Geometrie d’artista: queste 5 città italiane non sono solo ricche di monumenti, ma angoli e curve che sembrano usciti da un libro di scuola
Quante volte in vita tua sei rimasto sorpreso e a bocca aperta davanti a un monumento? Quella che gli esperti chiamano sindrome di Stendhal non è solo un’invenzione letteraria, ma un fenomeno vero e proprio, che si palesa, come ricorda l’enciclopedia Treccani, con “manifestazioni di disagio e sperdimento psichico”. Marie-Henri Beyle, Stendhal appunto, ebbe un mancamento dopo aver visitato la basilica di Santa Croce a Firenze. Una condicio che è certamente comprensibile, vista la bellezza del luogo, ma non univoca del capoluogo toscano. Ecco perché abbiamo selezionato 5 località all’insegna di una bellezza decisamente presente, ma insolita. Che sembra uscita da un libro di scuola, che vi lascerà sicuramente a bocca aperta. Come nella sindrome del celebre autore francese. Scommettiamo che vi innamorerete delle città geometriche d’Italia?
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Palmanova, la città a forma di stella
È forse la più famosa delle città geometriche in Italia, e non è difficile capire perché. Palmanova, costruita con una pianta ottagonale rispetto alla quale si dirama un sistema di fortificazioni a forma di stella, è uno dei capolavori dell’architettura veneziana rinascimentale e che culmina in una stella a nove punte. La forma a stella, con tre cerchi concentrici di mura fortificate, era un’innovazione architettonica dell’epoca che consentiva una migliore difesa da tutte le direzioni. Il progetto, che risale al 1593, fu seguito dall’architetto militare Vincenzo Scamozzi e seguì gli anni della battaglia di Lepanto e delle lotte per il controllo del Mediterraneo orientale che videro opposte la Serenissima e la Porta d’Oriente, ovvero l’Impero ottomano.
Sebbene sia più complesso ammirarla dall’alto e carpirne la bellezza geometrica nel suo complesso, è parimenti affascinante scoprire questa città a piedi. Basta entrare da una delle tre porte ancora perfettamente conservate, per ritrovarsi nel centro storico ricco di palazzi antichi come il Palazzo del Provveditore Generale (oggi sede del Municipio) e il Palazzo del Governatore alle Armi, sede del Museo Storico Militare.
Molto bello anche il Duomo di Palmanova, costruito in stile barocco nel 1636. Grazie alla sua maestosità e alla pietra bianca con la quale è stata costruita, svetta e domina la piazza; all’interno custodisce la pregiata Pala delle Milizie di Alessandro Varotari, detto il Padovanino.
Grammichele, la città a forma di scacchiera
Grammichele si trova nella provincia di Catania, non lontana da quella Caltagirone celebre per le sue ceramiche, ma qui la storia è un’altra. L’antica città fu completamente distrutta dal terremoto della Val di Noto del 1693. Il principe Carafa, che fece ripartire la ricostruzione in appena 3 mesi, affidò il nuovo piano urbanistico all’architetto Giovanni Battista Vaccariniche progettò una città a forma di scacchiera, con le strade che si incrociano a formare un reticolo di quadrati perfetti, costituendo peraltro uno dei primi esempi di architettura antisismica in Italia.
Al centro della città si trova la Piazza Carlo Maria Carafa che funge da fulcro e da punto di riferimento per l’intero schema urbano, mentre tutt’intorno sorgono importanti edifici come la chiesa di San Michele Arcangelo che dà il nome alla città, un edificio barocco con una facciata imponente e dall’interno riccamente decorato. Interessante anche il Museo Civico Archeologico “Paolo Orsi” che ospita una vasta collezione di reperti archeologici che spaziano dall’epoca preistorica alla dominazione greca e romana della Sicilia.
Belpasso, la “scacchiera dell’Etna”
Anch’essa sorge in Sicilia e nella provincia di Catania. La sua storia risale all’epoca romana, ma la presenza attuale di Belpasso tra le città geometriche d’Italia la si deve, in massima parte, alle numerose eruzioni dell’Etna. In particolare, nel 1694 (esattamente nello stesso periodo dell’appena vista Grammichele) venne affidata la progettazione all’architetto Michele Cazzetta che disegnò isolati simmetrici di forma quadrata, dando vita a una pianta a scacchiera. Per via di questa forma particolare, le vie non hanno nomi specifici, ma sono definite semplicemente “rette” quelle orizzontali e “traverse” quelle verticali.
Nel corso dei secoli Belpasso è stata una città agricola importante grazie alla ricca produzione, favorita da un clima favorevole, di frutta, olive e uva. Oggi, l’agricoltura rimane un’attività significativa, grazie alla produzione di vini pregiati come il Nero d’Avola e l’Etna Rosso. Da non perdere la Chiesa di San Pietro, uno dei principali luoghi di culto della città in stile barocco che risale al XVIII secolo: presenta una facciata imponente e un interno riccamente decorato. Merita una visita anche il castello Normanno costruito nell’XI secolo che offre una vista panoramica sulla città e ospita un museo con reperti archeologici e opere d’arte.
Locorotondo, la città a forma di cerchio
Lo suggerisce il nome stesso: Locorotondo si riferisce proprio alla forma del centro storico, caratterizzato da stradine lastricate con le abitazioni bianche che formano un cerchio: queste, infatti, sono state costruite intorno alla chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire, la quale domina la città con la sua facciata barocca. Tra le città geometriche d’Italia, è l’unica di quelle che abbiamo visto ad avere una forma non pienamente “artificiale”, ma frutto della progressiva evoluzione urbanistica.
Arroccato sopra la collina, questo comune in provincia di Bari, nel cuore della Valle d’Itria, Locorotondo è considerato uno dei Borghi più belli d’Italia. D’altronde, qui sorgono anche i Trulli, antiche costruzioni in pietra a forma di cono, tipiche della regione della Valle d’Itria. Questi edifici unici sono stati utilizzati come abitazioni rurali e sono spesso decorati con simboli e disegni bianchi dipinti sulle loro pareti esterne.
Cittadella, la fortezza a forma di stella
Meraviglioso esempio di fortificazione ben conservata, Cittadella di Alessandria si trova nel basso Piemonte ed è famosa tra le città geometriche d’Italia per il nucleo urbano a forma di stella. La struttura, infatti, circondata dalla cinta muraria costruita nel 1732, si presenta come un tempo: una stella circondata solo dalla campagna e dalla pianura. Come per Palmanova, la forma era stata scelta per difendere al meglio la città del regno di Savoia dagli attacchi esterni.
Ancora oggi, entrando dal cancello principale è possibile ammirare la porta Reale, una costruzione a due piani che sorge tra due bastioni: all’interno si trovano le Sale d’artefice, costruzione voluta da Napoleone Bonaparte. Da non perdere anche la Polveriera e piazza d’Armi che presenta ancora i segno del bombardamento avvenuto durante la seconda Guerra Mondiale.