5 giorni on the road in Umbria, il cuore verde d’Italia
Il 24 giugno San Giovanni, è l’occasione per scappare da casa per festeggiare il compleanno di mio marito Gianni. Solitamente andiamo all’estero, ma quest’anno data l’impossibilità di prendere così agevolmente un aereo, ho lasciato scegliere a lui. Predisponendo tutto fin dall’inizio, itinerari compresi, e presa la decisione di lasciare per la prima volta nostro figlio quindicenne a casa da solo, ha voluto festeggiare il suo quarantasettesimo compleanno girando il “cuore verde d’Italia”: l’Umbria.
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Verso Assisi
Prima tappa Modena per concederci una pausa caffè nella piazza Ducale, ora Accademia militare, un vero e proprio gioiello degno delle ambizioni di chi lo volle. Un brevissimo giro e ripresa l’auto ci fermiamo per pranzo a Prato; ecco l’accento toscano che io adoro, mi fa sorridere assai. Assaggiamo qualche piatto tipico, io nonostante il rapporto negativo con la cipolla, apprezzo “la panzanella” presso un locale particolare costruito in mattoni esposti, dando un sapore montanaro “Le barrique”.
Essendo partiti presto e senza traffico verso le 16:00 arriviamo finalmente al nostro agriturismo in periferia ad Assisi. Ci concediamo un piccolo bagno in piscina.
Entrando dalla porta a nord di Assisi eccoci già in estasi nella meravigliosa piazza, e seduti in uno scadente bar con il padrone assai maleducato e circondati da un’ orribile sporcizia di piccioni (prima e ultima brutta esperienza in quel dell’Umbria per fortuna), beviamo un aperitivo di fronte alla Cattedrale di San Ruffino. La facciata è da manuale che sfida Santa Chiara in maestosità. Date le piccole dimensioni il centro storico di matrice medievale, si visita in poco tempo, attraversando scorci incredibili e angoli suggestivi. Ovunque si percepisce spiritualità e la cura in ogni suo dettaglio. Ceniamo all’esterno in una location suggestiva, come due fidanzatini, era una vita che non vivevamo questa sensazione.
Spello, Foligno, Bevagna e Cascate delle Marmore
La mattina seguente il mio tour operator personale, mi propone Spello. Un borgo storico caratteristico ed imperdibile; viuzze piene di fiori, profumi, botteghe culinarie e ristorantini. Un luogo dove iniziamo ad assaporare la pace e i gioielli di questa terra. Innumerevoli foto ai “teneri” anziani seduti fuori dalle loro case e negozietti.
A Foligno, mentre ammiriamo il centro storico dove vengono conservati edifici religiosi e palazzi signorili di assoluto pregio, ci diamo ad uno shopping sfrenato, data la varietà di negozi … qui per fortuna la globalizzazione non è ancora arrivata totalmente.
Grazie al consiglio di una gentilissima signora di un negozio di camicie, arriviamo a Bevagna, che per il notevole patrimonio ambientale, culturale e artistico fa parte del club de “I Borghi più belli d’Italia”. Parcheggiamo senza problemi, proprio di fronte all’ingresso di queste mura e lasciamo che siano i segni del tempo incisi nelle pietre, a raccontarci la storia di questo museo a cielo aperto. Pranziamo in un’osteria, carina all’esterno, ma meglio non guardare al suo interno, qui il covid prolifica! Fortuna la cornice del borgo ci ripaga.
Dopo solo un’ora di strada finalmente realizzo il vero e proprio sogno di mio marito, visitare le Cascate delle Marmore. Aprivano proprio alle 15:00 (che fortuna! non eravamo al corrente del fatto che le chiudessero). Ritengo un po’ elevato il prezzo del biglietto di ingresso, ma lo spettacolo imponente che abbiamo davanti ai nostri occhi, ci fa digerire il costo. Durante il cammino che la costeggia, la ammiriamo dai vari belvedere, scattando selfie con effetti d’acqua e appannamento. Rimaniamo esterrefatti dalla bellezza di questo posto, considerando il fatto che sono artificiali e create dai romani nel lontano 271 a.c. Ridiamo, scherziamo per le docce fredde prese nei vari percorsi, fino a quando in un punto di ristoro, mi accorgo che il telefono di Gianni si era impallato … mi parte una luna … tutte le foto fino ad ora scattate, erano andate perse, forse. Al ritorno verso Assisi troviamo un negozio che salverà gli scatti; luna rientrata per fortuna.
La Basilica di San Francesco ad Assisi
Il giorno seguente percorrendo le strade ben curate e con paesaggi mozzafiato, avvistiamo l’imponenza della basilica di San Francesco. Il sole crea colori magici tingendo di rosa le superfici di pietra del Subasio. È tutto così suggestivo, spettacolare, si respira aria solenne in ogni suo angolo, unica nel suo genere, uno scrigno di opere d’arte invidiabili al resto del mondo. Abbiamo indovinato il periodo, in quanto vi erano pochissimi turisti ovunque, e la totale tranquillità ci ha permesso di visitare anche il suo interno, apprezzando la maestosità del connubio tra arte e fede cristiana. Durante il nostro singolo vagare forse, cercavamo risposte su quesiti esistenziali, trovando risposta … chissà. In questo luogo incantato lasciamo che i nostri silenzi e i nostri sguardi si perdessero nei paesaggi offerti; l’incrocio di un frate in azzurro, mi ha personalmente dato un senso di trascendenza.
A dispetto della sera precedente, ci beviamo una birretta un po’ alternativa sulla discesa di Assisi, con un gestore assai simpatico e loquace. La sera ci concediamo una cenetta presso il nostro agriturismo con vista Assisi by night … qualcosa di incomparabile.
Norcia, Spoleto e Perugia
La mattina veniamo svegliati da un gruppo di motociclisti già pronti sulle loro BMW GS … non erano dei baldi giovani ma erano più sprint e carichi di noi, sotto tutti i punti di vista.
Ci dirigiamo presso la piana di Castelletto di Norcia il viaggio in auto merita, ci imbattiamo nell’apoteosi delle emozioni visive per le fioriture dei campi che creano una tavolozza di colori; scontato dirlo, ma ovviamente ci sono state tappe fotografiche infinite lungo il tragitto. Purtroppo faccio un’enorme gaffe, giunti a Visso credo di vedere dei camping turistici, mio marito mi fa notare che sono le case dei terremotati che nonostante siano passati anni, vivono ancora in queste condizioni.
Infatti a Norcia si respira aria triste e desolante, molte attività di ristoro, negozi sono locate in prefabbricati. I cittadini che vivono in questa precarietà e cantiere a cielo aperto, meritano che la cittadina ritorni al suo splendore, dopo il terremoto dell’oramai lontano 2016. Nel nostro breve giro facciamo un po’ di shopping culinario … qui la gente no ha perso il sorriso ma soprattutto la speranza di un futuro migliore.
Il nostro tour procede incessante, eccoci a Spoleto. Credendo di aver parcheggiato direttamente in centro, paghiamo un disco orario di sole 2 ore, ma scopriamo che le vere bellezze si trovano sopra la nostra testa, e unico modo per accedervi a questo punto, sono le scale mobili stile hub newyorkese: una modernità che non pensavamo di trovare in Italia. Che dire una splendida mescolanza di resti del passato romano e medievale. Ai piedi del Duomo un palcoscenico e miriade di sedie pronte ad accogliere per la sera un suggestivo concerto. Infatti questa città è una meta popolarissima per l’annuale Festival dei Due Mondi che si svolge in estate con concerti, spettacoli teatrali, operistici e di danza. Peccato il biglietto che scadeva, non ci resta che ridiscendere velocemente… tempo di uno yogurt e via per un’altra città.
Parcheggiamo e nello stesso istante in cui ci incamminiamo, ci accorgiamo di avere già visitato questo quartiere. Appunto eravamo di nuovo a Foligno. Dietro front, direzione Perugia. Di nuovo scale mobili; è una città giovane e vivace, a due passi dal silenzio dalla pace della campagna umbra. Un centro storico affascinate, pieno di negozi di alto livello e locali tipici.
Dopo aver cercato ristoranti suggeriti da internet, o semplicemente consigliati dai negozianti, decidiamo di seguire il nostro istinto, o per meglio dire il nostro fiuto: “va dove ti porta il tartufo”. Seduti presso una caratteristica enoteca nel centro di Assisi, assaporiamo dei piatti tipici, lasciandoci entusiasti e soprattutto sbalorditi, del sapore del tartufo bianco estivo, che non avremmo mai pensato di poter apprezzare.
Gubbio
Giunti all’ultimo giorno, finalmente dopo tanto narrare ai miei bambini della scuola la storia sul lupo, eccoci a Gubbio. Caffè e si sale a piedi, alla scoperta di una delle meraviglie da vedere almeno una volta nella vita. Piazza Grande, una piazza letteralmente sospesa nel vuoto (la più grande d’Europa) che offre una vista mozzafiato su tutta la città. Sorrido in quanto, per gli appassionati, ecco un tavolino dal set di Don Matteo. Mentre un negoziante ci spiega la storia della Botte dei Canonici la più grande botte da vino d’Europa, costruita solo in legno di quercia, mi accorgo di alcune immagini del Re del Pop. Il commerciante indossa pure la maglietta, ed ecco che il nostro idolo Michael Jackson, ci porta ad isolarci, e ad abbandonare il resto dei turisti curiosi ed interessati agli acquisti. Questo paese medievale, è magnifico se non fosse rovinato dalla eccessiva quantità di auto parcheggiate per le strade.
Per la via del ritorno, chiedo se fosse possibile passare da Cattolica, avevo un forte desiderio di andare a “ritrovare” quello che era rimasto dell’hotel dove avevo trascorso le vacanze da bambina, con i miei cari nonni. Il navigatore ci porta esattamente davanti a questa pensione chiusa e abbandonata, apparentemente da poco. Mi prende una malinconia, è come se in una frazione di secondo la mia mente si fosse catapultata indietro nel tempo. Scatto foto e inizio a fare video chiamate a chi come me avrebbe apprezzato il valore affettivo che ci dava questo luogo. Davvero un “Souvenir” del mio cuore. Cerchiamo un bar sulla spiaggia per mangiare la tipica piadina.
Entusiasti dei luoghi visitati, dei giorni trascorsi come coppia di fidanzatini (buon compleanno) e le strade panoramiche percorse in auto, è arrivato il momento di tornare a casa.
Che altro posso aggiungere: ho visto una bella fetta di mondo, ma devo dare assoluta ragione a mio marito, in Italia ci sono luoghi incomparabili e seducenti, che l’estero ci può solo invidiare.