Magnifica Umbria
Partiamo così un venerdì pomeriggio dalla provincia di Monza alla volta di Perugia: per il nostro soggiorno abbiamo prenotato un agriturismo in una piccola frazione della città, Civitella D’Arna.
Dopo un tragitto, fortunatamente senza traffico, di quasi cinque ore arriviamo a destinazione in tarda serata, quando la notte ormai calata rimanda al giorno successivo la vista dello splendido panorama sulla campagna umbra che circonda l’agriturismo “La Ginestrella”.
Sveglia di buonora, con il sottofondo del canto del gallo, e dopo un’ottima colazione ci dirigiamo verso Assisi, distante circa mezz’ora dalla struttura in cui alloggiamo. La famosa città medievale non tradisce le nostre aspettative di grande fascino e spiritualità, che si respirano in ogni suo angolo.
Lasciata la macchina poco al di fuori delle mura medievali (a fine giornata il conto del parcheggio sarà piuttosto salato!), sulla strada che porta al famoso Eremo Delle Carceri, facciamo il nostro ingresso nella città attraverso la Porta Cappuccini.
Dopo pochi metri, sulla destra, incontriamo l’Anfiteatro Romano, struttura del I secolo d.C. di cui oggi rimane solamente un arco e una distesa di erba ad occupare lo spazio interno dell’arena.
Superato l’Anfiteatro, giriamo a sinistra in Via Porta Perlici per giungere infine a Piazza San Rufino, in cui è possibile osservare l’omonima Cattedrale, Duomo della città di Assisi, dedicata la primo Vescovo della città.
Da lì proseguiamo poi verso Piazza del Comune, che rappresenta il centro cittadino per eccellenza. Di forma rettangolare, in essa è possibile trovare diversi monumenti di rilevanza storica: il Palazzo del Capitano del Popolo, oggi sede della Società Internazionale di Studi Francescani, la Torre del Popolo alla cui sommità è stata posta una Campana con l’incisione del Cantico delle Creature, il Tempio di Minerva con la facciata decorata da sei magnifiche colonne e, davanti ad esso, il Palazzo dei Priori. Merita una foto ricordo anche la Fontana, di epoca più recente, posta nella parte settentrionale della piazza.
Poco distante dalla Piazza del Comune troviamo Piazza Chiesa Nuova, rilevante soprattutto per il fatto che qui si pensa fosse collocata la casa paterna di San Francesco. Dalla Piazza, proseguendo in discesa in una stretta stradina, arriviamo all’ingresso dell’Oratorio di San Francesco Piccolino, luogo in cui si narra che il Santo sia venuto alla luce.
Torniamo in Piazza del Comune e (oggi si farà un gran camminare) proseguiamo dalla parte del Tempio di Minerva percorrendo in lungo tutta via San Francesco. Ad ogni passo si incontrano piccole Chiese e palazzi storici di memoria medievale. Ogni dettaglio che osserviamo è una sorpresa. Facciamo una piccola sosta in un negozio gestito da frati e suore missionari. Acquistati alcuni oggetti ricordo del nostro viaggio, ci aspetta il momento più emozionante della nostra giornata: la visita alla Basilica di San Francesco. La Chiesa, eretta in onore del Santo dopo la sua morte, è costituita da due diversi livelli. Arriviamo nella Piazza Inferiore, rimanendo abbagliati della splendida vista. Il caldo (a tratti caldissimo) sole di fine agosto alto nel cielo limpido fa risplendere i colori chiari dei materiali con cui essa è stata costruita. Il lungo porticato (in realtà sono due, uno per ogni lato della Piazza) ci regala un po’ di ombra e ci conduce all’ingresso della Basilica Inferiore. L’emozione è tanta, poiché in essa è contenuta la tomba del Santo, a cui accediamo dopo qualche minuto di coda tra i tanti fedeli che si accalcano sulle scale che conducono al sotterraneo con le spoglie di Francesco.
L’atmosfera della Cattedrale ci trasmette grande emozione e spiritualità, favorite anche dalla struttura dai bassi soffitti riccamente decorati e dalla luce soffusa presente all’interno. Assistiamo alla cerimonia di consacrazione all’Ordine Francescano di alcuni giovani frati, prima di salire sulla lunga scalinata che ci porta alla Basilica Superiore.
Magnifica la facciata, in stile gotico e pietra bianca, altrettanto lo è il curato prato antistante, in cui sono ricavate nell’erba la scritta “Pax” e la lettera Tau, simbolo dell’Ordine Francescano. Dopo la visita all’interno della parte superiore, completamente restaurata dopo i tragici crolli del terremoto del 1997, facciamo un rapido giro nel Bosco di San Francesco, il cui ingresso si trova esattamente al lato della Basilica. Bene restaurato dal Fai, è un percorso rilassante (anche se leggermente impegnativo) a contatto con la natura.
Una pausa pranzo è d’obbligo prima degli “appuntamenti” del pomeriggio. Ripercorriamo a ritroso via San Francesco, transitiamo nuovamente da Piazza Del Comune e, attraverso via Mazzini giungiamo alla Basilica di Santa Chiara, altra tappa imperdibile del viaggio. La piazza della Chiesa regala una magnifica vista sulla campagna umbra. Di grande spiritualità è la visita alla Cappella del Crocefisso, che si trova a metà della navata della Chiesa. In essa è contenuto il Crocefisso che, a San Damiano, parlò a Francesco segnandone l’inizio della conversione.
Dopo la visita alla Basilica, riprendiamo la macchina per percorre i quattro chilometri che ci separano dall’Eremo delle Carceri, situato sulle pendici del Monte Subasio. Vistiamo così i luoghi in cui San Francesco e i suoi seguaci si ritiravano a pregare; luoghi così densi di mistero e fascino.
Terminato il giro, dobbiamo ancora una volta risalire in macchina per le ultime due tappe di questa intensa giornata.
Scendiamo lungo la tortuosa strada che conduce alla città per arrivare alla Chiesetta di San Damiano. Fu in questo luogo che il Crocefisso parlò a Francesco illustrandogli quella che avrebbe dovuta essere la sua missione. Alla destra dell’altare si trova l’accesso al monastero delle Clarisse, in cui Santa Chiara trascorse ininterrottamente più di 40 anni della sua vita. Al piano superiore visitiamo il Dormitorio in cui la Santa morì.
Terminata la visita a San Damiano concludiamo il nostro giro facendo tappa a Santa Maria degli Angeli, città che si trova nei dintorni di Assisi. Il principale elemento di richiamo è costituito dall’omonima Basilica, uno dei maggiori edifici della Cristianità moderna. Rimaniamo impressionati dal lungo viale di accesso alla Chiesa, dall’imponente cupola e dalla statua dorata della Madonna che sovrasta la facciata (e che ci ricorda la Madunina del Duomo di Milano a noi tanto cara). Nel suo ampio e luminoso interno è custodita la Poziuncola, la piccola Chiesa presso cui Francesco era solito pregare. Stanchi, ma felici, facciamo ritorno all’agriturismo, dove ci attende un rinfrescante tuffo nella piccola piscina della struttura, seguito da un’abbondante cena a base di tipici prodotti locali.
Il giorno seguente abbiamo in programma la visita a due paesi inseriti all’interno del Club dei “Borghi più belli d’Italia”: Spello e Trevi.
Prima di raggiungere le destinazioni, ci concediamo un giro senza meta nelle campagne intorno all’agriturismo. La bellezza della natura è incantevole. Si susseguono uno dopo l’altro vigneti ed immensi prati di girasole, tra i nostri fiori preferiti. Abbiamo la fortuna di trovare alcuni campi selvaggi ancora in fiore e non resistiamo alla tentazione di fare una corsa al loro interno.
Riprendiamo la strada maestra e, percorrendo la SS 75, in poco meno di mezz’ora arriviamo a Spello, parcheggiando la macchina, come già fatto per Assisi, al di fuori delle mura della città (fortunatamente questa volta il parcheggio è gratuito). Entriamo attraverso la Porta Consolare e iniziamo a percorrere la fitta rete di stradine in salita. Ci fermiamo rapidamente in alcuni punti di interesse tra cui la Chiesa di Santa Maria Maggiore, la Chiesa di Sant’Andrea ed il Palazzo Comunale, ma la vera attrazione della città sono i magnifici scorci che si intravedono in ogni dove, creati dall’intrecciarsi delle costruzioni medievali tra di loro. In ogni angolo notiamo esplosioni di fiori e piante, diligentemente curati in ogni balcone della città. Percorriamo in lungo e in largo l’intero borgo, sempre più affascinati. Usciamo attraverso Porta Venere, di epoca romana, affiancata dalle due Torri di Properzio, a pianta dodecagonale, prima di rimetterci in moto verso Trevi ancora attraverso la SS 75. Arrivati in prossimità della cittadina, rimaniamo colpiti dalla vista che ci si presenta dalla strada: adagiato sui Monti Brunette e Serano, il borgo ci appare come un presepe costruito dalla mano di un artista. La visita al suo interno non tradisce le aspettative: così come a Spello, il continuo susseguirsi di stradine e case antiche ci riporta indietro ad un passato mai vissuto.
Concludiamo la giornata dirigendoci ad ovest, per una tappa a Collevalenza, piccola frazione della città di Todi. Qui visitiamo il Santuario dell’Amore Misericordioso, la cui costruzione ebbe inizio negli anni Cinquanta sulla spinta di Madre Speranza, che qui fondò le Ancelle dell’Amore Misericordioso. Restiamo impressionati dalla grande piazza che fronteggia la Basilica, con la lunga scalinata e l’altissima torre campanaria. Il luogo rappresenta a nostro avviso una tappa imperdibile di un giro in Umbria, specialmente per i credenti. Il Santuario infatti presenta al suo interno delle vasche purificatrici (non sempre accessibili, noi le troviamo chiuse), le uniche riconosciute ufficialmente dalla Chiesa insieme a quelle più famose di Lourdes. E’ comunque possibile attingere l’acqua Santa dalle fontane che si trovano, all’esterno, alla sinistra dell’ingresso principale della Chiesa.
Il solito relax serale in agriturismo ci consente di recuperare le forze per il giorno successivo, per il quale è prevista la visita alla città di Gubbio.
Partiti presto al mattino, lasciamo la macchina nel parcheggio di Piazza 40 Martiri, all’ingresso della città, in cui è possibile ammirare la Chiesa di S. Maria dei Laici e le Logge dei Tiratori. Lasciandosi queste alla sinistra, imbocchiamo Via Della Repubblica, dove troviamo un ufficio turistico che ci fornisce una mappa della città.
Risalendo la via, troviamo sulla sinistra Piazza S. Giovanni, con la relativa Chiesa. Giriamo a destra e percorriamo per intero il lungo Corso Garibaldi, alla cui conclusione si incontra la Statua di Sant’Ubaldo, patrono della città.
Proseguiamo (la strada è unica, non si può sbagliare) su via Dante per poi girare a sinistra in Via Savelli. Dopo circa 500 metri si incontra la scalinata che conduce nella rinomata Piazza Grande, resa famosa anche dal telefilm “Don Matteo”. Molto ampia, su di essa si affacciano il Palazzo dei Consoli e il Palazzo del Podestà. La stessa ci regala anche un’ottima vista sulla città e il paesaggio che la circonda.
Usciamo dalla Piazza e, lasciatoci alle spalle il Palazzo dei Consoli ci dirigiamo, lungo Via Dei Consoli, verso la Fontana del Bargello.
Gubbio è soprannominata la “città dei matti”, dove la parola matto sta per “libero”, “sognatore”, “amante dei valori e tradizioni della propria terra”. Perché questo breve inciso? Perché proprio nel luogo in cui ci troviamo è possibile acquisire di diritto la “Patente da Matto”. Per farlo, basta completare tre giri attorno alla Fontana del Bargello ed essere “battezzati” con uno schizzo della sua acqua. Compiuto il simpatico rituale, proseguiamo in via Cavour costeggiando tutta la parte più antica della città.
La nostra visita a Gubbio si conclude con la salita alla Basilica di Sant’Ubaldo, situata sulla sommità del Monte Ingino. Per arrivarci, ci serviamo della funivia che si trova nei pressi di Via San Girolamo.
I due viaggi, di salita e di discesa dal Monte, ci regalano una spettacolare panoramica sulla città e su tutto il territorio circostante. Davvero imperdibile, anche se potrebbe creare qualche problema a chi soffre di vertigini, dato che le piccole cabine (ospitano al massimo due persone) sono aperte.
Torniamo presto in albergo dopo l’intensa giornata a Gubbio: per la sera abbiamo in programma di andare verso Gualdo Tadino. Nella frazione di Morano Osteria avrà luogo la “Sagra della Bruschetta” e a noi, amanti degli eventi e delle feste popolari, sembra un’ottima occasione per fonderci ancora di più con la realtà e le tradizioni locali.
Il giorno successivo è purtroppo quello della partenza; salutiamo con grande dispiacere i gestori dell’agriturismo in cui abbiamo alloggiato e ripartiamo in direzione Milano, non prima di avere fatto una rapidissima tappa sul lago Trasimeno, nel paesi di Passignano e Tuoro.
Un bagno rinfrescante nelle acque del Lago rappresenta il nostro commiato finale alla Regione, dove il connubio tra arte e natura, spiritualità e relax ha reso i nostri quattro giorni indimenticabili.