Una settimana in salita tra i borghi dell’Umbria

Con breve sosta a San Marino
Scritto da: Lurens55
una settimana in salita tra i borghi dell'umbria
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I viaggi in luoghi lontani sono ancora molto vincolati e con rischi che cambino le regole all’ultimo momento a causa di nuove varianti covid. Così scegliamo di rimanere in Italia viaggiando con la nostra auto.

L’Italia centrale sembra una buona meta per un tour di una settimana. Non siamo ancora in periodo di Pasqua e quindi speriamo di muoverci senza grossi problemi sulle costose autostrade italiane. Leggiamo un po’ di siti web e nel giro di poco organizziamo un percorso che tocca i principali borghi umbri e includiamo anche una sosta veloce a San Marino (così andiamo anche all’estero).

Giovedì 7 aprile

Partenza verso le 9 con un vago sole e temperature basse. Il percorso si snoda sulla A21, poi A1, A14 e infine un centinaio di km di superstrada fino a Perugia. Il traffico è abbastanza scorrevole nonostante un numero esorbitante di cantieri che causano brevi code e qualche rallentamento. E poi camion, camion, camion e ancora camion. Un lungo serpente di mezzi pesanti. Per cui bisogna guidare con molta prudenza.

Finalmente dopo 6h30′ di viaggio (escluse soste per sgranchirsi le gambe) siamo al B&B Alta Perugia (60€/notte la camera doppia con colazione). Bel casale a 7 km dal centro di Perugia. Bagno privato accessibile dal corridoio. La temperatura è 11 gradi (si gela).

Tempo di riprenderci un po’ e ci dirigiamo verso Perugia. Naturalmente di trovare un posto nei parcheggi gratuiti non se ne parla. I parcheggi a pagamento con la sbarra sono abbastanza cari e più rimani più il costo orario aumenta. Girando un po’ a caso troviamo un parcheggio da cui partono le scale mobili per il centro storico della città. Almeno ci risparmiamo una bella sfacchinata a salire, cosa che, data l’età non più verde, è molto apprezzata. In città c’è un mare di gente. Siamo riusciti a centrare i giorni in cui si svolge il meeting internazionale dei giornalisti.

Uno dei siti segnalati da visitare è il Palazzo dei Priori. Ma è allestito come sede di conferenze. Ci fanno entrare, ma essendo in corso un dibattito dobbiamo stare seduti e guardare questa bella sala affrescata senza poter girare liberamente. Nell’altra sala al piano superiore invece non siamo riusciti ad entrare. Visitiamo l’imponente Duomo di San Lorenzo. Poi corso Vannucci (via dello struscio) e arriviamo alla Rocca Papalina che si visita gratuitamente. Percorriamo i camminamenti in discesa fino ad arrivare alla porta etrusca.

Giriamo ancora un po’ per la città e troviamo il vecchio acquedotto romano diventato oggi una strada pedonale. Dato che in città sembra che i ristoranti siano un po’ presi d’assalto, prendiamo l’auto per cercare una trattoria fuori città. Purtroppo è un insuccesso. Nei vari paesini che attraversiamo non c’è nemmeno l’ombra di una trattoria e quindi ce ne torniamo a Perugia dove stranamente troviamo un posto in area di parcheggio gratuita e troviamo anche un ristorante che propone cucina umbra (Trattoria Borgo San Francesco).

E oggi si chiude così. Alle 21.30 la temperatura è 9.5°C.

Venerdì 8 aprile

Dopo una soddisfacente colazione a base di cornetti farciti, frutta, biscotti, ecc. ecc. partiamo alla volta di Perugia. Lasciamo l’auto nello stesso parcheggio con prezzi esosi in cui siamo stati ieri.

Seguendo il consiglio della titolare del B&B facciamo la visita guidata alla Perugia sotterranea (10€). L’ingresso è da piazza 4 novembre a sinistra della chiesa di San Lorenzo. Il giro di circa un’ora è interessante. Si vedono le stratificazioni dei vari periodi storici. Da quello etrusco a quello medievale.

Non avendo altro da vedere in città ci spostiamo sul Lago Trasimeno (terzo lago italiano per grandezza) e arriviamo fino a Castiglione del lago. Un veloce aperipranzo nel bistrot “dal castiglionese” e quindi visita del Palazzo della Corgna (begli affreschi) e della Rocca medievale con torri triangolari (9€).

Rientro in camera per riprendere le forze. La titolare del B&B ci suggerisce di andare a cena alla trattoria Trilogy Club nella zona periferica di Perugia. Singolare il nome della frazione di Perugia in cui si trova: Ramazzano-Le Pulci confinante con la frazione Casa del Diavolo. Ma a chi è venuto in mente di dare questi nomi?

Sabato 9 aprile

Colazione come ieri. Partenza per Assisi. Nuvoloso, ventoso e abbastanza freddo.

Prima tappa a Santa Maria degli Angeli, una frazione di Assisi dove è stata edificata una basilica di dimensioni ragguardevoli allo scopo di custodire le cappelle della Porziuncola, del Transito e del Roseto e altri luoghi resi sacri dalla memoria di san Francesco. La costruzione ha richiesto 110 anni (dal 1569 al 1679).

Oltre ad essere immensa è anche riccamente decorata. Mi chiedo cosa penserebbe San Francesco di tutta questa opulenza, lui che predicava la povertà.
Nel Giardino delle Rose (visibile solo dai vetri) ci sono tante piante di Rosa Canina Assisiensis, una rosa senza spine che pare fiorisca solo in questo giardino.

Terminata la visita della basilica partiamo per l’eremo delle carceri. Google Maps dice che è a 9 km, il navigatore dell’Audi invece non ha proprio idea di dove sia questo posto. Purtroppo la copertura GSM della zona è un po’ precaria e Google Maps funziona a rate. Finalmente incontriamo un “umano” che come sempre funziona meglio delle varie app di cui siamo schiavi e prendiamo la strada giusta. Troviamo pure parcheggio gratuito a 50 metri dall’ingresso. Nonostante le difficoltà per raggiungerlo il luogo vale assolutamente la visita. Peccato che il cielo sia nuvoloso, tiri vento e faccia un freddo cane. Tornando indietro sulla strada ci sono parcheggi liberi gratuiti vicino alla porta dei Cappuccini, da cui si accede al centro storico di Assisi in pochi minuti a piedi.

Prima sosta alla Cattedrale di San Rufino (Duomo di Assisi). Pensavo che il santo patrono di Assisi fosse San Francesco, invece ho scoperto oggi che è San Rufino, vescovo di Assisi nel IX secolo e martire cristiano. Nella Basilica di San Rufino sono stati battezzati San Francesco e Santa Chiara. Poi una bella passeggiata fino alla Chiesa di San Francesco. Le decorazioni, perfettamente restaurate, sono di una bellezza straordinaria. La Chiesa di San Francesco si sviluppa su 3 livelli. Nel livello più basso c’è la tomba del santo.

Sosta relax al caldo in un bar. Poi si riprende. Visita alla Chiesa di Santa Chiara, in cui si può ammirare il crocifisso di San Damiano di autore ignoto. L’opera è datata intorno all’anno 1100. La tradizione sostiene che sia il crocifisso dinanzi al quale San Francesco pregò nel 1205, ricevendone la chiamata a lavorare per la Chiesa del Signore.

Andiamo poi a visitare la Chiesa Nuova. In epoca medievale era una piccola chiesa costruita sul luogo che la tradizione identifica come la casa della famiglia in cui è nato san Francesco. Poi nei primi anni del XVII secolo fu demolita e al suo posto fu costruita una nuova chiesa in stile barocco. Tornati alla macchina, partiamo alla volta del comune di Valtopina dove abbiamo riservato una camera all’agriturismo “Il covo del solengo” (50€ a notte la camera doppia con colazione).

Il navigatore indica come strada più breve quella che passa per la Costa di Trex. Una strada di montagna ripida, stretta e con un manto stradale pieno di buche. Ad un certo punto è interrotta per lavori. Così cominciamo a girare per strade sterrate e ripide larghe poco più dell’A3. Finalmente arriviamo. Sarebbe stato molto più rapido fare il giro lungo Assisi-Spello-Valtopina su strade comode e veloci. L’agriturismo è un po’ sperduto e non c’è copertura GSM. Il WiFi sopperisce ai problemi di comunicazione. Visto che non hanno altri ospiti, ci danno una camera più grande di quella prenotata.
Cena da “il tartufone” a pochi km dall’agriturismo. Buona cucina e prezzi economicissimi.

Domenica 10 aprile

Colazione con prodotti fatti in casa. Lo yogurt è semplicemente sensazionale. Cremosissimo. Quello greco sparisce in confronto a questo. Partenza per Spello. Parcheggiamo (naturalmente a pagamento) nella zona bassa. 5€ per 24 h (oppure 1€/h).

Si comincia a salire. Una fastidiosa caratteristica dei borghi umbri sono le salite ripide a prova di gambe e fiato che comincia a scarseggiare causa età.
La prima sosta è alla Chiesa di Santa Maria Maggiore (sec. XII-XIII). Offerta obbligatoria per entrare 3€ (perché non chiamarlo biglietto di ingresso?). La chiesa di per sé non l’ho trovata interessante. Invece la Cappella Baglioni al suo interno ha bellissimi affreschi del Pinturicchio, oltre a dipinti del Perugino e un antico pavimento in maiolica di Deruta del 1516. Poi chiesa di Sant’Andrea con affreschi alle pareti.

Arriviamo al Palazzo del Comune, nel cui corridoio sono esposti alcuni reperti di varie epoche antiche. Salite, salite, salite… fino a che usciamo dal borgo e prendiamo la strada sterrata di 11.4 km che va ad Assisi e ne percorriamo un tratto di qualche km. La valle sottostante è purtroppo piena di capannoni industriali che rovinano l’estetica del panorama. Tornati nel borgo ci riposiamo in un bar con un bel giardino al sole.

Sono le 15. C’è il sole. Spello l’abbiamo girata abbastanza. Torniamo ad Assisi per vederla col sole. Oggi è la domenica delle Palme e credevo che ad Assisi ci sarebbe stato il mondo, invece c’era più gente rispetto a ieri ma nessun affollamento. Rivediamo la Chiesa di San Francesco e poi sfiniti torniamo alla nostra camera. Il contapassi dice 24350 passi!

All’agriturismo ci hanno proposto una cena con un mini antipasto a base di ricotta fatta da loro e salame, pasta e fagioli (una gamella enorme), budino alla vaniglia fatto con uovo d’oca, bicchiere di vino (15€).

Lunedì 11 aprile

Il programma di oggi prevede un tour dei borghi sulla strada per Spoleto. Purtroppo le cose non sono andate come speravamo. Sia le guide che si trovano in rete, sia i gestori dei due B&B in cui siamo stati ci hanno detto che Bevagna, Montefalco, Foligno e Trevi sono molto belli.

Arriviamo a Bevagna, troviamo persino posto nel parcheggio gratuito, entriamo da una delle porte dell’antica cinta muraria e arriviamo nella piazza dove c’è il Duomo che però è chiuso. Vabbè, ci sono altre chiese medievali da vedere. Tutte chiuse pure le altre. Così ci facciamo un giro per il borgo e torniamo alla macchina per andare a Montefalco. Dopo una ripida salita arriviamo alla Piazza su cui si affaccia il Palazzo Comunale del XIII secolo. Vediamo indicazioni di due chiese, ma sono chiuse. Passeggiare per Montefalco è piuttosto impegnativo date le salite ripide così ripieghiamo su Foligno dove Palazzo Trinci, la Cattedrale di San Feliciano, la calamita cosmica (un’opera d’arte che rappresenta un enorme scheletro umano) che sono le tra attrazioni principali sono chiuse. Non ci resta che cercare un posto dove mangiare qualcosa e poi si parte con destinazione Trevi.

Anche Trevi si presenta con salite ripide che mettono a dura prova la nostra scarsa prestanza fisica. E anche qui la Chiesa di San Francesco, principale attrazione, è chiusa.

Giriamo un po’ per le stradine, ma questi bei borghi si somigliano tutti e quindi decidiamo di partire in direzione Spoleto e fare sosta alle Fonti del Clitunno che essendo un parco sono sicuramente aperte. Non abbiamo però tenuto conto che di intoppi sulle strade italiane ce ne sono sempre. Infatti la superstrada ha un bel cantiere stradale che impedisce l’uscita a Campello sul Clitunno. Così un po’ esauriti da tutta questa sequela di seccature alle 16.30, con largo anticipo sui tempi previsti, siamo a Spoleto. Ci sistemiamo in camera all’Hotel Villa Cristina. Appena fuori città a 1.5 km dal centro. Datato ma confortevole (70€/notte camera doppia e colazione).

Giriamo per Spoleto alla ricerca di un ristorante per cena. Nei pressi della bellissima Cattedrale c’è un ristorante che propone piatti al tartufo. Provato un antipasto e un primo al tartufo assolutamente insapore. Non è stata una giornata azzeccata

Martedì 12 aprile

A Spoleto i siti visitabili sono aperti pochi giorni la settimana e sono quasi tutti chiusi il martedì (la sfiga continua). A Palazzo Mauri ha sede la biblioteca comunale che è aperta. Durante i lavori di restauro del palazzo è stato ritrovato un pavimento a mosaico di epoca romana. Abbiamo chiesto all’ingresso se fosse possibile vederlo e un gentile signore ci ha accompagnati. Si vede un paio di metri sotto ad un vetro, però vale la pena. È molto ben conservato.

Dietro al Palazzo Comunale c’è una casa romana conservata in modo straordinario. I pavimenti in mosaico sono in gran parte originali. Alla biglietteria della Casa Romana ci suggeriscono di acquistare per 8 euro la Spoleto card che dà diritto ad entrare in vari luoghi. Anche se in gran parte sono chiusi vale comunque la pena perché oggi la Rocca è aperta e domani è aperto il Palazzo Collicola. Dalla Casa Romana con una bella camminata in salita arriviamo al Duomo. Già da fuori è molto bello, ma gli interni sono magnifici. Soprattutto gli affreschi di Filippo Lippi.

Si sale ancora e si arriva alla Rocca Albornoziana, una fortezza situata sulla sommità del colle Sant’Elia che sovrasta la città di Spoleto. Il giro delle varie sale richiede circa un’ora. Ci sono vari reperti antichi e affreschi. Alle 14.30 non c’era altro di visitabile. Un po’ di riposo in camera poi alle fonti del Clitunno (ingresso 3€ a persona). Oasi di verde e tranquillità. Oggi bel sole. Rimasti fino all’ora di cena. Assaggiato i gamberi di fiume. Se già nei gamberi di mare c’è poco da mangiare, in quelli di fiume c’è ancora meno.

Nota della giornata. Alla biglietteria delle fonti del Clitunno sono in vendita dei sacchetti di tartufo nero essiccato (10 gr. 9.80€). Ne ho presa una confezione. Tornato a casa a fine viaggio ho letto l’etichetta e mi sono reso conto di aver preso una fregatura. Il tartufo nero è di origine UE (quindi non dell’Umbria) e oltre al tartufo c’è pure tra gli ingredienti un non ben precisato “aroma”. Insomma, vai nella terra dei tartufi neri e ti rifilano prodotti che potresti acquistare in un qualunque supermercato nel mondo.

Mercoledì 13 aprile

Alle 10.30 il Palazzo Collicola apre. Questo edificio vale la visita già solo per le decorazioni dei soffitti. Ma anche la collezione permanente di arte contemporanea vale la pena. Molto suggestiva la stanza colorata di Sol LeWitt. Verso mezzogiorno si parte per Gubbio. Facciamo un rapido giro a piedi approfittando di un paio di ascensori che evitano di sfiancarci su salite ripide. Una città molto bella. Qui il Duomo nella parte alta della città è aperto.

Poi via verso San Marino. La strada statale fino a Fano è abbastanza trafficata e con un po’ di cantieri. Poi si entra nell’A14 fino a Rimini Sud. Saliamo lungo la tortuosa strada fino alla cima della rocca. Lasciamo l’auto al parcheggio P7 e poi a piedi fino all’Hotel Bella Vista (70€/notte camera doppia con colazione), abbastanza datato ma a due passi dal Parlamento in pieno centro storico.

Dopo esserci sistemati in camera, usciamo per fare un giro orientativo per la rocca ma ormai i siti da visitare sono già chiusi. Anche di ristoranti aperti ce ne sono pochi. Alcuni hanno solo tavoli fuori e fa freddo. Ripieghiamo su una pizzeria che ha tavoli all’interno.

Girando per le vie del centro storico abbiamo visto diversi negozi che vendono armi (pistole e fucili sia standard sia ad aria compressa, balestre, pugnali, ecc.), sistemi di difesa tipo taser e altre amenità simili.

Giovedì 14 aprile

Dopo una colazione davvero eccellente andiamo a visitare il Parlamento (il biglietto che costa 6€ – ridotto over  65 a 4€ – include anche l’ingresso nella Torre Guaita). La visita del Parlamento consiste nella visione di un filmato di circa 15 minuti che racconta un po’ di storia della Repubblica di San Marino e del palazzo del parlamento e spiega come è organizzato il governo. Poi si sale una scala e si entra nella sala del parlamento. Si fa la foto. Visita conclusa.

La Torre Guaita è una costruzione in pietra abbarbicata sullo strapiombo che si visita con la massima calma in meno di mezz’ora.

Torniamo in Hotel per il check out. Ci danno una ticket per pagare il parcheggio 4€ invece di 16€. Andiamo a prendere l’auto e puntiamo il navigatore verso casa. San Marino è un posto curioso, ma un po’ tanto acchiappa turisti.

Spesa totale: 1550€

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