Istria, tra natura e cultura alla scoperta di un pezzo d’Italia che fu
Per progettare questo itinerario mi sono basata sulla guida turistica della Croazia della Lonely Planet alla quale rimando per una descrizione più precisa delle attrazioni turistiche. Qui troverete soprattutto alcune notizie pratiche per aiutarvi ad organizzare al meglio il vostro viaggio. Da gennaio 2023 la Croazia ha adottato come moneta l’euro e non è più una meta così conveniente come lo era in passato anche se i prezzi degli alloggi e della benzina sono comunque più bassi che in Italia. Un’altra caratteristica interessante dell’Istria è che l’italiano è capito e parlato pressoché da chiunque.
Indice dei contenuti
Diario di viaggio
Primo giorno – Il viaggio
Per evitare di rimanere intrappolati nel traffico della A4 non c’è altra soluzione che partire all’alba da Varese e così alle 5.30 siamo già in viaggio in modo da essere al confine italiano per mezzogiorno. A questo punto abbandoniamo l’autostrada per evitare di pagare la vignetta autostradale della Slovenia per soli dieci chilometri e all’una arriviamo a Motovun (Montona) dove ci fermiamo per il pranzo. Il paesino medioevale è arroccato in cima a una collina da cui si gode una stupenda vista sulla campagna croata. La macchina si lascia al parcheggio fuori dalle mura al costo di un euro e cinquanta l’ora e in venti minuti a piedi si arriva al paese. In alternativa c’è anche un bus navetta a pagamento che passa ogni mezz’ora, ma dopo tante ore di viaggio è piacevole sgranchirsi le gambe purché non si pretenda di affrontare la salita in infradito.. In paese ci sono diversi ristorantini che offrono piatti a base di tartufo a prezzi equivalenti a quelli italiani. Riprendiamo il viaggio e in 40 minuti arriviamo nell’appartamento affittato a Premantura che sarà la nostra base in Istria.
Secondo giorno – Capo Kamenjak
Abbiamo deciso di soggiornare nella penisola di Premantura proprio perché da lì in dieci minuti a piedi è possibile raggiungere il selvaggio Capo Kamenjak con le sue calette incantevoli. L’entrata alla riserva naturale è gratuita a piedi e in bicicletta, ma è possibile entrare anche in macchina al costo di 15 euro al giorno. Secondo me non ha alcun senso recarsi in una riserva naturale in macchina, e andare alla spiaggette raggiungibili dai parcheggi. Se volete godervi veramente il parco tra il frinire delle cicale e lo sciabordio del mare munitevi di scarpe da trekking e di una scorta abbondante d’acqua e divertitevi come noi a trovare le calette più nascoste e con meno turisti, Le spiagge sono di ciottoli e sono quindi consigliate le scarpette da scoglio che indossano proprio tutti anche i numerosi naturisti. Se non volete portarvi il pranzo al sacco all’interno del parco ci sono numerosi bar tra cui vi consigliamo all’estremità della penisola il Safari bar che offre piatti di sardine a 6 euro e di calamari a 9 euro, ma accetta solo contanti.
Terzo giorno – Pola (Pula)
Da Premantura ci si può recare in giornata a Pola che si trova solo a quindici minuti di macchina. Attenzione però ai parcheggi che sono dei veri salassi. Noi abbiamo parcheggiato nelle vicinanze dello stadio Aldo Drosina a un quarto d’ora a piedi dal centro che costa 50 centesimi l’ora, ma se si pretende di parcheggiare vicino all’anfiteatro romano la tariffa lievita a 4 euro l’ora. Pola è una città fondata dai romani e oltra all’anfiteatro, che ospita vari spettacoli, si possono ammirare il Tempio di Augusto perfettamente conservato e l’arco di Trionfo dei Sergi. Rovine romane poi sono un po’ ovunque e resti di mosaico romano si possono ammirare nella chiesa di San Francesco. A Pola si trovano anche le gallerie sotterranee costruite durante la prima guerra mondiale a Zerostrasse e da lì con lo stesso biglietto del costo di sei euro si può accedere alla fortezza veneziana. A Pola ci sono ovviamente diversi posti dove mangiare e se volete una pizza ci sentiamo di consigliarvi lo Jupiter.
Nella stessa giornata ci siamo poi recati a Dignano (Vodnjan) per vedere le famose mummie, ma se non siete dei veri amanti del genere secondo noi non ne vale la pena.
Quarto giorno – Rovigno (Rovinj)
Rovigno distante da Premantura circa 50 minuti di macchina è una piccola cittadina di grande fascino. Vi consigliamo di parcheggiare nella zona 4 la grigia vicina al campo sportivo a quindici minuti a piedi dal centro (1 euro l’ora, 7 euro tutto il giorno). In questa località è piacevole perdersi tra le tante viuzze per scoprire gli angoli nascosti per poi salire passando dall’Arco dei Balbi e dalla vivace via Grisia alla chiesa di Sant’Eufemia. Rovigno è però innanzitutto una città di mare e allora bisogna salpare su una delle tante barche che offrono un breve tour panoramico delle isole del golfo al costo di 15 euro.
Quinto giorno – Parenzo (Porec)
Anche Parenzo si raggiunge facilmente da Premantura in meno di un’ora. Qui vi consigliamo di parcheggiare gratuitamente presso il parcheggio del centro fitness a dieci minuti a piedi da centro. Parenzo è meno affascinante di Rovigno, ma conserva uno dei gioielli dell’Istria, ossia la Basilica Eufrasiana (patrimonio UNESCO), una delle basiliche bizantine meglio conservate in Europa. A Parenzo abbiamo trovato uno dei pochi ristoranti vegani dell’Istria l’Artha Bistro che offre piatti golosi e sani. A quindici minuti da Parenzo si trova la grotta di Baredine che costa 11 euro e che si può visitare nella parte turistica con visite guidate.
Sesto giorno – Villaggi dell’entroterra
Una vacanza in Istria non può dirsi completa senza aver visto almeno qualcuno dei villaggi dell’entroterra. Ci rechiamo così a mezz’ora da Premantura a Sanvincenti (Svetvincenat) e visitiamo il castello Morosini – Grimaldi che ci lascia un po’ delusi perché dell’antico castello è rimasto ben poco; ci sono però delle installazioni multimediali adatte a bambini. Ci è piaciuto molto di più Vale (Bale), piccolissimo paese con le case d’epoca medioevale raccolte attorno al castello. Per il pranzo vi consigliamo il Kamene Price locale dall’arredamento originale che offre cucina tipica istriana.
Settimo giorno – Fiume (Rijeka)
Dopo una settimana in Istria decidiamo di cambiare appartamento per alloggiare vicino ai famosi laghi di Plitvice. Ci fermiamo per pranzo a Fiume città portuale con un bel centro storico dominata dai resti del castello del Tersatto. Da qui, se non c’è foschia, potrete ammirate tutto il golfo del Quarnero. Fiume non è una città turistica e i prezzi sono finalmente più economici e abbiamo speso 30 euro in due presso il Feral, frequentato dalla gente del posto.
Ottavo giorno – Laghi di Plitvice
Se decidete di visitare i laghi di Plitvice vi consigliamo di dormire nei pressi in modo da poter sfruttare tutta la giornata. Trovate tutte le informazioni sul sito ufficiale, ma vi do qualche consiglio. Noi abbiamo comprato online il biglietto per due giorni, ma una giornata intera è più che sufficiente per visitare i laghi. Vi consigliamo di entrare dall’ingresso uno perché da lì i laghi sono più vicini. In una giornata si può percorrere il sentiero C della durata di 4 ore e discendere o direttamente con il bus o come abbiamo fatto noi per il sentiero H in modo da vedere i laghi anche dall’altra sponda. I sentieri non sono faticosi e percorribili da tutti con un paio di scarpe da ginnastica, non in infradito. I laghi sono bellissimi, ma la presenza dei turisti nei mesi estivi è davvero eccessiva. Inoltre si ha l’impressione di essere finiti in una trappola per turisti perché oltre al biglietto di ingresso di 38 euro si paga il parcheggio 1,50 euro l’ora e l’acqua all’interno costa 5 euro al litro. Al suo interno ci sentivamo più a Disneyland che in un parco naturale soprattutto quando abbiamo fatto la fila per attraversare il lago con il battello elettrico.
Nono giorno – Dintorni dei laghi di Plitvice
Più dei laghi di Plitvice troppo affollati per i nostri gusti ci sono piaciuti i dintorni. Il villaggio di Rastoke con i suoi mulini e cascate merita una visita di un paio d’ore così come le grotte di Borac ai confini con la Bosnia. (visita guidata in inglese a 13 euro). Vi consigliamo di disattivare il roaming altrimenti aggancia subito la cella bosniaca. Se poi volete essere gli unici visitatori del luogo fate un salto anche al castello diroccato di Dreznik Grad.
Decimo giorno – Padova
Per interrompere il viaggio di ritorno abbiamo deciso di fermarci due notti a Padova. Questa cittadina cela dei tesori artistici notevoli. La cappella degli Scrovegni (biglietto online a 16 euro) affrescata da Giotto non ha bisogno di presentazioni così come la Basilica di Sant’Antonio o la Piazza di Prato della Valle, una delle piazze più grandi al mondo. Da Padova ci siamo recati ad Arquà Petrarca per un doveroso omaggio al poeta e per far scorta di Brodo di Giuggiole, liquore ottenuto da questo frutto tipico dei Colli Euganei.