Minorca: mare da sogno,verdi campagne,archeologia

Il 3 giugno 2007 mio marito Paolo ed io siamo partiti alla volta di Minorca per una settimana di vacanza. Da qualche anno ero attratta dalla interessante proposta di un noto Tour Operator, consistente nel soggiorno presso il Blu Residence Minorca di Son Bou ed il noleggio dell’auto per 7 giorni. La proposta si è rivelata molto interessante per...
Scritto da: Antonella&Paolo
minorca: mare da sogno,verdi campagne,archeologia
Partenza il: 03/06/2007
Ritorno il: 10/06/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Il 3 giugno 2007 mio marito Paolo ed io siamo partiti alla volta di Minorca per una settimana di vacanza. Da qualche anno ero attratta dalla interessante proposta di un noto Tour Operator, consistente nel soggiorno presso il Blu Residence Minorca di Son Bou ed il noleggio dell’auto per 7 giorni. La proposta si è rivelata molto interessante per diversi motivi, tra cui: 1) la struttura è davvero carina e confortevole: un bell’appartamentino (nel quale ci stanno fino a 4 persone) costituito da un soggiorno con cucina, una camera da letto, un ampio bagno ed una terrazza/veranda. Il residence è fronte mare ma separato dalla spiaggia di Son Bou – lunga 4 Km e con un mare trasparente – da un vasto canneto protetto dal Ministero dell’Ambiente. Si è immersi in un’oasi naturale, dove la tranquillità e la pace regnano sovrane! 2) La disponibilità dell’auto è fondamentale per poter visitare le bellezze dell’isola: affascinanti città (Ciutadella e Maò), caratteristici paesini (Binibeca, Fornells, Es Castell), spiagge da sogno, punti panoramici mozzafiato ed interessanti reperti archeologici (vedi più avanti).

3) Il solo pernottamento è la soluzione ottimale perché ti permette di sperimentare ogni sera un ristorante diverso (c’è una buona scelta) e comunque, se vuoi, puoi rimanere in appartamento e cucinare (non l’abbiamo mai fatto!). La pensione completa, spesso proposta negli hotel o villaggi, non è una soluzione conveniente in quanto, in genere, per il pranzo ci si trova in spiaggia o in visita da qualche parte.

Minorca è stata una dolce sorpresa soprattutto per i paesaggi naturali: calette con acque cristalline e sabbia bianca, profumate pinete e boschetti di tamerici, verdi campagne decorate dai caratteristici muretti a secco e ordinatamente coltivate o movimentate da animali al pascolo (compresi gli eleganti cavalli minorchini, neri come il carbone), macchia mediterranea dal profondo verde.

Le spiagge più belle si trovano sulla costa meridionale; segnaliamo, secondo una nostra personale classifica: cala Macarella con la vicina cala Macarelleta, cala Turqueta e cala Mitjana. Deludente invece la pluriosannata Son Saura per la presenza di “cuscini” di alghe sulla spiaggia, per il brullo e piatto paesaggio circostante e per un mare non sconvolgente.

La cala che ci ha emozionato maggiormente è stata cala Macarella ed in particolare il paesaggio che si ammira nel percorso da questa a cala Macarelleta. Seguendo il sentiero che s’inerpica sulla scogliera rivestita dalla pineta, si gusta dall’alto la cala e l’incredibile tavolozza dei colori del mare: azzurro cristallino, turchese intenso, verde smeraldo e blu profondo. Un mare davvero eccezionale anche in confronto con quelli esotici (dei Caraibi o dell’Oceano indiano)! Il citato sentiero si percorre in circa 15 minuti (che diventano in realtà molti di più per le continue soste di ammirazione e per scattare innumerevoli fotografie) così come quello dal parcheggio a cala Macarella. Spesso per raggiungere le spiagge più belle è necessario camminare un po’ su sentieri sterrati, generalmente non piani e per questo è consigliabile indossare scarpe sportive (ce la si fa anche con le ciabatte da mare ma è più difficoltoso).

Per i veri appassionati di escursionismo è ottimale il “camin de cavalls” che è un sentiero litoraneo percorribile a piedi, in mountain-bike o, per l’appunto, a cavallo.

Minorca è anche un museo all’aperto per la presenza, un po’ ovunque, di interessanti reperti archeologici. Sono numerosi i siti preistorici, risalenti all’Età del Bronzo e del Ferro, ed i siti paleocristiani. Quasi mimetizzate nella natura (talvolta all’interno di campi privati, ai cui proprietari è necessario chiedere il permesso per la visita), queste misteriose vestigia sono collocate in luoghi panoramicamente suggestivi. C’è l’imbarazzo della scelta per i siti da visitare – che sono ben segnalati nelle cartine utili per girare l’isola in auto – e consigliamo di visitarne più di uno in modo tale da vedere tutte le 3 tipologie di costruzioni megalitiche ossia: – le “taulas”, risalenti al 1000 a.C., sono costituite da due megaliti a forma di parallelepipedo, uno orizzontale e l’altro verticale in equilibrio sul primo, sino a formare una T. Non si conosce con certezza la funzione: potrebbero essere degli altari destinati ai sacrifici o raffigurazioni stilizzate del dio Toro o templi astrali o semplicemente i pilastri centrali di una grande costruzione; – i “talayots”, risalenti al 1400-800 a.C., sono costruzioni simili ai nuraghi sardi utilizzati come torri di controllo e come abitazioni; – le “navetas”, databili tra il 2000 e il 1200 a.C., hanno la forma di barche rovesciate e venivano utilizzate come sepolcri.

Tra i reperti paleocristiani, segnaliamo le vestigia della basilica di Es Fornas de Torellò del VI secolo, nei pressi di Torellonet Vell, dove è possibile ammirare un bel pavimento a mosaico con diverse figure (due leoni, una palma, due pavoni ecc.).

Ci sarebbe ancora molto da raccontare ma le parole descrivono fino ad un certo punto … Consigliamo vivamente una vacanza a Minorca e suggeriamo ai lettori di visitarla abbandonandosi alla bellezza di una natura ancora intatta e che vi invitiamo a mantenere tale, rispettandone i delicati equilibri ed impegnandosi a preservarne l’integrità e la purezza.

Giusto per finire con qualche informazione pratica e “godereccia” riportiamo qualche commento sui ristoranti sperimentati: – il nostro preferito è stato “Es Molì d’es Racò” a Es Mercadal (sulla strada principale n° 721) in un antico mulino a vento; i piatti sono ottimi (da provare la grigliata di carne!) e decisamente abbondanti (una porzione è sufficiente per due); – a Maò segnaliamo “L’Arpò”, al porto (Anden de Levante); – a Ciutadella segnaliamo “Casa Manolo”, al porto (ottima la grigliata di pesce!); – a Fornells segnaliamo “El Pescador”, al porto (ottimo pesce); – nonostante i giudizi positivi letti nel sito di Turisti per caso e la notevole affluenza (abbiamo dovuto prenotare per la sera successiva), sconsigliamo vivamente il ristorante “58, S’Engolidor” a Es Migjorn: l’ambiente non è male ma le pietanze sono state da noi valutate inaccettabili, sia per gli abbinamenti degli ingredienti sia per la qualità delle materie prime utilizzate; – vale sicuramente la pena andare alla “Cova d’en Xoroi” nelle vicinanze di cala en Porter per un aperitivo. L’ingresso costa 6 Euro (nella bassa-media stagione), l’aperitivo è risicato (una birra piccola o un soft drink o un caffè o un the) ma il posto è decisamente incantevole! La “Cova d’en Xoroi” è molto nota come discoteca ma, và da sì, che per ammirarne l’architettura naturale della struttura (ambienti all’interno di grotte naturali e terrazze a precipizio sulla scogliera) è necessario andarci di giorno.

Un’ultima curiosità: – Km percorsi: più di 1100 – fotografie scattate: più di 300.



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