Immersa tra le colline da cartolina della Toscana, c’è la copia in miniatura di uno dei monumenti più famosi d’Italia

Stefano Maria Meconi, 04 Lug 2024
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Se c’è un simbolo che incarna la magnificenza artistica e architettonica di Firenze, è sicuramente la cupola del Duomo di Santa Maria del Fiore, capolavoro di Filippo Brunelleschi. Ma pochi sanno che, nelle campagne toscane, si nasconde una “gemella in miniatura” di questa meraviglia: la cupola di San Michele a Semifonte. Questo piccolo gioiello, poco conosciuto ma di grande fascino, merita di essere scoperto e ammirato. Se non altro, per fare un confronto tra questi due capolavori che, dimensioni a parte, sembrano uno la miniatura dell’altro!

San Michele a Semifonte: una cupola in miniatura

La Cupola di San Michele a Semifonte si trova a Barberino Tavarnelle, nel cuore della campagna toscana, tra le dolci colline punteggiate di vigneti e oliveti. La chiesetta, costruita alla fine del XVI secolo, è una riproduzione in scala di un ottavo della cupola di Santa Maria del Fiore. Nonostante le dimensioni ridotte, la cupola di Semifonte colpisce per la sua eleganza e perfezione formale, e per il suo fascino discreto e raccolto.

Un confronto tra gigante e miniatura

Entrambe le cupole sono esempi di grande maestria architettonica. La Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze, con i suoi 45 metri di diametro e i suoi 114 metri di altezza, è la più grande cupola in muratura mai costruita e rappresenta un punto di riferimento indiscusso del panorama fiorentino, ma non solo: può essere considerata l’antesignana di capolavori dell’architettura italiana e universale, ancor prima dell’altra cupola più celebre d’Italia, quella della Basilica di San Pietro in Vaticano.

La Cupola di Semifonte, con i suoi 5,6 metri di diametro e i suoi 14,3 metri di altezza, può sembrare piccola in confronto, ma non per questo è meno affascinante. Anzi, la sua scala ridotta e il suo contesto rurale le conferiscono un fascino particolare e un’atmosfera di pace e serenità, circondata com’è non già dai monumenti del Rinascimento fiorentino, quanto piuttosto dall’idilliaco paesaggio delle campagne toscane, verdissime e accoglienti.

Entrambe le cupole vedono l’uso della tecnica dell’anello di catena, che permette di scaricare il peso della cupola sui pilastri portanti. Questa tecnica, innovativa al tempo di Brunelleschi, elimina la necessità di utilizzare le cèntine, ovvero lo scheletro ligneo, che sarebbe peraltro stato impossibile impiegare visto l’enormità della cupola. Questo complesso architettonico, che per molti supera in importanza anche gli edifici dell’epoca Romana, è un esempio di come l’ingegno umano possa superare le sfide tecniche e creare opere di straordinaria bellezza.

La storia della cupola di Brunelleschi non ha avuto ripercussioni solo sull’architettura, ma anche nella letteratura. A questo capolavoro è stato dedicato il libro Fra terra e cielo. La vera storia della cupola di Brunelleschi, di Sergio Givone per edizioni Solferino.

San Michele a Semifonte: un tesoro nascosto

cupola di san michele a senofonte

La Cupola di San Michele a Semifonte è un tesoro nascosto che merita di essere scoperto. Poco conosciuta e lontana dai circuiti turistici più battuti, rappresenta una meta ideale per chi ama la Toscana più autentica e desidera scoprire angoli di quiete e bellezza. Una visita a Semifonte può essere l’occasione per una piacevole escursione nella campagna toscana, alla scoperta di un luogo carico di storia e di fascino.

La Cappella di San Michele, infatti, è solo una parte dell’antica città fortificata che oggi si trova a Barberino Tavarnelle (il comune nato nel 2019 dall’unione di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa). In zona si può anche ammirare la magnifica Badia di San Michele a Passignano, costruita nel IX secolo e che ospita un’opera attribuita a Davide e Domenico Ghirlandaio.



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