Sardegna in lungo e in largo
Da Golfo Aranci a Golfo Aranci in senso antiorario.
16 Luglio 2003, Mercoledì Il traghetto parte puntualmente da Civitavecchia alle ore 16,00. E’ poco affollato ed il viaggio si svolge regolarmente. Alle 19,00 assistiamo ad una esercitazione di evacuazione della nave che coinvolge anche alcuni volenterosi passeggeri. Arriviamo alle 22,45 a Golfo Aranci, e ci incamminiamo verso Olbia, dove facciamo una passeggiata e mangiamo una pizza. Decidiamo di andare a dormire a Cala Bianca, dove troviamo anche una bella festa sulla spiaggia.
17 Luglio 2003, Giovedì Appena svegli ci tuffiamo nelle acque di Cala Bianca (già abbastanza frequentata alle 8,00 di mattina). Facciamo colazione al bar della spiaggia e partiamo verso Nord. Visitiamo Capo d’Orso (con tanto di foto d’obbligo al quadrupede roccioso e facciamo una veloce tappa all’isola dei Gabbiani, evitando di fermarci per un bagno per motivi di affollamento eccessivo. Scavalcando S.Teresa di Gallura(non nei piani) partiamo in direzione ovest arrivando sulla costa nord all’altezza di Vignola e da questa, dopo una rapida visita, ci spostiamo in Costa Paradiso dove (finalmente!) ci dedichiamo ad un intero pomeriggio di sole e mare.
Dopo il meritato riposo, ci fermiamo (per le successive 4 notti) all’International Camping di Valledoria. Ceniamo al ristorante “Rocca Ja” di Castelsardo, dal quale si gode una suggestiva vista del paese.
18 Luglio 2003, Venerdì La giornata è dedicata alla visita della zona di Stintino. Dopo aver visitato Porto Torres e la spiaggia di Platamona, arriviamo alla affollatissima quanto bella spiaggia “la Pelosa” di Stintino, dove ci fermiamo per un paio d’ore. Bisogna riconoscere che, arrivando a Stintino da sud, la vista del mare è strepitosa, ma la spiaggia è veramente affollata, noi siamo riusciti a trovare un posto per gli asciugamani solo sugli scogli laterali! Alla ricerca di un luogo più tranquillo, ripartiamo da Stintino e ci dirigiamo nella baia sottostante il Villaggio Nurra – detta Rena Majore, raggiungibile con un bel sentierino dopo aver lasciato la macchina lungo una sterrata. Al contrario de “la Pelosa”, qui non c’è nessuno oltre a due falchetti che volteggiano nei dintorni alla ricerca di cibo. Rientriamo in camping per cucinarci gli spaghetti alla bottarga di muggine appena comprata (accompagnati da un ottimo Vermentino di Gallura). 19 Luglio 2003, Sabato E’ giunto il momento di intraprendere un bel sentiro di montagna; la meta designata è il monte Limbara (terza cima dell’isola) con partenza da Calangianus. Partiamo presto da Valledoria e ci fermiamo a visitare la bella cittadina di Tempio Pausania. Arriviamo all’inizio del sentiero a mezzogiorno circa. Questpo si presenta lungo e faticoso per i suoi continui saliscendi e per il fatto che, vista l’ora, il sole picchia veramente forte (grave errore partire nelle ore più calde!!!). Fortunatamente, a metà percorso troviamo una fonte (davvero provvidenziale) che ci consente di continuare verso la vetta, dalla quale si può ammirare un notevole paesaggio.
Al rientro, ci fermiamo di nuovo alla fonte dove, pur conoscendo la notoria assenza di vipere isolane, prendiamo un bello spavento quando abbiamo un “gradito” incontro con un rettile strisciante…
Tornati in macchina, passiamo per la famosa “Valle della Luna”, vasta distesa pietrosa le cui sembianze ricordano un paesaggio lunare. Nel percorso verso Valledoria, alla vista di una insegna indicante l’Agriturismo “Vintura”, devamo prontamente ed appaghiamo il nostro (notevole!) appetito con i piatti tipici qui serviti (da segnalare l’ottima zuppa gallurese, i malloreddus, il porcetto, le seadas, il mirto). 20 Luglio 2003, Domenica Viste le fatiche precedenti, ovviamente la giornata è dedicata alla tranquillità, al sole e al mare. Ci fermiamo per un po’ presso la spiaggia di Ciaccia (vicina al campeggio) ma poi decidiamo di spostarci (causa la presenza di alghe che, pare, dal giorno prima hanno invaso questo tratto di costa). Ci dirigiamo verso Tinnari, dove un sentiero di circa mezz’ora ci conduce in una baia di scogli (isolatissima) dove trascorriamo l’ultima parte della giornata. Al ritorno, una visita a Castelsardo con l’acquisto di dolcetti tipici conclude la rilassante giornata.
21 Luglio 2003, Lunedì Smontiamo la tenda e ci dirigiamo nella zona di Alghero. La prima visita la dedichiamo a Capo Caccia e alle grotte di Nettuno dove, discendendo i 650 gradini , si possono ammirare le famose stalattiti e stalagmiti presenti all’interno delle sale naturali.
Rimontata la nostra casetta a Fertilia, resta il pomeriggio per la bella cala nella zona del “Lazzaretto”.
La serata si conclude con una prelibata cena a base di pesce nel ristorante “Maristella” di Alghero e successiva visita al centro storico.
22 Luglio 2003, Martedì Giornata interamente dedicata al mare nella fantastica spiaggia di “Torre del Porticciolo”, dove ci concediamo u po’ di relax. Nel tardo pomeriggio visitiamo la prestigiosa azienda vinicola Sella e Mosca, con le sue affascinanti cantine. Da segnalare l’inebriante profumo delle numerosissime barrique presenti. 23 Luglio 2003, Mercoledì Smontiamo la tenda e ci dirigiamo verso Santa Caterina di Pittinuri. Nelle vicinanze di Bosa scendiamo scendiamo in una splendida caletta individuata dalla strada, ma non riusciamo a fermarci a lungo, delusi dalla presenza di schiuma e sporcizia in acqua.
Lungo la strada ci fermiamo in un paesino ricco di bellissimi murales.
Alle 14,00 circa giungiamo al campeggio Nurapolis (località Is Arenas). Quella odierna risulterà la giornata più calda dell’intera vacanza, a quest’ora qualunque azione risulta impraticabile e perciò decidiamo di passare il pomeriggio sulla spiaggia del campeggio e di montare la tenda con temperature più accettabili. Non è una giornata fortunata per la qualità dell’acqua (ci deve essere qualche corrente che spinge verso la costa…) ma la temperatura veramente insopportabile ci spinge a non allontanarci dalla riva.
Ceniamo a base di pesce comprato nella pescheria della cooperativa locale di Potzu Idu.
24 Luglio 2003, Giovedì Alla ricerca dei fenicotteri per cui la zona di Oristano è famosa, intraprendiamo diversi percorsi costeggianti gli stagni della zona. Oltre alla visione -in lontananza- di un esemplare di questa specie (per giunta nascosto tra i canneti), nessun altro fenicottero si fa catturare dalla nostra attrezzatura fotografica, anche se dei fantastici aironi ci consolano). Stanchi (e insoddisfatti), passiamo la giornata prima sulla bella spiaggia sottostante il sito archeologico di Tharros e poi presso la famosisima “spiaggia di riso” di Is Arutas.
Prima di cena incontriamo un contadino del luogo che si offre di accompagnarci in alcuni stagni dove è sicuro di farci osservare i fenicotteri, ma anche ogni suo tentativo risulterà vano. Ci consoliamo con una deliziona ed inaspettatamente economica pizza nel paese di Nurachi.
25 Luglio 2003, Venerdì Scarpe da trekking, pranzo al sacco, descrizione del sentiero delle cascate del Sos Mulinos e tanta buona volontà; tutto questo è il necessario per affrontare questo sentiero nei pressi di Santu Lussurgiu che, da quanto descritto sulle note scaricate da internet avrebbe una durata di 3 ore circa. Dopo 15-20 minuti, invece, giungiamo all’inequivocabile punto di arrivo del sentiero (forse il sito da cui abbiamo scaricato la descrizione è curato da 90enni o, più semplicemente, nella scheda tecnica si è verificato il classico errore “copy-paste”). Le cascatelle ci rinfrescano le idee con un refrigerante idromassaggio, quindi visitiamo Santu Lussurgiu e pranziamo nel bel parco di San Leonardo de Siete Fuentes, dove beviamo da tutte le sette fontane – come vuole la tradizione – in segno di buona sorte.
Dalle parti di Paulilatino cerchiamo invano il nuraghe Lugherras (di cui avevamo la descrizione della struttura e del percorso, anche questa scaricata da internet – non deve essere la giornata fortunata della rete!). Visto che abbiamo deciso di visitare un nuraghe, ci fermiamo nel più famoso (e sopratutto “visibile”) sito nuragico di Losa, dotato di una bella struttura complessa a tre torri aggiunte.
Raggiungiamo infine la suggestiva spiaggia di S’Archittu (segnalataci, a seguito dell’incontro fortuito, da Ornella e Giorgio), dove restiamo fino allo splendido tramonto.
Come se la giornata non fosse stata abbastanza lunga, dopo cena ci rechiamo alla festa di S. Anna a Riola Sardo dove assistiamo alla esibizione di un gruppo musicale locale composto da chitarra, fisarmonica e tre voci. I tre cantanti si sfidavano in stornelli di improvvisazione i una forma musicale chiamata “gara a chitarra”.
26 Luglio 2003, Sabato Si parte alla volta di Buggerru. Già dopo pochi chilometri, ancora a Riola Sardo, ci facciamo distrarre dalla festa del paese, oggi impegnato in una processione preceduta dai cavalieri in costume locale. Facendo la colazione al bar del paese e leggendo il quotidiano “L’unione sarda”, salta agli occhi un’iniziativa del comune di Aritzo, situato nell’entroterra, ai confini col Gennargentu. Tale iniziativa prevede la salita serale sulla vetta di “SA FUNTANA CUGNADA” (1450 m s.L.M.) – capitanata dal famoso camminatore d’Itala “ZIGHEDDU” – la cena a base di prodotti locali offerta dal comune, l’osservazione con telescopi della volta celeste (commentata da un astrofisico) ed il pernottamento in quota. Dopo diversi (e vani) tentativi di metterci in contatto con le autorità locali per avere più informazioni, decidiamo di cambiare il nostro programma e di affrontare il visaggio per unirci alla compagnia montana. Successivamente al pranzo al ristorante “L’edera” di Belvì, ci troviamo all’appuntamento per la salita con scarponcini, sacchi a pelo e tenda. : Nella piazza designata incontriamo i simpaticissimi Ignazio, Antonello, Zigheddu, Maria, Pietropaolo, Stefano ed il quadrupede Leo, con i quali percorriamo i 700 m di dislivello fino a Funtana Cugnada in circa 2,5 ore. Arrivati in cima, troviamo un’allegra brigata – precedentemente salita in fuoristrada – (capitanata da Tanino Figus-assessore ai servizi sociali di Aritzo), già impegnatissima tra fornelli e barbeque a preparare le prelibatezze locali: formaggi e salumi vari accompagnati da ottimi canonau, pecora bollita e arrosto, porcetto, dolci ecc. (non le elnchiamo tutte per mancanza di spazio sul server).
La festa in montagna si prolungherà per quasi tutta la notte; noi, esausti e un po’ ubriachi, riusciamo a sottrarci l all’allegria ed all’ospitalità locale solo intorno alle 2,00 circa, quando conquistiamo il meritato riposo.
27 Luglio 2003, Domenica Alle 5,30 del mattino, appena svegli, vediamo Zigheddu partire per una passeggiata in cresta, ma non abbiamo il coraggio di unirci , stanchi dei trascorsi notturni.
Ci mettiamo, invece, in cammino sulla via del ritorno alle 7,30, non appena zigheddu rientra dalla sua esplorazione. Giunti ad Aritzo, dopo la meritata colazione con gli amici escursionisti ed una visita al Museo Etnico del paese guidata dal valido Antonello, ci rimettiamo in strada per riprendere l’itinerario programmato.
Sulla via del rientro facciamo sosta alla “Giara di Gesturi” dove una breve escursione ci permette di vedere i famosi cavallini selvaggi. Nei pressi di Buggerru (dove troviamo una temperatura veramente torrida) ci assicuriamo il posto tenda e ci rilassiamo sulla grande spiaggia di Portixeddu.
28 Luglio 2003, Lunedì Trascorriamo l’intera giornata tra le dune della bella e poco frequentata spiaggia di Piscinas, alla quale si giunge percorrendo una suggestiva strada sterrata tra i vecchi siti minerari abbandonati; nel corso del pomeriggio il mare diventa molto mosso e ci divertiamo a sfidare le onde che, tra l’altro, arrivano anche ai nostri asciugamani La stesura del diario di viaggio (dalla partenza a queste note) sostituisce, per l’intera giornata, la consueta lettura dei nostri fidi libri estivi. Per la cena, ci dirigiamo verso l’agriturismo “La miniera fiorita” (a Montevecchio).
La strada sterrata percorsa è tanto disagevole quanto suggestiva per presenza di molti siti minerari abbandonati che, ancor più con il buio, hanno qualcosa di spettrale.
29 Luglio 2003, Martedì Trascorriamo la mattinata presso la spiaggia di Cala Domestica: il mare è veramente mosso, l’acqua non si può dire pulita, la spiaggia è comunque affollata, quindi nel primo pomeriggio, non potendo andare verso Masua a vedere il “Pan di zucchero” perché la strada è interrotta causa frana, decidiamo di fare una escursione a Capo Pecora, dove troviamo una baia più riparata dove poter fare il bagno.
30 Luglio 2003, Mercoledì Giornata di trasferimento da Buggerru a Porto Pino.
Nel percorso ci fermiamo a visitare Iglesias per poi proseguire verso Sant’Antioco dove visitiamo il paese di Calasetta , la vicina “spiaggia grande” (dove, finalmente, troviamo acqua pulita, ma le ruspe che portano via le alghe dalla spiaggia ci indicano la presenza – anche qui – di numerose alghe nei giorni precedenti) e infine la spiaggia “Portixeddu” di Sant’Antioco. Conclude la serata una pizza presso il ristorante “Sa Carubbedda” di S. Anna Arrese.
31 Luglio 2003, Giovedì Una bella camminata sulla stupenda spiaggia di Porto Pino ci conduce dal campeggio alle alte, bianche e desolate dune poste dall’altra parte della baia. Qui il rilassamento è completo e ci abbandoniamo alla spiaggia sino all’ora di cena, rammaricandoci per avere solo tre foto da scattare e nessun rullino con noi. La sera proviamo a fare una indigestione di seadas (dopo aver comprato tutto l’occorrente al market), ma neanche 6 di questi prelibati dolci riescono a darci la nausea.
01 Agosto 2003, Venerdì Di buon’ora carichiamo la macchina per iniziare la visita della costa del sud. La prima tappa è la spiaggia presso Capo Teulada, che già prelude alle acque cristalline di questa fantastica costa. Da questa spiaggia, passiamo ad una caletta raggiunta mediante un sentiero che parte dalla strada costiera. Mangiamo in una bella spiaggetta nei pressi della paradisiaca (quanto affollata) spiaggia di Tuerredda (peccato che, in alcuni momenti,, la presenza di di nuvole renda più cupi gli incredibili colori dell’acqua). Sorpassata la baia di Chia, all’entrata di Cagliari avvistiamo dalla macchina (udite udite) i primi fenicotteri!!! Rimaniamo incantati per un po’ di tempo a guardarli, poi proseguiamo fino a superare la città ed a trovare un campeggio a Flumini. La sera torniamo in città per una succulenta cena da “Fabio” ed un gelato a piazza Jenne.
02 Agosto 2003, Sabato Appena pronti ci dirigiamo verso Cagliari e, prima di fare colazione al “Poetto” (spiaggia di Cagliari) continuiamo il cospicuo servizio fotografico ai numerosi fenicotteri che popolano lo stagno di Quartu S. Elena.
A Cagliari raggiungiamo subito il mercato civico di S. Benedetto dove i numerosi banchi di pesce, che occupano un intero piano del mercato, ci affascinano e ci conquistano. Compriamo quello che possiamo per assicurarci una cena da sballo e, molto velocemente, andiamo a visitare la parte storica di Cagliari (cattedrale, palazzo Viceregio, Bastione S. Croce, ecc.) . Il pomeriggio, posato il pesce comprato nel frigorifero del campeggio, lo riserviamo per visitare la restante costa sud (quella che da Cagliari arriva a Villasimius). Anche questa parte è molto bella e ci fermiamo a fare bagno ed elioterapia nella cala retrostante lo stagno di Notteri (popolato…Di Fenicotteri!!).
La cena da leccarsi i baffi (o le antenne, a piacere) consiste in spaghetti con cannolicchi di mare, gamberi al vino in padella, cocomero e dolcetti sardi, il tutto accompagnato da un ottimo bianco “Nuragus di Cagliari”.
3 Agosto 2003, Domenica Partiamo da Flumini, passando per l’interno, in direzione Golfo di Orosei-Ogliastra. Raggiunta la costa est, i fermiamo nella spiaggia di Torre S. Giovanni dove sostiamo solo per un bagno (infatti la spiaggia non è delle più belle fin ora incontrate..). La deviazione successiva è invece più fortunata, infatti restiamo un bel po’ nella spiaggia di Foxi Mannu, poco frequentata in quanto più distante dalla statale. Ci ristoriamo in un bar di Barisardo per poi accamparci a Lotzorai. Ceniamo con una pizza in un ristorante sotto Baunei. Una particolarità:in questa zona, i prelibati dolci sardi ripieni di formaggio che si friggono e che si servono con miele o zucchero si chiamano Sebadas (e non seadas, che invece sono fatte al forno!).
4 Agosto 2003, Lunedì Superata Baunei andiamo sulll’altipiano del Golgo da dove partono i sentieri per le famose cale della zona. Da qui percorriamo il sentiero che conduce alla bellissima cala Goloritzè (discesa 1h, salita 1h,20′ ) . Rimaniamo in questa fantastica spiaggia per l’intera giornata, dove assistiamo anche alla ribellione di una intera folla di bagnanti rivolta ad un indisciplinato (quanto maleducato) conduttore di un gommone che non vuole rispettare le norme relative all’accensione dei motori in acque basse. 5 Agosto 2003, Martedì Percorriamo la bellissima strada che conduce a Cala Gonone attraversando tutta l’area interna del Supramonte. Da Cala Fuili (già affollatissima verso le 11,00) iniziamo il sentiero per Cala Luna. Due evidenti deviazioni mettono in dubbio il corretto percorso, ma, fortunatamente, dopo un altro lungo tratto percorso prima di desistere, distinguiamo Cala Luna da una altura raggiungibile dal sentiero. Arriviamo nella bellissima spiaggia dopo circa un totale di 2h di cammino.
A causa dell’arrivo di vari traghetti, nel pomeriggio la spiaggia si affolla vertiginosamente, decidiamo quindi di riprendere il sentiero del ritorno senza aspettare oltre, (e, comunque, dopo l’indesiderato incontro che Michela ha avuto con una medusa, siamo invogliati ad esplorare altri lidi). Nella via del ritorno ci facciamo tentare da una delle due deviazioni citate, che ci conduce in una bella caletta di scogli ed, infine, concludiamo il pomeriggio con un tuffo a Cala Fuili. Infine, dopo aver percorso la luna strada per tornare a Baunei, ceniamo abbondantemente presso l’agriturismo “I mandorli”, sulla S.P. 37.
6 Agosto 2003, Mercoledì Anche oggi ci dirigiamo verso l’altopiano del Golgo, per la visita di Cala Sisine. La spiaggia si dovrebbe raggiungere con 15 km di strada sterrata da percorrere in auto ed un sentiero di 20-30 minuti dal parcheggio al mare. In realtà, poco dopo meno di 5 km la strada si fa più impervia e decidiamo di continuare a piedi. Dopo circa 5 minuti di cammino, due ragazzi di Baunei con una tipo degli anni che furono si fermano per offrirci un graditissimo passaggio, che accettiamo volentieri. Il conducente dell’auto non si può dire che abbia avuto una guida “prudente” (fondo dell’auto che spazzava via i sassi, ammortizzatori portati alternativamente alle streme fine-corsa, ciottoli che battevano da tutte le parti, qualche accenno di testa-coda sui tratti di ghiaia…), ma, alla fine, il quattro ruote citato – con una corsa ai limiti del rally, ci ha condotti quasi in un lampo al parcheggio di cala Sisine.
La cala, dopo Goloritzè, merita l’oscar e passiamo la giornata qui in completo relax fino alle 16,30, quando ci incamminiamo per il ritorno. La strada da percorrere fin dove abbiamo lasciato l’auto è veramente tanta e le auto pronte a risalire veramente poche; quante possibilità abbiamo di farci dare un altro passaggio? Noi siamo preparati a tutto, quindi affrontiamo la strada con passo deciso ed arriviamo all’auto dopo 1h,40′ circa (pensavamo che avremmo impiegato molto più tempo!!). Incontriamo l’unica auto in tutto questo arco di tempo circa 300 m prima dell’arrivo alla macchina, ma, ignari di aver già raggiunto la meta, accettiamo volentieri anche il loro brevissimo passaggio. Troviamo l’auto circondata da maialini selvatici interessati al grande e curioso quadrupede metallico…!!! Premiamo la nostra impresa con un’ottima cena a base di pesce in un ristorante a Porto Fraili, nei pressi di Arbatax.
7 Agosto 2003, Giovedì Ultimo giorno, ci dobbiamo imbarcare per Civitavecchia e la voglia di un ultimo tuffo è enorme, come lunghi sono i 200 km circa che ci separano da Golfo Aranci.
Riusciamo a fare ben due bagni prima di imbarcarci alle 16:00. Il primo a Cala Liberotto (affollata ma carina), il secondo a (non potevamo mancare) Spiaggia Bianca, la stessa da cui è iniziata la nostra fantastica permanenza nell’isola nuragica. Durante il trasferimento verso il porto ci siamo fermati a comprare qualche prodotto tipico da riportare a Roma: formaggi in una fattoria del Supramonte, seadas, bottarga, vini, ecc. Ecc.
In traghetto finiamo di scrivere il diario di viaggio e qualche SMS agli amici (che, naturalmente, non potrà essere inviato prima di civitavechia, come del resto le cartoline che abbiamo dimenticato di imbucare a Olbia).
Il viaggio di ritorno ci regala anche la visione di un branco di delfini che nuotano al largo… Ciao!. A presto! Questo ed altri viaggi sono descritti nel nostro sito: http://digilander.Libero.It/clajazz