L’anima rurale delle Marche

Il filo che lega i prodotti e il territorio passa anche attraverso il viaggio!
Scritto da: iviaggidigiulliver
l'anima rurale delle marche
Una due giorni girovagando tra il nord e il sud delle bellezze delle Marche alla scoperta dell’anima più rurale di questa meravigliosa e poco conosciuta regione del centro Italia. Regione abitata da persone legate profondamente alla propria terra e alle proprie tradizioni. Proprio in questo senso sono sempre di più le attività e i produttori che, attraverso la rivalutazione e la riscoperta di prodotti locali, sono riusciti a stabilire un connubio vincente tra business e territorio. Grazie anche ai fondi del PSR (Programma di Sviluppo Rurale delle Marche) capaci di contribuire in maniera significativa allo sviluppo di queste attività.

1° Giorno: da Ancona a Mergo

Il nostro tour parte da Ancona che, per posizione geografica e centralità rispetto ai mezzi di trasporto, è il punto migliore per partire alla scoperta dell’entroterra delle Marche. Percorrendo un pezzo di costa adriatica, ci dirigiamo verso la prima tappa a Penna San Giovanni, piccolo borgo posizionato in mezzo le colline tra Porto San Giorgio e il parco nazionale dei Monti Sibillini. Penna San Giovanni è un grazioso borgo arroccato su una collina dalla quale si può godere di una meravigliosa vista a 360° sul territorio circostante: dai Sibillini fino ad arrivare al Gran Sasso.

Passeggiamo per le vie di Penna e abbiamo la fortuna di poter visitare il piccolo teatro comunale in legno risalente al Settecento. Rimaniamo affascinati da questo piccolo gioiello barocco nel quale si respira un’atmosfera magica. Veramente da non mancare se ci si trova a Penna San Giovanni. Usciti dal teatro decidiamo di pranzare all’agriturismo “L’antico gusto” subito sotto l’abitato di Penna. E ci siamo accorti che non avremmo potuto fare scelta migliore: autentica cucina marchigiana, dove provare i veri sapori di una volta come salumi, formaggi e carni, tutte provenienti dalla loro azienda agricola. Ci alziamo da tavola veramente soddisfatti e ci dirigiamo verso la successiva tappa del nostro tour: Genga.

Il viaggio tra Penna e Genga si svolge sui saliscendi delle strade che attraversano le colline dell’entroterra marchigiano, in un paesaggio che nelle belle giornate regala degli scorci da fiaba sulle colline dei vigneti del Verdicchio di Matelica, vera eccellenza di questo territorio.

Arrivati a Genga visitiamo subito il Palazzo Fiumi Sermattei, nel quale, grazie ai fondi del PSR (piano sviluppo rurale) delle Marche, è stato realizzato il “Museo di arte, storia e territorio” nell’ambito del progetto integrato di recupero e valorizzazione dei luoghi della cultura, polo bibliotecario e delle arti visive realizzato dai GAL. All’interno del museo è possibile vedere, tra le altre cose, una riproduzione della Venere paleolitica di Frasassi. Usciti dal museo, facciamo una bella passeggiata tra le vie di Genga, tra i suoi edifici che affondano le proprie fondamenta direttamente nella roccia, quindi ci dirigiamo verso Pierosara, distante solo 10 minuti di macchina.

Pierosara è un borgo piccolissimo nel quale la caratteristica principale è quella di essere in una posizione unica sopra le due gole, quella della Rossa e quella di Frasassi. Veramente un paesaggio unico che merita la visita in questo silenzioso e grazioso borgo. Si è fatta sera e dopo una giornata intensa puntiamo dritti verso Mergo a dove ci aspetta la nostra cena. Arriviamo all’Osteria delle Viole dove, oltre al ristorante, ci sono delle graziose e comode camere che ci ospiteranno per la notte. Passiamo una serata veramente divertente soprattutto grazie ai piatti che, con sapienza e passione, ci vengono proposti dalle proprietarie dell’Osteria. Un ristorante veramente da consigliare, ma guai a chiedergli i loro segreti in cucina: sono gelosissime delle loro ricette!

2° Giorno: da Mergo ad Acqualagna

Lasciamo l’Osteria delle Viole, che ci saluta con una colazione meravigliosa a base di squisiti dolci fatti in casa per raggiungere la sosta obbligata alle vicine grotte di Frasassi. La visita alle grotte dura circa un’ora e mezza, durante la quale si viene guidati divisi in gruppi lungo il percorso di 1,5 km all’interno di questo maestoso complesso. Un itinerario che ci stupisce per la sua magnificenza, dove le concrezioni (stalattiti e stalagmiti) di calcare formano un paesaggio surreale e incantato del quale non è possibile non rimanere affascinati. Usciti da questo incantato mondo sotterraneo riprendiamo la via per la prossima tappa del tour, ossia Acqualagna, famosa per essere la patria del tartufo.

Molto interessante è il museo del tartufo, fatto di installazioni particolari tra le quali, ad esempio, spicca quella che permette di annusare l’odore delle varie tipologie di tartufo. Un museo diverso dai soliti, frutto di un progetto realizzato con il contributo del PSR Marche, nel quale conosciamo con interesse tantissime curiosità sul tartufo e sul suo mondo. Attiguo al museo troviamo la casa natale di Enrico Mattei, fondatore e presidente dell’Eni e originario proprio di Acqualagna. Veramente interessante la visita che ci fa conoscere la storia di questo illustre imprenditore italiano.

Lasciamo Acqualagna per raggiungere la vicina Gola del Furlo e iniziare la visita alla riserva naturale. Numerose sono le attività da fare nella riserva naturale, il soft rafting sul fiume Candigliano o il parco avventura dove cimentarsi ben imbragati in percorsi sospesi tra gli alberi. Purtroppo, però, il tempo non ci assiste e non possiamo cimentarci in nessuna di queste attività. Sicuramente un motivo per ritornare in questa bellissima gola. Il brutto tempo ci fornisce in compenso l’opportunità di visitare il museo del territorio nel quale abbiamo la possibilità di scoprire tante preziose informazioni su questa riserva, dalla fauna ai numerosi percorsi naturalistici che è possibile concedersi.

Il nostro tour volge al termine e la strada che ci riconduce ad Ancona è ancora lunga. Ci rimettiamo in viaggio con negli occhi e nel cuore due giorni passati alla scoperta delle Marche, regione di luoghi che fanno della tradizione contadina, delle eccellenze gastronomiche e delle bellezze paesaggistiche il proprio punto di forza.

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