Andalusia on the road tra Malaga, Granada, Cordoba e Siviglia

Scritto da: Delenda Carthago
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Un viaggio in automobile di 1500 chilometri lungo città, luoghi d’attrazione e meraviglie naturali dell’Andalusia, nel sud della Spagna

26 dicembre 2022 Roma/Malaga

Il volo è Vueling, e parte da Roma Fiumicino alle 06.50, quindi usciamo alle 05.40 da casa e arriviamo giusti giusti per l’imbarco. Il volo dura due ore e venti minuti, visto che Malaga è a poco più di 100 km da Gibilterra e, all’atterraggio, possiamo notare che – a differenza del paesaggio sorvolato prima, molto brullo e quasi desertico – ha il mare davanti a sé e delle verdi colline alle spalle.

Il check in per l’Hotel Eliseos, un tre stelle economico e strategico con la nostra stanza (602) che dal sesto piano affaccia proprio sulla Plaza de Toros, è alle 14 e così, ritirata una Peugeot 208 nuova di zecca alla Goldcar (solo 4 km. percorsi) parcheggiamo al Parking de la Alcazaba e ce ne andiamo in giro. Cominciamo con il dire che il clima, di giorno, è caldo, più di venti gradi, mentre la sera la temperatura scende anche se con camicia, golf e giacchetta leggera si sta bene. Comunque sia, vediamo il piccolo teatro romano della città e ci arrampichiamo – si, è il termine giusto – sulla fortezza (Alcazaba) che domina la città e dalla cui sommità si vede sia il porto e la costa, sia l’entroterra, con la parte moderna di Malaga. Dopo la scarpinata in salita che ci vede arrancare per il caldo, attraverso le viette del centro storico andiamo alla cattedrale, ricca e molto bella, che visitiamo per intero. Poi mangiamo una cosa ad un trascurabile e turistico locale di fronte al Museo di Picasso (che non visiteremo), al costo di 40 euro e, ripresa la macchina, verso le 14.30 parcheggiamo nella parte “gratuita” del parcheggio dell’albergo. Un riposino e nuovamente fuori. Stavolta facciamo tappa al porto e c’è un’ampia passeggiata tra bancarelle e ristoranti di ogni tipo. Vicino c’è la spiaggia di Malaga, l’acqua è limpida e la gente prende il sole, anche in costume. Facciamo un altro giro per il centro e c’è un sacco di gente che affolla le stradine ed i locali. Dopo una breve sosta in una piazza per fare mente locale, prenotiamo il ristorante Helena e torniamo in stanza per riposarci e per una doccia. Alle 20.10 usciamo ed andiamo al ristorante per le 20.30. C’è poca gente e ci fanno sedere dove vogliamo. Prendo il prosciutto iberico e, come Melly, delle Ribs con un sugo troppo dolciastro. Vino rosso di Malaga e 96 euro di conto, un po’ elevato secondo me. Torniamo a piedi in hotel e ronfiamo.

27 dicembre 2022 Malaga/Caminito del Rey (El Chorro)

Siccome ieri abbiamo visto praticamente tutta Malaga, ed avendo visto dall’aereo dei laghi, decidiamo di fare il Caminito del Rey. Su internet l’accesso sembra tutto esaurito ma andiamo comunque visto che è ad un’ora di strada. Arriviamo all’entrata Norte, parcheggiamo a due euro e con un autobus da 2,50 euro a testa veniamo traspostati a El Chorro, entrata Sud. In realtà troviamo il biglietto per il tour con la guida a 18 euro a testa e, dopo aver pranzato all’esterno ad un bar (Bar Isabel) con un’insalata e una piccantissima salsiccetta tagliata a pezzi (costo totale, birra e acqua incluse 18 euro), ci danno casco e radiolina e ci inerpichiamo su questa specie di canyon molto bello per i 5 km di andata/ritorno. Alle 17.30 ripassa l’autobus e torniamo all’ingresso nord. Decidiamo di andare ad Àlora, cittadina arroccata su una collina con un castello arabo. Ce la giriamo in lungo e in largo e poi alle 20.20 ripartiamo, destinazione ristorante. Seleziono il locale, che si chiama Casa Rafael Papa Erig, a Benalbadema. Troviamo posto proprio lì davanti e, per fortuna, troviamo un tavolino da due anche senza prenotazione. Locale molto caratteristico che serve pesce fresco e frutti di mare. Dopo l’accoglienza del proprietario e la scelta di un vino bianco locale, un cameriere poco preparato viene a chiederci l’ordinazione ma non avevamo avuto il menu. Lui risponde che nel locale non c’era il menu (che in realtà era scritto su due lavagne poco più avanti)  e che si doveva vedere il pescato. Un po’ perplessi scegliamo dei frutti di mare e un rombo da fare alla griglia. Dopo aver mangiato i crudi, ottimi, chiamo il proprietario e mia moglie gli spiega quanto accaduto, chiedendo se vicino al pesce si poteva avere un contorno e lui, gentilmente, ci dice insalata o patate, andando dal cameriere perché era sicuro che fosse stato ordinato qualcosa al riguardo. Dopo che mia moglie lo richiama perché al tavolo vicino avevano ordinato dei pomodori fatti in modo particolare, il proprietario capisce la trascuratezza iniziale ed è premuroso, così come un altro cameriere che ci aiuta a “tagliare” la seconda metà del rombo. Anche il dolce è buono, così come un liquore del nord della Spagna, per un conto di 112 euro. In mezz’ora siamo nuovamente in hotel per dormire.

28 dicembre 2022 Granada

Il viaggio verso Granada è tranquillo e dura circa un’ora e mezza, attraversando colline di colore marrone con piccoli arbusti. Arrivando si vede in lontananza la Sierra Nevada con la neve. Siamo all’Allegro Hotel, 160 euro per due notti e troviamo posto per la macchina in una via poco più avanti contrassegnata da strisce bianche. La stanza è grande, pulita e confortevole, a circa venti minuti a piedi dalla cattedrale, il primo nostro obiettivo della giornata. Entriamo e, anche questa è molto bella, anche se meno ricca di quella di Malaga. Qui la temperatura è più fresca, il sole – come a Malaga – sorge e tramonta più tardi rispetto a Roma. Terminata la cattedrale con la visita alla cappella Reale, andiamo in direzione Alhambra, sperando di trovare i biglietti per la visita interna che vanno acquistati tre mesi prima. Prima di affrontare la salita, però, ci fermiamo a mangiare alla Teteria Marrakesh, prendendo giusto una banana al cioccolato io con una crepe e la mia metà l’humus di ceci, entrambi con un tè. Ora si sta meglio e possiamo salire. Niente da fare, i biglietti si fanno solo on line e l’unica speranza è che si liberi qualche posto.  Vediamo allora la parte libera della fortezza araba, ed è comunque bella. Visitiamo l’Albaicin, quartiere da dove abbiamo visto la città dall’alto con lo sfondo della Sierra Nevada e dall’esterno la moschea. Poi, sempre a piedi, torniamo verso l’albergo per riposarci e, come ristorante, scegliamo il Aylin Art Cuisine, dove mia moglie prende un carciofo e delle polpettone mentre io delle costolette e una tartare con il rosso d’uovo sopra. Vino rosso di Granada, ovviamente. Servizio cortese e professionale, 93 euro.

29 dicembre 2022 Granada (Guadix-Ubeda-Baeza)

Dopo aver tentato vanamente, anche nella notte, di trovare biglietti per l’Alhambra, la scelta è stata di andare a Guadix, non distante dalla Sierra Nevada e a soli 45 minuti da Granada. Dopo colazione partiamo e in breve siamo lì. La caratteristica di questa cittadina è quella di avere delle case costruite in grotte scavate nel tufo. In effetti sembra una città  sudamericana, costruita in una sorta di avvallamento e circondata da piccole alture in terra rossa. A parte questo, non c’è molto di più e quindi riprendiamo la macchina e andiamo in direzione Ubeda, circa un’ora ed mezzo più a nord. Ubeda staglia già in lontananza, arrampicata sulle colline rosse e con le case bianche. L’architettura è mista ma prevale lo stile rinascimentale che rende la cittadina simile a una cittadina italiana. Mangiamo (bene) con soli venti euro in una specie di ristorantino bar senza insegna molto informale e anche con menu fisso e poi, terminata la visita e scattata un’ultima foto alla targa “Calle Cerezo”, partiamo in direzione Baeza, molto vicina a Ubeda. La cittadina ha una parte storica e ne visitiamo la cattedrale, arrampicandoci fin sulla torre. Poi rientriamo a Granada e, parcheggiata la macchina, andiamo al centro commerciale pieno di gente, ristoranti di ogni tipo e luci.

30 dicembre 2022 verso Cordoba (Iznájar-Priego de Cordoba)

Avendo visto praticamente tutta Granada, decidiamo di andare a Iznájar, graziosa cittadina a 45 minuti di distanza. Ci arriviamo dopo aver percorso una strada costantemente circondata da ulivi a perdita d’occhio. È su un colle e si snoda in lunghezza ed in salita, con alla sommità il castello arabo del secolo X. La salita è dura ma, poco prima di arrivare in cima, c’è il Rincon del Beso, un angolo molto bello con le mura bianche adornate con vasi di fiori azzurro cielo, molto suggestivo. Dopo aver scattato molte foto, visto che da lì c’è un bel panorama con dei laghi (aridi sulle coste) sullo sfondo, con soli due euro entriamo al castello arabo in tifo rosso, molto interessante e panoramico. In un’ora abbiamo girato tutto e quindi andiamo verso Priego de Cordoba, cittadina molto carina che merita una visita. Ha una zona pedonale – il Barrio della Villa – con stradine strette piene di vasi di fiori, l’Alcazar e, in genere, molti scorci suggestivi. Li mangiamo, per caso, a La Ribera Restaurante, con servizio molto gentile. Due ottime insalate e degli spettacolari calamari fritti nel loro inchiostro, chiamati qualcosa tipo “calamari al carbone”, mai mangiati prima. Per le 16.30 siamo a Cordoba, perché alle 17 abbiamo preso on line i biglietti per la Moschea Cattedrale, uno splendido edificio la cui moschea è stata racchiusa, dopo la riconquista della regione da parte dei cattolici, in una splendida cattedrale. Effettivamente un edificio unico. Ci si arriva attraversando uno splendido e lungo Ponte Romano, perfettamente integro, sul Guadalquivir. Alle 18 siamo al grande Hotel Cordoba Center, un bel 4 stelle dove abbiamo la stanza 433 al quarto piano. Stanza molto comoda e pulita. Fa buio tardi e quindi dopo aver sistemato le cose usciamo nuovamente, percorrendo la via commerciale della città. È, per noi, la più bella sinora visitata (ancora non avevamo visto Siviglia), offrendo scorci suggestivi, bei palazzi e delle splendide luminarie natalizie. Persi tra le stradine, per caso mia moglie decide di fermarsi al El Abanico, un piccolo bar-ristorante molto carino con specialità di Cordova. Due ottimi bicchieri di sangria a testa, un Cuelco de Salmorejo ottimo e il pulpo braseado con patate, oltre a una cuna de tortilla è una ottima entrecôte, al costo di 75 euro, il che va bene perché in altri ristoranti, vino incluso, abbiamo sempre speso intorno ai cento. In effetti era ben recensito su Tripadvisor. 16,4 km percorsi e alle 22.40 siamo in hotel.

31 dicembre 2022 verso Siviglia

Lasciata la bella Cordoba, dopo averla visitata ancora per un’oretta in mattinata (Palacio Museo de Viana),  tempio romano, la bella Piazza Corredera e la zona commerciale, tentiamo di visitare la Medina Azahara, moschea a 6 km. da Cordoba. Però è chiusa e, visto che si tratta di rovine, la vediamo dall’alto, percorrendo una stradina in salita. È l’ora di metterci in marcia per Siviglia, che dista un’ora e venti minuti. La strada è dritta e monotona. Ad una ventina di km ci fermiamo alla stazione di servizio per fare benzina (facilissimo: ti metti benzina da solo e paghi all’interno) approfittando dello sconto governativo e per mangiare qualcosa. Ci portano una enorme insalata a 7 euro e due micidiali e buonissimi panini con un hamburger di 200 gr, formaggio, pancetta e uovo a 8,90 l’uno. Volevamo rimanere leggeri per Capodanno! Fatto sta che pieni come uova arriviamo a Siviglia, all’Hotel America, un bel tre stelle dove alloggiamo al sesto piano, stanza 611, con vista sulla cattedrale (che dista 2 km e mezzo) e con a destra El Cortes Ingles, un grande magazzino con all’ultimo piano un reparto di cibi e vini gourmet. Ha il parcheggio ma trovo posto nei pressi (è un po’ tipo l’Italia… a Siviglia fai come fanno i Sivigliani). Subito gambe in spalla. Siviglia è veramente molto bella e passa in cima alla lista delle città sinora visitate. Oltre ad essere molto ben tenuta, ogni scorcio regala delle sorprese e si passa da vicoli stretti a larghi spazi senza soluzione di continuità. Purtroppo oggi la cattedrale è chiusa e ripieghiamo sulla Plaza de Toros, che è splendida e merita assolutamente di essere visitata. Poi andiamo verso il fiume Guadalquivir, l’unico fiume degno di questo nome della Spagna e da lì ci dirigiamo verso Piazza di Spagna che è una sorpresa per la sua bellezza, resa ancora più suggestiva perché visitata al tramonto. Torniamo indietro dalla via della Constitucion, illuminatissima dalle strenne natalizie, perché alle 20 chiude El Cortes Ingles: tutti i ristoranti sono pieni e quindi vogliamo prendere qualcosa di buono e mangiare in stanza per le ultime ore dell’anno. Al Gourmet, con 70 euro ce la caviamo: dell’ottimo Jamon, dell’ottimo formaggio, salame al tartufo anti tristezza, patatine prelibate, due bottiglie di Sangria. Si sentono i botti in lontananza, visto che li fanno nel quartiere più popolare, Triana.

1 gennaio 2023 Siviglia

La giornata inizia con calma e dopo la colazione ci dirigiamo verso il fiume per prendere la barca e fare un giro di un’ora sul Guadalquivir (che in arabo significa fiume grande), in latino Betis, al costo di 18 euro a persona. È un po’ nuvoloso e fa freschetto ma il giro è interessante perché si arriva in alcuni punti in cui a piedi magari non si arriva. Si naviga in un ramo “morto” del Guadalqavir. Dopo di ciò andiamo nel quartiere Triana, più popolare e con molti posti in cui mangiare. Ci fermiamo in uno di questi, il Patio Columnas, recensito con tre palline e mezzo ma che aveva dopo breve attesa un tavolino libero. Con 35 euro abbiamo mangiato bene: una grande insalata con salmone e un piatto di prosciutti e salami andalusiani. Due sangrie e un’acqua. Poi abbiamo continuato il giro, andando prima nel parco di Maria Luisa, poi nel quartiere Alfa Alfa e per finire alla casa di Giuda, molto bella. Verso le 18.45 torniamo in hotel per una doccia e un attimo di relax, avendo già fatto 14,6 km. Dopo la doccia, riusciamo per andare a prendere qualcosa al Carrefour, con il quale cenare. Prendiamo un’insalata, avendo altre cose in hotel, mentre a un bazar gestito da un cinese a 30 metri dall’hotel prendiamo una bottiglia di vino rosso (Sangre de toro) e del succo di arancia per fare una specie di sangria.

Poi relax e a nanna.

2 gennaio 2022 Siviglia/Cadice

Oggi pioviggina ed il cielo è grigio, anche se non fa freddo. Dopo la colazione lasciamo le valigie in hotel e facciamo qualche regalino per la befana. Poi andiamo a visitare il museo del flamenco, tanto per fare ora, visto che l’ingresso alla cattedrale è alle 12.50. Visitiamo la bella cattedrale di Siviglia – in cui c’è anche la tomba di Cristoforo Colombo – e saliamo sul minareto da cui si gode un bel panorama della città. Poi torniamo verso l’albergo, prendiamo la macchina e andiamo a Cadice, distante poco più di un’ora. L’Hotel Monte Puertatierra è un bel quattro stelle, con ristorante interno. Lasciamo le nostre cose e andiamo in giro. Inizialmente Cadice non fa una grande impressione ed omettiamo persino di visitare la cattedrale, dopo aver visto le altre. Saliamo però sulla Torre Tavira, da cui si gode un bel panorama della bianca città che consente di capirne la struttura. La camera oscura non funziona perché piove. Poi iniziamo a passeggiare sul lungo Atlantico e lo scenario migliora, con dei bei giardini, degli edifici graziosi e dei bei negozi, oltre alle consuete luminarie di Natale che fanno sempre scena. C’è anche una enorme nave da crociera britannica P&O Cruises in procinto di partire. Sulla via del ritorno, troviamo un corteo tradizional-musicale con i Re Magi a bordo di auto scoperte che, seguiti da bimbi in costume, distribuiscono caramelle. Poi, stanchi, torniamo in hotel per cenare sul posto, al ristorante dell’albergo, in cui pure abbiamo mangiato bene.

3 gennaio 2022 Cadice/Granada (Alahambra)/Malaga

Dopo la colazione, ci mettiamo subito in macchina, visto che per arrivare all’Alahambra di Granada ci vogliono circa tre ore e mezzo. Il tempo è discreto e la strada è gradevole, visto che si passa per alcuni tratti collinari.

I parcheggi vicino all’Alhambra sono liberi e quindi sostiamo al P1 (10 euro). Incontriamo la guida, mangiamo un gelato e un cappuccino e poi entriamo per la visita guidata, che durerà tre ore circa. Visita molto interessante di questa città fortezza, prima araba e poi riconquistata dagli spagnoli. Verso le 18.00 abbiamo finito, torniamo al parcheggio e ci dirigiamo verso la zona commerciale di Granada, lasciando l’auto al parcheggio sotterraneo (ce ne sono diversi). Giusto il tempo di una camminata tra le strade illuminate a festa e poi è il momento di tornare a Malaga, visto che dobbiamo riconsegnare l’auto. La riportiamo con un paio di ore di ritardo rispetto all’orario previsto e ciò dovrebbe comportare un sovrapprezzo di 40 euro. L’albergo prescelto è l’Holiday Inn Malaga Airport, nel quale ceniamo discretamente. La stanza è confortevole anche se ha un rumore di fondo del quale non riusciamo a comprendere l’origine. Dopo cena, a dormire.

4 gennaio 2022

La faccenda è semplice: sveglia alle 07.50, colazione, taxi (12 euro circa) per l’aeroporto è via, verso Roma.

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