa de Parcent, si tratta di una delle piazze più belle della città ed è circondata dai monumenti principali della zona, tra cui il municipio e la Chiesa di Santa Maria Maggiore.
Ultima tappa importante la porta di Almocabar, la vecchia porta che dava accesso alla città. Grazie alle alte mura e alla posizione geografica Ronda fu una delle città più difficili da espugnare di tutta l’Andalusia, questa era la porta più grande e l’entrata principale della città.
Questa notte dormiamo in un appartamento “casa Ronda” a due passi da Plaza del Socorro, una piazza piena di bar e ristoranti.
Quindi direi la posizione è ottima, parcheggiamo a fatica a circa 800 m da casa, ma troviamo parcheggio libero. Purtroppo, tutte le città andaluse hanno vie piccole e strette quindi i parcheggi sono davvero pochissimi. L’unica nota positiva della casetta è la posizione, per il resto pessima! Recensione voto 3, assolutamente da sconsigliare se vi capita! Letti scomodi, asciugamani due piccoli e tristi e lisi, pulizia della serie meglio non guardare, pessima scelta, anche se su Booking davano un punteggio molto alto a noi non è assolutamente piaciuta.
Stasera la piccola ci prega di portarla a mangiare la pizza! Non amo molto mangiare italiano all’estero, uno perché tanto non ne sono capaci, si adattano molto al territorio e alla clientela; quindi, spesso è una grande delusione e seconda perché è sempre di gran meglio provare le specialità del posto. Ordiniamo 2 pizze, una delle due senza mozzarella e direi buona, quella con la mozzarella scandalosa, perché non è mozzarella qui usano la feta! La piccola prende le tagliatelle con ragù, discrete, abbiamo mangiato presso la Vita è bella proprio in centro a Ronda. Ci facciamo convincere dal tiramisù, perché fatto da loro, peccato che non si fa così il tiramisù!
Martedì 13 giugno, Granada
Facciamo colazione e partiamo per la meta di questo viaggio, Granada. Arrivati troviamo al secondo giro parcheggio a 100 metri dal nostro appartamento che si trova in una posizione a mio avviso ottimale, da dove puoi raggiungere tutto a piedi. In 10 minuti sei all’Alhambra e in 10 minuti sei davanti alla cattedrale. La struttura è ottimale anche se abbiamo un piccolo grande intoppo e passiamo la prima notte insonne e con l’attesa che arrivi il momento del cambio appartamento, che per fortuna la mattina successiva avviene tempestivamente. Devo fare i complimenti agli host perché sono stati davvero gentili, carini e super disponibili.
Prima di iniziare il giro pranziamo a base di Tapas in un locale nella piazza di fronte. A Granada pranzare o cenare a base di Tapas è la cosa più conveniente che possa esserci. Con 4 euro ti danno una birra o il mitico Tinto di Verano con tapas che non hanno niente a che vedere con i cicchettini di Barcellona, qui ti arrivano due fette di torta di patate e 7/8 polpette al sugo con patate fritte.
Iniziamo il giro che sono le 4 passate, premetto, a me Granada è piaciuta tantissimo. La vita, le strade, la gente sempre gentile carina ospitale, l’atmosfera, l’aria che si respira, me ne sono innamorata. Granada, si sa ,è la regina dell’Andalusia, sicuramente è una delle città più belle della Spagna, ha questo fascino arabo che ti rapisce e poi il magnifico palazzo rosso dell’Alhambra. È un monumento emozionante e romantico, assolutamente da non perdere. Martedì pomeriggio ci dirigiamo verso la Cattedrale, la cappella Reale, ci perdiamo per il mercado de l’Alcaiceria, che è tutto completamente ricostruito ma fa la sua bella figura.
Restiamo nella piazza per mangiare dei Churros con la cioccolata calda strepitosi. Decidiamo di rientrare ma gironzolando ci ritroviamo nella Piazza Nuova e risaliamo leggermente il fiume, dopo il negozio / esposizione di profumi c’è un localino, successivamente uno dopo l’altro se ne trovano diversi, di flamenco! Non ne abbiamo mai visto uno quindi senza pensarci troppo prenotiamo! A questo punto il nostro programma cambia e andiamo subito a casa per cambiarci.
Lo spettacolo è davvero particolare, dura poco più di un’oretta, il locale è la tipica cantina dove uno si immagina che possa avvenire questi balli passionali e con una storia forte alle spalle. Lo spettacolo è composto da un chitarrista, un cantante, e due ballerini Avranno sicuramente dei nomi specifici che non conosco. Il cantante ha una voce pazzesca, canta, racconta questa storia d’amore che ahimè conoscendo poco e niente la lingua non capisco e percepiamo il tutto solo dai visi e devo dire che sono molto bravi. La ballerina molto brava, molto passionale, il ballerino giovane, bravo. Lo spettacolo di per sé è bello, i costi non sono altissimi, vanno da.20/30 /40 euro, ma sinceramente a me non è piaciuto, non dico che non siano bravi anzi bravissimi, ma io mi sono annoiata a morte! Quindi dubito che andrò a vederne un altro, opinione mia personale! Il Flamenco non è un ballo che fa per me!
Per cena optiamo per delle tapas di pescado con sangria in pieno centro Rientriamo a malincuore a casa.
Mercoledì 14 giugno – Tour guidato di Granada e Alhambra
Ci alziamo presto perché vogliamo assolutamente che ci venga cambiato immediatamente l’appartamento e andiamo a fare colazione. Due cose: qui usano molto le colazioni salate ma non uova bacon ma del pane tostato con una sorta di crema di avocado o pomodori o feta. Il cappuccino costa tantissimo e in ogni caso non usano berlo anche se lo sanno fare bene. Mettono quasi sempre non il cacao amaro ma la cannella ed è costantemente bollente. In ogni caso si trova tranquillamente dove mangiare cornetto e cappuccino all’italiana senza tanta difficoltà.
L’Alhambra, spieghiamo per benino come è gestita. Il ticket si prende assolutamente on line, all’ora prestabilita devi essere ai palazzi, ovviamente uno può anche presentarsi molto prima, visita tutto il sito e poi all’orario dell’appuntamento (mi raccomando la puntualità) devi essere ai palazzi. Noi siamo arrivati alle 10.30, abbiamo passato i controlli, abbiamo preso le audio guide e passeggiando per la prima parte ci siamo diretti ai palazzi, orario fisso 11.30. Dopo i palazzi abbiamo visitato il resto. C’è poco da dire a riguardo, è bellissima, bisogna dedicarle non medo di 3 ore. Suggestiva, ammaliante, incantatrice, da fuori sembra una grande fortezza rossa ma in realtà all’interno c’è una vera cittadella con palazzi reali, harem, scuole, mosche, caserme, orti e giardini. La parte più decorata sono i palazzi Nazaries ma anche la vista è magnifica su tutto l’Albaycin è davvero suggestiva. A pranzo tapas + insalata di pollo e serrano, sempre accompagnato dal tinto di Verano.
Prima della visita guidata con Gianluca, napoletano trasferitosi a Granada da 12 anni, visitiamo il nostro nuovo appartamento e ci rilassiamo un po’ dopo la notte insonne, l’incontro è previsto per le ore 18.30 davanti alla cattedrale. Siamo solo in 5, a noi si aggiunge solo una coppia del Trentino, perfetto direi!
Dopo l’Alhambra, la seconda cosa più importante da vedere a Granada è l’Albaycin. Parliamo del quartiere più antico della città, che è stato dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO perché è il più grande quartiere moresco sopravvissuto in Spagna. L’Albaicin si trova sulla collina di fronte all’Alhambra e a dividerle c’è il fiume Darro. Il nostro giro inizia dalla Cattedrale che si trova nella parte bassa della città, vicino a Plaza Nueva, ed è una chiesa rinascimentale non troppo emozionante. Subito dietro c’è però la Cappella Reale che è invece l’edificio cristiano più importante di Granada, costruito per ospitare le tombe dei più amati re di Spagna: i re cattolici (Ferdinando e Isabella) e Filippo il Bello e Giovanna la Pazza. Noi non siamo entranti in nessuno dei due.
Proprio di fronte all’ingresso della Cappella Reale c’è poi il Palacio de la Madraza. Puntiamo il Sacromonte e San Miguel Alto. Il Sacromonte si raggiunge salendo lungo il Camino ed è il quartiere gitano della città. A Granada vive in maniera stanziale una popolazione di gitani che ha prodotto molti dei migliori chitarristi, ballerini e cantanti di flamenco e la particolarità del Sacromonte sono le loro case. In realtà sono delle case-grotte scavate nella montagna dove è possibile vedere spettacoli di flamenco. Proprio sopra il Sacromonte, c’è poi la chiesa di San Miguel Alto, il punto panoramico più bello di tutta Granada dove vedere il tramonto e l’Alhambra
Si fa sosta al Mirador de San Nicolas (da cui c’è una vista super sull’Alhambra) e Plaza Larga, la piazza principale dell’Albaicin piena di bar e ristoranti frequentati dalla gente del posto.
Non riesco a ricordare se in realtà abbiamo fatto prima San Miguel alto o il Mirador di San Nicolas, l’effetto della guida è questo che ti fai trasportare senza tanto avere la cartina alla mano per vie e vicoletti tanto sai bene che lui ti porterà a destinazione.
Il tour finisce a Puerta Nueva e noi presi dell’atmosfera, restiamo nel quartiere arabo per mangiare in un ristorante marocchino.
Rientriamo stanchissimi oggi abbiamo toccato i 28 mila passi
Giovedì 15 giugno – Caminito del Rey e Malaga
Partenza direzione Malaga per andare al Caminito del Rey. Sul navigatore mettiamo Ardales. Appena si arriva seguire le indicazioni per Accesso Nord, poi per un po’ non si vede nulla e già ci siamo detti, ecco ci siamo persi! Invece poi passi davanti al primo parcheggio. Noi siamo con i tempi tirati e abbiamo optato per arrivare fino all’entrata del tunnel parcheggiare al parking 1 (2 euro) e prendere il bus al ritorno.
Arrivati al parcheggio, ci sono volendo anche dei parcheggi free, ci incamminiamo e dopo 150 metri c’è un tunnel che non è lunghissimo, ho letto da qualche parte 1,5 km ma è impossibile si vedeva la luce in fondo e noi ci abbiamo impiegato non più di 5 minuti. Dopo il tunnel c’è un percorso un po’ più lungo forse 15 minuti. Arrivati al punto di ritrovo, scansionano i tuoi biglietti, hanno controllato i documenti di Arianna che avesse l’età esatta, ti forniscono di caschetti e la tua avventura inizia. Noi siamo arrivati con mezz’oretta di anticipo perché avevamo letto tempi più lunghi di cammino e per fortuna non abbiamo dovuto attendere e siamo entrati subito.
Il cammino è un’esperienza unica nel suo genere, io consiglio a tutti di farla, è particolare, il paesaggio è impressionante visto dall’alto e tutto il percorso è assolutamente in sicurezza.
Ci vorrà circa un’ora e mezza per percorrerlo tutto. Alla fine del percorso trovi bagni e bar oppure vai direttamente alla fermata del bus. Una partenza ogni 30 minuti, costo del biglietto euro 2.5 cad e pagano anche i bambini. Tempo 20 minuti e siamo alla macchina.
Dicono che era il sentiero più pericoloso del mondo. Probabilmente una volta senza tutte le nuove passerelle era sicuramente non incoraggiante lavorarci. Resta comunque un’esperienza unica quella di camminare su passerelle costruite su gole a oltre 100 metri d’altezza. Il panorama è stupendo. Il percorso del Caminito del Rey è spettacolare dall’inizio alla fine, sviluppandosi tra gole, canyon e una grande valle. Attraversa i paesaggi dello scenario naturalistico con pareti che raggiungono i 700 metri di profondità. Ovviamente non è nato per un’esperienza turistica ma era un passaggio dei lavoratori che si occupavano della manutenzione della centrale idroelettrica locale.
Arrivati alla macchina ci dirigiamo a Malaga per riposarci un po’ in hotel. L’hotel dispone di un parcheggio ma appena arrivati è pieno. L’hotel è discreto, il tipico hotel di lavoratori direi: stanza grande, bagno finestrato, letti comodi.
Mentre io e Arianna facciamo un salto al super per una merenda a base di frutta, credo di aver mangiato tonnellate di ciliegie, Robi parcheggia la macchina in una viuzza attorno all’ hotel. Per cena optiamo per un ristorantino a circa 800 metri, non abbiamo assolutamente preso in considerazione il centro, che dista a 2.4 km. Ma arrivati al ristorante non ci ispira, ne troviamo un altro a 400 metri ma anche questo è molto triste. Ci guardiamo tutti e tre negli occhi e a questo punto arriviamo in centro, al ritorno prenderemo un taxi ci diciamo. In realtà arriviamo in centro che sono quasi le 10 abbiamo fame, così si rischia di scegliere male ma nella piazza davanti alla cattedrale ci sono diversi ristoranti interessanti, ne scegliamo uno e devo dire che mangiamo una paella molto molto buona. Dopo cena, chiacchierando Arianna ci stupisce perché rientra fino all’hotel a piedi! Mitica la mia bambina! Ha solo 8 anni ma mi lascia davvero basita a volte. Si lamenta ovvio, ma alla fine arriva alla meta! Meglio, è stanca morta, dorme come un ghiro fino al mattino.
Venerdì 16 giugno – Malaga
Appena alzati, prepariamo gli zaini che lasciamo in macchina cosi liberiamo la camera.
Nel frattempo, nel parcheggio del hotel si sono liberi diversi posti e ne approfittiamo per parcheggiare l’auto
Stamattina con la scusa di andare a mangiare i migliori churros di malaga in centro, Arianna di buona lena si alza e cammina anche se vedo che dopo una settimana inizia ad essere stanca. Ha raccontato a tutti al suo ritorno che lei non è stata proprio in vacanza.
Abbiamo letto che i migliori churros di Malaga siano presso la Casa Aranda, bufala, ne prendiamo uno e scappiamo, proviamo altri due bar lì in zona, niente tutti uguali, niente a che vedere con Granada, ci rassegniamo! I bar a Malaga alle 12.30 chiudono! Fanno la siesta!
Dopo colazione, è già mezzogiorno passato facciamo una puntatina al Mercato di Atarazanas.
Tantissimi i banchi di frutta e frullati, prendiamo subito ciliegie e anguria, uno spettacolo! Proseguiamo per una passeggiata nel centro storico.
Noi abbiamo saltato la Alcazaba, lo so è il è il monumento più emblematico di Malaga, alcuni la chiamano la piccola Alhambra!
Ma sinceramente Arianna non ne può più è davvero stufa di vedere monumenti e noi dobbiamo fare i conti anche con lei e fare una cernita di quello che bisogna assolutamente vedere e cosa ne possiamo farne a meno.
Ci rilassiamo passeggiando all’ombra dell’esotico Parco di Malaga e ci sono davvero dei rumorosissimi pappagalli verdi.
Continuiamo attraverso il Muelle Uno, porto di Malaga. Dopo aver percorso tutto il lungo mare pieno di negozi ristoranti e aver fatto l’ennesima tappa a ALE-HOP questa volta uscendo con penna e agendina puntiamo la famosa spiaggia di Malagueta.
La spiaggia è molto bella, grande pulita e anche l’acqua non è affatto così brutta come tanti ne parlano, certo non è la nostra Sardegna ma non è niente male.
Purtroppo, l’acqua è ancora fredda ma ci sta, siamo solo a metà giugno Il tempo è tiranno e dobbiamo rientrare, ci concediamo una Tapas sempre davanti alla cattedrale con l’ultimo bicchiere di Tinto di Verano e rientriamo.
Anche il castello di Gibralfaro che trova sulla collina, non riusciamo a vederlo ma è una bella scarpinata in salita per almeno una mezz’oretta.
Rientriamo, recuperiamo l’auto e andiamo in aeroporto dove il nostro volo ci attende, ancora con almeno mezz’ora di ritardo.
Curiosità all’aeroporto di Malaga se hai una borraccia con dentro dell’acqua e hai con te una bambina, e gli dici che l’acqua è per lei, te la portano ad analizzare e te la fanno passare, utile perché eviti di spendere altri soldi per un litro d’acqua.
Conclusioni
Costo totale della vacanza circa euro 1700, vediamo se riusciamo a recuperare 100 euro spese in più per l’assicurazione. Per quanto riguarda il meteo, noi siamo stati davvero molto fortunati, la settimana prima di partire ha piovuto ed è stato nuvoloso, quindi la nostra settimana si è rivelata perfetta, sempre tanto sole, caldo giusto per vivere con serenità queste giornate impegnative. Alcune sere siamo stati anche costretti a recuperare le giacche. Solo gli ultimi due giorni e le ultime due sere si è iniziato a sentire le temperature aumentare, tant’è che ora che siamo tornati da sole due settimane, sentiamo al telegiornale che Granada e Siviglia hanno raggiunto i 44 gradi. Quindi direi che noi siamo proprio stati al limite per poter fare un viaggio climaticamente piacevole.