Berlino: Bunker, Muro e Zoo
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Ci si può immaginare in DDR o in Germania Ovest a seconda della parte di Muro scelta, oppure tornare più indietro nel tempo, quando le svastiche cercavano di espandersi ovunque, sino a che su Berlino sventolarono le bandiere rosse come il sangue versato dai 28 milioni di Sovietici morti nella Seconda Guerra Mondiale. Purtroppo però ho visto anche tanti/e Christiane F. nelle metro e in qualche angolo nascosto da troppi occhi indiscreti e indifferenti, come se Berlino fosse ancora quello Zoo dalle cui gabbie i ragazzi non riescono ad uscire.
Aeroporti e stazioni
Schönefeld dal 1947 al 1990 collegava principalmente la Berlino Est capitale della DDR alle varie nazioni comuniste. Ora ha un traffico di circa 9.000.000 di passeggeri all’anno ma vive un controverso rinnovamento iniziato nel 1996 ma con continue problematiche. Parte della sua area dovrebbe essere inglobata nel nuovo e unico aeroporto di Berlino Brandenburg. L’entrata in attività prevista per il 2007 sta costantemente cambiando, sino all’ultima ipotesi del 2021.
A dispetto della prevista chiusura nel 2017, l’aeroporto principale resta quindi Tegel. Questo è un importante snodo europeo, e se lo usi soltanto come scalo, puoi trascorrere la notte nel Terminal A. L’interno è sicuro e controllato. Le pulizie notturne potrebbero disturbare il tuo sonno, a meno che non preferisci il letto all’interno delle cabine riservate, al non economico prezzo minimo di 30 euro. L’aeroporto è collegato benissimo con il centro città tramite autobus.
Il quarto aeroporto è per me un’attrazione da vedere. Tempelhof, dove venne fondata la Lufthansa nel 1926, è rimasto attivo sino al 30/10/2008. Ora è il parco pubblico più grande di Berlino. Potrai camminare liberamente nelle piste immaginando di aver occupato quello che fu l’aeroporto più grande del mondo. E magari guarderai il cielo con la sensazione che un boeing stia per atterrare sopra di te. Sicuramente vivrai un’esperienza unica.
La stazione Hauptbahnhof (chiamata così dal governo nonostante la maggiorparte dei Berlinesi preferisse mantenere il nome della storica stazione Lehrter Bahnhof) è la stazione centrale di Berlino, ovviamente la più grande d’Europa.
Considerarla solo una stazione è molto riduttivo. Nei suoi 5 piani non sfrecciano solo treni, metro, tram e autobus, ma 3 piani sono dedicati a uffici, negozi, supermercati. La sua struttura avveniristica in acciaio e vetro lascia sicuramente stupiti i visitatori e i quasi 300.000 passeggeri che la percorrono quotidianamente.
La classica Berlino
Potsdamerplatz vuole essere il simbolo della nuova Berlino, moderna, tecnologica, futurista. Mi è sembrato però che il desiderio fosse creare un presente ed un futuro lontano dai segni del passato. Non so quanto questo sia riuscito o comunque possibile. La Germania ha i suoi fantasmi del passato e, benchè ci provi, non riesce a scacciarli. Le porzioni di Muro presenti anche in questa piazza ne sono l’esempio.
Alexanderplatz era considerata il centro della Berlino Est ed è una delle mete classiche di una visita a Berlino. In realtà non è quasi per niente affascinante, a meno che non sei attratto da ristoranti e shopping.
Uno dei simboli della piazza è l’orologio universale Urania Weltzeituhr. La colonna poggiata su una rosa dei venti, è sormontata da un cilindro diviso in 24 facce, una per ogni fuso orario, dove sono anche scritte le principali città di riferimento. Sopra il cilindro ruota una rappresentazione del sistema solare, con i pianeti e le rispettive orbite.
A poca distanza, con i suoi 368 metri, la Torre della Televisione guarda tutta la Germania dall’alto. Costruita dalle poste della DDR tra il 1966 e il 1969, oltre la sua funzione di emittente radiofonica e televisiva, permette di guardare il panorama dal bar e ristorante girevole posti a 203 metri di altezza.
Il Memoriale dell’Olocausto (o della Shoa o per gli ebrei assassinati d’Europa) è composto da 2.711 blocchi di cemento grigio scuro, di altezze variabili. Io non riesco proprio a capire e apprezzare l’arte moderna e sinceramente non ho provato nessuna emozione in questo posto. Un blocco di cemento è insignificante e non mi fa pensare all’Olocausto.
La Porta di Brandeburgo è il simbolo di Berlino. Nata come porta di accesso alla città di Berlino è diventata prima il fulcro delle parate naziste di Hitler e poi il simbolo della Berlino divisa. Si trovava infatti nella terra di nessuno, tra il filo spinato ad Est e il Muro. Ora ovviamente rappresenta la riunificazione della città.
La Berlino della Seconda Guerra Mondiale
Sinceramente ho sempre pensato di trovare a Berlino tanti riferimenti al nazismo. Questo è vero solo in parte. In ogni città che visito cerco di trovare luoghi di mio interesse. Non mi aspettavo di trovarne tanti in Germania ed è stata una piacevole e insperata sorpresa. Dato che la storia la scrivono i vincitori, tanti sono anche qui i riferimenti all’Unione Sovietica.
Lasciandosi alle spalle la Porta di Brandeburgo e inoltrandosi nel viale alberato, dopo 400 metri si trova sulla destra il Memoriale di guerra Sovietico di Tiergarten. I 2 carriarmati T34 sono davvero quelli tra i primi entrati a Berlino nella battaglia finale della Seconda Guerra Mondiale, che si concluse il 9 maggio 1945 con la vittoria Sovietica e la resa nazista. Dall’altare in classico stile sovietico, svetta la statua in onore dei soldati dell’Armata Rossa.
A breve distanza, quasi a chiudere un ipotetico triangolo, si trova il Palazzo del Reichstag, altro luogo che ha visto passare davanti a sè avvenimenti fondamentali della storia mondiale. Il suo incendio doloso del 1933 spianò la strada a Hitler e al nazismo, che vide la sua conclusione simbolica quando l’Armata Rossa conquistò Berlino, sventolando su questo palazzo simbolo del Terzo Reich la bandiera rossa con falce e martello. La foto diventò storic
Oltre 7.000 soldati Sovietici morti nella battaglia finale di Berlino sono sepolti nel Memoriale Sovietico di Treptower Park, il più grande fuori dai confini della Russia. All’ingresso, si viene accolti dalla statua della Madre Russia sofferente, che ci spinge nel lungo viale verso due soldati dell’Armata Rossa inginocchiati che piangono i compagni morti. Sopra la scalinata di trova la grande statua del Soldato Sovietico vittorioso, con un bambino in braccio e una spada nell’altra mano, mentre con lo stivale distrugge la svastica e il nazismo.
Vicino a Potsdamerplatz si trova la Topografia del Terrore. In quest’area si trovava il quartier generale della Gestapo, il palazzo delle SS e dei servizi di sicurezza.
Dovresti dedicare più di un’ora per leggere tutti i documenti e riflettere sulle foto che ti spiegano la nascita e l’ascesa del nazismo sino al processo di Norimberga.
La Berlino divisa dal muro: Est e Ovest
Adiacente a Potsdamerplatz si trova l’unica torre di guardia della Germania Est ancora in piedi. Quasi invisibile e priva di indicazioni, è un luogo che merita una visita. Si può salire sulla scala e vedere la visuale dei militari da questo stretto posto.
Forse ti sarà capitato di sentire nominare il Checkpoint Charlie. Da qui passavano i militari sovietici, i militari americani, i diplomatici e i giornalisti. Nel 1961 fu altissimo il rischio di scoppio della Terza Guerra Mondiale quando qui si schierano, uno di fronte all’altro, carriarmati Sovietici e statunitensi. Ora si può vedere una copia della guardiola americana e dei cartelli di allora, scritti in inglese, russo, francese e tedesco. Davanti, a sottolineare l’attuale simbolismo turistico e commerciale, non poteva mancare il McDonald’s.
Berlino dal cielo e da sotto terra
Un’esperienza imperdibile per chi non ha problemi di vertigini, è sicuramente vedere Berlino dall’alto… di una mongolfiera! Dopo un rapido passaggio al vicino Checkpoint Charlie, non ho certo perso l’occasione e sono sceso soddisfatto della mia scelta. La mongolfiera è tenuta da un cavo d’acciaio e si sale a circa 150 metri. Essendo ovviamente tutto aperto, è possibile fare delle foto migliori rispetto alla Torre della televisione.
E’ altrettanto affascinante partecipare ai tour sotterranei. Si possono visitare i rifugi usati dai civili durante la Seconda Guerra Mondiale, i bunker antiatomici costruiti dalla Germania Ovest, i tunnel e le stazioni fantasma usati durante la Guerra Fredda.
Le guide sono molto preparate e toccherai con mano la storia che verrà spiegata. Unica pecca, che trovo sempre assurda, è il divieto di fare foto.
In definitiva, Berlino è stato una piacevole sorpresa. Una città enorme su cui la storia è passata più volte prepotentemente. Storie pesanti fatte di morti, sofferenze e liberazioni. Storie che forse vorrebbero essere cancellate e dimenticate. Ma senza passato non si può pensare nè al presente nè soprattutto al futuro.