Ferrara e Gradara: piccole e belle

Nell’Agosto 2006, in viaggio verso e in ritorno dal Lago di Garda abbiamo (io, la mia ragazza e due amici) fatto tappa a Ferrara (all’andata) e Gradara (al ritorno). Capoluogo di provincia dell’EmiliA Romagna, Ferrara è situata sul Po di Volano, la città ha una struttura urbanistica che risale al XIV secolo, quando fu governata dalla...
Scritto da: colaci77
ferrara e gradara: piccole e belle
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Nell’Agosto 2006, in viaggio verso e in ritorno dal Lago di Garda abbiamo (io, la mia ragazza e due amici) fatto tappa a Ferrara (all’andata) e Gradara (al ritorno).

Capoluogo di provincia dell’EmiliA Romagna, Ferrara è situata sul Po di Volano, la città ha una struttura urbanistica che risale al XIV secolo, quando fu governata dalla famiglia degli Este: il disegno datole da Biagio Rossetti ne fece la prima città moderna d’Europa, fatto da cui deriva in larga parte il suo riconoscimento come patrimonio mondiale dell’umanità. Lasciata l’auto in un parcheggio subito fuori il centro storico, ci avviamo a piedi verso di esso e in pochi minuti ci ritroviamo davanti al Castello Estense; in realtà il vero nome sarebbe Castello San Michele (perché la prima pietra è stata messa il 29 settembre, giorno appunto di San Michele, protettore di porte e rocche urbiche) ma poiché per anni ha rappresentato la residenza della famiglia d’Este è stato di fatto ribattezzato. Il castello è un edificio in mattoni a pianta quadrata dotato di quattro torri difensive con altane (in senso antiorario da sud-est: Marchesana o Dell’Orologio, Dei Leoni, di S. Caterina, di S. Paolo) e circondato da un fossato colmo d’acqua, (è l’unico castello europeo, con un fossato pieno d’acqua).Fu costruito a partire dal 1385 come strumento di controllo politico e militare, ad opera dell’architetto Bartolino da Novara già artefice dei castelli di Pavia e Mantova, su richiesta del marchese Niccolò II d’Este che ritenne indispensabile dotarsi di una potente macchina repressiva dopo un’imponente rivolta popolare scatenatasi nel maggio di quello stesso anno. Purtroppo non abbiamo il tempo di visitarlo e dobbiamo quindi limitarci ad ammirarne bellezza e maestosità dall’esterno.

Nei pressi del castello si trova la Cattedrale di San Giorgio: è la sede vescovile dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, la chiesa più grande della città, nonché uno dei monumenti più importanti del capoluogo estense. Sorge di fronte al Palazzo Comunale, a fianco della antica Piazza delle Erbe (ora si chiama piazza Trento e Trieste), non lontano dal Castello Estense. È collegata al Palazzo Arcivescovile attraverso una volta coperta. La Cattedrale oggi non è più chiesa parrocchiale ma è ovviamente sede di tutte le celebrazioni più importanti della diocesi: ordinazioni, pontificali, funerali solenni. La Cattedrale fu costruita a partire dal XII secolo, consacrata nel 1135 e dedicata a San Giorgio; Lo stile romanico del progetto iniziale è testimoniato dalla grandiosa facciata in marmo bianco, a tre cuspidi, che mostra logge, arcatelle, rosoni, finestroni strombati, statue e numerosissimi bassorilievi. Il terzo punto di interessa di Ferrara è il Palazzo dei Diamanti a circa 10 minuti di cammino dal centro storico. E’ opera di Biagio Rossetti e fu fatto costruire per ordine di Sigismondo d’Este nel 1492. La sua caratteristica principale è il bugnato esterno a forma di diamante, che è composto da circa 8.500 blocchi di marmo bianco venato di rosa. La superficie della facciata viene movimentata stravolgendo le tradizionali gerarchie, fino all’esaltazione dell’angolo e dello spigolo. Interessanti sono gli artifici prospettici, quali il disegno delle “punte” dei diamanti che si orientano ora verso terra, ora centralmente e verso l’alto nel risalire dalla parte inferiore del monumento; Il palazzo fu acquistato dal Comune nel 1832. Al piano terreno sono situati gli spazi adibiti ad importanti esposizioni temporanee, organizzate da Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, mentre al primo piano l’edificio ospita la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, che conserva una collezione storico-artistica di eccezionale valore.

La visita è stata purtroppo breve e, per via del poco tempo, poco approfondita, ma è bastata per ammirare un’altra città d’Italia piena di cose interessanti da visitare.

Una settimana dopo, sulla via del ritorno, c’era da individuare un posto non troppo distante dal nostro percorso dove fare tappa magari per il pranzo e allo stesso tempo da visitare. Gradara e la sua rocca erano il posto ideale.

Gradara si trova subito nell’entroterra della riviera marchigiano-romagnola; poco distante distante dal mare e con un piacevole paesaggio collinare che le fa da sfondo; il Castello sorge su una collina a 142 m s.L.M. Ed il mastio, il torrione principale, si innalza per 30 metri, dominando l’intera vallata.

Oltre che per la bellezza architettonica la rocca è famosa anche per aver fatto da sfondo alle (clandestine) vicende amorose di Paolo e Francesca, citati anche da Dante nella Divina Commedia (Inferno, Canto V).

Giovanni Malatesta, detto Giangiotto, descritto brutto e sciancato, primogenito di Sigismondo I e Signore di Gradara, sposò nel 1275 Francesca da Polenta, figlia di Guido, Signore di Ravenna, di parteguelfa. Giangiotto fu Podestà in Pesaro e, non potendo portarsi appresso la famiglia (a causa di una disposizione dell’epoca) dovette lasciare Francesca e la figlia Concordia nel castello di Gradara. Allora Paolo, fratello di Giangiotto, moltiplicò le sue visite e soste al castello. Ma Giangiotto lo venne a sapere, forse dal fratello Malatestino. E così, dopo una finta partenza, sorprese la moglie e il fratello soli nella camera di Francesca (visitabile nella rocca); Giangiotto si avventò contro Paolo, ma Francesca si parò innanzi restando trafitta. Paolo seguì poco dopo la stessa sorte, e così la vendetta di Giangiotto trovò compimento. Correva l’anno 1289. L’ingresso alla Rocca è a pagamento (e noi la visitiamo) ma, se posso darvi un consiglio, munitevi di una buona guida prima di entrare, altrimenti (come è successo a noi) non capirete nulla di cio’ che vedrete. All’ interno, sono anche contenuti documenti autentici relativi a rappresentazioni teatrali (ad esempio di Gabriele d’Annunzio) della storia di Paolo e Francesca.

Anche per Gradara vale lo stesso discorso di Ferrara: visita breve, ma posto molto bello e facilmente raggiungibile dall’Autostrada A14.

Alla prossima!



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