Weekend dell’Immacolata a Zagabria e dintorni
Alcune indicazioni generali prima di passare al racconto delle singole giornate:
Indice dei contenuti
- Riguardo alla sicurezza, Zagabria e dintorni ci sono sembrate mete assolutamente sicure.
- Il periodo da noi scelto, se da un lato non è stato il massimo a causa della temperatura e della pioggerellina, dall’altro ci ha consentito di poter ammirare le bellissime installazioni natalizie e di avere i laghi di Plitvice tutti per noi.
- Costi: un po’ più bassi rispetto all’Italia, ma non tanto, soprattutto gli hotel. Al momento della visita era ancora in uso la Kuna (cambio medio: 1€ = 7,37 HRK).
- Abbiamo preso con Booking una bella casa situata in posizione strategica semicentrale vicino alla fermata dei bus regionali ad un prezzo ottimo e siamo stati contentissimi della scelta.
- Capitolo voli. Abbiamo volato con Ryanair (€194 per due voli A/R con bagaglio a mano grande) – il volo dell’andata è stato puntuale, mentre c’è stato un ritardo di un’oretta al ritorno.
- Per i trasporti abbiamo noleggiato un’auto per gli ultimi due giorni con Alamo (tramite AutoEurope, 28,66€ in totale) ed abbiamo usato il bus per visitare Plitvice – puntuale e comodo.
- Non partite senza assicurazione: noi abbiamo stipulato un’assicurazione annuale con Assivia.
- Abbiamo utilizzato la Rough Guide, molto buona.
Diario di viaggio
1° giorno
Sveglia all’alba e corsa in macchina verso l’aeroporto di Orio al Serio perché il nostro volo Ryanair per Zagabria parte alle 7.20. Atterriamo puntuali e ci dirigiamo immediatamente in autobus alla stazione dei bus per lasciare i bagagli. Raggiungiamo quindi la piazza principale, Trg Bana Jelacica, dove alle 11 parte il tour organizzato da Free Spirit Tour per visitare le attrazioni principali della città. Il tour è condotto da Luka ed è molto interessante, perché ci permette di conoscere gli highlights di Zagabria: visitiamo sia Kaptol che Gradec e dobbiamo riconoscere che la città sembra molto interessante. Nel primo pomeriggio, dopo una stratosferica sosta a base di cevapcici presso il ristorante Kitchen & Grill Plac (Dolac 2; 179 HRK) ed un passaggio dall’ottimo Ufficio del Turismo, facciamo una visita al cimitero Mirogoj, molto carino anche se le arcate non sono visitabili e successivamente al Museo della Città di Zagabria, che non è male, ma la cui organizzazione purtroppo lascia a desiderare. Iniziamo quindi a visitare le belle installazioni natalizie della città alta; particolare menzione merita quella nel tunnel di Gric. A questo punto ci mettiamo a girare per una parte dei parchi che formano un ferro di cavallo e che sono tutti interessati da altre iniziative natalizie. In prima serata, complice una forte stanchezza e lo stomaco ancora pieno del pranzo, andiamo in stazione a prendere i bagagli e ci dirigiamo nel vicino appartamento che abbiamo prenotato dall’Italia (Ava Apts; ottimo).
2° giorno
Iniziamo la giornata cercando di visitare l’Archivio di Stato, che pensavamo di aver prenotato il giorno prima, ma ci comunicano che le visite per oggi non sono possibili. Continuiamo quindi a fare un giro per il centro, visitando le vie (soprattutto la zona vicina al Museo etnografico, Cvjetni trg, la Galleria Oktagon e Ilica Ulica) ed i monumenti che ancora non avevamo visto. Dopo un’ottima pausa pranzo al Market (Gunduliceva Ulica 14) siamo tornati alla città alta per visitare il Museum of Broken Relationships, davvero interessante e piacevole. Alle 15 ci facciamo trovare all’appuntamento concordato sempre con Free Spirit Tours per un tour dedicato alla ex Jugoslavia ed alla successiva guerra degli anni ‘90, condotto da Ivana. Un po’ diverso, forse, da quello che ci aspettavamo, in quanto non abbiamo visitato posti particolari legati a quel periodo, ma siamo entrati in un bunker privato, dove abbiamo anche visto un video ed ascoltato con piacere i racconti di Ivana legati a quell’epoca. Davvero consigliato. Cambiamo completamente tono tornando nella Ulica Tkalcica, via piena di affollati locali e visitando il vicino museo dedicato agli anni ‘80 di Zagabria, una casa di poche stanze arredata con gli oggetti della vita comune dell’epoca, dove è consentito interagire con questi ultimi. Carina, anche se non è paragonabile agli analoghi musei di Varsavia e Sofia. Ceniamo al Batak Grill in Cvjetni Trg (253 HRK, molto buono) e torniamo a casa.
3° giorno
Oggi ancora sveglia all’alba: abbiamo il pullman alle 5.45 del mattino per i laghi di Plitvice, dove arriviamo dopo due ore e mezzo. Ieri eravamo quasi stati tentati di non venire, dopo aver letto il meteo, ma in maniera quasi miracolosa 5 km prima della destinazione terminano la pioggia e la nebbia e, anche se il tempo non è particolarmente bello, perlomeno non piove. Facciamo il circuito consigliato di 4 ore e, dopo una pausa pranzo, prendiamo il pullman di ritorno, che ci porta a Zagabria a metà pomeriggio. Torniamo quindi in centro: oggi c’è una partita importante per i mondiali, Croazia contro Brasile e un po’ a sorpresa vince la Croazia. Abbiamo quindi il piacere di assistere ai festeggiamenti in strada degli abitanti della città. Ceniamo al Mali Medo (Tkalciceva 36; 218 HRK; discreto) e concludiamo con una torta ipercalorica da Amelie, vicino alla Cattedrale.
4° giorno
Ci svegliamo ancora una volta prima delle 7 per prendere il bus per l’aeroporto, dove abbiamo noleggiato una macchina per 2 giorni con Alamo (professionali). Prima destinazione è il paese di Varazdin, davvero carino nella sua atmosfera natalizia, anche se piove incessantemente. Vi passiamo poco più di un paio d’ore, quindi raggiungiamo il castello di Trakoscan, consigliatoci dall’ufficio del turismo di Zagabria. Anche questo è interessante, sebbene probabilmente l’esterno sia molto meglio dell’interno. Al bar del castello proviamo finalmente gli struckli, che ci piacciono molto. Tornati a Zagabria nel primo pomeriggio, dopo un giro in centro per negozi andiamo a cena nel ristorante Purger (236 HRK; molto buono).
5° giorno
La prima tappa della giornata è il mercatino dell’usato a Britanski Trg. Quando arriviamo, verso le 8.30, ci sono solo alcune delle bancarelle. La merce in vendita è varia; il livello in genere è interessante. Vi si trovano libri, dischi, arredi, lampade, memorabilia dell’epoca comunista, oggetti in vetro ed in metallo. Lasciamo quindi Zagabria e raggiungiamo il castello di Veliki Tabor. La struttura è molto bella sia all’esterno che nel cortile, mentre l’esibizione e le sale interne non sono propriamente memorabili. Ultima tappa per oggi è Kumrovec, il villaggio dove nacque Tito e dove sono state restaurate, oltre alla sua casa, anche una ventina di abitazioni, che possono essere visitate. Se siete di passaggio, una sosta di un’oretta può andar bene e non aspettatevi niente dalle stanze della casa di Tito trasformate in un piccolissimo museo. Pausa pranzo ottima e abbondante presso il Kod Starog, proprio di fronte alla casa natale di Tito (HRK 230).
Scopriamo per caso che nel paese ci sono due edifici che un tempo ospitavano due importanti scuole di partito, ormai chiuse da decenni e decidiamo di visitarle dall’esterno. Se quel genere di architettura vi piace, allora non dovreste perderle, soprattutto la struttura più vecchia. Iniziamo quindi il ritorno verso Zagabria, facendo un paio di soste per shopping sulla strada, considerato che siamo in notevole anticipo sui tempi. Arriviamo in aeroporto con molta calma, dopo aver guidato per circa 350 km, ma il volo è in ritardo di un’ora, per cui atterriamo ad Orio al Serio verso le 22.30.
Un weekend lungo che ci ha permesso di visitare una zona della Croazia per noi ancora inedita e che ci ha soddisfatti.