Il nord delle Marche è una terra incredibile da scoprire tra mare e sacralità

Scritto da: 19Simone80
il nord delle marche è una terra incredibile da scoprire tra mare e sacralità

Dopo aver visitato Pergola e altre località nella Provincia di Pesaro Urbino, ci spostiamo poco più a sud. Questa volta esploriamo la zona di Ancona e una località nella Provincia di Macerata.

  • Loreto
  • Porto Recanati
  • Offagna
  • Ancona

Dal nostro “campo base” decidiamo di visitare prima le due mete più distanti, ovvero Loreto, famosa per il Santuario e la località marina di Porto Recanati, per poi fare tappa al borgo di Offagna ed infine Ancona.

Loreto

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Dalla A14, l’autostrada “Autostrada Adriatica” che collega Bologna a Taranto, si può notare l’inconfondibile skyline del Santuario di Loreto e la maestosità del Palazzo Apostolico, a due passi dall’incantevole mare della Riviera del Conero. Loreto è conosciuta come “Città della Fede del Conero“, sorge sulla sommità del Monte Prodo, da cui svettano per altezza la sagoma della cupola e il campanile della Basilica. Una cinta muraria circonda l’intero borgo, edificato attorno al XIV secolo per motivi di difesa, soprattutto dalle incursioni turche nell’Adriatico.

Dal 1519 al 1522 avvenne poi una ricostruzione completa delle mura, potenziate da bastioni e pezzi d’artiglieria, a seguito dell’incursione del sultano Selim I il Crudele che assaltò Porto Recanati. Tale ricostruzione, su decisione di Papa Leone X. Si giunge in Piazza della Madonna, il punto più alto della città, che costituisce il fulcro artistico, monumentale e religioso dove si affacciano tutti i principali monumenti di Loreto.

Tra questi il Palazzo Apostolico (XV sec.), dalla caratteristica forma a “L”, fu progettato da Donato Bramante e si sviluppa su due ordini, il primo al porticato in ordine dorico e il secondo al piano nobile di ordine ionico. Al centro della piazza si trova la Fontana Maggiore (XVII sec.), posta su un palco ottagonale a 3 gradini, opera realizzata in marmo bianco e rosso con sculture bronzee. Ci si dirige infine verso la Basilica della Santa Casa (XVI sec.), con il campanile alto circa 67 metri. La cupola della Basilica di Loreto è la terza cupola rinascimentale più grande in Italia. La tradizione cattolica ritiene che la Basilica ospita la celebre reliquia della “Santa Casa” di Nazareth dove la Vergine Maria nacque e visse, nonchè luogo dell’annuncio dell’Arcangelo Gabriele della nascita miracolosa di Gesù.

È sostenuto infatti che nel 1291 alcuni angeli prelevarono la Santa Casa e la portarono via in volo, in ragione di preservarla in quanto Nazareth e la Palestina erano sotto il dominio dei Mamelucchi d’Egitto. Il prelievo della Santa Casa da Nazareth verso Loreto è detto “traslazione della Santa Casa”, con tale nome è rappresentato nelle opere degli artisti nel corso dei secoli. Esistono anche teorie laiche che confutano l’avvenimento della “traslazione della Santa Casa” da parte degli angeli del Signore.

La città di Loreto rappresenta uno dei più importanti e antichi luoghi di pellegrinaggio mariano del mondo cattolico. Nel XV secolo la Basilica subì importanti lavori di potenziamento, ancora oggi gli imponenti muraglioni le danno l’aspetto di una maestosa fortezza. Nel 1921 nel sacello della Santa Casa divampò un furioso incendio che incenerì la scultura della Madonna Nera. Venne rifatta celermente utilizzando il legno di un cedro del Libano proveniente dai Giardini Vaticani. Nel 1922 Papa Pio XI incoronò la statua nella Basilica di San Pietro in Vaticano e la fece trasportare solennemente a Loreto, dove si trova ancora oggi.

Il Rivestimento marmoreo che la protegge fu progettato da Donato Bramante a somiglianza dell’Ara Pacis, come se si trattasse di un grandioso e prezioso reliquiario. Uno dei complessi scultorei monumentali più importanti del rinascimento italiano, è ornato dalle figure dei Profeti e delle Sibille e da scene della vita di Maria. La Basilica di Loreto è enorme, bellissime anche le 9 cappelle e le sacrestie, tutte riccamente decorate, impossibile non rimanerne affascinati. Di particolare interesse la Sacrestia di San Marco, affrescata dal Melozzo da Forlì tra il 1477 e il 1479, che raffigura angeli che sorreggono gli strumenti della Passione e Profeti nella volta e l’Ingresso di Geù a Gerusalemme alle pareti.

È possibile accedere all’interno della Santa Casa ed ammirare la statua della Madonna Nera e fermarsi a venerarla. All’interno di questo luogo non è possibile fotografare o fare video. Altra parte della Basilica è la Cripta dei Santi Pellegrini, ambiente recuparato in occasione del Giubileo del 2000. L’altare è stato realizzato recuperando dei mensolini antichi.

Uscendo dalla Basilica, sul lato meridionale si apre la Porta Romana (1590), chiamata così perché posta sulla via che porta a Roma, mentre sul lato settentrionale, si apre la Porta Marina (1523-1534), perché affaccia sul mare Adriatico. Dal Belvedere o Piazzale Giovanni Paolo II si può ammirare la Valle del Musone, dove avvenne la famosa Battaglia di Castelfidardo (18 settembre 1860) tra le milizie pontificie e quelle piemontesi. Sullo sfondo si può vedere il promontorio del Monte Conero.

Ci spostiamo quindi nella zona della Riviera del Conero, a Porto Recanati.

Porto Recanati

Porto Recanati, caratteristica cittadina di pescatori, è una località balneare piuttosto accolgiente, meta rilassante e tranquilla. Il suo lungomare completamente chiuso al traffico, è perfetto per passeggiate o giri in bicicletta tra le caratteristiche case colorate. Le spiagge sono ricche di stabilimenti balneari, ideali per chi ama una vacanza all’insegna del sole e del totale relax. Come luoghi di interesse vi è l’Abbazia di Santa Maria in Potenza, (Potentia era l’antico nome scelto dai Romani per questo luogo, Potenza poi è anche il fiume che l’attraversa) e la Chiesetta della Banderuola, che come accennato sulla storia di Loreto, qui fu mantenuta per otto mesi la reliquia della Santa Casa, sorretta dagli angeli.

L’Abbazia di Santa Maria in Potenza (1160-1202), fu fondata dai Monaci Crociferi e fu un crocevia tra i pellegrini verso la Terra Santa e quelli diretti al Santuario di Loreto. In tempi moderni l’edificio è stato trasformato in abitazione privata, conservando la primitiva abside romanica, una loggetta e la cripta. Il sito è visitabile tramite prenotazione. A pochi passi dal centro cittadino si trova un sito archeologico che con i suoi numerosi reperti ha riportato in vita l’antica città romana di Potentia, una testimonianza delle origini portorecanatesi come colonia romana. Nella piazza centrale cittadina sorge il medievale Castello Svevo, costruito come difesa dagli attacchi dei pirati, all’interno delle sue mura si svolgeva l’intera vita cittadina.
Durante il periodo estivo diviene il palcoscenico di un ampio carnet di eventi culturali.

Tra gli eventi citttadini più importanti vi è il Palio di San Giovanni, gara podistica a rievocazione storica dove tutti gli abitanti si riversano in strada per incoraggiare gli atleti del proprio rione. Da Porto Recanati ci dirigiamo verso Offagna.

Offagna

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Come molti borghi delle Marche, anche Offagna fa parte dei Borghi più belli d’Italia, nonchè Bandiera Arancione. Distante solo circa 15 Km da Ancona, il borgo di Offagna sorge sulla sommità di una collina, attorno alla sua antica rocca. Accedendo al borgo si visita subito la Chiesa di Santa Lucia (XVII sec.), edificata in laterizio sui resti di una precedente costruzione. Nel Giugno 1762, durante i lavori di scavo per costruire la sacrestia, fu ritrovata una tomba contenente i resti di un martire. L’interno in stile barocco e ad unica navata, conserva diverse opere d’arte, tra queste due dipinti del XVII secolo. Fin dal 1653 si venera un Crocifisso ligneo al quale i fedeli offrono molti ex voto per grazia ricevuta.

Si giunge poi alla Rocca di Offagna (XV sec.), eretta allo scopo di difendere il confine in un periodo di aspre contese con la vicina Osimo. Dal 1532 fino all’unificazione d’Italia, Offagna apparteneva allo Stato della Chiesa. La Rocca di Offagna è certamente il principale monumento cittadino e fa parte dei circa 20 castelli e fortificazioni sul territorio di Ancona. Notevole esempio di architettura militare tra Medioevo e Rinascimento, la Rocca poggia su una rupe di tufo. La struttura è caratterizzata dalla forma quadrangolare, con un mastio eccentrico rispetto al sistema fortificato e intervallato da torri che recintava il borgo. Ancora visibile il torrione semicircolare che chiudeva la cinta muraria a nord-est. All’interno della rocca si trovano il Museo delle Armi e il Museo di Scienze Naturali “L. Paolucci”. Il Museo delle Armi raccoglie numerose armi portatili o di artiglieria, armature ed accessori militari, oltre a marchingegni bellici.

Il Museo di Scienze Naturali “Luigi Paolucci” ospita suddivisi in 7 sale, parte dei reperti delle collezioni dell’insigne studioso e naturalista anconetano, che ha lasciato al Comune di Offagna.
Attraverso questa collezione si prende contatto e visione delle diversità e specificità degli ambienti naturali marchigiani. Poco lontano si trova la Chiesa di San Tommaso Apostolo (XVII sec.) in laterizio e portale in pietra, l’interno a navata unica rettangolare custodisce una pala d’altare del XVIII.

Ci si mette poco a percorrere il centro storico di Offagna, ma vale la pena soffermarsi sui particolari, osservare con calma, confrontare l’oggi con le cose di ieri. Ammiriamo, ad esempio, nella strada principale del borgo, la finestra triloba ottocentesca appartenente al vecchio Monte di Pietà: sparito questo, è rimasto un segno della passata bellezza. Uno dei gioielli architettonici è la neoclassica Chiesa del Santissimo Sacramento (1787) costruita a pianta circolare dall’architetto Andrea Vici, approdato a Offagna dopo aver lavorato con il Vanvitelli alla Reggia di Caserta.

Lungo la via del ritorno ci fermiamo ad Ancona.

Ancona

Città elegante ed affascinante, Ancona è stata fino dall’antichità uno snodo per le attività commerciali. Tra le vie del centro spicca l’imponente edificio neoclassico del Teatro delle Muse Franco Corelli (1827). L’affascinante facciata del teatro è formata dal portico a cinque arcate in elegante Pietra d’Istria, al suo interno ha una tipica sala a ferro di cavallo e 4 ordini di palchi e un palcoscenico di quasi 400 metri quadrati. Il Teatro delle Muse è il più grande di tutta la Regione Marche e il 13° in Italia per capienza, con 1147 posti a sedere. Danneggiato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale è rimasto inattivo per molti anni, venne riaperto al pubblico nell’Ottobre 2002.

Di grande rilevanza artistica il sipario tagliafuoco unico in Europa, firmato dallo scultore Valeriano Trubbiani. Proseguiamo lungo le vie del centro, troviamo Palazzo Benincasa (XV sec.), uno dei più importanti palazzi nobiliari di Ancona e il più vasto edificio civile privato della città storica. Eretto per volere del ricco armatore e commerciante Dionisio Benincasa, il cui intento era quello di accorpare sotto un unico edificio tutte le sue proprietà lato mare. L’elegante edificio composto da una serie di bifore, si sviluppa per una lunghezza di oltre 50 metri seguendo l’andamento curvo della strada. Dal 2008 è sede della Biblioteca Amatori e del Tribunale Amministrativo Regionale delle Marche. Secondo una leggenda, dalle sale superiori di Palazzo Benincasa, durante le ore nottrne si udirebbe la melodia di un pianoforte, a dilettarsi con quella musica sarebbe lo spirito di una ragazza morta oltre 150 anni fa.

Arriviamo poi presso la Chiesa di Santa Maria della Piazza (X sec.), notevole esempio di stile romanico, contiene resti delle chiese paleocristiane preesistenti. La facciata risulta incompiuta nella parte superiore, la parte inferiore è caratterizzata da un’elegante rivestimento marmoreo di piccoli archi con inserti decorativi. Ha una pianta rettangolare a croce latina divisa in tre navate e molto essenziale. Una parte di pavimento lastricata in vetro, permettere di visionare alcui mosaici paleocristiani sottostanti. Nella cripta sono presenti alucni resti di affreschi dei secoli VIII-IX e mosaici pavimentali del IV e VI secolo. Anticamente era conosciuta come Santa Maria del Canneto, in quanto sorgeva in un luogo paludoso. Successivamente nell’area si sviluppa il mercato cittadino, la chiesa cambierà nome prima in Santa Maria del Mercato ed infine nell’attuale Santa Maria della Piazza.

Prendiamo l’ascensore e ci portiamo nella parte alta della città, qui ci imbattiamo subito nel Palazzo degli Anziani (XIII sec.), l’antica sede municipale della città. Costruito in stile romanico-gotico e in seguito trasformato, ha una architettura particolare poichè è composto principalmente di due fronti, uno verso il mare e l’altro verso la piazza antistante. Il fronte mare alto 6 piani, ha basamento ad arconi ogivali in pietra bianca del Conero e il resto della struttura in laterizi dove si aprono finestre romaniche.

Proseguiamo la nostra camminata e troviamo Palazzo Ferretti (XVI sec.), residenza dell’omonima famglia nobile e sede del Museo Archeologico Nazionale delle Marche dal 1958. Il Museo espone una ricca collezione di reperti che offono una panoramica sulla storia del territorio marchigiano dal Paleolitico all’età romana. Il percorso, sviluppato su 3 piani, attraversa i saloni dell’antico Palazzo rinascimentale, le decorazione degli interni e il piano nobile sono opera del pittore Pellegrino Tibaldi.

La passeggiata ci porta al sito archeologico dell’Anfiteatro Romano (fine I sec. a.C.), realizzato nel periodo Augusteo e riscoperto nei primi anni del 1800. L’Anfiteatro poteva ospitare fino a 10.000 spettatori disposti su circa 20 gradinate. Annesso ad esso si trovano i locali adibiti a uso termale, un vasto ambiente con pavimento a mosaico e pareti affrescate.

Si raggiunge poi la Cattedrale di San Ciriaco (X-XI sec.), l’emblema di Ancona, per la posizione geografica e per il significato storico-religioso. Dedicata a San Ciriaco (Santo protettore della città), Vescovo di origini armene martirizzato ad Ancona, le cui spoglie sono conservate nella cripta all’interno della Cattedrale. Il Duomo si trova sulla cima del colle Guasco, edificato sui resti di un Tempio ellenistico distrutto nel 558 da un terremoto, i cui resti sono visibili sotto lastre di vetro. Il portale è in pietra bianca del Conero, ha alla base due leoni in marmo rosso che stringono tra gli artigli un serpente e un agnello. Realizzato in stile romanico che si fonde con il gotico-bizantino, a pianta centrale a croce greca, sovrastata da una cupola ricoperta di lastre metalliche. Nonostante i danni causati dalle due Guerre Mondiali e il terremoto del 1972, la Cattedrale è stata riportata alla sua solenne bellezza ed eleganza. All’interno del Duomo si possono ammirare alcuni oggetti sacri avvolti dal mistero, come il “dipinto miracoloso” della Vergine di tutti i Santi. Si dice che la Madonna ritratta in questo dipinto abbia mosso gli occhi in più occasioni, lo stesso Napoleone Bonaparte volle vedere personalmente il dipinto. Secondo la leggenda, a seguito di questa sua visita, Napoleone fece restituire tutti gli oggetti depredati al Duomo durante la conquista di Ancona.

Finita la lunga giornata rientriamo alla base, stanchi ma estremamente soddisfatti anche di questo itinerario e le magifiche cose che abbiamo visitato e scoperto. Il prossimo itinerario toccherà le famose Grotte di Frasassi.

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