Berlino, città di cultura e architettura

Camminare per Berlino, mentre cadono le foglie autunnali. Avere l'imbarazzo della scelta dei musei e osservare architetture moderne che danno grande respiro. Rendersi conto che l'alimentazione tedesca non è fatta solo di wurstel e crauti. Poter scegliere tra innumerevoli tipi di vita notturna e sentire la presenza incombente del passato di questa...
Scritto da: iside88
berlino, città di cultura e architettura
Partenza il: 15/10/2010
Ritorno il: 19/10/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Ascolta i podcast
 
Camminare per Berlino, mentre cadono le foglie autunnali. Avere l’imbarazzo della scelta dei musei e osservare architetture moderne che danno grande respiro. Rendersi conto che l’alimentazione tedesca non è fatta solo di wurstel e crauti. Poter scegliere tra innumerevoli tipi di vita notturna e sentire la presenza incombente del passato di questa città. Tutto questo è Berlino e per rendersi conto dell’unicità di questa capitale europea, bisogna solo fare le valigie e partire!

15 ottobre – Arriviamo all’aeroporto di Berlino Schonefeld alle 11.15 con volo Easyjet e a pochi metri troviamo la metropolitana che con 2,80 euro ci porta in Alexanderplatz, dove abbiamo l’albergo (Park Inn). Lasciate le valigie decidiamo di pranzare e scegliamo uno dei tanti GrillWalker che popolano la piazza. Con 1,20 euro mangi un panino con wurstel. C’è davvero l’imbarazzo della scelta: la piazza è allestita con capanne di legno in cui mangiare e bere, per i festeggiamenti legati all’Oktober Fest. Uno sguardo veloce nei d’intorni permette di scorgere l’orologio dei tempi del mondo e la Torre della Televisione, che diventerà il punto di riferimento per tornare in albergo a piedi. La piazza non è esteticamente bella: pulula di centri commerciali e di palazzi privi di personalità, ma è collegata in modo ottimo grazie alla metropolitana e ai tram. Ad ogni angolo della strada si trovano bancarelle che vendono cimeli dell’era Ddr (maschere anti-gas, cappelli russi e militari, spille militari) e che si incontreranno in tutta la città. E’ quindi ora di andare alla scoperta della città! Ci muoviamo a piedi verso il centro e percorriamo l’isola dei Musei, dove si possono visitare edifici monumentali, tra cui il Pergamonmuseum (museo di arte antica), il Museo di Storia, dov’è conservato il mappamondo di Hitler e presenta una struttura a spirale di vetro molto bella da vedere, e il Duomo. Lungo la strada, notiamo i semafori originari della parte est, col famoso omino Ampelmann. Passiamo davanti alla Bebelplatz, dove i nazisti bruciavano i libri, e proseguiamo verso la Porta di Brandeburgo. Lungo la strada, si incontrano vari negozi di souvenirs e notiamo subito gli orsetti (simbolo della città) dipinti ognuno in modo diverso da vari artisti, una bella idea regalo. Più avanti una lunga coda, blocca l’ingresso al Madame Tussaud’s, che consiglio di non perder tempo a visitare in una città piena di musei come Berlino. Il simbolo della città (la Porta di Brandeburgo) non è visibile a distanza (il viale alberato e gli edifici ne coprono la vista) e lo si trova davanti all’improvviso. Con grande sorpresa il monumento ci è apparso più piccolo di quanto ci si aspettassimo. Nella Pariser Platz si possono osservare l’Ambasciata Americana e l’Hotel Adlon, dove Michael Jackson mostrò suo figlio dalla finestra. Superata la porta inizia il grande parco di Berlino, il Tiergarten, la cui estensione sembra non finire mai. A destra si vede la cupola del Parlamento, che è visitabile gratuitamente. Dalla Reichstag si vede tutta la città e un’audioguida gratuita illustra i vari monumenti visibili e spiega il funzionamento-ecologico della cupola. Per evitare una lunga coda all’ingresso, è meglio presentarsi la mattina presto o la sera. Ridiscendendo, invece, a sinistra della Porta di Brandeburgo si incontra il monumento all’Olocausto: un labirinto di blocchi di cemento, che danno un senso di oppressione e claustrofobia. La sera non sono illuminati e la sensazione che trasmettono è ancora più angosciante. Proseguendo, si arriva in Postdamer Platz, dove gli edifici si assottigliano ad angolo. Una finta guardia russa davanti a un pezzo di muro si fa pagare per una foto e il passaporto per passare dall’altra parte della città e sulla pavimentazione notiamo che è segnalato l’antico percorso del muro, percorso che incontreremo e perderemo camminando per la città. Osserviamo gli edifici nei pressi: il grattacielo disegnato da Renzo Piano, famoso per l’ascensore più veloce d’Europa; il Sony Centre, al cui centro notiamo la cupola moderna che rappresenta il monte Fuji e al cui interno sono conservate delle pareti di un vecchio Hotel Esplanade; la Filarmonica di Berlino, una delusione. Decidiamo quindi di bere una cioccolata calda nella piazza del Sony Centre, godendoci il via vai di persone, e torniamo poi in albergo. Dopo esserci riposati, usciamo e passeggiando ci ritroviamo in Hackescher Markt, una zona piena di vita e di locali dove mangiare e bere. Con 12 euro a testa beviamo una buonissima birra e assaggiamo un piatto gigantesco di carne di maiale, patate e crauti, tutto davvero squisito.

16 ottobre – La colazione non è compresa: le colazioni in albergo non sono economiche e quindi decidiamo di farla fuori. Con tre euro a testa beviamo una bella tazza di caffè all’americana e mangiamo un muffin enorme molto buono presso la catena Dunkin Donuts. Dato il brutto tempo, decidiamo di dedicare la mattina a un museo e ci rechiamo al Judisches Museum, un viaggio attraverso la storia degli ebrei a Berlino in cui perdiamo volentieri tutta la mattina. L’edificio è composto da una struttura a zig zag che rappresenta la stella di David, che si affaccia su un bellissimo spazio verde. A questo punto decidiamo di visitare il vicino Check Point Charlie e avviandoci, ci fermiamo in FriedrichStr. Per mangiare delle sfoglie ripiene di spinaci in un cafè arabo. Visto il Check Point Charlie, dove è visibile il cartello “State lasciando il settore americano”, visitiamo la Topographie des Terrors. Fotografie e filmati illustrano la storia del nazismo, mentre si percorre un lungo tratto di muro. A questo punto, risaliamo FriedrichStr., dove ci soffermiamo a vedere l’edificio delle Galerie La Fayette: all’interno un vortice di vetro crea un senso di vertigene verso il basso, mentre fa sembrare l’edificio molto più alto verso l’alto. Percorriamo quindi la parallela Charlotten Strasse e ci fermiamo al numero civico 60. La vista dei monumenti di cioccolata (la Porta di Brandeburgo, un vulcano, il Reichstag…) di Fassbender & Rausch ci cattura ed entriamo per assaggiare dei cioccolatini fantastici. Arriviamo poi in Gendarmenmarkt, piazza graziosa dove si trova il Duomo francese e il gemello Duomo tedesco, con museo visitabile gratuitamente. Dopo essere tornati in albergo, ci rechiamo nel quartiere Nikolaiviertel, graziosa ricostruzione di una Berlino antica ormai inesistente. Lungo il cammino incontriamo il municipio in mattoni rossi di Berlino e quindi arriviamo a destinazione. Lungo le stradine di queste vie piene di antiquariati, non incontriamo turisti e decidiamo di cenare in uno dei tanti ristorantini tipici. Anche qui mangiamo un piatto con carne, patate bollite, cipolla, salse varie a un prezzo accessibile e ci ritroviamo seduti a tavola con dei tedeschi. E’ infatti consuetudine avere i tavoli in comune. Passiamo quindi una piacevole serata in compagnia con gente del posto. Curioso è stato notare che tutti i ristoranti e i bar hanno la consuetudine di allestire i tavoli fuori dal locale anche col maltempo e di fornire i clienti di coperte di pile.

17 ottobre- Iniziamo la giornata con delle buonissime briosh in una catena di pasticerria/panificio francese e, dopo aver fatto l’abbonamento giornaliero ai mezzi (6,10 euro), ci rechiamo al famoso mercatino di Flohmarkt Am Mauerpark e Flohmarkt Am Arkonaplatz. Si tratta di un vero e proprio mercatino delle pulci, in cui è possibile trovare vinili, vestiti, mobili, ricordi della Ddr, ma anche foto di berlino fatte da giovani artisti, numerosi posti dove pranzare. Dopo aver fatto alcuni acquisti, mangiamo un piatto di cucina araba (falafel, humus, verdure e formaggi fritti, salse varie, polpette di agnello…) davvero buono. Nel pomeriggio ci rechiamo alla Berlin Galerie, dove si possono vedere opere dadaiste, espressioniste, fotografie in bianco e nero e opere contemporanee. La strada che porta al museo è un viale alberato costeggiato da cartelli con frasi di artisti o musei. Usciti dal museo ci rechiamo in Muhlenstr., dove è visibile la cosidetta East Side Gallery, 1,3 km di muro di Berlino, decorato con murales di artisti internazionali, uno più bello dell’altro. Torniamo quindi in albergo e la sera decidiamo di mangiare in un posto indicato dalla guida. In Turcholskystrasse 48 (quartiere ebraico) si trova Schwarzwaldstuben, dove è possibile assaggiare i geshmelzte Maultaschen (ravioli saltati nel burro diversi dai nostri), la Schnitzel gigantesca (cotoletta alla viennese) o una specie di gulash ed è possibile bere la Rothaus, birra della Selva Nera.

18 ottobre- Facciamo nuovamente colazione al Dunkin Donuts e questa volta assaggiamo le krapfen con crema bavarese. Fatto, poi, nuovamente l’abbonamento ai mezzi andiamo a Chartlottensburg per vedere la residenza reale, di cui decidiamo di visitare solo i giardini. Ci rechiamo quindi a vedere il cosidetto “dente cariato” (Kaiser-Wilhelm-Gedachtniskirche), campanile semidistrutto dalle bombe. Nelle vicinanze si può vedere l’ingresso orientale dello zoo di Berlino, che abbiamo scelto di non visitare. Abbiamo quindi passeggiato in Kufursterdamm, via commerciale costruita pensando agli Champs Elysees: oltre alle marche che si trovano anche da noi è possibile trovare negozi tipicamente tedeschi. Le calzature e i trucchi costano pochissimo. Abbiamo pranzato da Linder, negozio di gastronomia che fa venire l’acquolina in bocca al solo guardare, in Tauentainst. 2 (proseguimento del viale precedente). Nel pomeriggio ci siamo recati nel quartiere ebraico, dove abbiamo visto il più antico cimitero della città; la nuova sinagoga, che è stata regalata dalla città agli ebrei dopo la guerra; la vecchia sinagoga, oggi sede di mostre, e le varie gallerie d’arte della zona. Abbiamo poi perso tempo negli Hofe, cortili collegati tra di loro, che ospitano caffè, teatri, locali, negozi. In particolare, imperdibili sono gli Hackesche Hofe: otto cortili dove è possibile vedere l’Ampelmann Shop, in cui sono messi in vendita souvenirs legati al mitico personaggio dei semafori della parte est. In serata, abbiamo mangiato un doner, che usa un pane diverso dal kebab, sotto l’albergo e abbiamo deciso di visitare il centro di notte. La città era disseminata di installazioni di luci: bellissimi l’edificio della Sony Center di notte e la Porta di Brandeburgo illuminata di blu e rosso.

19 ottobre- Dopo aver fatto colazione, al nostro affezionato Dunkin Donuts, decidiamo di visitare il Bauhaus-Archiv. E’ stata abbastanza una delusione: il museo consiste in una piccola sala e non ci sono opere di Kandiskij, mentre di Paul Klee c’è solo un quadro. Per fortuna l’audioguida è gratuita, così abbiamo perso tempo approfondendo le nostre conoscenze. Usciti dal museo abbiamo visitato la zona, in cui sorgono edifici molto particolari, che compongono le varie ambasciate. Tornati nella zona dell’albergo, abbiamo perso l’ultima ora pranzando nella stazione metropolitana di Alexanderplatz presso il CurryWurst Express. Siccome in tutto il soggiorno abbiamo apprezzato le patatine fritte con paprika, alla maniera tedesca, abbiamo comprato la spezia al supermercato. Siamo poi entrati in un centro commerciale per osservare il settore di Halloween e abbiamo comprato i famosi Bretzel a 90 centesimi. Con nostalgia, ci siamo recati in aeroporto e siamo tornati a Milano.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche