La nostra “bedda” Sicilia

Alla scoperta delle bellezze naturali siracusane e catanesi
Scritto da: Valentina DB
la nostra bedda sicilia
Partenza il: 08/08/2010
Ritorno il: 17/08/2010
Viaggiatori: 2 - 4
Spesa: 1000 €
A differenza delle estati precedenti, quest’anno decidiamo di trascorrere per intero un breve periodo di vacanza rimanendo nella nostra terra, la Sicilia, per l’appunto. Una scelta in gran parte originata da aspetti prettamente economici (matrimonio a breve) ma anche da necessità fisiologiche (estrema voglia del nostro caro mare nostrum). Io e il mio ragazzo optiamo per il campeggio come tipologia di viaggio e, di fatto, è quella che più calorosamente consigliamo: la Sicilia, infatti, è tanto splendida quanto priva di servizi turistici (alberghi, mezzi pubblici et similia), nulla togliendo ai vari resort e villaggi che costellano le nostre coste. Quel che si trova richiede un budget – a nostro avviso – un po’ troppo alto e qualche volta il rapporto prezzo / qualità appare poco ponderato. Inoltre, i camping spesso sorgono in aree assai belle e strategiche dal punto di vista geografico. Se, dunque, si è nati sotto il segno delle “giovani marmotte”, optare per il camping risulterà nel presente contesto una scelta più che vantaggiosa. Ed eccoci, dunque, alla descrizione del nostro viaggio (il cui itinerario è stato calcolato in un paio di giorni antecedenti la partenza):

Domenica 08 agosto 2010: a mezzogiorno ci mettiamo in macchina, lasciando Palermo più calda che mai. Percorriamo l’autostrada Palermo – Catania e ci fermiamo a Tremonzelli per addentare un panino accuratamente preparato la mattina (che preferiamo a quelli di Autogrill) e per sgranchirci le gambe. Destinazione: Portopalo di Capo Passero (SR), estrema punta orientale siciliana che mi aveva colpito per le sue spiagge e la meravigliosa Isola delle Correnti. Avevo trovato, navigando in Internet, il Camping Captain situato in prossimità dell’Isolotto. Non è stato possibile prenotare; così, arrivati sulla Catania – Siracusa, ci siamo accertati della disponibilità e abbiamo fatto dirotta su Capo Passero. Prenotare una piazzuola per campeggiare potrà sembrare espressione di un eccesso di zelo organizzativo; tuttavia, in periodi dell’anno come quello di agosto, se soprattutto si vuol visitare il versante orientale siciliano, fare una telefonata o inoltrare un’email potrebbe rivelarsi utile per conoscerne eventuale disponibilità e organizzarsi il viaggio di conseguenza. Fornitevi di un navigatore satellitare aggiornato poiché la creazione dell’autostrada CT-SR è di recente fattura; pertanto, potreste trovarvi senza indicazioni specifiche. Ad ogni modo, potete seguire le indicazioni scaricabili dal sito del camping che – insieme ad altri appunti utili per il resto del viaggio – ho favorito al satellitare stesso da amante della carta e delle mappe e indifferente alle tecnologie. Lungo l’autostrada uscite a Noto e seguite le indicazioni per Pachino; a circa 18 km compariranno le prime indicazioni per l’Isola delle Correnti ed eccovi arrivati al Camping. Si tratta di una location assai ampia a ridosso dell’Isola, a pochi passi dalla spiaggia. Le piazzuole sono ben definite ed organizzate; a nostro avviso, si è trattato di una buona scelta soprattutto in riferimento a quanto abbiamo in seguito visitato. Il camping, però, presenta due notevoli pecche (di conseguenza, regolatevi): i bagni sono sporchi e la pizza è la peggiore che abbia mai mangiato in Sicilia. Il primo è un problema considerevole se siete amanti della pulizia: la presenza di wc alla turca (che ho sempre detestato) favorisce condizioni “brutali” dei servizi igienici. Per quanto riguarda, invece, il secondo aspetto, vi sconsigliamo calorosamente di mangiare la pizza in loco perché ha un sapore squallido. Di certo, la zona non è ricca di vita notturna, ma a pochi passi vi è qualche ristorante/pizzeria dove spendendo un po’ di più potreste magari gustare una pietanza migliore. Di contro, oltre alla bellezza dello scenario naturale, uno staff assai cordiale e sempre sorridente è a vostra completa disposizione. La bellezza del luogo farà dimenticare questi punti deboli e, soprattutto, l’amenità del contesto cancellerà temporaneamente dalla nostra memoria la condizione dei bagni. Arrivati, dunque, al campeggio, abbiamo piantato la tenda e siamo andati dritti in spiaggia per fare un bagno. Eravamo nel tardo pomeriggio; la folla scemava e rimanevamo in pochi dinanzi all’isolotto (di fatto, diverrà nei giorni a seguire un fatto abitudinario, ma assolutamente gradevole). Facciamo la doccia (non c’è acqua calda) e prepariamo la pasta e un’insalata. Ci organizziamo in seguito l’itinerario per l’indomani.

Lunedì 09 agosto 2010: di buon mattino, ci mettiamo in macchina pronti per Pantalica (XIII-VII sec. A.C.), la più grande necropoli d’Europa, uno dei più importanti siti protostorici siciliani, insignita del titolo di Patrimonio dell’UNESCO. Le notizie scaricabili da Internet non sono molte e hanno un sapore assolutamente accademico ma, organizzativamente parlando, appaiono piuttosto scarse. Così, con quel poco di appunti presi e confidando nelle indicazioni stradali, partiamo in direzione di Sortino. Occorre fare qui una precisazione: per arrivare a Pantalica ci sono due ingressi. Noi vi sconsigliamo pienamente l’entrata da Sortino sia per l’arrampicata sulla collina che per l’attraversamento del paese dove gente cordialissima sarà sempre disponibile ad accogliere e soddisfare qualsiasi richiesta, ma la presenza di scavi interessanti il manto stradale renderà il percorso un po’ difficoltoso. Seguite, dunque, le – ahimè – rare indicazioni relative a “Pantalica”, diffidando da quelle “Pantalica – entrata da Sortino” perché condizionerebbero la visita all’interno dell’area archeologica. Se vi trovate, comunque, a Sortino, passare dall’Info point (posto all’ingresso del Comune) è sempre utile per ricevere una cartina, ulteriori informazioni specifiche e qualche depliant illustrativo. Pantalica, dunque, si apre ai nostri occhi sotto il sole cocente: non dimenticate di portare con voi dell’acqua, un cappellino, il costume da bagno (in seguito capirete perché) e, soprattutto, non dimenticate di indossare scarpe comode e chiuse. Per gli amanti di archeologia la presenza di necropoli in luoghi alti e inaccessibili apparirà stupefacente; di fatto, pensiamo bene che si tratti di una rarità considerevole. Città abitata fin dall’età di bronzo, distrutta prima del 664 a.C., e poi tornata ad essere popolata dai bizantini e successivamente dagli arabi , guarda dall’alto le meravigliose valli attraversate dai fiumi Calcinara e Anapo. Noi siamo stati letteralmente rapiti dal primo fiume. Seguite le indicazioni che di rado compaiono all’interno del Parco relativamente alla necropoli nord; quindi, troverete un percorso discendente in prossimità di alcune grotte e del letto del fiume. Qui troverete un piccolo laghetto fluviale di impari bellezza nascosto tra le verdi fronde. Inutile dirvi quanto fredda sia l’acqua! Ma è stato un sollievo potersi rilassare dopo una passeggiata al sole immergendosi nelle acque del fiume. Il paesaggio, infatti, è costellato da grotte e da una natura brulla e mediterranea che conferiscono al luogo un fascino unico. Superato il fiume si ascende in direzione del secondo ingresso (che è quello che, di contro, vi consigliamo) che vi porta dritti a una piccola chiesa rupestre (chiesetta del Crocefisso) dove è visibile ancora qualche dipinto. Il Parco è molto esteso; considerate di passare tre quarti della vostra giornata. Esausti dal caldo, tonificati dalla passeggiata e dall’acqua fredda del fiume, ma pieni della bellezza delle necropoli, ci dirigiamo al camping dove intendiamo trascorrere le ultime ore del pomeriggio sulla spiaggia in assorta ammirazione dell’Isola delle Correnti.

Martedì 10 agosto 2010: le gambe sono ancora appesantite dalla passeggiata a Pantalica. Così, ci svegliamo con la voglia di passare la mattinata al mare godendoci le meraviglie della Riserva Naturale di Vendicari. Vicinissima al camping ci dirigiamo in direzione Noto e troviamo facilmente l’entrata. Lasciamo l’auto al parking pagano il ticket e andiamo nella spiaggia famosa per la poseidonia. In verità, quel giorno ci è sembrata massiccia la presenza di quest’alga tanto sulla spiaggia che a riva: colpa delle correnti che soffiano in direzione della terra ferma. Ci spostiamo seguendo i sentieri della riserva ed ecco aprirci dei fantastici paesaggi: il pantano (dove gli amanti di birdwatching potranno divertirsi) e la tonnara. Ed è proprio in sua prossimità che decidiamo di lasciare gli zaini e tuffarci nello splendido mare che scorgiamo. Limpido e assolutamente piacevole, ci lasciamo cullare dalle sue onde, mentre all’orizzonte è possibile scorgere gli isolotti siracusani, nonché la nostra Isola delle Correnti. Passiamo la mattinata qui e dopo aver scattato molte foto (il paesaggio si presta molto bene), decidiamo di fare una passeggiata pomeridiana a Noto antica. Qui ci perdiamo tra le viuzze e i palazzi barocchi che il centro storico possiede. Percorrendo Corso Vitt. Emauele, raggiungiamo l’info point (P.zza XVI Maggio – di fronte il Teatro Vittorio Emanuele) dove chiediamo una mappa con le bellezze barocche più importanti e le visitiamo una per una: partendo a ritroso dalla Porta Ferdinandea, la Chiesa San Francesco d’Assisi all’Immacolata, la Chiesa di San Nicolò (alias, la cattedrale), Palazzo Ducezio (alias, il Municipio), Palazzo Astuto, Palazzo Nicolaci di Villadorata … giusto per citarne qualcuno! Alla fine del nostro tour trascorso col naso all’insù per ammirare i meravigliosi fregi barocchi e con la macchina fotografica sempre a portata di mana, decidiamo di riposarci in uno dei caffè che si trovano lungo il corso principale degustando una granita alle mandorle, mentre la mia dolce metà ne approfitta per sbirciare il quotidiano del giorno e leggere le ultime news della sua squadra di calcio preferita. Nel tardo pomeriggio ritorniamo in campeggio, facciamo il nostro solito tuffo delle ore 19.00, ritorniamo in tenda e prepariamo la nostra cena a base di pomodorini di cui la zona è ricca. Pachino, infatti, distante pochi chilometri dal camping, è un comune che i buongustai ricordano piacevolmente per i prodotti dell’agroalimentare: pomodorini (dolcissimi!) e il vino rosso (di fortissima intensità cromatica). Dopo la cena, ricordandoci della nottata di San Lorenzo, ritorniamo sulla spiaggia per cercare di intravedere stelle cadenti. Effettivamente la vastità dell’orizzonte è tale da far rimanere imbambolati i più. Per mia sfortuna non riesco a scorgere alcuna stella (addio desideri), mentre il mio ragazzo ne fa accetta. Chiudiamo in tale modo romantico la nostra seconda giornata di viaggio.

Mercoledì 11 agosto 2010: oggi si va a Cava Grande di Cassibile, il luogo più affascinante, a nostro avviso, che avremmo visitato nel siracusano. Guardate pure il sito web www.cavagrande.altervista.org dove troverete ogni genere di informazione che può risultare utile per la visita. Anche in questo caso, cappellino, acqua e scarpe chiuse sono fondamentali. Per arrivare a Cava Grande di Cassibile da Siracusa occorre prendere la SS. 115 fino ad Avola, imboccare la circonvallazione e seguire le indicazioni per “Avola Antica”. Dopo 10 KM di tonanti si arriva a destinazione. Per arrivare alle magnifiche piscine fluviali occorre fare una discesa, non proprio semplice, di circa 1,5 KM che poi dovranno essere ripercorsi in salita!!!!!! Coloro i quali adorano il trekking e lo step si troveranno perfettamente a loro agio; c’era persino qualche coraggioso che ha fatto la salita di corsa: noi di contro abbiamo preferito di tanto in tanto fermarci per prendere fiato. Considerate circa 30-40 minuti per la discesa e un’oretta per la risalita. Ne vale ampiamente la pena. Il gran Canyon Siciliano è realmente uno spettacolo naturale! Piscine e cascate d’acqua fresca: un toccasana per sfuggire alla calura di piena estate. Portatevi pure un piccolo snack ma ricordatevi di portare con voi i rifiuti: la riserva, infatti, non dispone di servizio di raccolta. Esistono i laghetti maggiori (che sono maggiormente frequentati) e quelli minori: visitateli entrambi perché meritano! Abbiamo trascorso l’intera giornata in loco divertendoci moltissimo nonostante la carpinata da superare. Anche a Cava Grande è possibile scorgere necropoli; sono ben visibili degli exempla risalenti a un periodo compreso tra l’XI e il VI sec. A.C. Per gli amanti della natura e i bambini curiosi, la Riserva presenta diverse tipologie di piante e arbusti spesso indicate con relative targhette (riportando tanto il nome scientifico e le relative traduzioni quanto la variante in dialetto siciliano). Nel pomeriggio risaliamo e, sorseggiando una bibita fresca acquistata al bar posto in cima, ci godiamo lo splendido paesaggio di fronte a noi.

Giovedì 12 agosto 2010: smontiamo la tenda e salutiamo l’Isola delle Correnti per salpare in direzione Siracusa, meravigliosa città di greca memoria. Qui ci aspettano i nostri amici che saranno nostri compagni di viaggio per i giorni a seguire, Nazareno e Valentina, la mia comare omonima. Visitiamo insieme la Neapolis (Teatro Greco, Orecchio di Dionisio e Latomie del Paradiso a cui aggiungiamo il Museo Archeologico compreso nel ticket di ingresso di € 09,00). Purtroppo, non abbiamo potuto visitare la Grotta dei Cordari chiusa per caduta massi. Ci dirigiamo verso Ortigia dove decidiamo di pranzare mangiando della buonissima rosticceria, ovvero, i mitici arancini (ci facciamo subito riconoscere come palermitani dal momento che da noi gli arancini sono di genere femminile – le arancine, per l’appunto). Facciamo un giro e andiamo al Duomo; dopo decidiamo di ritornare sostando dapprima presso Fonte Aretusa, poi, percorrendo tutto il lungo mare. Una passeggiata salutare e culturalmente valida interessa la giornata; seguiamo alla lettera una cartina presente in una vecchia guida, nonché i vecchi ricordi di gite scolastiche ormai lontane realizzate nel mese di maggio in concomitanza con la realizzazione delle tragedie greche al Teatro. Siracusa possiede un patrimonio monumentale immenso; noi ci siamo limitati al tour “di rito” per questioni di tempo. La città offre, invece, moltissimi altri beni da visitare. Per avere un’idea completa delle bellezze della città visitate il sito del Comune di Siracusa; entrate nella sezione dei Beni Culturali e Turismo e troverete i vari percorsi proposti e la descrizione del Bene, oltre che orari di fruizione e costi dei ticket di ingresso. Purtroppo, sebbene nei piani, non siamo riusciti a visitare il Castello Maniace che è aperto ai visitatori solo di mattina (deadline: ore 12.30). Lasciamo i nostri amici che soggiornano a Catania Centro e ci dirigiamo alle volte di Fondachello di Mascali dove avevamo prenotato la piazzuola: destinazione, dunque, verso il Camping Mokambo. Le condizioni igieniche di questo campeggio erano decisamente migliori rispetto al precedente; l’organizzazione è assai differente ma vale la pena trascorrere qui qualche notte soprattutto in virtù della sua posizione (a due passi dall’Etna e Taormina). Per raggiungere Mascali uscite sulla Catania – Messina a Giarre; superate il paese e troverete Mascali. Andate in direzione di Fondachello (alias, il lungo mare) e troverete differenti indicazioni stradali per il Mokambo. Quando siamo arrivati, purtroppo, non ci è stato possibile seguire le insegne perché la festa del paese avete scombussolato la percorribilità di molte strade. Se vi trovate in una simile situazione, chiedete ai vigili oppure chiamate in campeggio dove vi daranno l’assistenza necessaria.

Venerdì 13 agosto 2010: i nostri amici ci raggiungono via treno a Giarre avendo deciso di visitare in giornata le Gole dell’Alcantara. Raggiungerle è assai facile: percorrete la A18, uscite a Giardini Naxos e prendete la SS. 185 in direzione Francavilla e Randazzo. Al Km 17, presso Motta Camastra, troverete il parcheggio e l’ingresso al Parco fluviale. Tutto il tragitto è percorso da diversi cartelli; anche se vi abbandona il satellitare – come ci è successo – non rischiate di perdervi minimamente. Arrivati, dunque, all’ingresso, ci accorgiamo che il parcheggio è al completo; così, il posteggiatore ci fa accomodare da un suo amico che ha una piazzuola di fronte l’entrata. Siamo così ospiti di un simpatico signore che ci dà un mucchio di informazioni utili circa la zona. Andiamo in biglietteria e siamo accolti da una notizia che –ahimè – non ci fa di certo esultare: la Gola non è attraversabile perché è caduto un masso qualche giorno prima. Poco male saremo costretti a rimirare la Gola dall’esterno. Decidiamo, inoltre, di partecipare a una visita guidata che con € 18.00 ti permette di calzare una mezza tuta impermeabile. Il nostro turno è fissato per le ore 14.00; non ne vediamo l’ora anche perché ci immaginiamo un’incredibile passeggiata sullo stile di Indiana Jones. E così decidiamo di scendere alle Gole (tramite apposito ascensore) e visitare il Parco. Anche qui l’acqua è freddissima, ma il paesaggio si presta benissimo alle foto ricordo. Addentiamo un panino nell’area di sosta destinata al parcheggio della nostra auto (siamo accolti all’ombra di un patio dove i proprietari ci mettono a disposizione anche i servizi igienici) e andiamo al punto di raccolta gruppo per iniziare concitati la nostra passeggiata. La distribuzione della semi-tuta impermeabile è gestita da un signore la cui nazionalità è indubbia. Intendo dire che l’addetto alle tute non è italiano (almeno credo) e non parla alcuna lingua se non la sua (ho pensato che fosse arabo, ma nemmeno il fusha che conosco ci ha permesso di entrare in contatto col signore). I modi, poi, alquanto bruschi ci hanno un po’ indispettito: di certo, in una location così turisticamente valida occorrerebbe del personale con determinate caratteristiche e competenze. Superiamo incomprensioni e indossiamo le tute: ridicoli ma pronti per partire! Ci fanno scendere (siamo circa una ventina) e rimaniamo in attesa di un assistente fluviale che da team leader ci condurrà lungo un percorso modificato dalla chiusura della Gola. La nostra guida, però, non è molto soddisfacente. Per carità, un ragazzo molto educato, ma forse un po’ troppo timido … di fatto, comprendiamo che è lui la guida dalle scritte sulla sua t-shirt, inizia il tour senza dire una sola parola e mantiene integro il gruppo durante l’escursione con limitata efficacia. Beh, pagando quella somma ci aspettavamo di certo almeno qualche descrizione del paesaggio e del parco! Nulla di tutto questo. Il percorso è stato piacevole ed è stato facilissimo da effettuare perchè per il 70% sulla terra ferma. La passeggiata è, dunque, riuscita soprattutto per coloro i quali (come il mio ragazzo) sono rimasti impietriti all’immersione del solo alluce per il freddo, ma certamente ci aspettavamo molto di più. La passeggiata si è conclusa dopo 30 minuti. Forse è stato improvvisato il percorso in virtù della caduta dei massi; informatevi prima di pagare il ticket perché altrimenti potete fare a meno della gita (pseudo) guidata. Le gole di contro sono un posto fantastico dove potete immergervi in un contesto naturale piacevole e unico. Sono un po’ affollate ad agosto; se preferite una quantità minore di visitatori recatevi a fine maggio, oppure, a settembre.

Dopo il primo pomeriggio, lasciate le Gole, decidiamo di fare un tuffo al mare; a causa della vicinanza raggiungiamo Giardini Naxos. In verità, non era prevista alcuna tappa in loco non perché non ne valga la pena, ma perché terribilmente affollata da turisti e visitatori vari. Isola Bella, Taormina e Giardini Naxos hanno una bellezza suprema, ma la presenza antropica è eccessiva in agosto e provoca un’insofferenza totale su di noi che prediligiamo locations non assediate dal turismo di massa. Cercare un buco dove posteggiare è difficilissimo; riusciamo, tuttavia, nell’impresa sebbene lontani da Isola Bella. Arriviamo in spiaggia e facciamo un tuffo: purtroppo, il mare non è pulitissimo e, così, non riusciamo a goderci del tutto la nostra nuotatina pomeridiana ormai entrata nella nostra routine da viaggio.

Sabato 14 agosto: il nostro programma ufficiale prevedeva l’Etnaland, il famoso parco acquatico situato alle porte di Catania. Purtroppo, abbiamo sostituito questo appuntamento con una giornata un po’ più tranquilla all’insegna del totale relax. Così, svegliatici con assoluta calma, decidiamo di trascorrere la mattinata al mare evitando possibilmente l’uso dell’auto. Effettivamente dal pomeriggio in cui eravamo arrivati al Mokambo, non avevamo ancora visto la spiaggia. Usciamo così dal camping attraversiamo la strada e di fronte, nascosta dagli alberi, si cela una spiaggia con un mare … a dir poco splendido!!!!! Troviamo, infatti, acque pulite, limpide e freschi con la presenza di un orizzonte costellato dall’architettura barocca di Giarre. Si capisce che siamo in vigilia del Ferragosto per la presenza massiccia di gente pronta a trascorrere con pieno relax la giornata al mare. Pranziamo in tenda cucinando spaghetti con vongole e ci rilassiamo all’ombra degli alberi. Di pomeriggio, ci prepariamo e andiamo a Catania dove ci aspettano i nostri amici per trascorrere insieme la serata. Arriviamo così a Piazza Duomo (nella Piazza del Liotru), ritroviamo Nazareno e Valentina e ci dirigiamo al Ristorante “La Collegiata” posto a due passi della Piazza e accanto l’omonima chiesa, meraviglioso exemplum barocco. Se siete solo una coppia, chiedete del tavolo al balconcino: godrete di una bellissima visuale su Via Etna. Abbiamo preso una pizza anticipata dall’antipasto; i nomi delle pietanze hanno una connotazione”religiosa”: per esempio, la piazza che ho scelto si chiamava San Luigi … si mangia bene e non si spende moltissimo. Usciamo dalla pizzeria e facciamo un giro in una Catania semideserta, ma allietata da qualche artista di strada. Andiamo presto via perché il programma dell’indomani si presenta impegnativo seppur affascinate.

Domenica 15 agosto: mi sveglio felice: finalmente l’Etna! Una siciliana che non è mai stata sul vulcano più alto d’Europa vede finalmente realizzare il suo sogno; sono contenta ed eccitata come una bambina. Seguiamo le indicazioni per raggiungere la funivia del versante sud ampiamente descritte nel sito di riferimento; il paesaggio, man mano ci si avvicina, denota cambiamenti unici e misteriosi. Paesaggi lunari che si infittiscono nel raggiungimento del Rifugio Sapienza. Lo raggiungiamo, posteggiamo l’auto (acquistando tesserina nei negozi di souvenir), indossiamo jeans, scarpe chiuse e ci premuniamo di felpe calorosamente raccomandate e ci affrettiamo in biglietteria. Il tour compreso di funivia, mini pullman e guida alpina costa € 52,00 ma ne vale assolutamente la pena. In molti si apprestano a scalare il vulcano a piedi in modo completo o parziale; noi abbiamo preferito essere più prudenti o, forse, più pigri ed abbiamo optato per il pagamento della quota per intero. Salire sulla funivia è un’emozione unica, ma altrettanto si può dire della visita ai crateri e alla Torre del Filosofo. Una volta raggiunti dai mezzi gommati, sarete accolti da guide (signori assai simpatici) che, però, non parlano una parola di inglese o francese. Questo mi ha fatto sentire alquanto imbarazzata dal momento che la metà del gruppo era costituito da visitatori stranieri: l’Etna dovrebbe prevedere la presenza di turisti provenienti da qualsiasi parte del mondo e premunirsi di guide in grado di parlare almeno l’inglese… comunque, seguiamo le spiegazioni fornite e visitiamo la meraviglia che si scaglia davanti ai nostri occhi! Quasi quasi ci riesce difficile lasciare il posto! Scendiamo con la funivia e decidiamo di pranzare con un portentoso panino con salsiccia arrostita e verdure per niente male. Evitate, però, i dolci perché non sono un granché. Decidiamo di continuare la nostra giornata etnea passando da Zafferana Etnea per fare rifornimento di miele, marmellate e vino (i costi nei negozi di souvenir in zona Rifugio Sapienza erano eccessivi). Troviamo una cittadina un po’ sonnolenta ma pronta a rispondere alle nostre esigenze di golosità. Compriamo prodotti tradizionali vitando le novità (le varie creme al pistacchio e alla nocciola); facciamo un giro nella via principale alle spalle della Chiesa Madre dove molti negozietti sono pronti ad accogliervi e consigliarvi su un prodotto locale o su un altro. Lasciamo i nostri amici a Catania (li rivedremo a Palermo qualche giorno più tardi) e facciamo un salto al Centro Commerciale catanese Auchan posto in prossimità dell’aeroporto dove compriamo un ottimo pesto al pistacchio e innumerevoli ingredienti che comporranno la nostra mega insalata prevista per la cena.

lunedì 16 agosto: le vacanze giungono quasi al termine; abbiamo l’ultimo giorno da godere trascorrendo il nostro tempo al mare. Così, decidiamo di dirigersi verso le Isole dei Ciclopi di omerica memoria. Eccoci, dunque, ad Acitrezza ed Acicatena dove trascorriamo la giornata dedicata al mare e al sole. Un po’ di vento increspa le onde; ne approfittiamo per rilassarci sotto una piacevole brezza. Confesso una forte emozione provata dinanzi agli isolotti da amante della letteratura: rivolgere il pensiero ad Omero, prima, e a Verga, poi, col classico “I Malavoglia” è d’obbligo! La piazza antistante stessa è dedicata allo scrittore siciliano e alla sua opera. Dopo aver passato la mattinata tra gli scogli neri (ed aguzzi) passiamo al Castello – poco distante – dove ci prendiamo una fresca bibita ammirando un paesaggio favoloso. Ritorniamo, poi, nel pomeriggio nel camping di Mascali dove ceniamo gustando un’ottima pasta con salsa ai pistacchi.

martedì 17 agosto: smontiamo le tende e ritorniamo a casa. Ancora una volta la nostra bedda Sicilia ci ha ammaliato e inorgoglito. Inutile dire he la colonna sonora del nostro viaggio è legata a Franco Battiato di cui abbiamo ascoltato – durante i nostri tragitti – quasi tutti gli album.



  • clarice.sirio clarice.sirio
    nessuno è più turista per caso di me! consigli per cogliere i migliori aspetti culturali e naturalistici, tenendo conto che ho già avuto la fortuna di visitare Palermo (in settembre, spettacolare) ed in quella occasione anche il classico giro alla valle dei templi e dintorni, Porto Empedocle. Insomma: un giro panoramico della durata di un paio di settimane da effettuarsi in auto, mirato anche ad un pochino di mare... Quindi:una sintesi delle migliori spiagge e delle migliori località... chiedo troppo???"
  • clarice.sirio clarice.sirio
    nessuno è più turista per caso di me! consigli per cogliere i migliori aspetti culturali e naturalistici, tenendo conto che ho già avuto la fortuna di visitare Palermo (in settembre, spettacolare) ed in quella occasione anche il classico giro alla valle dei templi e dintorni, Porto Empedocle. Insomma: un giro panoramico della durata di un paio di settimane da effettuarsi in auto, mirato anche ad un pochino di mare... Quindi:una sintesi delle migliori spiagge e delle migliori località... chiedo troppo???"
  • clarice.sirio clarice.sirio
    nessuno è più turista per caso di me! consigli per cogliere i migliori aspetti culturali e naturalistici, tenendo conto che ho già avuto la fortuna di visitare Palermo (in settembre, spettacolare) ed in quella occasione anche il classico giro alla valle dei templi e dintorni, Porto Empedocle. Insomma: un giro panoramico della durata di un paio di settimane da effettuarsi in auto, mirato anche ad un pochino di mare... Quindi:una sintesi delle migliori spiagge e delle migliori località... chiedo troppo???"
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