Immerso tra le colline della Maremma c’è la “piccola Gerusalemme d’Italia”, un borgo da scoprire all’insegna del dialogo
Sapete cos’è lo sfratto? Si tratta di un antico dolce di origine ebraica, che ricorda le persecuzioni subite dai fedeli nel corso del Seicento. Ha la forma di un bastone, ed è composto da una sfoglia compatta ripiena di un mix di miele, frutta secca e profumi vari. E si prepara in quella che viene considerata come la piccola Gerusalemme d’Italia, che per centinaia di anni ha ospitato una delle più importanti comunità ebraiche d’Italia: siamo a Pitigliano, nella Maremma Grossetana, in un borgo dall’eleganza e dallo stile inconfondibile, che vale la pena visitare per vivere un’esperienza all’insegna del dialogo e dell’incontro delle culture.
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Un po’ di storia
Il borgo di Pitigliano ha origini antichissime, risalenti all’età del Bronzo e fu un importante centro etrusco. Nel XIV secolo divenne feudo degli Aldobrandeschi e nel 1604 fu annesso al Gran Ducato di Toscana. Nel corso del XVI secolo Pitigliano accolse alcune famiglie ebree in fuga da Roma e il loro esempio fu presto seguito da altri. È cosi che da poche unità la comunità ebraica di Pitigliano raggiunse bene presto oltre 600 fedeli, meritandosi l’appellativo di Piccola Gerusalemme.
Per oltre 4 secoli la comunità ebraica di Pitigliano è stata al centro della vita cittadina, ma è solo nell’Ottocento che, a causa della migrazione verso centri maggiori, il numero di ebrei inizia a diminuire, fino a ridursi a poche unità agli inizio del secolo scorso. Durante la Seconda Guerra Mondiale, dei pochi ebrei rimasti a Pitigliano, alcuni furono catturati e trasferiti nei campi di concentramento, mentre altri riuscirono a salvarsi grazie all’aiuto della popolazione locale.
Ecco come Pitigliano è diventata la “piccola Gerusalemme”
Il centro storico di Pitigliano ha un quartiere ebraico molto ben conservato e dallo spiccato valore simbolico e culturale. È qui che per secoli si è svolta la vita di questa piccola comunità, che con forza e coraggio ha saputo mantenere vive le proprie tradizioni.
La sinagoga
Edificio simbolo della comunità ebraica di Pitigliano è la Sinagoga del XVI secolo. Nascosta tra archi e vicoli, la sinagoga ha un interno molto semplice, anche se è stato restaurato più volte. La storia di questo edificio è molto singolare: nel 1944 subì pesanti danni dai bombardamenti degli alleati e negli anni ’70, il poco che era rimasto in piedi, crollò. È solo nel 1993 che grazie all’azione della famiglia Servi, l’ultima famiglia ebrea presente a Pitigliano, la sinagoga viene portata a nuova vita.
Il museo e il ghetto
Nel 2003 viene creato un vero e proprio percorso ebraico, che vede nella sinagoga il centro nevralgico di questa iniziativa. Il ghetto viene restaurato e si crea un museo, che conserva oggetti legati al culto ebraico.
Negli ambienti sottostanti la sinagoga, scavati nel tufo, si trovano infatti il mikvah dove si svolgeva la tevilah (il bagno rituale), il forno in cui veniva cotto il pane azzimo, la cantina kasher dove si produceva il vino secondo i dettami della religione ebraica, la tintoria e la macelleria kasher in cui gli animali erano macellati.
Il cimitero ebraico
A Pitigliano, poco fuori dal centro abitato, è presente anche un piccolo cimitero ebraico, dove la comunità della Piccola Gerusalemme seppelliva i propri defunti. Il cimitero sorge su un terreno che nel XVI secolo fu donato dalla famiglia Orsini al proprio medico di famiglia, ebreo, per seppellire la moglie da poco venuta a mancare.
Dagli Ebrei agli Etruschi
Oltre che per le testimonianze della comunità ebraica, Pitigliano è famosa anche per le numerose tracce di epoca etrusca rinvenute in tutta la zona.
Le Vie Cave
Tra le creazioni più spettacolari lasciateci dagli Etruschi ci sono le Vie Cave della zona di Pitigliano, Sovana e Sorano. Ma cosa sono le Vie Cave? Sono delle strette fenditure alte più di venti metri interamente scavate nel tufo. Sono dette anche tagliate perché sono dei veri e propri tagli nella roccia e il loro uso è ancora oggi sconosciuto. Tra le ipotesi formulate c’è chi pensa che fossero delle semplici strade, chi dei canali per convogliare le acque, chi dei percorsi devozionali e chi delle trincee per difendersi dai nemici.
Qualunque cosa esse siano camminarci attraverso è semplicemente affascinante! Le Vie Cave che è possibile percorre a Pigliano sono quella del Gradone, quella di San Giuseppe, quella di Fratenuti e quella della Madonna delle Grazie.
La necropoli etrusca di Poggio Buco
A circa 8 km dal centro abitato di Pitigliano si trova la necropoli etrusca di Poggio Buco. È un sito molto importante perché qui sono state ritrovate moltissime sepolture etrusche che vanno dal VIII al IV secolo a. C. Si va dalle tombe a fossa, le più antiche, a quelle a camera scavate interamente nel tufo, fino a quelle a capanna. Gli oggetti rinvenuti nella necropoli di Poggio Buco oggi sono conservati al Museo Archeologico di Firenze e ne Museo Archeologico di Pitigliano.
Secondo alcuni studiosi a Poggio Buco sorgeva la mitologica città di Statonia, che era tra le più ricche e fiorenti città etrusche. Altre necropoli sono quella del Gradone, quella di San Giovanni e quella di San Giuseppe.
I luoghi del borgo medievale che guarda la Maremma dall’alto
Palazzo Orsini
Nel centro storico di Pitigliano, prima di accedere al ghetto, la nostra attenzione viene catturata da un imponente costruzione di chiaro impianto medievale, Palazzo Orsini. Voluto dagli Aldobrandeschi nell’XI secolo, fu restaurato nel XVI secolo dal Antonio da Sangallo il Giovane per volere degli Orsini e nel XVIII secolo dai Lorena. Oggi nelle sale del palazzo sono ospitati il Museo diocesano, con opere d’arte e suppellettili provenienti dalle chiese della zona, e il Museo Archeologico, dove sono esposti i numerosi reperti archeologici rinvenuti nelle campagne di Pitigliano e nel sito di Poggio Buco.
Mura di Pitigliano
L’abitato di Pitigliano era completamente circondato dalle mura volute nel IX secolo dagli Aldobrandeschi. Di questo imponente sistema difensivo ne rimangono solo alcuni tratti e due sono le porte che si aprono nella cinta muraria: Porta Sovana e Porta della Cittadella. La più antica delle due è Porta Sovana e si trova vicino ai resti delle antiche mura di epoca etrusca.
Acquedotto mediceo
Il centro storico di Pitigliano è contraddistinto dalle spettacolari arcate dell’Acquedotto Mediceo, una maestosa costruzione del XVI secolo che portava le acque del fiume Lente al centro abitato di Pitigliano. Interamente rivestito in tufo, è caratterizzato da 15 archi che poggiano direttamente sulle antiche mura cittadine.
Come raggiungere Pitigliano
Pitigliano si trova in provincia di Grosseto, nel cuore della Maremma. Non disponendo di collegamenti ferroviari, è consigliabile raggiungere Pitigliano in automobile, percorrendo la strada regionale 74 Maremmana. In alternativa, sono disponibili collegamenti interni via autobus curati da Autolinee Toscane (gli orari sono consultabili sul sito at-bus.it).