Turchia on the road ad agosto 2012

Consigli pratici per un viaggio in Turchia
Scritto da: daniluca
turchia on the road ad agosto 2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Premessa: andare in Turchia non era previsto, è stata a onor del vero una scelta più per budget che per cuore. Alla fine, in realtà non abbiamo speso meno che in Grecia o Spagna. Ci sono ancora luoghi in cui mangiare o bere costa meno rispetto al resto del bacino mediterraneo, ma non si spende certo molto di meno. In Turchia abbiamo sperimentato un nuovo modo di viaggiare on the road ossia prenotati prima notte e ultime; nel corso della vacanza ci siamo spostati con un’idea di itinerario e scegliendo luogo per luogo il paese in cui dormire e l’alloggio trovato. Se all’inizio temo che ci avremmo messo tantissimo tempo, alla fine devo dire che ci siamo divertiti! Anche se in alcuni luoghi come Kas o Datca abbiamo faticato un po’! Non essendoci un mare particolarmente allettante abbiamo fatto diverse escursioni ci siamo avventurati per paesini e improvvisato, vivendo la vacanza in maniera più piena. Abituati alla bellezza immediata e prorompente della vicina Grecia il primo impatto con la Turchia devo dire non è stato semplice. Erroneamente ed inspiegabilmente per diverso tempo ci siamo ostinati a fare paragoni con la Grecia non so perché, e tutte le volte il paesaggio di fronte a noi ne usciva sconfitto. Solo dopo molto tempo ci siamo resi conto che sono due paesi completamente diversi e che era sbagliato cercare la Grecia, seppur vicina, nella Turchia. Razionalizzando, a distanza di tempo, devo dire che la Turchia ci ha dato molto in termini di “tecnica di viaggio”, nel senso che abbiamo imparato che muovendosi giorno per giorno è semplicemente fantastico, ci si imbatte in luoghi e persone per caso… è bellissimo! Quindi ci sentiamo cresciuti da questo punto di vista. Non sarei sincera però se non dicessi che i paesaggi ci hanno un po’ deluso. Le spiagge ed il mare non sono molto belli, e tanti siti sono iper sfruttati. Inoltre in oltre 3000 km fatti il paesaggio non è stato molto vario. Il mar Nero poi l’abbiamo trovato veramente triste!!! Molto suggestiva invece la Cappadocia e deliziosa Istanbul, anche se io non ne sono stata travolta. Siamo stati invece travolti dalle persone, cordiali e gentili. Per quel che riguarda il cibo devo dire di aver trovato molte somiglianze con la cucina greca, quindi buono.

L’itinerario percorso è stato il seguente: Bodrum – penisola di Datca – Kas – Fethye – Antalya – Konya – Cappadocia – Amasra – Safranbolu – Istanbul

Volo: abbiamo volato da Venezia su Istanbul e poi con volo interno su Bodrum per la sola andata (220€ in due andata e ritorno in agosto, volo prenotato a gennaio). Volo Italia Turchia: air one, non ci siamo trovati bene, hanno cambiato il ns volo 3 volte, una delle quali è stato cancellato. Volo interno: pegasus Airlines, davvero ottima compagnia low cost, mille volte meglio della ryan. Si può anche fare il check in in aeroporto gratuitamente ed il bagaglio a mano può pesare fino a 10 kg.

Alloggi: abbiamo alloggiato in alberghi di media categoria, fatta eccezione per alcune pensioni davvero semplice ma ottime. Tutte le sistemazioni scelte sono state con parcheggio gratuito.

Auto: abbiamo prenotato l’auto con economycarentals, devo dire che se tornassi indietro opterei o per la alamo, ottima compagnia noleggiata in passato o mi affiderei ad un rental locale. Nel caso in cui infatti si prenoti molto tempo prima e sia necessario apportare modifiche il risparmio del noleggio si perde, ed anzi si arriva a spendere molto di più rispetto ad altre compagnie.

Clima: clima ottimo per un tour in quanto non è mai troppo caldo, eccezion fatta che per antalya.

Il nostro viaggio si potrebbe dividere in tre grandi tappe, costa egea, interno ed Istanbul.

Costa Egea

Atterrati dopo un’ora a Bodrum prendiamo la macchina a noleggio (trovata con qualche difficoltà in quanto il noleggiatore ci aspettava ai terminal internazionali) e ci dirigiamo a Gumbet dove avevamo prenotato la prima sistemazione all’Hotel Casablanca. E’ un hotel in centro a Gumbet molto semplice da cui si gode di un’impareggiabile vista su tutta la baia di gumbet, davvero notevole sia di giorno che di notte. E’ stata una sistemazione molto spartana, comunque strategica in quanto la sera in 2 minuti abbiamo raggiunto il centro per cenare. Insieme a quella di Istanbul è stata una delle due sistemazioni prenotate prima. Tornassi indietro non lo fare ma aspetterei di essere sul posto in quanto la disponibilità ricettiva è molto ampia. Noi atterrando alle 22.00 abbiamo cercato di organizzarci anzitempo. Gumbet è una cittadina molto vivace e nottabula, ma ordinata e carina. E’ tutta bainca e ricorda per alcuni aspetti le cicladi. Qui il turismo è molto sviluppato ma l’atmosfera decisamente piacevole.

2 giorno Gumbet – Datca

Svegliati di buon’ora decidiamo di fare colazione non troppo presto (ore 8.00), ma scopriamo che per i turchi le 8 è alba e quindi dobbiamo attendere un po’ per fare colazione. Poco male siamo in vacanza e ce ne stiamo seduti in terrazza ad ammirare il paesaggio. Fatta colazione andiamo a Bodrum (5 minuti di auto). Drum ci ha sorpreso… è davvero molto carina! Ha un porto ordinatissimo e pittoresco, si respira quel profumo di estate tipico delle isole del mediterraneo e così per qualche ora ci abbandoniamo al mercato e alle strradine del centro. Andiamo al molto da cui partono le piccole imbarcazioni per Datca e scopriamo che c’è un posto libero alle 13 così salpiamo e in 2 ore di traversata siamo più a sud. E’ una penisola selvaggia e poco sviluppata, con qualche villaggio sparso qua e la’. Qui ci sono un paio di spiagge molto belle anche se non facilmente accessibili. La parte occidentale della penisola è aspra e selvaggia ed al contempo verde. La parte orientale è decisamente verdissima ricca di boschi e pinete. Purtroppo alcune insenature sono piene di immondizia e questo ci è decisamente dispiaciuto, soprattutto perché alcune delle insenature viste sono frequentate solo da locali. A tardo pomeriggio ci dirigiamo nella cittadina di Datca e troviamo alloggio per caso presso Emre Apart Otel. Qui la disponibilità ricettiva è ampia ma non proprio a buon mercato. In genere una media sistemazione costa dalle 45€ alle 70€, fatta accezione per alcuni luoghi, dove si reisce trovare qualcosa di più spartano anche a 35€, come altri in cui si può arrivare a spendere 100€ a notte. Insomma la Turchia non è poi così economica come si pensa. Come sempre per i ns on the road per l’indomani ci attrezziamo comprando acqua, stoviglie di plastica, tovaglioli, biscotti e cracker. La sistemazione scelta a Datca è veramente bella e confortevole , in una stradina secondaria e quindi molto silenziosa. Dopo una bella doccia decidiamo di andare a cena nella celeberrima taverna locale Zekeriya Sofrasi. Che belle queste taverne dove puoi scegliere il cibo in cucina, cotto e fatto sul momento, senza tanti fronzoli. La serata è davvero piacevolissima e dopo una bella abbuffata di delizie turche facciamo una passeggiata per la graziosa cittadina.

3 giorno Eski Datca – Mugla – Marmaris – Dalyan

Al mattino ci svegliamo e lasciamo la sistemazione, ci fermiamo a fare colazione in un forno che troviamo lunga strada che porta ad Eski Datca. Ci mangiamo una pasta di dimensioni astronomiche non troppo dolce e sazi ci dirigiamo al sito in storico. La vecchia Datca è davvero molto carina e suggestiva..da vedere!! Ci sono vivoli acciottolati e al mattino c’è una quiete rilassante. Dopo la visita per la quale ci si impiega circa un’oretta scarsa andiamo in esplorazione della penisola ma non troviamo mai una qualche baia incantata..alcune sono sporche, altre di difficile accesso..ed il malumore ci accompagna inspiegabilmente. Comincia a serepeggiare dentro l’idea che ci aspettassimo qualcosa di più. Su tanti forum questa penisola era descritta come meravigliosa, ricca di bellissime insenature. Non abbiamo girato il mondo ma dopo anni di Grecia… il paragone, che non va fatto, è frustrante. Il paesaggio scorre.. Ci spingiamo fino a Mugla, sede di un’importante polo universitario in cui è possibile vedere in centro le tradizionali case ottomane. Il centro è davvero carino, e passeggiando ci capita una delle esperienze più belle di tutta la vacanza. Passeggiando vedo un gruppo di uomini seduti ad un tavolo che giocano, chiedo loro di poter fare una foto..e dopo poco ci troviamo a giocare con loro ad Okey. Una sorta di scala 40 fatto con le tessere del domino… trascorriamo una piacevolissima ora insieme, ridendo e scherzando nonostante loro non parlino inglese e noi il turco (ma è questo il bello), coccolati da limonate e pizzette. Terminata la partita ci alziamo felicissimi di quest’incontro e proseguiamo la nostra visita, fotografando una borgata molto suggestiva. Quindi decidiamo di proseguire fino a Marmaris, cittadone ultraturistico ed impersonale da cui fuggiamo (previo saccheggio ad una pasticceria locale molto buona scoperta per caso) e preseguiamo verso Dalyan. Troviamo alloggio presso il Kristal Motel (http://www.kristalpansiyon.com/). Ci siamo infilati nel paesino con l’auto e non appena l’abbiamo vista è stato amore. E’ una deliziosa pensioncina quasi in centro, in una zona molto tranquilla. E’ spartana ma confortevole e dotata di tutto. Sistemiamo le nostre cose e poi usciamo. Andiamo a cena in una taverna un po’ fuori dalle vie principali consigliata dalla proprietaria della pensione. La taverna non è buon mercato ma mangiamo divinamente. Dopo cena passeggiamo per questo delizioso paesino. E’ turistico ma al contempo intimo. Davvero piacevole! Il tempo vola e ci accorgiamo di aver fatto davvero tardi.

4 giorno Dalyan – Oludeniz

Ci alziamo presto e andiamo a fare colazione sul tetto! Wow… questo tetto è coperto da un pergolato di uva da cui la signora della pensione sta cogliendo grappoli che vengono poi disposti sul tavolo della colazione, ricco di marmellate fatte in casa, olive pane e formaggio. Mentre mangiamo ci intratteniamo con la proprietaria e chiacchieriamo per almeno un paio d’ore…che bello! Adoro intrattenermi con le persone del posto cercando di capire come vivono e cosa pensano. Ci sono momenti in cui mi metto persino in discussione e mi chiedo se della vita o capito veramente tutto, inevitabile non mettersi in discussione. Comunque il tempo come sempre è tiranno e partiamo… destinazione Fethiye. Prima però andiamo a vedere la celeberrima Turtle beach (ingresso a pagamento). Uno spiaggione enorme che nonc i fa un grande effetto, vuoi per il mare, vuoi perché pioviggina e così ci avventuriamo oltre. Cerchiamo di arrivare a sarigerme, ma la zona paludosa non ci attrae per nulla. I turisti aumentano e la nostra insoddisfazione con loro. Arriviamo a Fethiye, l’impatto non è dei migliori e decidiamo di proseguire per Oludeniz. Iper turistica certo, ma decisamente piacevole e pare con un mare pazzesco. Arriviamo nel primo pomeriggio e con non poche difficoltà troviamo alloggio. Le difficoltà non derivano tanto dalla indisponibilità quanto piuttosto dal prezzo. Tantissimi ci chiedono almeno 100€ a notte. Alla fine grazie ad una persona del luogo troviamo un hotel a 45€, dopo un po’ di trattativa. Normalmente costa sui 75€, ma pur di riempire la stanza pare ci facciano uno sconto. L’hotel, il Mavi Belce, http://www.mavibelcehotel.com/, è molto carino e dotato di tanti comfort. In centro a Oludeniz purtroppo non abbiamo trovato pensioni, o quanto meno in centro. Essendo grandina non volevamo prendere i mezzi anche la sera dopo le tante ore trascorse in auto.Un po’ di relx ogni tanto ci vuole così decidiamo di fermarci un paio di notte. Appoggiati i bagagli andiamo in spiaggia. Oludeniz pare sia una delle baie più belle di tutta l Turchia. Non stento a credere che fino a poco tempo la fosse…ma oggi purtroppo il mare per quanto bellissimo è molto inquinato e nel pomeriggio torbido..x quanto l’azzurro ancora risplenda. Inoltre ci sono tantissime persone ed è pieno di ombrelloni e barconi con musica a palla..Non è molto il nostro genere ma il paesaggio è suggestivo e piacevole. Dopo poco torniamo in hotel per una doccia ed usciamo a cena. Cenare in questo paesino non è certo un problema vista l’abbondanza di ristoranti. A oludeniz ci sono anche tanti locali (in cui non andremo), per cui penso che sia una meta molto adatta a giovani in cerca di divertimento. Ritorniamo in hotel stanchissimi…e ci accordiamo che è proprio dietro la via dei locali, per cui si sente un po’ di musica ma va benissimo lo stesso, stanchissimi ci addormentiamo subito.

5 giorno: OLUDENIZ, gita in barca

Nel pomeriggio del giorno precedente abbiamo prenotato un’escursione di una giornata intera per andare a vedere un po’ di baie non raggiungibili via terra. Non ci sono i classici barcaioli che permettono di avere pochi compagni di viaggio e nostro malgrado ci accorgiamo che l’unica alternativa è prender parte alla classica gita barcone, ergo (ma questo lo scopriamo solo il giorno dopo) sentire Madonna o Michel Telò quasi tutto il santo giorno! Che peccato! Comunque arriviamo di buon ora all’imbarcazione ed attendiamo insieme ad altri di poter partire. Le barche salpano proprio dalla bellissima baia sputando benzina/gasolio all’impazzata e deturpando la splendida acqua. Finalmente si parte, vediamo delle baie molto carine…ma francamente mi aspettavo di più sia dai paesaggi, in quasi ogni tappa ci saranno state almeno almeno 70 persone. Inoltre in alcuni punti ci si ferma insieme ad altri barconi e ogni 2 secondi passano scellerati con delle moto d’acqua a chiedere “hey ride my banana”… no comment. Torniamo a casa tristi e sconsolati. Probabilmente un tempo queste escursioni potevano essere più intime e quindi facilmente apprezzabili, ora sono una macchina da turismo. Quello che mi dispiace tanto è che alla fine i posti sono anche molto carini ma ora sono veramente stuprati dal turismo di massa.

6 giorno: KAYAKOY – KAS

Oggi andiamo a vedere il villaggio abbandonato di Kayakoy. E’ un villaggio abbandonato negli anni ’20. Tanti edifici sono semidistrutti dopo il terremoto degli anni ’50 ma è molto carino da visitare. Dopo la visita ci rimettiamo in auto alla volta di Kas, non sapendo se avremmo fatto in tempo ad arrivare. Il bello della turchia è che è piena di strtture ricettiva per cui ovunque si decida di fermarsi si ha la certezza di trovare un letto in cui riposare. Ciò detto prima di arrivare a Kas facciamo tappa nella bellissima Patare. E’ una spiaggia enorme e davvero molto bella. Spesso purtroppo è battuta dal vento per cui il mare è mosso ma è altrettanto divertente fare il bagno cavalcando le dolci onde. Dal pdv balneare è stata sicuramente la mattinata più bella. Nei pressi della spiaggia c’è un anche un ristorante in cui mangiare o affittare lettini. Noi abbiamo optato per la parte più selvaggia in cui non vi era proprio nessuno. Penso che Patara sia una meta imprescindibile. Dopo qualche bagno e un gelato ristoratore i miei piedi fremono e stresso il maritino per rimetterci in sella. Raggiungiamo la scenografica Kaputas ma non optiamo per il mare in quanto troppo affollata. Il mare è molto bello anche se mosso, e comunque di un azzurro splendente!!! Raggiungiamo prima Kalkan, ma per i ns gusti è troppo poco turca, ricorda un po’ Jandia a Fuerteventura, insomma quei villaggi nati solo per turisti. Kas invece è davvero deliziosa, nel centro storico ci sono ancora tante casette costruite in tipico stile turco con i balconi in legno pergolati sospesi. Purtroppo qui gli hotel sono un po’ più cari ma con 50e riusciamo a trovare alloggio in un bellissimo 3 stelle, dotato di ogni comfort, che ovviamente noi non utilizzeremo, ma dopo diverse pensioni è sicuramente molto piacevole. La pulizia non è il massimo e dentro è piuttosto decadente ma le colazioni abbondanti e quindi il soggiorno è senz’altro piacevolissimo. Qui decidiamo di trascorrere almeno 2 notti. L’hotel si chiama Hotel Phellos ). In serata passeggiamo per il centro e prenotiamo un’escursione in barca per la giornata successiva. Ci siamo affidati all’agenzia dolce vita in quanto l’escursione prevedeva un esiguo numero di partecipanti (una decina), una piccola imbarcazione ed un semplice pranzo a bordo cucinato sul momento. La consigliamo vivamente, il personale (capitano, moglie e signora della cucina) sono gentilissimi, e ci hanno coccolato anche the e biscotti sia a metà mattina che a metà pomeriggio. Una giornata davvero piacevole, ottima l’organizzazione, grazie alla quale ci siamo sentiti veramente in famiglia. Il tour prevedeva il trasferimento a Ucagiz in pullmino, e poi giro tra kekova, simena, pirates’ cave, e qualche sosta limitrofa. Le soste per nuotare sono state almeno una decina. E’ stata una giornata piacevolissima anche se il paesaggio non era molto vario. Di rientro siamo andati a cena con due italiani conosciuti proprio sull’imbarcazione.

7 giorno: OLYMPOS – CIRALI – ANTALYA -KONYA

Oggi si parte, lasciamo questo piccolo e tranquillo angolo di turchia e ci spingiamo ancora più a sud. Dopo alcune brevi e deludenti soste a Olympos, Cirali e qualche spiaggia, tutte rigorosamente a pagamento e comunque con una balneabilità direi scomodissima e mare non proprio eccelso decidiamo di spingerci dentro l’interno. Cercando di non fare soste se non per un fugace gelato arriviamo fino a Konya. Essendo ormai buio ed una vera e propria cittadina ci affidiamo alla Lonely Planet per l’alloggio. Troviamo un piccolo hotel in centro davvero carino, sulla strada principale, al contempo silenzioso e con compresa la colazione. Come solitamente scegliamo è un hotel semplice e senza fronzoli ma comunque comodo e pratico. Di fronte ci sono anche dei posti per parcheggiare gratuitamente. L’hotel si chiama Al mattino è possibile fare colazione su un tetto a terrazza da cui è possibile ammirare tutta la città dall’alto. Certo la varietà non è ampia, ma non è certo la nostra priorità, anche perché siamo organizzati autonomamente ma un buon the turco è decisamente l’ideale per iniziare la giornata. Ceniamo nel piccolo ristorantino accanto all’hotel..delizioso e poi torniamo subito in camera in quanto il sonno e le tante ore di auto ci stendono! Il tragitto Kas Konya infatti è stato un po’ faticoso per via delle tantissime curve. La guida non è piacevole e rilassante anche perché il paesaggio turco è veramente monotono!

8 giorno KONYA – GOREME

Prima di dirigerci in Cappadocia facciamo un giro della città iniziando dal museo dei Dervisci (Mevlana Museum). Molto bello e suggestivo, ve lo consigliamo vivamente. Il museo infatti un tempo ospitava la comunità dei dervisci rotanti, ed in occasione delle feste religiose lo stesso si trasforma in un monastero a tutti gli effetti. Mevlana significa nostra guida ed il nume fu attribuito a Rumi, uno dei maggiori filosofi e mistici, il cui elemento essenziale degli insegnamenti è la tolleranza. L’ordine dei dervisci però esercitò un’importante influenza conservatrice sulla vita politica economica e sociale del paese, tanto che Ataturk li considerava come un ostacolo al progresso del popolo turco e nel 1925 bandì tutti gli ordini. Negli anni ’50 la comunità di Konya rinacque come associazione culturale per preservare la propria tradizione storica. Dopo circa un’oretta e mezzo ci dirigiamo verso la parte della città in cui c’è il mercato, è un trionfo di colori e la via delle spose è veramente carina. Konya inoltre è la città più religiosa di tutta la Turchia per cui vederla in pieno Ramazan fa un certo effetto. Inoltre notiamo che rispetto la costa le persone sono un po’ più diffidenti. Il tempo purtroppo è tiranno e dopo qualche scatto ed una tappa al supermercato per rifocillarci decidiamo di metterci in marcia alla volta di Goreme, dove arriviamo nel primo pomeriggio. Appoggiati bagagli nella nostra molto deliziosa sistemazione (Goreme House http://www.goremehouse.com/) perlustriamo la piccola cittadina. Da un certo pdv è molto turistica, da un altro però notiamo anche tante case abbandonate a se stesse, pensioni disabitate. Se un tempo Goreme era abitata da persone del luogo oggi è al 90% una grandissima pensione, un albergo nell’albergo. In serata ceniamo in dei tanti ristorantini lungo la via principale. Goreme è un piccolo paesino, e per quanto turistico sia diventato è davvero molto suggestivo.

9 giorno: GOREME

Oggi visitiamo i principali siti nei pressi di Goreme, dai camini delle fate al museo nazionale, da Uchisar a Cavusin, Zelve, la valle di Devrent e Avanos. Sono luoghi visti abbastanza velocemente, vuoi perché la cappadocia sarà pur bellissima ma gira e rigira bene o male non sono luoghi diversi, essendo tutti piuttosto fascinosi e similari non necessitano di ore di visita, almeno a ns avviso. Non abbiamo visto la città sotterranea di Derinkuyu in quanto la mia dolce metà soffre di claustrofobia. Avendo guadagnato un po’ di tempo ci siamo allora spinti fino alla bellissima Soganli. Stremati torniamo in hotel pronti per un nuovo giorno. Domani si parte!

10 giorno GOREME – AMASRA – SAFRANBOLU

Oggi di buon ora ci svegliamo per andare a scoprire il Mar Nero..facciamo km e km e km… e arriviamo in quella che è descritta come la perla dello stesso: Amasra. Io non so se siamo arrivati sulla via sbagliata, se era perché pioveva, ma….siamo subito scappati da questa cittadina. Ci ha trasmesso tantissima malinconia e decadenza, frequentata soprattutto da Russi e Turchia a noi non è piaciuta affatto e ce ne siamo andati alla volta di Safranbolu. Safranbolu è stata una vera sorpresa. E’ un piccolo paesino di montagna in cui è possibile ammirare moltissimi vecchi edifici conservati più o meno bene, con pietre e travi a vista. Negli anni ’90 questo paesino è stato inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco, quindi se siete nei paraggi non perdetevelo!! Arrivati piuttosto tardi al paese cerchiamo una sistemazione e troviamo una tipica pensione turca, di quelle vechcio stile dove bisogna entrare scalzi e vi è un unico miscelatore per lavandino e doccia, dopo tante risate andiamo a cena in un tipo locale dove ci si siede in divani o puff attorno a tavoli rotondi e con musica dal vico. La serata scorre piacevole e dopo cena andiamo a letto.

11 giorno: SAFRANBOLU – ISTANBUL

Oggi facciamo qualche scatto al paese in versione by day, davvero suggestivo e poi partiamo alla volta di Istanbul. Il viaggio e lungo ma un paio di tappe in due forni locali ci addolciscono la giornata. Arriviamo nella caotica Istanbul con ben 4 gg di anticipo in quanto sulla costa egea avevo previsto un numero maggiore di giorni. Qui iniziano alcune spiacevoli sorprese, tra cui il fatto che il rental non ci restituirà i 4 gg non usufruiti o o che la nostra pensioncina da 70 € per 4 notti (delle 6) lieviterà il prezzo a 149 €. Non nascono che queste due cose insieme, sebbene in parte fossero colpa nostra, mi hanno fatto infuriare tantissimo e non mi sono goduta appieno l’ultima parte della vacanza, ma in fondo anche questo insegna!

12-13-14-15-16-17 giorni: ISTANBUL

In pratica abbiamo avuto un’intera settimana per gustarci questa città che profuma di uno strano mix tra Oriente e Occidente. Nel complesso ci è piaciuta, ma non ci ha stregato come altre città. Vuoi per l’arrabbiatura, vuoi per l’enfasi con cui viene descritta a me non ha fatto impazzire. Fuori da Sultanahmet, infatti, le condizioni di vita sono tremendamente diverse. Si passa da una piccola bolla in cui tutto è colorato e perfetto a sobborghi decadenti e grigi. Tante persone vanno ad Istanbul e si godono il centro storico, molto bello, con Aghia Sofia, la Moschea Blu che non si fotografa mai abbastanza da quanto è bella e poetica, il Topkapi (qui però mi aspettavo qualcosa di più), il Palazzo Dolmabahçe, i Bazaar, le tante altre moschee, il bosforo, l’Isola dei principi, ecc. Sono luoghi davvero suggestivi, e visti durante il Ramazan si colorano di persone, rendendo quest’area ancor più speciale. E’ bellissimo vedere i turchi cenare ai giardini e poi assistere agli spettacoli, c’è un’aria di festa difficile da descrivere a parole.Quindi in 3 giorni si vive una favola! Uscendo fuori, con qualche giorno più ci si rende anche conto che Istanbul non è solo Sultanahmet, è molto altro, è comunque un paese in via di sviluppo. Se si vuole avere una visione più d’insieme del paese ci sono quartieri che vanno comunque visti come l’interno del paese stesso. E’ fermarsi a parlare fuori da questi centri che insegna e che ci fa capire cosa sia veramente la Turchia. Quindi siamo contenti di aver avuto tutti questi giorni per aver capito ancora più a fondo questa città dalle mille e una notte. Ammetto che dal punto di vista visivo questa megalopoli non attira come altre città Europee, è incasinata, grigia, sporca, affrontarla in automobile è esasperante e fuori dal centro storico è tutto un ammasso di palazzi. E’ cresciuta in maniera non coerente e personalmente penso che non ci abiterei mai. Al contempo è proprio qui che si vede come vivono le persone vere, i Turchi, dove lavorano, mangiano, giocano o si istruiscono. Probabilmente se fossimo rimasti all’interno di Sultanahmet avrei provato quella fortissima attrazione che provo ogni volta che visito una chora cicladica, al contempo non avrei capito la vera Istanbul, quella che vivono le persone che ci abitano e non trasumano insieme ai turisti.

Buona Turchia a tutti!



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