ANDALUCIA parte 1 di ..
Non si è trattato di una vacanza, in quanto la trasferta era legata al fatto che la mia ragazza e una sua amica dovevano trasferirsi a Cordoba per motivi di studio e io ne ho approfittato anche per visitare posti in cui non ero ancora mai stato.
Abbiamo acquistato i biglietti aerei con largo anticipo (oltre un mese); Cordoba, seppur dotata di aeroporto, non è raggiungibile in aereo. Bisognava quindi atterrare in una delle città vicine (Siviglia, Malaga, Granada) e poi proseguire con bus o treno. Alla fine, abbiamo optato per la compagna VUELING, con arrivo a Siviglia per l’andata e partenza da Malaga per il ritorno. In entrambi i casi, lo spostamento da e verso gli aeroporti (Siviglia-Cordoba e Cordoba-Malaga) è avvenuto in treno, a prezzi contenuti (€ 15 per tratta).
All’arrivo a Cordoba, c’era la necessità di trovare casa per le due studentesse e come base abbiamo scelto, tra tanti, l’ostello LOS ARCOS, a 5 minuti a piedi dal Ponte Romano e a prezzi contenutissimi (€ 38 a camera a notte, servizio wi-fi incluso, ma senza colazione, come in moltissimi ostelli e alberghi). La camera era spartana (bagno provato in camera comunque), ma per il prezzo che abbiamo pagato andava più che bene.
La città di Cordoba è molto particolare, avendo subito le influenze arabe (rintracciabili nella Mezquita) e romane (Ponte Romano, Chiese), unite a zone commerciali e, fuori dal centro, di vero degrado (se avrete tempo di visitare qualcuno dei centri commerciali ve ne renderete conto).
La Mezquita è il monumento principale e più famoso della città. Era originariamente una moschea musulmana, come infatti dimostrano le incisioni in lingua araba al suo interno, le nicchie (Mihrab) e il cortile con gli alberi di arance e la fontana dove i fedeli si lavavano mani e piedi prima di entrare, ma su cui è stata poi costruita una cattedrale cristiana, tutt’oggi operante. L’interno è caratterizzato dalla presenza di centinaia di colonne color antracite che sostengono archi bianchi e rossi che contribuiscono a dare un effetto visivo abbagliante una volta entrati. Anche la parte della cattedrale è notevole con un coro molto grande e un altare e una cupola riccamente ornati.
Uscendo dalla Mezquita, si può ammirare la colonna dedicata al santo protettore della città (San Raffaele) e il Ponte Romano. Al momento, essendo la città candidata ad essere scelta come città europea della cultura per l’anno 2016, ci sono dei cantieri in questa zona del ponte, vi consiglio quindi di percorrere il ponte e ammirarlo dalla parte opposta, con la Mezquita e la Colonna di San Raffaelle sullo sfondo.
Dalla Mezquita si sviluppa tutto il centro storico della città, la parte più famosa del quale è la Juderia, vecchio quartiere ebraico che ospita una piccola Sinagoga e un dedalo di stradine in cui è facile perdersi.
Infine, poco fuori la Juderia, ci sono i Giardini Reali, che si sviluppano lungo la cinta muraria romana sopravvissuta al tempo.
Menzione a parte meritano i Patii di Cordoba, i giardini di ingresso delle case sempre riccamente ornati di fiori e piante coloratissime. Sono sempre protetti da cancelli, quindi si possono tranquillamente ammirare e fotografare. Alcuni sono davvero splendidi e immagino che a primavera, debbano esserlo ancora di più. Oltre Cordoba, sono riuscito a visitare la città di Siviglia.
Raggiunta in treno in circa un’ora (i treni sono di una puntualità ed efficienza che in Italia sogniamo soltanto), Siviglia si sviluppa tutta intorno alla Cattedrale (la terza più grande d’Europa). Raggiungere il centro a piedi dalla stazione Santa Justa non è semplicissimo e tutt’altro che rapido…Le vie sono tante e strette e anche con la cartina si fa fatica a capire quale direzione prendere…
Una volta arrivati però, si resta ammaliati dalla Piazza del Triunfo ai cui lati trovano posto la Cattedrale e i Real Alcazares. Per motivi di tempo, scelgo di entrare a visitare la Cattedrale (aperta fino alle 17, ingresso € 8) ma c’è troppa fila e decido di ripassare nel pomeriggio.
Mi dirigo allora verso il fiume Guadalquivir, per visitare la Torre dell’Oro e Plaza de Toros.
La Torre (non si sa se chiamata così per i tesori che custodiva o per le decorazioni dorate di un tempo) ora ospita un piccolo museo marittimo (ingresso € 2) ed è possibile salire in cima (considerando che si può salire anche sulla Torre della Cattedrale, lasciate perdere…) anche se, non essendo altissima, il panorama non è dei migliori.
A poche centinaia di metri, passato il Teatro della Maestranza, si arriva alla Plaza de Toros, l’arena dove di tengono le corride. La visita vale tutti i 6 € del biglietto. Con una guida (in lingua spagnola e inglese) si entra dagli spalti e si visitano anche le parti interne, dove trovano posto un piccolo museo, la zona dove vengono tenuti i tori, la Puerta Principal e una piccola cappella dove i toreri possono pregare prima delle corride. Anche vuota, l’arena è spettacolare e il contrasto tra il bianco-rosso delle colonne e degli archi sopra gli spalti e il giallo della sabbia è spettacolare.
Nel primo pomeriggio decido di tornare nei pressi della Cattedrale per vedere se la file è terminata e infatti entro immediatamente. Inizialmente scettico (mi dico, “sarà la solita chiesa, con l’altare, il coro ecc.”), mi ricredo non appena dentro. La maestosità dell’edifico lascia davvero a bocca aperta e con essa i mosaici, le volte e le colonne. Per non parlare del coro e dell’altare alle cui spallasi staglia una parete in stile barocca tutta in oro e contenete piccole statue relative a storie del Vangelo. La Cattedrale contiene anche la tomba di Cristoforo Colombo.
Il prezzo di ingresso comprende anche la salita sulla torre, chiamata Giralda, da cui poter ammirare tutta la città. La salita è meno faticosa del previsto perché avviene non attraverso scale ma tramite rampe che fanno avvertire meno la fatica. Una volta in cima, lo spettacolo è stupefacente. Il fiume Guadalquivir, Plaza de Toros, le case bianche che sembrano attaccate l’una con l’altra, la stazione Santa Justa, altri dettagli della Cattedrale…Davvero bellissimo! Anche i Real Alcazeres meriterebbero una visita, ma non mi va di spendere altri 8 € e mi dirigo allora verso Plaza de Espana. La piazza è grandissima con una fontana al centro ed è caratterizzata da pareti che mostrano un insieme di banchi e ornamenti con piastrelle che simbolizzano le 48 provincie spagnole con le relative mappe, mosaici raffiguranti fatti storici, gli scudi di ogni cittá e agli estremi colonne con nicchie in cui erano conservati libri di letteratura, storia e arte di ognuna delle provincie.
La piazza ha una forma semicircolare che simbolizza l’abbraccio della Spagna alle sue nuove colonie. Anche gli archi e le colonne che vi trovano posto sono decorati con mattoni, marmo e ceramica, che danno alle torri un tocco rinascentista e barocco. La piazza é circondata da quattro ponti che rappresentano i quattro regni di Spagna.
Di fronte la Piazza, trova posto il Parque Maria Luisa. Il parco è grande ma potrebbe essere tenuto meglio; degne di menzione sono le fontane decorate anch’esse con mattonelle e animali di ceramica.
Nei prossimi 10 mesi tornerò spesso in Andalusia, quindi restate in attesa di nuovi racconti su questa fantastica regione! Hasta luego!