Il Parc Guell italiano è un vero e proprio giardino dai mille colori

Manuela Titta, 10 Lug 2023
il parc guell italiano è un vero e proprio giardino dai mille colori
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È in Toscana il parco che ricorda il capolavoro di Guell a Barcellona: siamo in località Garavicchio, nei pressi di Capalbio. La Maremma si sa, è bella di suo, ma se aggiungiamo questo luogo davvero speciale, ecco che c’è un motivo in più per fare un giro da queste parti. Questo parco è perfetto per tutte le età, ideale per le visite con i bambini: il Giardino dei Tarocchi è un’esplosione di colori che rapisce la nostra fantasia. Qui l’arte prende forma con le statue e le sculture che si incontrano durante la passeggiata, in un connubio tra opere e vegetazione che disegna e caratterizza a sua volta questo luogo magico. 

Intuito, maestria e immensa cura dei particolari

Grazie all’inventiva di Niki de Saint Phalle, artista franco statunitense, in questo parco artistico troviamo le figure maggiori dei tarocchi: questo progetto nasce nel 1979 su ispirazione non solo di Parc Güell, ma anche del Sacro Bosco di Bomarzo

Ci sono ventidue figure realizzate in acciaio e cemento, dai colori sgargianti ottenuti da vetri, ceramiche colorate e specchi che amplificano l’imponenza di queste statue: la realizzazione di queste opere ha visto impiegare diverse maestranze perché rappresentano dei veri capolavori dell’arte contemporanea. Nomi come Rico Weber, Paul Wiedmer, Marino Karella e Jean Tinguely sono solo alcuni dei grandi autori che hanno dato vita a questa meraviglia, contribuendo alla realizzazione di questo luogo magico. C’è anche il nome di Mario Botta per il Giardino dei Tarocchi, perchè ha progettato il padiglione di ingresso, vero e proprio varco di accesso che divide questo posto incantato dal mondo reale. 

Simboli e significati profondi

Il Giardino dei Tarocchi apre le porte nel 1998 e da allora il pubblico può finalmente addentrarsi in questo giardino, passeggiando tra le opere che svettano con tutte la loro sgargiante policromia. L’imperatrice è una delle statue più più rappresentative, grazie alla sua grandezza e prosperità: mastodontica, simbolo di maternità e femminilità, fu l’alloggio di Niki de Saint Phalle che la utilizzò durante la realizzazione del parco. 

Le installazioni sono davvero sorprendenti e affascinanti: questo è un percorso che stimola la riflessione, lascia fluire la nostra immaginazione e scatena anche le nostre paure, in un turbinio di sensazioni. 

La forza è un enorme drago i cui specchi verdi e le ali rosse danno l’idea della forza e della potenza che sprigiona: c’è una donna vestita di bianco al suo cospetto, quasi il drago la volesse divorare, ma forse è la donna che cerca in qualche modo di domarlo. Le sensazioni che si provano al cospetto di queste installazioni sono tante e la natura che circonda e definisce i contorni delle opere sono le cornici ideali di queste figure. 

La giustizia è la carta otto dei tarocchi e si presenta come una donna vestita di bianco e nero a rappresentare il bene e il male: la bilancia che tiene in mano è parte integrante dei suoi seni, nella gonna di questa istallazione c’è una macchina che sviluppa suoni stridenti. Quello che arriva al visitatore è la complessità e le infinite difficoltà e sfaccettature che compongono il processo giudiziario, un sistema che non riguarda solo il sistema, ma anche noi stessi. Questo parco coinvolge il sentire di ognuno di noi, scatenando emozioni forti per un percorso non solo artistico e culturale, ma prima di tutto intimo e personale. 



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