Bello come un monumento: il borgo “arancione” delle Marche è un vero e proprio museo a cielo aperto
Sembra voler cogliere il bello della regione che la ospita ergendosi, quasi a metà, tra le lunghe spiagge sabbiose del Mar Adriatico e le meraviglie dell’Appennino con le sue gole, i fiumi e i paesaggi d’autore. Mondavio, cittadina che si è conquistata ambiti riconoscimenti a livello nazionale, non è solo un borgo da scoprire per il suo felice posizionamento, ma è la tappa ideale di un viaggio alla scoperta delle Marche “di provincia”, in questa regione che è tutto, fuorché priva di sorprese.
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Il borgo “arancione” delle Marche
Da Pergola arriviamo a Mondavio in circa 30 minuti, tra i borghi “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano, è un magnifico borgo fortificato adagiato sulle colline nell’entroterra Pesarese, fra le valli dei fiumi Metauro e Cesano. La meravigliosa cinta muraria, perfettamente conservata, racchiude al suo interno l’antico borgo, inserito tra “I Borghi più belli d’Italia“. Nel corso dei secoli Mondavio è stata sotto il dominio dei Malatesta, dei Medici, dei Montefeltro e dei Della Rovere fino al 1631, quando passò allo Stato della Chiesa. Chiuso dalla cinta muraria e difeso dalla Rocca, fu centro amministrativo, commerciale, religioso e culturale di un ampio territorio, i palazzi e le chiese conservano ancora oggi i segni del glorioso passato.
Cosa vedere a Mondavio
Ci troviamo in Piazza Matteotti, la piazza principale del borgo, dove si affacciano il Palazzo Municipale e la Chiesa di San Francesco. La struttura del Palazzo Municipale (1930) è realizzata in laterizio e presenta una torre campanaria in cima all’edificio. Nella Sala Consigliare si possono ammirare pregevoli affreschi che raffigurano gli stemmi di Mondavio e di 12 Comuni limitrofi, custodisce inoltre una preziosa pala d’altare “Madonna con Bambino” datata 1385. La vicina Chiesa di San Francesco con il chiostro, edificata per volontà di San Francesco di Assisi in occasione di una sua sosta a Mondavio nel XIII secolo.
Esternamente ha una architettura molto semplice in laterizio, l’interno a unica navata invece è tipicamente barocco. Al suo interno si trovano opere interessanti come “Immacolata Concezione” (XVI sec.) di Giuliano da Fano, allievo del Perugino. A destra della chiesa si trova il chiostro dell’ex convento, a 18 arcate a tutto sesto con volte a crocera intonacate, che ospita il Museo Civico. Raggiungiamo poi la Rocca (XV sec.) il principale monumento di Mondavio, commissionata da Giovanni della Rovere. La struttura della Rocca è balisticamente perfetta, la particolare forma del mastio, ottagonale a base larga con pareti esterne trapezoidali inclinate, è frutto di calcoli geometrici ed abilità architettoniche.
Creata per adeguare i sistemi di difesa dell’epoca dovuti alla scoperta della polvere da sparo, non ha subito mai alcun attacco. La Rocca è circondata da un profondo fossato che raccoglie il parco di “macchine da guerra”, fedeli ricostruzioni in dimensione reale di catapulte, trabucchi e altre macchine da assedio del periodo medievale. Nella Rocca di Mondavio ha sede il Museo di Rievocazione Storica, dove sono state ricostruite ambientazioni con personaggi e oggetti dell’epoca. Un importante evento che anima Mondavio è la Caccia del Cinghiale che si svolge ogni anno a nei giorni di Ferragosto. Si tratta di una rievocazione storica con banchetto rinascimentale, gare di abilità di tiro con l’arco e con la balestra, spettacoli, esibizioni in costume, che culmina con la simulazione dell’incendio della Rocca.
Cosa vedere nei dintorni: Montemaggiore al Metauro
Lassciamo Mondavio per dirigerci a Montemaggiore al Metauro, borgo medievale adagiato sopra un colle. Conosciuta per la coltivazione dei crisantemi e la produzione vinicola del “Bianchello del Metauro“, non ha nulla di interessante, se non la particolarità di essere un albergo diffuso.