Da Cracovia al Friuli in bus: una bella avventura
Per dare un tocco di esotico in più al viaggio, tuttavia, ho deciso di usare un solo volo, e quindi di rientrare in Italia “via terra”: le distanze percorse via terra, infatti, ci permettono di apprezzare il tempo che passa e di renderci conto della spazialità, un concetto che oggi forse spesso ci sfugge.
E quindi, a metà luglio, eccoci atterrati a Cracovia: città sempre più magnete per il turismo internazionale, dato che offre prezzi accomodanti e un’eccellente scelta di attività, che vanno dalle gite “storiche” (esempio su tutti, il vicino e famigerato campo di concentramento di Auschwitz/Oswiecim) alle escursioni in montagna (i monti Tatra distano appena due ore di bus). Essendo già stati per due volte nella città, abbiamo deciso di dedicarci a un tranquillo passeggio nel centro storico e alla visita delle numerose chiese che ornano lo “Stare Miasto” (la città Vecchia), oltre che alla celebre zona del ghetto ebraico, denominata Kazimierz. Molto consigliata è la crociera sul fiume Vistola che, a un prezzo basso, permette di vedere i monumenti della città dalla prospettiva dell’acqua.
Dopo una notte a Cracovia, il giorno seguente abbiamo preso un super-economico bus che ci ha portati a Katowice, la sesta città della Polonia per numero di abitanti. Come tutto il Paese, anche Katowice ha vissuto negli ultimi due decenni uno sviluppo economico notevole, che le permette oggi di esibire un centro rinnovato e moderno, dove primeggiano le luci dei numerosi centri commerciali e dei ristoranti che servono cucina perlopiù internazionale. Nonostante Katowice sia vedibile tranquillamente in un solo giorno, abbiamo deciso di passarci due notti, grazie alla vicinanza al Santuario di Czestochowa (un’ora di treno da Katowice): il santuario, già meta di pellegrinaggi da tutta la Polonia, unisce una forma imponente esterna a degli interni barocchi finemente decorati. Da vedere, ovviamente, il noto quadro ritraente la Madonna Nera; la pittura viene esibita ad orari prefissati e in un clima di devozione popolare ormai piuttosto raro da trovare in Europa Occidentale.
Da Katowice è un gioco da ragazzi arrivare a Praga…e chi mai potrebbe scartare Praga dal proprio percorso? La capitale della Repubblica Ceca è una delle città più visitate al mondo e, purtroppo, questo la rende una vera e propria “trappola per turisti”: difficile persino camminare in alcune ore della giornata, a causa dell’invadenza dei gruppi di turisti organizzati. Tuttavia, se si riesce a eclissarsi dal caos, è sempre un piacere passeggiare sul famoso Ponte Carlo, o sostare impietriti di fronte alla bellezza gotica della Cattedrale di San Vito. Per chi ha più tempo, poi, la zona ebraica – piena di sinagoghe visitabili – è un vero scrigno da scoprire.
Dopo due giornate a Praga, il desiderio è quello di allontanarsi dalla massa turistica…e allora perché non fare un salto a Brno? Poco conosciuta (se non per il famoso circuito motociclistico), la seconda città ceca – e capoluogo della Moravia – è ancora relativamente poco toccata dai flussi turistici principali, e questo consente di poter apprezzare al meglio l’imponenza della Cattedrale di San Pietro e Paolo (un gioiello gotico con tanto di pregevole crocefisso dorato esterno). A Brno, inoltre, è imperdibile la fortezza di Spielberg: posta su un piccolo promontorio cittadino, la fortezza è stata il luogo di reclusione di notissimi patrioti italiani, tra cui Silvio Pellico – che qui scrisse “Le mie prigioni”.
Dopo due giorni rilassanti a Brno, è ora di toccare la capitale dell’Austria, Vienna: poco meno di due ore di bus super-economico permettono di arrivare nella metropoli sormontata dalla ruota panoramica del Prater (ci siamo saliti sopra al costo non modico di 10 euro). Pur essendo già stati nella città per una breve visita, vale sempre la pena dedicare più di una passeggiata al centro storico e, soprattutto, visitare il palazzo imperiale dell’Hofburg, che custodisce le collezioni imperiale e gli appartamenti dell’Imperatore (e della principessa Sissi). In due giorni è difficile poter concentrare tutte le belle esperienze che si possono fare nella capitale asburgica, ma una cosa da fare è certamente gustare una torta Sacher, o uno strudel, in uno dei tanti caffè storici affollati di turisti. Divertente, infine, la gita al Prater, uno dei parchi più vasti e meglio tenuti d’Europa.
Da Vienna le alternative erano due: o proseguire verso la Germania ad ovest e deviare verso est verso la Slovenia. Abbiamo scelto la seconda opzione e ci siamo fermati, dopo circa 4 ore di bus, a Maribor, la seconda città della Slovenia. Maribor è stata capitale della cultura europea nel 2012 e da allora vive un costante aumento dei turisti, grazie al suo centro storico in stile asburgico (pegno della sua vicinanza all’Austria). Un’ attrattiva notevole sono le terme: abbiamo visitato le terme Fontana, raggiungibili facilmente con 10 minuti di bus, che hanno un prezzo assolutamente medico e offrono diversi tipi di piscine.
Da Maribor, quasi all’alba, abbiamo preso un bus per la costa, e segnatamente per Piran: il viaggio in bus ci ha permesso di vedere il paesaggio sloveno, punteggiato di alberi di ogni tipo che creano un “verde” incredibile. Dopo quasi 5 ore siamo arrivati a Piran (nome italiano, Pirano): un piccolo e gradevolissimo paese in stile veneziano che sta attirando ogni anno sempre più turisti. Da premettere una cosa: Piran non ha spiagge di sabbia, ma solo strisce d’asfalto o piccole insenature con ciotoli. Tuttavia, a un chilometro da Piran sorge Portoroz, una località “esclusiva” in stile Costa Azzurra, che presenta alcune spiagge di sabbia. Per il resto, Piran offre tutte i servizi di una località marina e con prezzi certamente più bassi rispetto a gran parte dell’Italia – che pure si trova a pochissimi chilometri.
Proprio l’Italia ha costituito l’ultima tappa del viaggio: da Piran si raggiunge Trieste in un batter d’occhio (noi l’abbiamo raggiunta grazie al passaggio in auto della gentile proprietaria dell’albergo), e poi da Trieste abbiamo raggiunto Cividale, cittadina Patrimonio dell’Unesco a causa delle numerose testimonianze storiche romane e longobarde che custodisce (tra cui il noto Tempietto Longobardo). Se state più di un giorno a Cividale, come abbiamo fatto noi, potete certamente approfittare per fare un salto a Udine o a Gorizia e vedere così più luoghi dell’interessante regione del Friuli. Il 31 luglio siamo infine tornati nella nostra regione, il Piemonte, e così si è chiusa l’avventura.
Cosa dire? Posso solo dire che vale la pena fare questo viaggio, sia per la varietà dei luoghi visti, sia per i costi davvero contenuti in rapporto a ciò che si vede! Quindi, non esitate: partite!