Tra le colline delle Marche c’è il borgo del poeta che guarda verso l’Infinito

Alla scoperta della Casa di Leopardi, poeta che ci ha accompagnato fra i banchi di scuola, e l’ermo colle da lui tanto amato, bellezza e letteratura in un solo borgo.
Cristian Vicari, 06 Mag 2024
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Nella nostra mente, ogni qualvolta sentiamo parlare di Giacomo Leopardi, non può che riecheggiare il nome di Recanati, il borgo più amato per Leopardi e culla della storia letteraria di questo grande poeta. Il 29 Giugno del 1978 nasceva, a Recanati, Giacomo il primogenito del conte Monaldo Leopardi e Adelaide dei marchesi, assorto dai suoi studi per quasi sette anni che lasciarono segni indelebili sul suo stato fisico, una condizione che avrebbe influenzato l’aspetto sociale. Nei successivi anni si manifestò il desiderio di tradurre e comporre poesie: da cui i primi Canti. 

Il borgo di Recanati racconta in ogni angolo la storia di questo grande poeta, un tesoro nascosto nelle colline marchigiane. Entrando in questo magnifico luogo, affacciata sulla piazza che prende nome della celebre lirica di Leopardi “Il sabato del villaggio” sorge Palazzo Leopardi, una struttura con l’architettura signorile in cui il poeta trascorse parte della propria vita formandosi all’interno della biblioteca. La cosiddetta Casa di Leopardi, che ospita la sua maestosa libreria, vi risiede tutt’ora la famiglia. Entrando potrete visitare alcune sale del palazzo arredate con mobili d’epoca e decorate con stucchi e tempere ai soffitti. Nello studio del Conte Monaldo è conservato il tavolo- scrivania del poeta, accanto alla finestra che guarda la piccola piazza e i tetti di Recanati. Non è difficile immaginare la vita di questa piazza, che brulica della presenza di numerosi turisti, questa piazza evoca in ogni angolo quel susseguirsi di parole impresse sui libri. Non lontana dalla piazza Sabato del Villaggio, troviamo la chiesa di Santa Maria di Montemorello nota per essere la parrocchia della famiglia Leopardi. 

Sempre in questa piazza troviamo la cosiddetta Casa di Silvia,Teresa Fattorini”, l’edificio fu fatto costruire dal conte Monaldo nel 1976. Una casa fatta di piccole stanze arredate con mobilio d’epoca, un luogo dove visse la giovane donna prima della sua morte precoce. Un luogo che mette in risalto la drammaticità di una storia d’amore mancata.  

Camminando tra le vie del centro storico, ci si imbatte nella chiesa di Sant’Agostino la cui facciata si sviluppa su un vicolo laterale. La chiesa ci appare con uno stile gotico, che oggi vediamo con una serie di interventi che si sono succeduti nel tempo. La facciata, semplice e lineare, ospita un portale in pietra d’Istria nella cui lunetta è collocata la stata di Sant’Agostino. Entrando, subito ci colpiscono le grandi navate coperte da una pesante volta, con recenti interventi che vedono l’uso di colori chiari quali il bianco e l’ocra per le parti alte, nelle volte e nella cupola dando così maggiore luce. E infine, gli affreschi settecenteschi realizzati da Giacomo da Recanati.  

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Uscendo da questa stupenda chiesa gotica, ci incamminiamo verso altre vie, se sarete attenti all’altezza di una piccola piazzetta potrete intravedere Palazzo Venieri, un edificio che venne realizzato dal Cardinale Venieri nel XV, oggi ospita il liceo classico “Giacomo Leopardi”. Delle antiche vestigia rimane solo il vecchio cortile interno circondato da un porticato con un caratteristico arco balcone sormontato da un orologio. Da qui potrete ammirare di una vasta veduta delle colline marchigiane. Proseguendo ancora, potrete giungere verso la piazza principale di Recanati, un grande spazio, notevole impatto! Questa è dominata a un imponente edificio a forma di ferro di cavallo oggi sede del Comune. Il monumento di leopardi si trova nel centro della piazza, mentre, sul fianco del comune si scorge una torre civica che si può visitare salendo fino in cima e ammirando la meravigliosa Recanati dall’alto, vivendo tramonti magici. 

Sempre caro mi fu quest’ermo colle, proseguendo da Piazza Sabato del Villaggio lungo via Monte Tabor si giunge al Colle dell’Infinito. E proprio qui su Monte Tabor che L’Infinito trova il suo riferimento spaziale sull’ermo colle. Leopardi qui descrisse la sua esperienza nell’orto del monastero, medievale di Santo Stefano Recanati, situato in cima a un colle. Oggi potrete godere di una vista eccezionale che spazia sulle dolci colline marchigiane fino al mare e ai monti; un vero spettacolo naturale, un luogo capace di evocare, oggi come allora, l’infinito.   

La storia e la letteratura lasciano spazio anche alla natura e ai sapori

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Recanati, è una meta, oltre che storica ma anche di benessere mentale e culinaria. La cucina marchigiana è rinomata per la sua semplicità e autenticità. I ristoranti della città offrono piatti tradizionali preparati con ingredienti locali e di altissima qualità, una vera esperienza culinaria. Ogni morso sarà un viaggio verso l’Infinito piacere dei sapori, anche per i palati più esigenti!

Ma Recanati è anche circondata da un vasto territorio collinare, una campagna lussureggiante e da panorami mozzafiato. Le colline che circondano la città sono sede di vigneti, uliveti e campi coltivati, creando scenari di una bellezza naturalistica senza precedenti. E chiaramente potrete sperimentare percorsi escursionistici e ciclabili che vi permetteranno di esplorare la natura incontaminata. 

Bando alle ciance, e via, zaini in spalle, salite sulle vostre auto e mettetevi in viaggio verso Recanati. Un luogo che è molto più di una semplice tappa turistica è un luogo di enorme storia letteraria e bellezza naturalistica. Con la sua arte, la sua natura e la sua gastronomia Recanati conquisterà i vostri cuori.



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